COME SONO - di Franz KRAUSPENHAAR
Amami ti prego come sono.
Un pagliaccio, la sfida, una spada,
un porco appollaiato, un t
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COME SONO - di Franz KRAUSPENHAAR
Amami ti prego come sono.
Un pagliaccio, la sfida, una spada,
un porco appollaiato, un t
Antonia Pozzi
Confidare
[I]Ho tanta fede in te. Mi sembra
Che saprei aspettare la tua voce
In silenzio, per secoli
Di oscurit
[I]Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole pi
ANNIENTAMENTO
(Giuseppe Ungaretti)
Il cuore ha prodigato le lucciole
s'
"FANCIULLE" (Umberto SABA)
Maria ti guarda con gli occhi un poco
come Venere loschi.
Cielo par che s'infoschi
quello sguardo, il suo accento
Rientro e chiudo la finestra.
Mi portano il lume e mi danno la buona notte.
E la mia voce allegra d
E' notte. La notte
CHARLES BAUDELAIRE
PROFUMO ESOTICO
Quando, a occhi chiusi, una calda sera d'autunno,
respiro il profumo del tuo seno ardente,
vedo scorrere rive felici che abbagliano
i fuochi di un sole monotono;
una pigra isola in cui la natura esprime
alberi bizzarri e frutti saporosi,
uomini dal corpo snello e vigoroso
e donne che meravigliano per la franchezza degli occhi.
Guidato dal tuo profumo verso climi che incantano,
vedo un porto pieno d'alberi e di vele
ancora affaticati dall'onda marina,
mentre il profumo dei verdi tamarindi
che circola nell'aria e mi gonfia le narici,
si mescola nella mia anima
al canto dei marinai.
Paul Eluard
Nessuno pu
Come uno scarabocchio di sporco fuoco
il sole al tramonto indugia sulle nubi che restano.
Un vago sibilo risuona nella sera tranquilla.
Deve trattarsi d'un treno lontano.
M'assale in questo momento una vaga nostalgia
e un vago e quieto desiderio
che va e viene.
A volte anche sulla superficie dei ruscelli
si formano bolle d'acqua
che appaiono e scompaiono
e non hanno altro senso
che quello di essere bolle d'acqua
che appaiono e scompaiono.
Alberto Caeiro
Le isole fortunate - Fernando Pessoa
Quale voce viene sul suono delle onde
che non
[CENTER]Forse perch
[CENTER]
DISPERAZIONE
(Vincenzo Cardarelli)
viviamo
d'un fremito d'aria
d'un filo di luce
dei pi
a proposito di eutanasia Leopardi, coro dei morti:
Sola nel mondo eterna, a cui si volve
Ogni creata cosa,
In te, morte, si posa
Nostra ignuda natura;
Lieta no, ma sicura
Dall'antico dolor. Profonda notte
Nella confusa mente
Il pensier grave oscura;
Alla speme, al desio, l'arido spirto
Lena mancar si sente:
Così d'affanno e di temenza è sciolto,
E l'età vote e lente
Senza tedio consuma.
Vivemmo: e qual di paurosa larva,
E di sudato sogno,
A lattante fanciullo erra nell'alma
Confusa ricordanza:
Tal memoria n'avanza
Del viver nostro: ma da tema è lunge
Il rimembrar.
Che fummo?
Che fu quel punto acerbo
Che di vita ebbe nome?
Cosa arcana e stupenda
Oggi è la vita al pensier nostro, e tale
Qual de' vivi al pensiero
L'ignota morte appar. Come da morte
Vivendo rifuggia, così rifugge
Dalla fiamma vitale
Nostra ignuda natura;
Lieta no ma sicura,
Però ch'esser beato
Nega ai mortali e nega a' morti il fato.
Sempre stupendamente triste, il recanatese!
Già.
Cesare Pavese
Verr
[CENTER]BARBARA
(Jacques Prevert)
Ricordati Barbara
Pioveva senza sosta quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Serena rapita grondante
Sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Come pioveva su Brest
E io ti ho incontrata a rue de Siam
Tu sorridevi
Ed anch'io sorridevo
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati Ricordati quel giorno ad ogni costo
Non lo dimenticare
Un uomo s'era rifugiato sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E sei corsa verso di lui sotto la pioggia
Grondante rapita rasserenata
E ti sei gettata tra le sue braccia
Ricordati questo Barbara
E non mi rimproverare di darti del tu
lo dico tu a tutti quelli che amo
Anche se una sola volta li ho veduti
Io dico tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara
Non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
sul tuo volto felice
Su questa citt
M'illumino d'immenso!
G.UNGARETTI
SALVATORE QUOSIMODO
[CENTER]Ognuno sta solo sul cuor della terra
trafitto da un raggio di sole:
ed
Certo Vittorio che la poesia ha una forza magnetica impressionante, vero?
Pablo Neruda
Perché tu mi oda
Perché tu mi oda
Le mie parole
A volte ti assottigliano
Come le orme dei gabbiani sulle spiagge.
Collana, sonaglio ebbro
Per le tue mani dolci come l'uva.
E le vedo lontane le mie parole.
Più che mie esse son tue.
Si arrampicano sul mio vecchio dolore come l'edera.
Si arrampicano così sulle pareti umide.
Sei tu la colpevole di questo gioco sanguinoso.
Esse sfuggono dal mio rifugio oscuro.
Tu riempi tutto, tutto.
Prima di te popolarono la solitudine che occupi,
E sono abituate più di te alla mia tristezza.
Ora voglio che dicano ciò che voglio dirti
Perché tu oda come voglio che m'oda.
Il vento dell'angoscia ancora le trascina.
Uragani di sogni a volte ancora le abbattono.
Senti altre voci nella mi voce addolorata.
Pianto di vecchie bocche, sangue di vecchie suppliche.
Amami, compagna. Non abbandonarmi. Seguimi.
Seguimi, compagna, in quest'onda di angoscia.
Ma vanno tingendosi del tuo amore le mie parole.
Tu occupi tutto, tutto.
Ne farò di tutte una collana infinita
Per le tue mani bianche, dolci come l'uva.
Paula Tavares
Elsa Morante
Lettera
[I]Tutto quel che t'appartiene, o che da te proviene,
E' ricco d'una grazia favolosa:
Perfino i tuoi amanti, perfino le mie lagrime.
L'invidia mia riveste d'incanti straordinari
I miei rivali: essi vanno per vie negate ai mortali,
Hanno cuore sapiente, cortesia d'angeli.
E le lagrime che mi fai piangere sono il mio bel diadema,
Se l'amara mia stagione d'adorna del tuo sorriso.
Stupisco se ripenso che avevo tanti desideri
E tanti voti da non sapere quale scegliere.
Ormai, se cade una stella a mezzo agosto,
Se nel tramonto marino balena il raggio verde,
Se a cena ho una primizia nella stagione nuova,
O m'inchino alla santa campana dell'Elevazione,
Non ho che un voto solo: il tuo nome, il tuo nome,
O parola che m'apri la porta del paradiso.
Nel mio cuore vanesio, da che vi regni tu,
Le antiche leggi del mondo son tutte rovesciate:
L'orgoglio si compiace d'umiliarsi a te,
La vanit
[CENTER]
VENTO A TINDARI.
Tindari, mite ti so
Fra larghi colli pensile sull
Ascensione
Colleen Corah Hitchcock
[I]E se me andr
Canto notturno di un pastore errante dell'Asia - Leopardi
Che fai tu, luna, in ciel? dimmi, che fai,
silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
contemplando i deserti; indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
di riandare i sempiterni calli?
Ancor non prendi a schivo, ancor sei vaga
di mirar queste valli?
Somiglia alla tua vita
la vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
move la greggia oltre pel campo, e vede
greggi, fontane ed erbe;
poi stanco si riposa in su la sera:
altro mai non ispera.
Dimmi, o luna: a che vale
al pastor la sua vita,
la vostra vita a voi? dimmi:
ove tende questo vagar mio breve,
il tuo corso immortale? [...]
[CENTER]
Vicolo
di Salvatore Quasimodo
Mi chiama talvolta la tua voce
e non so che cieli ed acque
mi si svegliano dentro:
una rete di sole che si smaglia
sui tuoi muri ch'erano a sera
un dondolio di lampade
dalle botteghe tarde
piene di vento e di tristezza.
Altro tempo: un telaio batteva nel cortile
e s'udiva nella notte un pianto
di cuccioli e bambini.
Vicolo: una croce di case
che si chiamano piano,
e non sanno ch'
[CENTER]Lancia il dado
Charles Bukowski
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
Altrimenti, non cominciare mai.
Se hai intenzione di tentare, fallo fino in fondo
Ci