No, mi hanno solo impedito di pagare le tasse:asd:.
Sarebbe bello un sciopero dei contribuenti, per sapere in dettaglio dove vanno a liquefare.
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[QUOTE=axeUgene;1565073]
ma perché dovrebbe durare per sempre e poi, per volere divino ? chi lo dice, a parte il passo famoso e discusso ?
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; se tu vuoi morire in eterno nessuno cristiano democratico te lo impedirebbe. Se ti piace la pizza affumicata puoi andare anche all'inferno:asd:.
A parte che ai riti ed ai culti ed al pensiero cattolico puoi aderirvi come ultima ruota del carro:asd: o non aderirvi, finché c'è; ma a me non devi dire che è intesa dal Signore con la S maiuscola, perché non è mica vero che il cristo predicato sia lo stesso di quello che è vissuto. E chi lo dice? Si dice per sentito dire, come il giochino del telefono senza fili, visto tra l'altro che i testimoni oculari sono morti e sepolti da un bel pezzo.
Quello è un tuo fatto personale, non saprei fuori di me. Io so solo il mio fatto. Mia moglie ed io ci siamo separati perché la convivenza era incompatibile con i ruoli stabiliti sin dall'inizio. La vita metafisica è la rinuncia. volenti o nolenti, alla specificità della materia per universalizzarsi; infatti è lì che la moglie ritorna o diviene, a seconda dei casi, donna e la moglie non ha più senso. Diceva Gesù, lasciate tutto per me e ve lo renderò da 10 a 100 volte tanto a seconda dei gusti (in affetto, gioia, piacere, ecc) che può dare una moglie sola non abbandonata. (sembra fatta per me:asd:)
E' proprio quello che cono augurava a me, di riunirmi e ricominciare con le cagnare. Bau bau bau, miao miao miao. Da questi versi si capisce il comportamento ossessivo di certi uomini:dentone:.e che spesso può portare a drammi familiari. E' vero che succede anche il contrario, uomini aggressivi infieriscono sulle loro donne perché si sentono perduti. Ed a te questo sembra un desiderio divino?
non capisco; che risposta sarebbe ?
sei stato tu ad evocare un credente, ossia uno che crede in un dio, e ammonendomi che non dovrei porgli il problema del senso dell'indissolubilità;
e io ti chiedo il perché, visto che i credenti sono tanti, e solo i cattolici osservanti la pensano in un certo modo, peraltro seguendo un'interpretazione discussa;
per cui, si tratterebbe di spiegare perché mai in un ordine divino due persone dovrebbero stare per sempre insieme, e se non si trovano più bene non dovrebbero essere libere di costituire nuove coppie più felici;
quale sarebbe il valore superiore, migliore di un tele precetto, tale da configurare persone migliori e non, eventualmente, persone che conservano un ordine materiale e sociale , o soffrono e diffondono sofferenza e disperazione ? saresti in grado di spiegarlo, senza ricorrere a sofismi o metafore alate ?
Ma uno che crede in Dio tende ad ubbidirgli, non perché c'è scritto ma perché sa che ciò che egli sarà, sarà meglio di ciò che è.
Tu sembri preda delle sabbie mobili che ti risucchiano attraverso legami di attrazione che un vero credente, cioè chi crede in Dio, ognuno il suo, poi si vedrà, e chi vivrà vedrà, non ammetterebbe mai.
Per i primi cristiani, quelli che ancora seguivano Gesù, il rispetto della legge voleva dire accettare pubblicamente ed ufficialmente un altro Dio, meglio morire come ha fatto il Maestro.
Le leggi cambiano ma l'uomo resta, vedi dal Vangelo il rispetto del sabato, che ha resistito solo per pochi ottusi facinorosi. Dio non è al servizio della legge, come ha ben detto Gesù, ma neanche l'uomo se vuole essere come Dio, perché Dio è benevolo, non è legalista come lo erano i suoi correligionari, e ha fatto il Sabato per noi, per riposarci, oggi è Domenica..........no, è Sabato:asd:.
solo quando mi rispondi così, cioè non rispondi al punto:
ubbidire a cosa, nella fattispecie, scritto da chi e valutato come ?
io sarò nelle sabbie mobili, ma tu sembri incapace di argomentare qualsiasi cosa in modalità di discussione;Citazione:
sembri preda delle sabbie mobili che ti risucchiano attraverso legami di attrazione che un vero credente, cioè chi crede in Dio, ognuno il suo, poi si vedrà, e chi vivrà vedrà, non ammetterebbe mai.
Per i primi cristiani, quelli che ancora seguivano Gesù, il rispetto della legge voleva dire accettare pubblicamente ed ufficialmente un altro Dio, meglio morire come ha fatto il Maestro.
Le leggi cambiano ma l'uomo resta, vedi dal Vangelo il rispetto del sabato, che ha resistito solo per pochi ottusi facinorosi. Dio non è al servizio della legge, come ha ben detto Gesù, ma neanche l'uomo se vuole essere come Dio, perché Dio è benevolo, non è legalista come lo erano i suoi correligionari, e ha fatto il Sabato per noi, per riposarci, oggi è Domenica..........no, è Sabato:asd:.
parli della frittata coi carciofi, di come la fai bene;
uno ti chiede come la fai, e tu rispondi che l'idraulico che ieri ti ha revisionato la caldaia la preferisce con le patate;
alla fine, non sai spiegare dove e come "Dio" - non i preti - manifesterebbe effettivamente il precetto che due persone che si accoppiano stiano insieme per tutta la vita, anche nel caso in cui finiscano per detestarsi; non sai spiegare un motivo sostanziale, morale, nemmeno per la minoranza di credenti cattolici;
figuriamoci per "il credente" generico che hai chiamato in causa...
non mi pare; dove stanno scritte, e quanto varrebbero, visto che chi sono tante religioni e confessioni, tutte in disaccordo ?
ma anche ammettendole, nello specifico dell'indissolubilità non si capisce il senso, oltre a non esserci un fondamento divino formalmente ineccepibile;
se evochi Non uccidere, o Non rubare, il senso è evidente in termini di benessere complessivo;
ma se Gino e Pina sono sposati, si detestano, e sono innamorati rispettivamente di Lina e Rino, dove sta il valore morale di farli restare insieme in sofferenza, invece che felici altrimenti ? stai meglio tu, o io ? la società è più felice, più conforme al desiderio di giustizia del Padre ?
perché, a meno di analfabetismo funzionale che impedisca di capire il senso, questa sarebbe la conseguenza del precetto, che è verosimilmente solo pretesco, dato che lo ignora anche la maggioranza dei cristiani stessi;
quindi non ha alcun senso che tu mi obietti il fatto di far presente l'assurdità morale della cosa ad un "credente"; perché quello non è un credente in Dio, ma solo un seguace dei preti - di alcuni - e delle loro acrobazie a sostegno di un determinato ordine sociale.
A me sembra che tu faccia confusione, a parte che io amo fare la frittata con le patate, usando olio di semi di arachidi perché non sprigiona tossine a sbalzi di temperatura; la frittata con i carciofi l'ho fatta una volta ma non mi è venuta bene e non l'ho rifatta più; il controllo della caldaia è stato effettuato all'inizio dell'autunno, prima di metterla in funzione per il riscaldamento domestico. Più preciso di così.
Se vuoi ti posso spiegare come va fatta la frittata di patate.
Per quanto riguarda le spiegazioni devi riflettere sulla creazione e farti questa domanda:
Adamo ed Eva erano soli al mondo?
Perché se erano soli il problema non sussiste; se invece c'era già qualcun altro allora c'è da chiedersi: chi e com'era fatto/a o fatti/e gli esseri conviventi?
Se invece fantastichi ed esci dalle scritture sacre, elimini il tempo, puoi entrare nei personaggi e spiegartelo privatamente da solo.
Tutto si svolge come l'elettricità ed il magnetismo che si influenzano vicendevolmente; ma la posizione arcaica era in equilibrio o è nel caos?
Questo perché credo che i nostri pensieri siano in grado di influenzare e nello stesso tempo essere influenzati, ma la nuova posizione potrebbe risultare sgradevole, quindi certe intime idee personali è meglio tenerle per sé.
Ma sono retrogadi.
Tra gli anni '60-'70 c'è stata la rivoluzione sessuale, dove gli uomini e le donne si scambiavano vicendevolmente; a questo punto io mi chiedo perché Gino,Pina,Lina, Rino non vanno a vivere insieme?
Dal lato economico è vantaggioso per tutti, dal lato sessuale pure, tante volte venisse in mente di riappacificarsi:dentone:, non dovrebbero fare alcun incartamento, de factu, dal lato dei figli pure, avrebbero altri bambini con cui giocare e far incacchiare non 2 ma ben 4 genitori:asd:.
ma certo, sono con te; io credo che Dio voglia il nostro bene senza condizionamenti. Nella fede come nell'ubbidienza a Dio esistono tante gradazioni, ma la gradazione migliore non è quella della chiesa così com'è ma quella di Gesù Cristo nel quale essa dovrebbe tendere, per costituzione. Ora sono 2.000 anni che tende e tende e tende e tende e tende, ma non riesce mai a lanciare la freccia. Ciò indica confusione, mancanza di fede e soprattutto incertezza sulla realtà del bersaglio.
ecco, io non fantastico e quindi non sono ceto io a sostenere che l'indissolubilità sarebbe nelle scritture;
quindi, le domande le faccio io a te, che sostieni la doverosità per il "credente", ma non la sai spiegare, nemmeno in termini di buon senso;
e io quelli ti ho citato; anche se non tutti i "credenti" vi fanno riferimento, tantomeno in modo univoco, per coloro che li riconoscono;
ti risulta che ci sia un comandamento che prescrive l'indissolubilità ? e se così fosse, sarebbe stato possibile l'istituto del ripudio, oppure il divorzio per tutti i non cattolici ?
ripeto: quale sarebbe il pregio morale per tutti nell'eventualità che due che si detestano restino insieme invece di essere felici o sereni altrimenti ? perché mai Dio dovrebbe volere questo al pari di come potrebbe volere che la gente eviti di ammazzarsi o di danneggiarsi reciprocamente in altro modo ?
se uno che si dice "credente" non è in grado di rispondere in modo semplice a questa domanda, vuol dire che sta rimuovendo il vero motivo e che coltiva sentimenti nascosti, e inconfessabili, perché poco puliti.
La domanda è talmente semplice, in un mondo così complicato, che nessuno sa risponderti, ma guarda un po'..
....ma ce l'hai una moglie?
Comunque nell'Israele dei tempi in cui il Nuovo Testamento è germogliato trovi solo vecchie radici.
Dio non li ha creati moglie e marito, lo sono diventati ed anche madre e padre, dopo, quando a seguito del rapporto sessuale, è nato Caino ed Abele. Tu vuoi andare alle radici del messaggio o vuoi cogliere i frutti. Gesù rimproverava e s'incazzava, in senso educativo, quando chi parlava parlava a vanvera senza la coerenza del singolo fatto ma oggettivava il messaggio a tutti, o come dicono in France a tout le monde.
Te l'ho detto mille volte, comportati come ti sembra giusto, e se non hai un Dio cui riferirti ricorri alla tua coscienza al netto delle varie e particolari pizze che gli altri possono o non possono gradire. Questo comportamento è maschio, non l'infantilismo irresponsabile:cry: ,( lasciar decidere chi deve decidere e non te) e sempre più stringente come un laccio...........delle scarpe:asd:.
Hai fatto bene a metterlo tra virgolette " credenti" perché se vuoi essere al top devi rispettarli tutti, i comandamenti di Dio, poi, una volta fatto tutto viene naturale e ti accorgerai, e lo potrai anche dire come correzione fraterna, che, chi non osserva il comandamento, di Dio e del Mondo, di non uccidere era un volgare assassino che non credeva affatto in Dio. Attenti, dice Gesù, non fatevi scassinare la casa dove dimorate, anche se lui, Gesù, completamente devoto a Dio anche nell'imprevisto ed anche imprevedibile, non aveva un posto suo dove poggiare il capo, ci pensava suo Padre, quando l'ha potuto raccontare.
Girava in lungo e in largo, senza fissa dimora, allegramente per i fatti suoi impegnato più che mai, ovviamente calcolando i limiti fissati, ove potesse arrivare, senza nuocere i suoi compagni di viaggio; non da ultimo doveva anche guardarsi le spalle dalle volpi come gli erodiani, quando reputava un certo pericolo era difficile trovarlo subito.
vedi ? in questo caso devi rispondere con una domanda, perché la risposta ci sarebbe, ma è vergognosa;
mentre in quest'altro caso, ti viene spontanea, in poche parole, ed è quella giusta:
quando, invece, devi perderti in questi discorsi a vanvera e confusionari, così diversi dalla risposta che hai dato sopra, significa che non puoi esprimere un concetto semplice ed intuitivo, morale, o "divino", se preferisci;
perché l'idea che due debbano restare coppia per sempre, malgrado altre intenzioni o circostanze sopraggiunte - beninteso, non che continuino a prendersi cura di eventuali figli, pagare alimenti, andare ragionevolmente e civilmente d'accordo - non ha alcun pregio per la società, se non quello oppressivo di chi fa valere il precetto nel proprio egoistico interesse in un contratto sociale, e non in una relazione di coppia;
rileggiti e mettiti nei panni di un interlocutore: lo vedi subito che non regge, che non c'è alcun dio dietro quel precetto, e certamente non quello che si vuole Padre amorevole.
Alla fine siamo d'accordo i concetti semplici diventano complicati perché si vogliono aggiustare, aggiustamento rimproverato da Gesù a chi complicava l'uno, il semplice, il naturale. C'è anche da dire che due che prima si amavano giungano poi ad odiarsi, mi vien da pensare: poveri figli loro. Per caso il figlio ha mai deciso di venire al mondo? No, non c'è predestinazione neanche se ci fosse Dio.
A questo punto sarebbe che un breve piacere di una notte lascia per tutta la vita un gran dispiacere, al figlio che soffre ovviamente,........................ magari quella i due se ne fossero andati al cinema col prete e tutto:asd:.
le eventuali sofferenze dei figli sono anche legate alle aspettative, a come si pone loro la circostanza e anche quelle future, in caso si trovino in situazioni analoghe;
ora, un atteggiamento "paterno", come piace a te, dovrebbe porsi una questione educativa; ai figli si insegna che "l'erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del re"; non si può avere tutto; così, si impara ad affrontare la delusione, la sconfitta, per rialzarsi;
nelle questioni di coppia, invece, si cresce con l'improbabile "e vissero per sempre felici e contenti", che suggerisce una meta, e un'aspettativa;
così, già da bambini e bambine si ragiona in termini di risultato, per il raggiungimento del quale l'altro è strumento; e se non è più d'accordo, ha tradito un bene superiore, interiorizzato col proprio per sempre felice e contento, al calduccio, camicie stirate, pasto pronto, un giro in tangenziale ogni tanto;
'sta roba andrebbe demolita, per costruire qualcosa di più adatto alla natura umana.
Ma no scusa! Il Matrimonio non è una prerogativa Cattolica. La ritroviamo nel corso dei millenni in tutte le culture, in tutte le latitudini e longitudini del mondo, Axe. Fà parte del retaggio umano, voglio dire. Che ci porta a cercare con l'Altro un legame esclusivo, proiettato nel Futuro e nel Persempre.....
Non scambiare l'usa e getta, il mordi e fuggi di oggi, con la libertà. Con una pretesa e ingannevole forma di emancipazione. Ti prego.
"E’ importante chiedersi se è possibile amarsi “per sempre”. Questa è una domanda che dobbiamo fare: è possibile amarsi “per sempre”? Oggi tante persone hanno paura di fare scelte definitive. Un ragazzo diceva al suo vescovo: “Io voglio diventare sacerdote, ma soltanto per dieci anni”. Aveva paura di una scelta definitiva. Ma è una paura generale, propria della nostra cultura. Fare scelte per tutta la vita, sembra impossibile. Oggi tutto cambia rapidamente, niente dura a lungo… E questa mentalità porta tanti che si preparano al matrimonio a dire: “stiamo insieme finché dura l’amore”, e poi? Tanti saluti e ci vediamo… E finisce così il matrimonio. Ma cosa intendiamo per “amore”? Solo un sentimento, uno stato psicofisico? Certo, se è questo, non si può costruirci sopra qualcosa di solido. Ma se invece l’amore è una relazione, allora è una realtà che cresce, e possiamo anche dire a modo di esempio che si costruisce come una casa. E la casa si costruisce assieme, non da soli! Costruire qui significa favorire e aiutare la crescita. Cari fidanzati, voi vi state preparando a crescere insieme, a costruire questa casa, per vivere insieme per sempre. Non volete fondarla sulla sabbia dei sentimenti che vanno e vengono, ma sulla roccia dell’amore vero, l’amore che viene da Dio. La famiglia nasce da questo progetto d’amore che vuole crescere come si costruisce una casa che sia luogo di affetto, di aiuto, di speranza, di sostegno. Come l’amore di Dio è stabile e per sempre, così anche l’amore che fonda la famiglia vogliamo che sia stabile e per sempre. Per favore, non dobbiamo lasciarci vincere dalla “cultura del provvisorio”! Questa cultura che oggi ci invade tutti, questa cultura del provvisorio. Questo non va!
Dunque come si cura questa paura del “per sempre”? Si cura giorno per giorno affidandosi al Signore Gesù in una vita che diventa un cammino spirituale quotidiano, fatto di passi - passi piccoli, passi di crescita comune - fatto di impegno a diventare donne e uomini maturi nella fede. Perché, cari fidanzati, il “per sempre” non è solo una questione di durata! Un matrimonio non è riuscito solo se dura, ma è importante la sua qualità. Stare insieme e sapersi amare per sempre è la sfida degli sposi cristiani. Mi viene in mente il miracolo della moltiplicazione dei pani: anche per voi, il Signore può moltiplicare il vostro amore e donarvelo fresco e buono ogni giorno. Ne ha una riserva infinita! Lui vi dona l’amore che sta a fondamento della vostra unione e ogni giorno lo rinnova, lo rafforza. E lo rende ancora più grande quando la famiglia cresce con i figli. In questo cammino è importante, è necessaria la preghiera, sempre. Lui per lei, lei per lui e tutti e due insieme. Chiedete a Gesù di moltiplicare il vostro amore. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo: “Dacci oggi il nostro pane quotidiano”. Gli sposi possono imparare a pregare anche così: “Signore, dacci oggi il nostro amore quotidiano”, perché l’amore quotidiano degli sposi è il pane, il vero pane dell’anima, quello che li sostiene per andare avanti."
https://w2.vatican.va/content/france...fidanzati.html
Però non dimentichiamoci che, fino a un paio di generazioni fa, i matrimoni erano combinati, cioè per alcuni una specie di condanna all'ergastolo. Ovvio che poi si è finiti per esaltare tutto il contrario, come espresso nel 'per sempre felici e contenti', ma anche perché senza un'aspettativa, chi è così scemo da fare la fatica? Nelle vecchie generazioni l'aspettativa erano i vantaggi che il matrimonio offriva come contropartita all'impegno che ne derivava, cioè il fare comunità e non rimanere da soli, ma ad un certo punto questa non è stata più una priorità e si è incominciato a sposarsi per amore.
Quale dovrebbe essere l'aspettativa che ci faccia venire voglia di imbarcarci in un progetto del genere?
Il tuo tentativo di vendere come libertà un'unione stereotipata e forzosa è sempre più patetico, come anche quello di far passare male il suo contrario, ciò che tu ritieni sia usa e getta, svilire i sentimenti.
Siccome anche tu sei umano e ti sarai innamorato, hai avuto ed hai tuttora i sentimenti che provi ed influenzano la tua vita, le tue scelte.
Non si capisce perché ad un certo punto, ciò che proviamo e che è impossibile mettere da parte e che ha guidato e guida le unioni, debba non avere piú considerazione. In nome di cosa non si capisce, salvo riempursi la bocca di amore vero e di dio. Ma che cos'è?
Se mi parli di amore, sia cosa sia, sempre nel campo dei sentimenti siamo.
ma nemmeno per idea; l'accoppiamento è universale; l'indissolubilità certamente no; e infatti, è prerogativa esclusiva della dottrina cattolica;
poi, il fatto che si cerchi l'esclusività e nel momento in cui si è innamorati si desideri che duri per sempre, non basta certo a rendere la cosa dovuta o pregiata in sé; tantomeno se l'altro non è più d'accordo;
puntualmente, quando ricorri all'argomento del "naturale" ti contraddici da solo: se il "matrimonio" fosse naturale, come sostieni, non ci sarebbe alcun bisogno di disciplinarlo, e sarebbe naturalmente indissolubile praticamente per tutti, con una minima percentuale di pervertiti contro-natura che si separa;
al contrario, è dimostrato che per natura saremmo monogami seriali;
ma se a uno o una va di mordere e fuggire, a te cosa importa ? perché non dovrebbe esserci quella libertà di essere sinceri, se non si desidera impegnarsi ?Citazione:
Non scambiare l'usa e getta, il mordi e fuggi di oggi, con la libertà. Con una pretesa e ingannevole forma di emancipazione. Ti prego.
a me non procura alcun problema o fastidio e non dovrebbe preoccupare nemmeno te; a meno che la tua monogamia non ti pesi e la libertà altrui ti susciti invidia.
quelli erano matrimoni più solidi, soprattutto se tra persone civili ed educate in modo compatibile; la saggezza e la libertà dei ceti privilegiati elaborava anche codificate valvole di sfogo del desiderio, tanto più paritarie quanto più il livello sociale era elevato e il matrimonio significativo sul piano della difesa patrimoniale;
ah, e che ne so io ? :asd:Citazione:
Ovvio che poi si è finiti per esaltare tutto il contrario, come espresso nel 'per sempre felici e contenti', ma anche perché senza un'aspettativa, chi è così scemo da fare la fatica? Nelle vecchie generazioni l'aspettativa erano i vantaggi che il matrimonio offriva come contropartita all'impegno che ne derivava, cioè il fare comunità e non rimanere da soli, ma ad un certo punto questa non è stata più una priorità e si è incominciato a sposarsi per amore.
Quale dovrebbe essere l'aspettativa che ci faccia venire voglia di imbarcarci in un progetto del genere?
probabilmente, la nevrosi e la paura, nella maggior parte dei casi; come gli agorafobi, che possono uscire solo se accompagnati, una persona che abbia paura delle proprie pulsioni può trovare confortevole avere un partner che gliele inibisce e le sublima; se ciò avviene in modo efficiente, l'unione può essere duratura;
ma, se si parla di sentimenti di "amore", volerli congelare in un rapporto negoziale, con obblighi codificati, è un'idiozia; prima di tutto, perché non si possono ipotecare i propri sentimenti, figuriamoci quelli altrui; in secondo luogo, perché è la stessa formalizzazione della coppia a costituire la bomba ad orologeria delle stesse fondamenta di quell'unione che si vorrebbe fondata sull'amore, ma invece è fondata sul possesso;
poi, è evidente che, volendo, si può anche essere fedeli a qualcuno che non si ama più, si può rinunciare ad amare ed essere amati, al sesso appagante, a quasi tutto; si vive anche senza occhi, senza braccia e gambe, volendo;
ma se uno si taglia le gambe e ti critica perché tu non lo emuli e per dispetto continui a camminare e correre, e ti diverti, che effetto ti fa ? :D
In che senso paritarie? Non mi risulta che le donne potessero liberamente soddisfare il loro desiderio, sbaglio?
Ah! Da come ti eri espresso mi sembrava avessi la risposta e volevo saperla anche io :D
Sono d'accordo che mettere l'amore sotto contratto è una specie di gabbia per l'aria, ma la convivenza, andando al senso pratico, necessita di una regolamentazione. Il matrimonio è una regolamentazione, ma ormai non può più avere il monopolio e deve lasciare spazio ad altri tipi di contratti. Però certo che deve esserci la clausola sul possesso, è il patto di non concorrenza se no col cavolo che investo tempo e risorse a fondo perduto!
Sull'ultima domanda, va beh è una reazione molto comune odiare o dare addosso a quelli che ai nostri occhi sembrano più 'fortunati'. Se quelli che mi fanno la predica mi stanno antipatici li faccio rosicare, altrimenti ...ognuno ha la sua croce, che ti credi? :D
in generale, se la loro posizione sociale era dello stesso rango del marito, o maggiore, le consuetudini sociali codificavano anche diversivi femminili, purché discreti, ossia non sbandierati; con buona pace anche dei preti; se pensi ai canti trobadorici e alla poesia cortese, beh lì si parlava degli amanti delle gran dame...
i re avevano le favorite, classificate gerarchicamente, ma pure quelle poi non è che aspettassero pettinando le bambole;
beh, una risposta l'ho data, ed è quella delle nevrosi; non le considero patologia, ma normalità; forse bisogna trovare qualcuno che sopporti senza troppa fatica i tuoi peggiori difetti, dove il punto e riuscire a farli presenti per tempo :DCitazione:
Ah! Da come ti eri espresso mi sembrava avessi la risposta e volevo saperla anche io :D
mo' penso al prof di diritto civile che alza il sopracciglio: il matrimonio è un negozio giuridico, non un contratto !Citazione:
Sono d'accordo che mettere l'amore sotto contratto è una specie di gabbia per l'aria, ma la convivenza, andando al senso pratico, necessita di una regolamentazione. Il matrimonio è una regolamentazione, ma ormai non può più avere il monopolio e deve lasciare spazio ad altri tipi di contratti. Però certo che deve esserci la clausola sul possesso, è il patto di non concorrenza se no col cavolo che investo tempo e risorse a fondo perduto!
ecco, no; non si dovrebbero investire risorse e tempo; fai sta cosa se ti piace in quel momento, se ci credi, ma nessuno può promettere niente e non si può mentire a se stessi facendo finta che sia così; chiunque abbia vissuto una separazione importante verosimilmente negli anni è stato un buon partner, quantomeno accettabile; e tutti sanno perfettamente che la rottura non ha nulla a che vedere con quello che si fa o non si fa, ma con ciò che si è o si è diventati ad un determinato momento; è proprio una questione di identità; se ti chiedi cosa avresti fatto di sbagliato, la risposta giusta è: proprio niente; semplicemente, quella persona è cambiata, magari lo sei anche tu, e non c'è nulla che ci si possa fare;
in questi casi, la risposta amorevole è pietà, verso se stessi e verso l'altro; ma non la pietà di Cono, della legge che trattiene, di un preteso perdono a fronte di nessuna colpa, che sottintende un potere; bensì, quella di lasciar andare e non covare rancore, in nome di quello che è stato;
una cosa molto difficile solo se uno aveva investito su un rendimento atteso, e non sul piacere della relazione; se l'altro ti fa sballare il conticino, ti sembra un banchiere che t'abbia venduto titoli spazzatura e ti passa male;
io dico solo: ma se la vicina si porta ogni giorno a casa, non uno, ma due uomini diversi, a me che caxxo me ne frega ? ma beata lei... almeno, quando la incontro al super mi sorride e non ha l'aria scoglionata del 99% delle mogli che si vedono tra gli scaffali;Citazione:
Sull'ultima domanda, va beh è una reazione molto comune odiare o dare addosso a quelli che ai nostri occhi sembrano più 'fortunati'. Se quelli che mi fanno la predica mi stanno antipatici li faccio rosicare, altrimenti ...ognuno ha la sua croce, che ti credi? :D
quelle all'Ikea sono mediamente più felici, e spesso incintissima, tipo undicesimo mese, che ti viene da chiama' l'ambulanza; mettere su casa è ancora un bel momento, fase ottimistica; dopo il parto, il babbino comincia a guarda' le altre :asd: