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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
La Vita è bella! Non è una fregatura come pensi te....
Se ti senti amata nel profondo, per come sei, comprese le tue debolezze, sentirai nel cuore eterna gratitudine per Colui che ti ha chiamato all'esistenza :)
Ma questa stracazzo di maledetta lingua (vedi italiano) la capisci sì o no?
Se io ti parlo del contenuto della religione, della storia e del ruolo della chiesa, dell'ignoranza e del fanatismo dei credenti, dove vedi scritto che per me la vita è una fregatura? E' semmai una fregatura il racconto biblico, la figura ed il comportamento di dio per i motivi di cui abbiamo discusso e ridiscusso (male, morte, rivelazione, onniscienza, onnipotenza, caratteristiche delle creature, regole, ruolo di gesù...).
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
dove vedi scritto che per me la vita è una fregatura?
non lo vede e non lo legge, è evidente;
lui non discute con noi, ci usa come pupazzi che devono rappresentare l'interlocutore immaginario che gli consenta di dare risposte preconfezionate e sentirsi Eroe della Fede:
ateo, amorale, edonista, devoto al denaro, esistenzialmente malato; pronto a lasciare il partner "alla prima difficoltà", sprezzante nei confronti della famiglia e della "Vita"; un condensato di macchiette da giornaletto di gossip, veline e calciatori, personaggi tv, ecc...
senza questa rappresentazione falsa, che deve soprattutto escludere il dato delle confessioni e dottrine concorrenti - il vero problema - tutta la recita perde di senso.
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L'identikit di uno psicopatico dissociato:asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
meogatto
L'identikit di uno psicopatico dissociato:asd:
tutt'altro; la maggior parte delle persone si rappresenta la realtà in modo palesemente falso e nega anche circostanze evidenti che smentiscono i propri pregiudizi; lo fanno persone di tutti i livelli culturali, sebbene in modi diversi;
è solo che la cosa, letta in chiave religiosa, sembra più eccentrica e ti evoca il matto.
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Anche la perseveranza monotematica e monocorde aiuta, in fondo una idea estemporanea e' diversa da un'idea fissa ricorrente che si replica estranea al variare del contesto.
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anche l´altro esaltato che fa copia incolla delle scritture dei " messaggeri" ispirati e ispiranti ,abbagliati da insolazione ma dalla pelle sempre desolatamente bianca:D
purtroppo ci saranno sempre agnelli sacrificali deboli che ci cascheranno e questo mi duole..
dal canto mio cerco di reagire d´istinto allo scartavetramento di coglioni giornaliero.:v
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Sabato prossimo pubblicherò un post storico che farà giustizia di questi insulti da parte degli atei.
Il titolo è: "Le conseguenze del rifiuto della religione in nome della ragione".
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Sabato prossimo pubblicherò un post storico che farà giustizia di questi insulti da parte degli atei.
Il titolo è: "Le conseguenze del rifiuto della religione in nome della ragione".
non ti conviene; faresti un buco nell'acqua, dato che nessun ateo può negare la fede con argomenti razionali; anzi, è proprio per questo che l'ateo è l'interlocutore prediletto di ogni religioso, coltivato amorevolmente, perché non compete sulla morale trascendente, la lascia in monopolio al religioso, che è proprio il desiderio di quest'ultimo;
il problema della religione è che ce ne sono tante, e tutte precettano cose diverse, anche confessioni nell'ambito della stessa religione;
è questa pluralità che le relativizza e affossa; ma è un dato di fatto, non ci si può fare niente;
se quelli che credono in Dio per primi non sono d'accordo tra loro su nulla in termini di dottrina, la scarsa credibilità di quest'ultima non è certo colpa degli atei.
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è colpa del baion:asd: che poi è l'interesse personale o di gruppo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
è colpa del baion:asd: che poi è l'interesse personale o di gruppo.
se quell'interesse incoerente è alla base dei testi, questi sono inservibili;
una dottrina religiosa serve per prescrivere ai credenti dei comportamenti, atteggiandosi a legge; se la legge non è condivisa, e se non è nemmeno chiara nel precettare, con la scelta selettiva, l'aggiunta o la rimozione di testi che emendano, modificano, adattano, il risultato è che ognuno fa quel che gli pare;
col corollario che ogni predicazione diventa l'opinione di uno che pretende di imporre su quella altrui in merito a ciò che Dio comanderebbe;
prima hai la Bibbia degli ebrei; poi i Vangeli che la dovrebbero integrare, e già lì c'è un po' tutto e il suo contrario; poi Paolo che ti spiega come, e poi i teologi e dottori della Chiesa che ti spiegano Paolo e tutto il resto, con l'aumento esponenziale dei galli, che cantano ad ogni ora...
uno si compra una sveglia, risolve il problema si garantisce di non fare tardi :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
non ti conviene; faresti un buco nell'acqua, dato che nessun ateo può negare la fede con argomenti razionali; anzi, è proprio per questo che l'ateo è l'interlocutore prediletto di ogni religioso, coltivato amorevolmente, perché non compete sulla morale trascendente, la lascia in monopolio al religioso, che è proprio il desiderio di quest'ultimo;
Qui, intanto, non si tratta di atei che hanno fatta propria la massima "Vivi e lascia vivere", ma di atei combattenti, provocatori e insultanti.
Costoro non lasciano nessun monopolio, vorrebbero proprio far sparire i credenti dal forum.
Escludo che a qualche credente possa far piacere un dibattito con costoro. Giustamente hanno le loro convinzioni, come quasi tutti, e non mi sembra che siano terreno di semina per il credente, ma soltanto terreno di conflitto.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
il problema della religione è che ce ne sono tante, e tutte precettano cose diverse, anche confessioni nell'ambito della stessa religione;
è questa pluralità che le relativizza e affossa; ma è un dato di fatto, non ci si può fare niente;
se quelli che credono in Dio per primi non sono d'accordo tra loro su nulla in termini di dottrina, la scarsa credibilità di quest'ultima non è certo colpa degli atei.
Di questo Dio ha dato una spiegazione superficiale: mettere alla prova i credenti con rivelazioni diverse, al di là delle popolazioni differenti e dei tempi differenti.
Comunque, al di là dell'identità dell'essenza, ci sono molte somiglianze tra di esse.
Si potrebbe perfino mettere d'accordo due religioni apparentemente diversissime come l'ebraismo e il buddhismo, scavando a fondo. Tutti conosciamo i 10 comandamenti. In un testo buddhista, "La preziosa ghirlanda", scritto da Nagarjuna attorno al 100 a.C., leggiamo:
Non uccidere, non rubare più, rinunciare alle mogli degli altri, astenersi completamente dalla parola falsa, seminatrice di zizzania, dura e insensata, rinunciare alla cupidigia, alle intenzioni nocive e alle idee dei nichilisti: questi sono i dieci sentieri bianchi dell’azione, i loro opposti sono i neri.
Non prendere intossicanti, una buona condotta di vita, non fare del male, pudica generosità, onorare chi merita onore, e amare: questa in breve è la pratica. Pratica non vuol dire mortificare il corpo, dal momento che non abbiamo cessato di nuocere agli altri e non li aiutiamo. (8-11)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
se quell'interesse incoerente è alla base dei testi, questi sono inservibili;
una dottrina religiosa serve per prescrivere ai credenti dei comportamenti, atteggiandosi a legge; se la legge non è condivisa, e se non è nemmeno chiara nel precettare, con la scelta selettiva, l'aggiunta o la rimozione di testi che emendano, modificano, adattano, il risultato è che ognuno fa quel che gli pare;
col corollario che ogni predicazione diventa l'opinione di uno che pretende di imporre su quella altrui in merito a ciò che Dio comanderebbe;
prima hai la Bibbia degli ebrei; poi i Vangeli che la dovrebbero integrare, e già lì c'è un po' tutto e il suo contrario; poi Paolo che ti spiega come, e poi i teologi e dottori della Chiesa che ti spiegano Paolo e tutto il resto, con l'aumento esponenziale dei galli, che cantano ad ogni ora...
uno si compra una sveglia, risolve il problema si garantisce di non fare tardi :asd:
Anche il tempo è relativo e fra poco scopriremo che causa ed effetto non hanno alcuna importanza perché di fatto tale relazione non esiste.
Per quanto riguarda quella libertà che tanto decanti, cosa c'è di meglio che scegliere tra il tutto e nel marasma?
La dottrina è come un abito e tu puoi scegliere come vestire; non è più detto che il rosa sia per le nascite femminili ed il celeste per quelle maschili, od il bianco per gli abiti da sposa ed il nero per i funerali. Non puoi ambire alla libertà se non hai la possibilità di scegliere o per decidere, e su questo, come filosofo, credo che tu debba essere d'accordo.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Qui, intanto, non si tratta di atei che hanno fatta propria la massima "Vivi e lascia vivere", ma di atei combattenti, provocatori e insultanti.
beh, questo non è vero; nel tuo caso, faccio un'eccezione, perché finora non hai mai espresso precetti concreti;
ma la regola è che il religioso per primo aggredisce con un giudizio morale assoluto - poiché attribuito a Dio - chi "vive e lascia vivere": ai matrimoni o ai battesimi non si presentano atei a contestare; ma i religiosi manifestano in massa e si adoperano per condizionare i diritti altrui - che non condizionano in alcun modo la loro libertà di vivere secondo i principi religiosi - alle unioni civili, e prima ancora al divorzio, alla contraccezione, ecc...
se non parti da questa asimmetria, ove il liberale non-confessionale non pretende, a differenza del religioso, che tutta la società si uniformi al precetto, falsi ogni prospettiva;
Citazione:
Costoro non lasciano nessun monopolio, vorrebbero proprio far sparire i credenti dal forum.
Escludo che a qualche credente possa far piacere un dibattito con costoro. Giustamente hanno le loro convinzioni, come quasi tutti, e non mi sembra che siano terreno di semina per il credente, ma soltanto terreno di conflitto.
qui ti sarebbe richiesta una certa riflessione, che supera quell'apparente polemicità che ti può infastidire;
la negazione, come l'affermazione, che alla base della creazione vi sia un disegno divino intelligente è oziosa, inutile, dato chi fonda su un assioma di fede, indimostrabile; in questo, anche l'ateo in qualche modo è un "credente"; alcuni teologi sostengono persino che questa posizione sia una dimostrazione implicita dell'esistenza di Dio;
inoltre, qualsiasi ateo che comunque obbedisca ad imperativi morali categorici, prescindendo dal suo utile, afferma un principio superiore necessario, anche se non lo chiama "Dio"; verosimile, si tratta della quasi totalità, dato che è veramente difficile trovare individui privi di qualsiasi limite morale;
l'ateo, in sostanza, non contende l'ambito assiomatico del credente, ed è per questo che le autorità religiose prediligono il confronto con le sue posizioni, dato che si rivolgono a chi è in cerca di una morale radicata nel trascendente; cioè, chi abbia la propensione a credere, non importa troppo in cosa, sarà sempre più attratto da una visione religiosa che da una ateistica;
la vera "minaccia", al contrario, è il pluralismo delle fedi e, in misura esponenziale, delle confessioni affini; l'ebraismo, che peraltro non fa proselitismo, non è una minaccia; ma il cristianesimo protestante è stato ostacolato e oscurato con ogni mezzo, poiché contende lo stesso attraente mercato della fede, e con gli esiti che ci portano al punto successivo:
Citazione:
Di questo Dio ha dato una spiegazione superficiale: mettere alla prova i credenti con rivelazioni diverse...
Tutti conosciamo i 10 comandamenti. In un testo buddhista, "La preziosa ghirlanda", scritto da Nagarjuna attorno al 100 a.C., leggiamo:
Non uccidere, non rubare più, rinunciare alle mogli degli altri, astenersi completamente dalla parola falsa, seminatrice di zizzania, dura e insensata, rinunciare alla cupidigia, alle intenzioni nocive e alle idee dei nichilisti: questi sono i dieci sentieri bianchi dell’azione, i loro opposti sono i neri.
Non prendere intossicanti, una buona condotta di vita, non fare del male, pudica generosità, onorare chi merita onore, e amare: questa in breve è la pratica. Pratica non vuol dire mortificare il corpo, dal momento che non abbiamo cessato di nuocere agli altri e non li aiutiamo. (8-11)
Non uccidere... eppure tutte le società lo fanno o lo hanno fatto legalmente; la pena di morte è stata abolita proprio dalle società a-confessionali, mentre la quasi totalità ha sempre applicato il biblico occhio per occhio, interpretando il comandamento come "non assassinare", illegalmente;
anche il confine tra cupidigia e onesta mercede è una nozione contendibile, così come quello della proprietà e del furto: cosa dovrebbe fare il povero che non può nutrire i propri figli di fronte al ricco che non sia nemmeno caritatevole ?
e poi tutta la disciplina sulla sessualità e la famiglia; è lecito il divorzio ? e la contraccezione ? il sesso prematrimoniale ? quello omosessuale ?
o la disponibilità della propria vita: è lecito per il malato terminale decidere autonomamente di porre fine alla propria sofferenza ?
su queste circostanze concrete ci si divide anche tra correligionari, che condividono Dio, Cristo, trinità e resurrezione, comandamenti e Scritture, almeno in parte, ed è su questo che cadono le religioni;
perché il punto non è certo quello di affermare un dio, ma di affermarne la volontà e il precetto in un modo che risulti evidente e univoco dalle fonti, senza possibilità di interpretazione, che invece ci sono, e in misura radicale, spesso opposte;
nota che nessuno mette in discussione il codice della strada; puoi dire che un certo limite di velocità sia eccessivo; ma se lo superi e ti multano, non troverai avvocato che ti difende o consiglia il ricorso;
al contrario, la legge religiosa è contesa, e in proporzioni tali da imporre l conclusione che essa sia inadatta a precettare;
il risultato è che l'unico contesto in cui può davvero operare il dio del credente è quella della propria personale coscienza che elabora quei precetti; non molto diverso da ciò che fa un qualsiasi ateo, con la differenza che quest'ultimo semplicemente non chiama "Dio" la fonte di quell'imperativo;
ora, io non so quali siano le tue personali convinzioni in termini di quei precetti e comportamenti concreti; ma, posso quasi scommettere che nella stragrande maggioranza dei casi quelli che tu definisci "atei" in concreto hanno un orientamento molto simile a quello di chi non sia cattolico o islamico, e su una maggioranza di questioni concrete; e se tu esprimessi le tue personali posizioni, al di là delle questioni teologiche, affinità e distanze si vedrebbero chiaramente.
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Ma vedi crepuscolo, se viene tirato in ballo un dio, veicolo di norme, ispiratore di azioni positive e ci scappa pure un aldilà dove finire secondo certi canoni, si dà il caso che ci sia necessità di chiarezza su chi sia questo dio e cosa ci dice.
Tu, cono, arcobaleno, pinco pallino & c. potete scegliervi il dio che più vi piace, ma non potete pretendere a questo punto di avere la verità in tasca, perchè qualcuno di voi per forza è in errore, totale o parziale che sia.
Il fatto che ci sia scelta capisci bene che è un motivo in più che inficia l'esistenza di dio e\o di ciò che dice. E' il processo inverso che compi. Se c'è un dio, quello è e quello dice, che piaccia o no. Se parli di scelta, scegli o crei ciò che piace a te.
E' come se ti inventassi la costituzione italiana o il codice civile un pò a modo tuo o rispettassi ciò che ti fa comodo. Invece devi prendere atto delle norme. Poi se qualcosa non piace uno si adopera per cercare di far cambiare qualcosa.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Anche il tempo è relativo e fra poco scopriremo che causa ed effetto non hanno alcuna importanza perché di fatto tale relazione non esiste.
Per quanto riguarda quella libertà che tanto decanti, cosa c'è di meglio che scegliere tra il tutto e nel marasma?
La dottrina è come un abito e tu puoi scegliere come vestire; non è più detto che il rosa sia per le nascite femminili ed il celeste per quelle maschili, od il bianco per gli abiti da sposa ed il nero per i funerali. Non puoi ambire alla libertà se non hai la possibilità di scegliere o per decidere, e su questo, come filosofo, credo che tu debba essere d'accordo.
io non ho affatto eccepito sulla libertà;
ho scritto che la pretesa di esprimere un volere divino a partire da un testo, quando in base allo stesso testo altri esprimono un valore diverso o opposto, e conseguenti precetti, inficia quel carattere assoluto;
col che, quando uno afferma "Dio vuole...", le circostanze di fatto - e non una malevola interpretazione - testimoniano che si tratta solo dell'opinione personale di quel predicatore su ciò che vorrebbe Dio, visto che la fonte è palesemente equivoca, con i credenti spaccati a metà sul senso di quasi tutto;
questo chiude la discussione; in tribunale si dà il non luogo a procedere, perché il fatto non sussiste, dato che la norma che lo dovrebbe individuare non è espressa in modo chiaro.