:asd:
Il donatore rinuncia ad ogni diritto di paternità donando il seme e quindi non ci son pendenze legali.
Se poi i ragazzi vorranno conoscerlo è un altro discorso.
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Aspetto mezzogiorno per vedere la premiazione dei due ori Olimpici! :clap
Aver cura di un bambino, crescerlo, educarlo fino alla sua indipendenza non è (quasi) mai un atto egoistico. Lo è molto di più scegliere di non avere figli. Nel primo caso si tratta di anni ed anni di dedizione altruistica quasi totale.
Ciò premesso, rispondo anche a LadyH: conosco parecchie coppie che hanno adottato dei figli, anche di altri paesi: è difficilissimo, bisogna dimostrare a tutti gli effetti, anche legali, di essere una coppia equilibrata, e per tacere dei problemi pregressi che il bimbo ha, essendo stato parcheggiato in un orfanotrofio, problemi che, alla lunga, emergono, nonostante tutto l’amore e l’attenzione che gli si offrono.
Con la fecondazione artificiale almeno la genetica è salva, si vanno incontro a meno incognite, anche se ogni vita di ciascun bambino sia in realtà un’incognita.
La domanda è " Perchè si vuole mettere al mondo un figlio?"
L'istinto di procreare per perpetuare la specie e quindi un istinto naturale, innato nella maggior parte di noi, lo si fa per la società oppure una scelta altrettanto egoistica motivata da dare un senso all'esistenza, colmare vuoti ecc...(chi più ne ha ne metta) di quella di non aver figli?
Dare una famiglia ad un bambino che sfortunatamente l'ha persa per vari motivi è un conto, invece cercare ad ogni costo di procreare, e mettere al mondo un figlio magari privandolo di proposito fin da subito di un padre o di una madre attraverso ad esempio utero in affitto lo trovo innaturale ed egoistico.
Ovviamente è una mia opinione del tutto personale. Non dico che sia sbagliato o che un figlio non cresca ugualmente bene ma per me la famiglia naturale è composta da madre e padre, uomo, donna quindi una figura paterna e una materna, che poi sia un modello discutibile se ne può discutere all'infinito ma io la penso così.
L'essere umano per venire al mondo, per essere concepito, in natura ha bisogno di un maschio e una femmina, uomo, donna, vabbè mo' è stato messo tutto in discussione, non si sa più se si può dire uomo, donna, maschio, femmina,perchè si finisce per essere considerati discriminanti, omofobi o non so cos'altro, vedremo a dove ci porterà sta confusione o forse meglio dire "vedranno" i posteri, le generazioni future.
@Follemente
Sì lo so, ho parenti, coppie etero che pure hanno adottato bambini, più di uno all'estero, non è così semplice adottare un bambino e il vissuto precedente in orfanotrofio non si cancella qualche problema alla lunga emerge nonostante l'amore e le attenzioni.Citazione:
Ciò premesso, rispondo anche a LadyH: conosco parecchie coppie che hanno adottato dei figli, anche di altri paesi: è difficilissimo, bisogna dimostrare a tutti gli effetti, anche legali, di essere una coppia equilibrata, e per tacere dei problemi pregressi che il bimbo ha, essendo stato parcheggiato in un orfanotrofio, problemi che, alla lunga, emergono, nonostante tutto l’amore e l’attenzione che gli si offrono.
:v:v:v
Nella sua infinita bontà, il Signore mi ha inviato, tramite mia moglie, due femmine. Per carità, Sono felicissimo così, sarei stato contento di avere anche un maschio, magari gli avrei insegnato quella serenità interiore che da sempre possiedo e cioè di non entrare mai in competizione con nessuno per dimostrare di esser cosiddetti "uomini". Sarà che sono cresciuto in ambiente militare dove tutto veniva misurato e pesato in base alla dimostrazione di forza...
Forte con i deboli (o sottoposti), appecorato con i forti (o superiori)... questo è il comportamento di base in certi ambienti... Idea che ho da sempre rifiutato o perlomeno, da quando ho capito che la vera dimostrazione di forza è quella di mostrarsi calmi e distaccati, liberi da condizionamenti o ansie da prestazioni.... dover insomma dimostrare sempre qualcosa a qualcuno, altrimenti non si è nessuno!!!
Ebbene pensavo che avendo un figlio maschio il mio compito sarebbe stato più arduo, visto la competizione di oggi, portata all'esasperazione dai tempi moderni...
Ma chi l'ha detto poi che lo stesso non vale per le figlie femmine?
Oggi ho una figlia che non si lascia condizionare dal mondo esterno, segue dritta la sua strada, si interessa delle cose che le interessano e non deve dimostrare niente a nessuno... quando una volta le chiesi se a scuola aveva problemi con certe alunne che si sentivano principesse sul pisello, additando chi è tranquillo e pacato, quasi fosse un diverso, lei mi aveva risposto "Chi se ne frega, papà, tanto tra due anni non le vedrò più".
Qui sta la saggezza del tranquillo.... nulla mi scalfisce, se io non decido che mi scalfisca... Ed il bello è che non le ho dovuto dire nulla... l'ha realizzato da sola.... è proprio figlia mia.
Ed io che mi preoccupavo...
Guardo mia figlia e rivedo me stesso, con la differenza che, a questa età, è difficile continuare con questa filosofia.... perché dopo 50anni di tranquillità... i coglioni cominciano a frullare per i cavoli loro dopo battaglie vinte e altrettante perse... tuttavia provo a resistere e mia figlia mi da forza...
Ma io ho anche un'altra figlia. Quella che se compri un mobile all'ikea e decidi di montarlo il giorno dopo, lei, la sera, quando rientri a casa, te lo fa trovare montato perfettamente...
si lancia sulle sfide come fosse una puledra al galoppo. Nulla la spaventa, niente la ferma... tutto può fare ed in genere lo fa. E lo fa anche bene.
Anche se, in verità, si lascia condizionare dalla competitività... vabbè non tutti siamo uguali. E poi magari anche questo serve, da stimolo, no?
A sette/otto anni ha vinto un premio letterario, per essersi inventata una favola che poi la maestra ha fatto pubblicare su un giornale. Siamo andati fino a Messina a ritirarlo.
Ha scelto di frequentare lo Scientifico, salvo poi realizzare al 2° anno di voler fare la professoressa di lettere moderne... e quindi il Classico sarebbe stato meglio... ma fa nulla...
Quest'anno a parte quattro miseri 10, poi ha preso tutti 9!!!
Si lo so, mi sto vantando... l'altra, quella che non la scalfisce nessuno, ha preso qualche 8 e poi tutti 7, ma le devi stare addosso altrimenti si rilassa e non rende...
(si distrae, sogna, proprio come facevo io). Lei vuole fare la fumettista.... disegna che è un fenomeno... ma a noi non fa vedere nulla... i nostri amici che la seguono
su istagram ci fanno vedere quanto è brava nel disegnare fumetti, mentre quando le chiediamo di mostrarci qualcosa, lei si nasconde.
La professoressa di lettere e la fumettista.... che nel frattempo studia scienze umane... ma solo perché qualcosa la deve studiare...
praticità e idealismo... sogno e concretezza....
Ah, ci ho provato a dire ad entrambe di arruolarsi in Marina... (caro papà, il mio dovere l'ho fatto), ma mi hanno mandato a quel paese e del resto, di quel mondo che io amo e odio allo stesso tempo (il mondo militare), loro per fortuna non hanno avuto influenze, se non per quei valori di base quale onestà, educazione e rispetto per il prossimo (ma non per la patria... o perlomeno, non ossessivamente... io mi reputo un uomo di mondo).
Che faccio, adotto un ragazzino?
L'ho fatto. Si chiama Nicolò, è il fidanzato della futura professoressa di lettere moderne... voleva fare il cadetto in marina, ma forse opterà per ingegneria navale... il che, per uno come me che lavora con le navi, non è male. Ha la stessa età sella futura professoressa, entrambi l'anno prossimo sono di maturità...
Poi, inizierà un altro capito della loro (e nostra, mia e di mia moglie), vita.
Amen
Il mio pensiero è...quanto segue...
"Chi sono io?" Chiese un giovane a Confucio.
"Sei quello che pensi." rispose il saggio.
Te lo spiego con una storia. Un giorno, dalle mura di una città,
verso il tramonto si videro sulla linea dell'orizzonte due persone
che si abbracciavano.
"Sono un papà e una mamma", pensò una bambina innocente.
"Sono due amici che s'incontrano dopo molti anni", pensò un uomo solo.
"Sono due mercanti che hanno concluso un buon affare", pensò un uomo avido di denaro.
"È un padre che abbraccia un figlio di ritorno dalla guerra", pensò una donna dall'anima tenera.
"E' una figlia che abbraccia il padre di ritorno da un viaggio", pensò un uomo addolorato per la morte di una figlia.
"Sono due innamorati", pensò una ragazza che sognava l'amore.
"Sono due uomini che lottano all'ultimo sangue", pensò un assassino.
"Chissà perché si abbracciano", pensò un uomo dal cuore arido.
"È bello vedere due persone che si abbracciano", pensò un uomo di Dio.
"Ogni pensiero", concluse il Maestro, “rivela a te stesso quello che sei."
Esamina di frequente i tuoi pensieri: ti possono dire molte più cose su di te di qualsiasi Maestro.
_Confucio: “Tu sei ciò che pensi”.
Eccerto "strani" rispetto al tempo e ambiente in cui vivono i protagonisti, prendi ad esempio le famiglie patriarcali contadine di 60, 70 anni fa, non era affatto strano vivere con mamma e papà insieme a moglie e figli e anche altri fratelli, magari non sposati...un'impresa famigliare :D
Erano altri tempi... dove le braccia servivano in campagna... non per niente il fascismo dava compensi alle famiglie numerose. Oggi il discorso è diverso... cioè culturalmente siamo tutti mammoni, sia i maschi che le femmine... e stiamo con i genitori fino a quando non riusciamo ad avere indipendenza economica... e qui al sud è sempre stato un problema...
Ma c'è dell'altro... noi genitori di oggi, siamo troppo attaccati ai figli (io no. Io sono dell'idea che neanche io mi appartengo, figuriamoci "avere" moglie e figli...) gli stiamo troppo addosso, li seguiamo troppo, contribuendo ad allungare un cordone ombelicale che andrebbe reciso... e comunque primo poi avviene, e se viene molto poi, il distacco è sempre traumatico.
In cuor mio vorrei che dopo la laurea le mie figlie abbandonino la casa natia... per vivere la loro vita, distante da noi... ed io e mia moglie, avremo finalmente completato il nostro compito.
La vita è fatta di fasi.... la fase genitoriale deve avere un inizio ed una fine... non necessariamente con la morte dei genitori... poi si deve essere individui, provenienti da un comune nucleo famigliare.
Sono molto nordico, su questo concetto. Del resto In Germania a Natale, i tavoli che prenotavano al ristorante era massimo per quattro/sei persone... e questo trent'anni fa.
Ieri ho superato 700 chilometri percorsi in mountain bike dal 18 aprile scorso, giorno che ho comprato l'odometro... :clap:
...se fossi andato in un'unica direzione sarei arrivato ad esempio a Termoli, ma stasera guarderò altri luoghi notevoli verso le altre direzioni :D
...e niente oggi la fantasia vola :p
...almeno ai sogni non ci rinuncio :nono:
:ciaociao:
Non male dai...
Oggi è solo esploso il radiatore della macchina, in pieno centro, ad un incrocio :D
La prima volta che guidavo dopo un anno
Il cosmo mi vuole bene :v
Domani da tanto, troppo tempo... Mi godrò il bellissimo mare del mio adorato paese e la cosa mi rende felice!
Non vedo perché le coppie omossessuali (sempre coppie sono) o i transgender non dovrebbero avere dei figli che desiderano.
Non si tratta di "confusione" tra uomo e donna, ma di riconoscimento tardivo di identità di genere che in passato venivano bollate e condannate.
Legittima la tua opinione: anch'io un tempo la pensavo come te, rigorosamente e solo padre e madre per un figlio, ma poi, alla luce dei fatti, mi sono ricreduta. Ci sono state anche donne sole che hanno cresciuto benissimo i figli desiderati, concepiti nei modi più diversi, per non parlare di tutte quelle abbandonate dal marito ed i cui figli venivano cresciuti da loro e dalle nonne.
@ Bumble
Fai bene a desiderare l'indipendenza per le tue figliole.
L'unica osservazione che mi permetto di fare, scusami, è che fare la fumettista non porta forse all'indipendenza (o in rarissimi casi).
beh, mettere al mondo un figlio è sempre un atto egoistico, quantunque i genitori possano raccontarsi altro; è un loro desiderio, no ?
un tempo la pensavo così anche io, ma è sbagliato:Citazione:
Ovviamente è una mia opinione del tutto personale. Non dico che sia sbagliato o che un figlio non cresca ugualmente bene ma per me la famiglia naturale è composta da madre e padre, uomo, donna quindi una figura paterna e una materna, che poi sia un modello discutibile se ne può discutere all'infinito ma io la penso così.
la procreazione è naturale; la famiglia è culturale; lo dimostra tutta la storia dell'umanità, visto che oggi ci sono tipologie di famiglia molto diverse, considerate tutte "naturali" nelle rispettive culture; il ragazzo senegalese che incontri in spiaggia e vende oggettini, magari ha 60 fratelli da parte di padre, ed è cresciuto con la madre o le zie;
ci sono due questioni distinte:
una riguarda l'adeguatezza di una famiglia omosessuale a fronte di quella etero; per stabilire l'inadeguatezza della prima si dovrebbe dimostrare che tutti i figli cresciuti in famiglie omosessuali stanno peggio di ognuno dei figli di famiglie etero, e cioè che quella circostanza sia effettivamente discriminante, a prescindere dalle nostre preferenze e opinioni;
l'altra questione, secondo me più fondata, si pone in questi termini: si ha un diritto ad un figlio biologico ?
ovviamente - una volta risolta la questione omo-etero di cui sopra - la questione investe anche le coppie etero sterili;
alcuni argomentano che le coppie etero, non fossero sterili, potrebbero procreare; ma sono sterili, non possono procreare, esattamente come le coppie omo, e questa è la loro personale Natura; il resto è ideologia;
io non mi pronuncio; ad istinto non provo troppa simpatia per la procreazione assistita, etero o omo, con tutti i bambini adottabili che ci sono; ma non me la sento proprio di giudicare l'istinto che chiede una discendenza biologica.
Grazie, lo sappiamo, per questo spingiamo per farla studiare... semmai lo coltiva come hobby... deve maturare l'idea che la vita è una continua lotta per la sopravvivenza e lei al momento deve ancora spiccare il primo volo...
Io glielo ripeto sempre, un tempo la dote era composta da lenzuolini, coperte, ricami... adesso è la laurea... e questo dovrà essere per entrambe... poi è chiaro che in quanto genitori, se dovessero sposarsi, le aiuteremo per quello che potremo fare, ma lo sforzo primario, rimane la laurea.
Non sono contraria all'adozione ma all'uso di fecondazione assistita o uteri in affitto per mettere al mondo figli non propri o privati di una madre e un padre naturali.
Esatto ciò che sento anche io, non provo simpatia per la procreazione assistita che non sia all'interno della coppia stessa, a prescindere.
Ribaltiamo il discorso, si guarda al diritto ad un figlio biologico ma non al diritto di un figlio ad avere un padre e una madre biologici, figli che non chiedono di nascere, che poi siano o meno meritevoli di crescere un figlio è un altro discorso.
Credo che l'attaccamento sia una questione culturale, certo che prima o poi i figli lasciano la famiglia di origine ma il legame resta per tutta la vita, non si smette di essere genitori e figli anche quando si vive per conto proprio e lo si vede nei momenti di difficoltà e bisogno reciproci, in gruppo si affrontano meglio le difficoltà che soli.
Questo non significa interferire nella vita altrui tipo decidere che laurea o lavoro seguire, o paese in cui andare a vivere, ma esserci, essere presenti quando occorre, aiutarsi come possibile.