visto stasera il film dei Simpson... pensavo molto peggio, invece è carinissimo
e mi associo a Xil: spider pork, spider pork...
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visto stasera il film dei Simpson... pensavo molto peggio, invece è carinissimo
e mi associo a Xil: spider pork, spider pork...
Ieri al cinema:
"L'ultima legione".
Davvero niente male. :sisi:
the simpsoooooonnnnn
tutti all'inno di Spider Pork
"Una notte al museo"
Carino, non fosse per la pregiudiziale di avermi procurato indirettamente una storta al piede...
Un film non ha nulla a che vedere con il karma.
(Seee seee, sto scherzando.)
300 (rivisto, merita sempre)
Più che altro, non ha nulla a ch vedere col demente che mi ha sollevato di peso e trascinato malamente a vederlo.
(Lei mi odia sayyadina, lo ammetta)
AU AU AU!!!
Mi manca, dovrò rimediare. Non ci sono andato dopo che un mio conoscente lo commentò con:
"E' impossibile. Ho guardato quei pettorali per tutto il film e non possono essere veri. Li han photoshoppati."
[QUOTE=Mr. D.;734705]Pi
Altro film di domenica scorsa:
Guerrieri tra il cielo e la terra.
Che insomma, bella fotografia, bella attrice nella parte della donzella da salvare (credo) e bello pure il cattivo.
Però... Ecco, quando le relique del santo buddhista Sakyamuni (???) si scopre producono onde radio a intermittenza regolare come fossero una pulsar portatile, ecco LI' ti ritrovi perpluto, a mio avviso...
I Simpson - Il film : MITICOZZO!
"Le vite degli altri"
Trama del film:
Berlino Est, 1984. Il capitano Gerd Wiesler è un abile e inflessibile agente della Stasi, la polizia di stato che spia e controlla la vita dei cittadini della DDR. Un idealista votato alla causa comunista, servita con diligente scrupolo. Dopo aver assistito alla pièce teatrale di Georg Dreyman, un noto drammaturgo dell'Est che si attiene alle linee del partito, gli viene ordinato di sorvegliarlo. Il ministro della cultura Bruno Hempf si è invaghito della compagna di Dreyman, l'attrice Christa-Maria Sieland, e vorrebbe trovare prove a carico dell'artista per avere campo libero. Ma l'intercettazione sortirà l'esito opposto, Wiesler entrerà nelle loro vite non per denunciarle ma per diventarne complice discreto. La trasformazione e la sensibilità dello scrittore lo toccheranno profondamente fino ad abiurare una fede incompatibile con l'amore, l'umanità e la compassione.
All'epoca dei fatti, quando le Germanie erano due e un muro lungo 46 km attraversava le strade e il cuore dei tedeschi, il regista Florian Henckel von Donnersmarck era poco più che un bambino. Per questa ragione ha riempito il suo film dei dettagli che colpirono il fanciullo che era allora. L'incoscienza e la paura diffuse nella sua preziosa opera prima sono quelle di un'infanzia dotata di un eccellente spirito di osservazione. La riflessione e l'interesse per il comportamento della popolazione, degli artisti e degli intellettuali nei confronti del regime comunista appartengono invece a uno sguardo adulto e documentato sulla materia. Ricordi personali e documenti raccolti rievocano sullo schermo gli ultimi anni di un sistema che finirà per implodere e abbattere il Muro.
La stretta sorveglianza, le perquisizioni, gli interrogatori, la prigionia, la limitazione di ogni forma di espressione e l'impossibilità di essere o pensarsi felici sono problemi troppo grandi per un bambino. Le vite degli altri ha così il filo conduttore ideale nel personaggio dell'agente della Stasi, nascosto in uno scantinato a pochi isolati dall'appartamento della coppia protagonista. È lui, la spia, il singolare deus ex machina che non interviene dall'alto, come nella tragedia greca, ma opera dal basso, chiuso tra le pareti dell'ideologia abbattuta dalla bellezza dell'uomo e dalla sua arte. Personaggio dolente e civilissimo, ideologo del regime che in un momento imprecisato del suo incarico si trasforma in oppositore. Il "metodo" della sorveglianza diventa per lui fonte di disinganno e di sofferenza, perchè lo costringe a entrare nella vita degli altri, che si ingegnano per conservarsi vivi o per andare fino in fondo con le loro idee. Gerd Wiesler contribuisce alla riuscita dello "spettacolo" con suggerimenti, correzioni (alle azioni della polizia), aggiustamenti (dei resoconti di polizia) e note di regia che se non avranno il plauso dei superiori avranno quello dei sorvegliati. "Attori" che recitano la vita ai microfoni della Stasi e nella cuffia stereo dei suoi funzionari. La vita quotidiana fatta di paure ed espedienti è restituita da una fotografia cupa e bruna, tinte monocromatiche che avvolgono i personaggi decisi a sopravvivere, a compromettersi e a resistere. La Stasi aveva un esercito di infiltrati, duecentomila collaboratori, Donnersmarck ne ha scelto uno e lo ha drammatizzato con la prova matura e sorprendente di Ulrich Mühe. Il drammaturgo "spiato" è invece Sebastian Koch, l'ufficiale riabilitato di Black Book, intellettuale "resistente" per salvare l'anima del teatro e della Germania.
Un bel film anche se con molte forzature.
[QUOTE=Lord Krimel;733891]visto stasera il film dei Simpson... pensavo molto peggio, invece
Hurricane - L'urlo dell'Innocenza.
MoltoMolto Bello.
Ultimo tango a Parigi: Mi ha colpito parecchio, ci ho ragionato su:asd:
Profumo, storia di un assassino: L'idea non era male ma mi hanno lasciato molto perplessa gli ultimi 20 minuti circa.