Nel frattempo ho fatto Il racconto autobiografico :v
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Nel frattempo ho fatto Il racconto autobiografico :v
«Cosa vedo? Sono loro? Arrivano i salvatori ? »
La luna gioca a rimpiattino con le nubi che corrono veloci spinte dal vento tempestoso e sembrano apparire figure fugaci. E' la ciurma della « Regina dei mari » che risale il Tamigi, o si tratta di ectoplasmi creati dalla nebbia dei docks o pareidolie create dalla speranza delusa e dal desiderio insoddisfatto ? Big Ben fa risuonare i suoi rintocchi, una volta tanto simpatici e caratteristici, ora lugubri come la campana a morto del lazzaretto.
Efua chiuse gli scuri. Seduta allo scrittoio di mogano finemente intarsiato, riprese la penna d'oca e la intinse nel calamaio di onice birmano per riprendere ( Penelope scrittrice) il « Racconto autobiografico »...e ancora una volta si interruppe. Il rumore. Quel rumore misterioso che sembrava arrivare dal pavimeno , o dalle pareti, o dal soffitto. Sordo, continuo o intermittente...come un grattare di unghie sul coperchio di una bara...e poi dei piccoli colpi...e poi silenzio.Decise di non fare come le altre volte. Quindi, non salto' sul tavolo istericamente lanciando gridolini striduli. Lo fece compostamente, tirandosi su le crinoline e dicendo, con calma « Hiiiiiiiiiiiii !!!!!! no, i ,topi no !!! hiiiiiiiiii !!!». Rovescio' lo stesso il calamaio, macchiando, ancora una volta, l'opera....da riscrivere (Da cui....Penelope... scrittrice).
Ma il rumore non cesso'. Crebbe, si avvicino'. Ora era evidente che veniva dal pavimento. Dal centro della stanza. Si fece forza, si tolse una scarpa, pronta ad usarla : il tacco di una Loubutin nelle mani di una donna determinata é un'arma micidiale. E guardo'.
Una lastra del pavimento di basalto nero sembrava muoversi. Si, si muoveva. Ed al rumore di graffi, urti e colpi sordi si aggiunse un ansimare rantolante...un suono rauco.. « Oh, aiza...aiza...abbocca, mmo'.... » una nube di polvere, la lastra si smuove, due braccia scheletriche...un volto ascetico...Dal pavimento emerge un personaggio dal volto scarno, barbuto peggio di jerda, coperto di polvere e calcinacci...
« Cono ?....hai perso la chiave della porta ?...o stavi cercando di fare un forellino voyeuristico per scrutarmi nell'intimità ? » esclamo' esterefatta Efua, infilandosi la preziosa calzatura, riassettandosi le crinoline e scendendo dal tavolo
Il personaggio la guardo' interdetto, con uno sguardo allucinato... « Ah, Mercedes! Il vostro nome io l'ho pronunciato coi sospiri della malinconia, coi gemiti del dolore, colla rabbia della disperazione; l'ho pronunciato gelido per il freddo, rattrappito sulla paglia della mia cella; l'ho pronunciato divorato dal caldo, l'ho pronunciato rotolandomi sul pavimento del carcere. Mercedes »...
« Ma che Mercedes e Audi...io che amo solo Ferrari...sono Efua...ti sei bevuto il cervello a furia di olive (saclà) in maionese...o magari hai assaggiato qualche intruglio di muli e mosche sbagliate, senza esserci abituato...hai avuto una quaresima difficle, vedo...Cono ! Ma cosa hai combinato ? »
Lo sguardo del relitto umano era sempre più stralunato.. « Perché mi chiami Cono ? Io sono l'abate Faria ...Cono era il mio fratello gemello, fuggito ad Empoli per fare il buttafuori ( o barcoso, non ricordo) in un privé notturno. Ci siamo persi di vista....lui una vita dissoluta e di bagordi...io rinchiuso in questa fortezza per una triste storia che sarebbe lungo narrare...Dall'autunno,per una donna...Una fanciulla di Puglia, una vera regina....Mercedes appunto.Un dramma, con un certo Gaspare, un mafioso siculo sciupafemmine notorio e recidivo ed la sua banda di scherani portuali ...ma non importa. Ma voi, chi siete, e cosa fate qui....intralciando la mia fuga ? Avrei dovuto essere fuori, nella cantina della prigione »
Efua non credeva né ai suoi occhi, né alle sue orecchie. Un Cono, passi....ma due !!!...e poi questa storia con un Gaspare siculo....
In quel momento , i passi pesanti ben noti....il clangore di chiavi..Cigolio di serrature...La porta si apre.. « Ti taim, miledi » posando il vassoio con la chicchera di porcellana di sevres dul tavolinetto di cristallo di Boemia « vado bene con l'inglisc lab, vero ? ..gulp ! Gasp !...TU ? » e Cono non disse né fece null'altro. Pietrificato, come avesse avuto una visione beatifica della Pazza-di-Acerra in tunica biancoceleste benedicente con aspersorio d'argento stillante vodka cristallina in una nube profumata emanata da un turibolo di carboni e grani di jerdapremium
« Bé', che facciamo ? Giochiamo alle belle statuine ora ? Sor Faria, tanto per sapere, lei non é che avrebbe qualcosina, un tesoruccio per esempio, nascosto in zona pisana, magari in un'isoletta romantica...come si racconta in giro ?...e tu, Cono, poi me le spieghi le minestrine con l'acqua oliveto (e le olive saclà) nel porno privé... »
Lacrime solcarono le guance impolverate , gocciolando come stalattiti dalla barba incolta « Le mie ricchezze accumulate per le nozze con quella speravo sarebbe divenuta la mia regina, in quel maledetto autunno mi furono rubate dal capo mafioso di quel Gaspare,...don Bumbagra...il senza cuore... »
« Caschi proprio bene....lo sto attendendo , affinché mi porti via....e dici che Gaspare é un rinomato sciupafemmine...per di più ben rifornito a soldoni , i tuoi soldoni? »
« Gaspare e don Bumba.... ? » La frase non era terminata che già la lastra di basalto si richiudeva sul Cono-Faria, in fuga nei meandri delle gallerie scavate nei muri. Il rumore di scalpiccio strisciante si allontano' e disparve.
Efia rifletteva « Mi sento incatenata, e nello stesso tempo mi sento così debole che queste catene mi sembrano un sostegno, e ho paura di spezzarle. Ma quando arriva 'sta ciurma di sciamannati ?» bevve un sorso di té. Lo accompagno' con un'oliva (saclà)....Ed amorevolmente diede una schiccheretta a Cono, sulla punta del naso...con effetto dirompente: fece un balzo all'indietro, tracciando segni cabalistici nell'aria e urlando « Vade retro, Faria....Vade retro....Ah...se n'é andato....meno male che non era l'altro mio gemello...;quello che quando si incavola diventa verde e rompe le camicie ... ». Ritiro' il vassoio e si ritiro' sbattendo la porta.
Ed Efua (Penelope scrittrice) intinse la penna d'oca nel calamaio e riprese l'opera
(Le mie scuse a A. Dumas . Avvocato docet)
Restodelcarlino, ci sono pure io dentro la stesura?
Devo leggere? :v
Stasera però
Sto avviando i fornelli :D
Le scarpe erano queste vero? :love:
Un tocco di rosso, per metterci un poco di inferno :D
https://i.ibb.co/N3p31cf/CDA0-AA38-B...-D9-A446-F.jpg
Con la minestrina con l’acqua uliveto sei stato veramente cattivo :asd:
E le olive sacla’ altro che nel porno prive’
Mi sarebbero servite per darci dentro con la cerbottana :D
Ti ringrazio per la Penelope scrittrice
Spero di passare quanto prima ad essere qualche altra avvincente eroina che almeno i piaceri della carne se li gode :v
Con permesso
Inchino
E se ne va
Lasciandosi alle spalle il suo profumo
:D
Oh per la miseria restodelcarlino io nemmeno sapevo che la signora in questione avesse scritto le varie sfumature!
Ho dovuto controllare
Mi hai fatto sentire piccina ed ignorante
Sono una povera donna di scienze, non di lettere
Ho una mente tecnica, non a tablet però :D
Non puoi burlarti di me :bua:
Per le scarpe mica ho capito...:D
Bellissima rdc!!! :asd:
:clap
Bravi tutti.