" Si pu
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" Si pu
"Sto elaborando un nuovo problema: trova il valore di n tale che n pi� qualsiasi altra cosa della vita ti faccia sentire felice. A che cosa equivarrebbe n? Trova n."
[Compiti a casa - P. Cameron]
Serv� loro delle ciambelline alla cannella appena uscite dal forno, con la glassa ancora fluida. Mise sul tavolo il burro e i coltelli per spalmarlo. Poi sedette insieme a loro. aspetto sinch� non ebbero preso ciascuno una ciambellina cominciando a mangiare. �fa bene mangiare qualcosa� disse guardandosi. �Ce n�� ancora. Mangiate sinch� volete. Ci sono tutte le ciambelle del mondo, qui.�
Mangiarono le ciambelle e bevvero il caff�. Ann sentiva una fame improvvisa e le ciambelle erano calde e dolci. ne mangi� tre, e il fornaio ne ebbe piacere. Poi cominciarono a parlare. Ascoltarono con attenzione. Sebbene fossero stanchi e angosciati, ascoltarono quel che il fornaio aveva da dire. Annuirono quando il fornaio cominci� a parlare della solitudine e della sensazione di dubbio e di privazione che gli era venuta con l�et�. Spieg� loro cosa aveva voluto dire essere senza figli tutti quegli anni. Un susseguirsi di giornate con i forni eternamente pieni ed eternamente vuoti. i dolci per le feste, le celebrazioni per cui aveva lavorato. Le glasse, le marmellate. Le piccole coppie di sposi ficcate sulle torte. Centinaia, no, migliaia ormai. I compleanni. Immaginate un po� tutte quelle candeline che ardono. la sua era un�attivit� indispensabile. Era un fornaio. Era lieto di non essere un fiorista. Molto meglio dar da mangiare alla gente. C�era un odore senz�altro migliore di quello dei fiori.
�Annusate questo� disse il fornaio spezzando un pane nero. �E� un pane pesante, ma ricco.� Lo annusarono, poi lui chiese loro di assaggiarlo. Aveva un sapore di melassa e di frumento. Stettero l� ad ascoltarlo. Mangiarono quel che poterono. Inghiottirono il pane nero. Sembrava giorno l� sotto i tubi fluorescenti. Parlarono sino al primo mattino, con la luce alta e pallida che si proiettava dalle vetrine e non pensarono ad andarsene.
Una cosa piccola ma buona, da Cattedrale di Raymond Carver
Tutti nel mondo sognano la vita
che stanno vivendo, e non lo sanno.
Io sogno d'essere qui incatenato
e di vedermi sovrano ho sognato.
La vita � una follia, la vita � una finzione,
una grande illusione di ombre senza corpo.
E tutto il bene del mondo non vale un respiro,
perch� la vita � un sogno
e i sogni sono sogni.
?
La vita � sogno Pedro Calder�n de la Barca
� Il poeta � poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno �, sia con pace del maestro Giosu� Carducci, un artiere che foggi spada e scudi e vomeri; e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l'oro che altri gli porga. A costituire il poeta vale infinitamente pi� il suo sentimento e la sua visione, che il modo col quale agli altri trasmette l'uno e l'altra [...] �
(G. Pascoli - da Il fanciullino)
Eravamo in quattro - George, William Samuel Harris, io e Montmorency. Eravamo seduti nella mia stanza, fumando e parlando di come eravamo messi male - intendo messi male da un punto di vista medico, ovviamente. Ci sentivamo tutti gi� di morale, e la cosa ci preoccupava molto. Harris disse che a volte veniva sopraffatto da attacchi di vertigine cos� forti da non sapere pi� cosa stava facendo; e allora George disse che anch'egli soffriva di attacchi di vertigine da non sapere pi� cosa stava facendo. Per quanto mi riguardava, era il mio fegato ad essere in disordine. L'avevo saputo leggendo le indicazioni di una confezione di pillole per il fegato, in cui erano descritti i diversi sintomi dai quali si pu� capire di avere il fegato in disordine. Io li avevo tutti.
Jerome Klapka Jerome - Tre uomini in barca (per non dir del cane)
Me lo devo comprare da un pezzo.
� in lista con Woodhouse.
Qui lo trovi aggratis. :shy:
Prego, mademoiselle.
�Una volta ho letto un libro intero. Scoprivo che un uomo poteva metterci quattrocento pagine per dire a una donna che l�amava. Quattrocento pagine prima del primo bacio, trecento prima di una carezza, duecento per osare guardarla, cento per confessarselo.
Nell�epoca in cui s�inviano SMS per farsi una scopata, lo trovavo prodigioso, vertiginoso, folle, smisurato, stravagante, insensato, grandioso��
� Saphia Azzedine
Sonniloquio
Tu, ombra e grazia, muovi correnti
in me, irreversibili per luna;
ma gli occhi narcolettici che intento
a notte spio, non hanno sguardo; o una
indifferenza che mi castra e ingabbia.
Trattengo il fiato, insonne: la mia sorte
ha i segni d'un pomeriggio di sabbia
" scolpito e immobile, come la morte" ,
e mi auguro un oblio cos� profondo
da farsi mutamento: vieni, aurora,
incendia la casa del sonno, inonda
di luce l'ombra che bisbiglia ancora:
Un'altra vita occorrer� che passi
per rivelarti lei, lei ombra e grazia
Da La casa del sonno, J. Coe
Oh buon dio. Che bella. Mi piace.
Grazie mille Bauxite cara!