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Prendi come parametro i figli. La denatalità. Come mai non ci si apre più alla Vita in occidente? La decadenza non è certamente solo religiosa, ne convengo. Abbraccia ormai inesorabilmente tutti i campi della società occidentale.
Prendi come parametro i politici. Quali personaggi Europa ed America hanno mandato al potere di recente e confrontali con quelli di solo qualche decennio fa: C'è da rabbrividire!!!
Prendi come parametro il liberismo economico ed osserva la forbice sempre più ampia che ha prodotto fra chi detiene la ricchezza e chi vive in condizioni sub-umane.
Si è dunque abbandonato Dio a favore dell'io. In ogni campo, in ogni settore, in ogni sfera della nostra civiltà.
Un po' di lievito fa lievitare tutta la pasta....
Un po' di sale da sapore a tutto quanto il cibo....
C'è bisogno di un Nuovo Umanesimo in Europa, Lilia. Di tornare tutti quanti alle cose belle, semplici e naturali della Vita.
Che cosa ti è successo, Europa umanistica, paladina dei diritti dell’uomo, della democrazia e della libertà? Che cosa ti è successo, Europa terra di poeti, filosofi, artisti, musicisti, letterati? Che cosa ti è successo, Europa madre di popoli e nazioni, madre di grandi uomini e donne che hanno saputo difendere e dare la vita per la dignità dei loro fratelli?
Lo scrittore Elie Wiesel, sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, diceva che oggi è capitale realizzare una “trasfusione di memoria”. E’ necessario “fare memoria”, prendere un po’ di distanza dal presente per ascoltare la voce dei nostri antenati. La memoria non solo ci permetterà di non commettere gli stessi errori del passato (cfr Esort. ap. Evangelii gaudium, 108), ma ci darà accesso a quelle acquisizioni che hanno aiutato i nostri popoli ad attraversare positivamente gli incroci storici che andavano incontrando. La trasfusione della memoria ci libera da quella tendenza attuale spesso più attraente di fabbricare in fretta sulle sabbie mobili dei risultati immediati che potrebbero produrre «una rendita politica facile, rapida ed effimera, ma che non costruiscono la pienezza umana» (ibid., 224).
A tal fine ci farà bene evocare i Padri fondatori dell’Europa. Essi seppero cercare strade alternative, innovative in un contesto segnato dalle ferite della guerra. Essi ebbero l’audacia non solo di sognare l’idea di Europa, ma osarono trasformare radicalmente i modelli che provocavano soltanto violenza e distruzione. Osarono cercare soluzioni multilaterali ai problemi che poco a poco diventavano comuni. Robert Schuman, in quello che molti riconoscono come l’atto di nascita della prima comunità europea, disse: «L’Europa non si farà in un colpo solo, né attraverso una costruzione d’insieme; essa si farà attraverso realizzazioni concrete, creanti anzitutto una solidarietà di fatto»[3].
Proprio ora, in questo nostro mondo dilaniato e ferito, occorre ritornare a quella solidarietà di fatto, alla stessa generosità concreta che seguì il secondo conflitto mondiale, perché – proseguiva Schuman – «la pace mondiale non potrà essere salvaguardata senza sforzi creatori che siano all’altezza dei pericoli che la minacciano»[4]. I progetti dei Padri fondatori, araldi della pace e profeti dell’avvenire, non sono superati: ispirano, oggi più che mai, a costruire ponti e abbattere muri. Sembrano esprimere un accorato invito a non accontentarsi di ritocchi cosmetici o di compromessi tortuosi per correggere qualche trattato, ma a porre coraggiosamente basi nuove, fortemente radicate; come affermava Alcide De Gasperi, «tutti egualmente animati dalla preoccupazione del bene comune delle nostre patrie europee, della nostra Patria Europa», ricominciare, senza paura un «lavoro costruttivo che esige tutti i nostri sforzi di paziente e lunga cooperazione. Questa trasfusione della memoria ci permette di ispirarci al passato per affrontare con coraggio il complesso quadro multipolare dei nostri giorni, accettando con determinazione la sfida di “aggiornare” l’idea di Europa. Un’Europa capace di dare alla luce un nuovo umanesimo basato su tre capacità: la capacità di integrare, la capacità di dialogare e la capacità di generare. Con la mente e con il cuore, con speranza e senza vane nostalgie, come un figlio che ritrova nella madre Europa le sue radici di vita e di fede, sogno un nuovo umanesimo europeo, «un costante cammino di umanizzazione», cui servono «memoria, coraggio, sana e umana utopia»[10].
Sogno un’Europa giovane, capace di essere ancora madre: una madre che abbia vita, perché rispetta la vita e offre speranze di vita. Sogno un’Europa che si prende cura del bambino, che soccorre come un fratello il povero e chi arriva in cerca di accoglienza perché non ha più nulla e chiede riparo. Sogno un’Europa che ascolta e valorizza le persone malate e anziane, perché non siano ridotte a improduttivi oggetti di scarto. Sogno un’Europa, in cui essere migrante non è delitto, bensì un invito ad un maggior impegno con la dignità di tutto l’essere umano. Sogno un’Europa dove i giovani respirano l’aria pulita dell’onestà, amano la bellezza della cultura e di una vita semplice, non inquinata dagli infiniti bisogni del consumismo; dove sposarsi e avere figli sono una responsabilità e una gioia grande, non un problema dato dalla mancanza di un lavoro sufficientemente stabile. Sogno un’Europa delle famiglie, con politiche veramente effettive, incentrate sui volti più che sui numeri, sulle nascite dei figli più che sull’aumento dei beni. Sogno un’Europa che promuove e tutela i diritti di ciascuno, senza dimenticare i doveri verso tutti. Sogno un’Europa di cui non si possa dire che il suo impegno per i diritti umani è stato la sua ultima utopia. Grazie.»
http://www.famigliacristiana.it/arti...-successo.aspx
dunque, dobbiamo dedurne che nel complesso preferivi la società del passato - quando ? - in cui, non avendo abbandonato Dio, la prassi erano le guerre, gli sterminii, le dittature, l'oppressione, la schiavitù, ecc... perché questa era la società non secolarizzata;
nei paesi islamizzati non si è abbandonato Dio; a rigor di logica, dovresti preferire quelli e trasferirtici seduta stante, o almeno mandarci i tuoi figli, per assicurare loro un futuro migliore;
tutti in Iran, o in Indonesia; se è "Dio" l'elemento dirimente, la Sharia sarà sempre meglio di qualsiasi apostasia europea, ed è meglio vivere nell'Islam dove domina piuttosto che "senza Dio", no ?
perché se così non è, allora l'hai sparata grossa;
del resto, è evidente ictu oculi; come hai fatto altre volte, ti lagni dell'oggi, ma non sei in grado di indicare un passato migliore, una società migliore del passato; quindi il tuo è un bluff, una retorica priva di sostanza.
40.
Credo occorra temere il Popolo.
Esso è simile a una Bestia priva di finimenti,
priva di una volontà consapevole che dia ad esso un
fine, una disciplina.
Non esiste al mondo nulla di peggiore
di un popolo bue, se non un popolo
consapevolmente guidato alla distruzione
propria e di altri.
Detto altrimenti: non c’è niente di peggio
di una massa di individui
guidati da una mente consapevole
e da essa votati alla rovina.
Di questo passo sposto in religioni, vi avviso.
non credo ci siano grossi problemi in proposito, almeno non da parte mia...
@doxa.
Ma chi ti credi di essere? Già nella Valle dell'eco mi maltrattavi.
No, non mi servi di pretesto per parlare della religione degli antichi
greci, apro un thread apposito se mi andasse.
E poi chi sei tu' ? Nella Valle appiccicavi strafalcioni su strafalcioni,
parli del Pentateuco ma ci metti solo 4 libri e te ne scordi uno,
non hai la minima idea delle tradizioni bibliche, non sai che signifi
chino le tradizioni elohista, jawista, sacerdotale e deuteronomista.
A me se mi scrivi o no, non mi fa nè caldo e nè freddo perché sei asino.
@Cono.
Mamma mia, i trattati di Versailles,
pure il rosso che usano , in genere, i moderatori.
Di meno, io non l'ho letto tutto, L'Italia liberata
dai Goti...
Civiltà Occidentale
Nei secoli il concetto di civiltà ha avuto cambiamenti di significato dovuti al progresso in senso generale. Nel nostro tempo intende l’insieme delle forme culturali, sociali, economiche, i valori morali e l’organizzazione politica di una popolazione o di una macro area comprendente più nazioni.
Occidentale. Occidente è un termine geografico, una delle quattro direzioni cardinali, l’Ovest, ma dal Rinascimento, dopo la scoperta dell'America, usiamo l’aggettivo “occidentalis” con incluso un giudizio di valore sul proprio modo di vivere, considerato più “progredito” rispetto ad altre culture, e teso ad espandersi, ad influenzare altre culture o ad assimilarle in un insieme omogeneo, come l’area europea occidentale e quella nordamericana. Un esempio è la globalizzazione, causata dall’intensificazione degli scambi commerciali, gli investimenti finanziari internazionali, l’interdipendenza delle economie nazionali, che hanno condotto ad interdipendenze sociali, culturali, politiche e tecnologiche.
Nel contesto attuale l’Occidente abbraccia un’estesa area che include le nazioni più ricche e industrializzate dell’Europa e dell’America, l’Australia, la Nuova Zelanda, il Giappone e quei paesi accomunati, almeno idealmente, da determinate caratteristiche economiche e politiche.
C’è collegamento tra globalizzazione e declino di una civiltà ?
Molti sono convinti che tale “tramonto” dipenda dal crepuscolo religioso e morale. Ma queste crisi in che modo sono misurabili ? E chi sono i giudici ?
il metodo c'è; prima di tutto, bisogna stabilire quali siano i valori di riferimento di una società; e questo non si fa stando ad ascoltare vecchi soloni che esprimono i loro personali valori, o quelli della propria generazione, ma agganciandosi ai valori che effettivamente una società esprime nel suo complesso;
dove si osservano questi valori ? si osservano negli ordinamenti e nelle leggi, tra cui i principi fondamentali, le costituzioni, ecc... e nelle prassi consolidate;
una crisi si ha quando le prassi diffuse dei cittadini divergono in modo sostanziale e preponderante dai principi fondamentali enunciati nelle leggi di una determinata società;
il discorso sulla religione è piuttosto risibile, dato che in Occidente la religione è stata espunta dalla vita civile come elemento determinante con la fine della Guerra dei 30 anni, 1648; molti costumi sociali, ovviamente, hanno continuato a lungo ad essere influenzati da circostanze confessionali;
ma è stata proprio l'dea prevalente ed egemone di rapporto tra stato e cittadino, società, ad essersi strutturata prescindendo dall'elemento religioso come costituente pubblico, elemento dirimente delle scelte dello stato, con le società uscite vincitrici che erano quelle del pluralismo confessionale e dell'irrilevanza delle motivazioni religiose; questo è stato un modello affermato da britannici e olandesi, esportato nel Nuovo mondo, e poi ribadito nel ponte tra rivoluzioni americana e francese;
ora, i valori fondamentali dell'Occidente sono Libertà, Uguaglianza e Solidarietà, non Dio, Patria e Famiglia; e si constata dalle leggi che da quei valori discendono; la realizzazione di quei valori è misurabile, a volte in modo preciso, altre più approssimativamente, ma sempre in base ad indici comparabili; per esempio, la solidarietà di misura coi trasferimenti - asse - dai più agiati ai meno agiati, con la spesa pubblica in welfare e servizi gratuiti; l'uguaglianza dalle pari opportunità e dalla rimozione di privilegi per nascita; la libertà dal grado di ingerenza dello stato nelle scelte private dei cittadini, ecc...
il resto sono chiacchiere, o opinioni, preferenze personali; quello che per me è immorale, può non esserlo per un altro, ma la morale di una società è espressa da ciò che è sancito dalla legge, e dai principi fondamentali su cui quella si basa;
a partire da questo, si può discutere se e come si verifica una divergenza di valori e una crisi di un determinato modello, nei suoi aspetti rigidi, non negoziabili.
Conosci significato ed etimologia della parola "nuovo"? Nessun rimpianto, tranquillo. Nessuna nostalgia del passato. Si tratta (come dice Papa Francesco, non Conogelato) di rimettere al centro l'Uomo con la sua intrinseca Dignità. Oggi al centro c'è il denaro. In ogni campo.
C'è un unico giudice, Doxa: La Realtà! La crisi valoriale è incontrovertibile. E molto grande. Ne convengono tutti. Pensatori e filosofi, credenti e non credenti.
Basta che ti giri intorno, che accendi la tv o leggi media, social, giornali....Quel che è Male viene ostentato. Chi ancora resiste, viene etichettato e deriso come "buonista".
L'Occidente (noi, in definitiva) ha prodotto e mandato al potere personaggi caricaturali, gonfi di livore e di odio verso i "diversi" e i "lontani". Abbiamo distrutto l'Ambiente e, non contenti, ci scagliamo contro i nostri ragazzi che reclamano un mondo migliore, aperto, vivibile. Con la loro rappresentante (una giovinetta con le treccine) definita nelle peggio maniere.
E ancora ti chiedi se c'è crisi e se è misurabile?
oggi ? perché, quando mai è stato diverso, in quale epoca ?
se ti chiedo di citarmi un'epoca storica "migliore" e più virtuosa, non sei in grado di farlo; se tu ricorressi all'intelligenza e al raziocinio la cosa dovrebbe indurti a rivedere questa asserzione;
questa non è "la realtà", ma solo una porzione di essa, che colpisce la tua immaginazione di anziano, così come è sempre stato nella storia; i tuoi stessi valori sono stati percepiti da altri prima di te come degrado, decadenza, disordine, mentre tu oggi li consideri fondamentali;
la vera "malattia" è l'irrazionalismo che di seconda mano, che da persona istruita e in grado di emendarsi dai propri errori percettivi cerca di ricreare uno stato di ignoranza totale, rimuovere ogni capacità critica pur di affermare il tuo personale stato d'animo di incomprensione del mondo;
ognuno di noi è responsabile, e al tempo stesso non rappresentato da questa immagine tetra e apocalittica; un ragionamento razionale potrebbe benissimo imputarti la distruzione ambientale nel momento in cui rimuovi il problema della crescita demografica, effettivamente e oggettivamente la maggiore minaccia per l'ambiente;Citazione:
L'Occidente (noi, in definitiva) ha prodotto e mandato al potere personaggi caricaturali, gonfi di livore e di odio verso i "diversi" e i "lontani". Abbiamo distrutto l'Ambiente e, non contenti, ci scagliamo contro i nostri ragazzi che reclamano un mondo migliore, aperto, vivibile. Con la loro rappresentante (una giovinetta con le treccine) definita nelle peggio maniere.
certo che è misurabile, e va misurata, perché al sentimento dei vecchi come noi sarebbe sempre tutto sbagliato, mentre quando vai a vedere i dati, gli indici, ciò che misura la realtà, questa è sempre migliore della percezione che ne puoi avere, condizionata dalle abitudini, dalla depressione di invecchiare, ecc...Citazione:
E ancora ti chiedi se c'è crisi e se è misurabile?
il fatto di avere ancora relativamente poco da vivere, di non poter fare grandi progetti, condiziona il nostro giudizio, così come il declino della vista e delle reazioni condiziona la guida; si tratta di prenderne coscienza, dl momento che abbiamo osservato lo stesso fenomeno nei nostri vecchi, e prendere le distanze dai nostri sentimenti;
una persona intelligente e che tenga in conto la Pietà come virtù, dovrebbe essere addestrata a questo esercizio di relativizzazione di sé ed avere più fiducia, ché senza si invecchia male.