Ce lo racconterai, spero.
Io credevo di annoiarmi, ma poi è giunto il discorso del padre che ha dato un senso profondo all'esperienza. Ma non ti devo dire nulla: per questo film è meglio non sapere nulla in anticipo.
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Ce lo racconterai, spero.
Io credevo di annoiarmi, ma poi è giunto il discorso del padre che ha dato un senso profondo all'esperienza. Ma non ti devo dire nulla: per questo film è meglio non sapere nulla in anticipo.
Se ti era piaciuto "Io ballo da sola" di Bertolucci ti piacerà. E' un film d'autore, per niente hollywoodiano. Non so come sia stato tradotto in italiano perchè io l'ho visto in lingua originale e i protagonisti parlano in inglese, francese e italiano con sottotitoli. In Italia piacerà poco ne sono convinto, all'estero è piaciuto molto.
"The Post" è il Washington Post, il quotidiano della capitale che decide di pubblicare notizie segrete ottenute furtivamente e relative all'andamento della guerra in Vietnam, notizie la cui pubblicazione potrebbero decretare la fine del giornale. Il film termina con la scoperta di alcuni esponenti repubblicani nella sede del partito democratico dando inizio allo scandalo Watergate e infatti The Post scimmiotta con colpevole ritardo il film "Tutti gli uomini del presidente" di 40 e passa anni fa, relativo allo scandalo Watergate che pose fine alla carriera di Nixon. Malgrado il cast il film delude. La regia di Spielberg non è nulla di speciale, Tom Hanks mette il pilota automatico. Meryl Streep invece perfetta come sempre. Troppo poco per meritare qualsiasi cosa.
The Post **
Barrett, ti ringrazio perché ci segnali e presenti i film degni di nota e gli inguardabili: potresti farlo anche per altri film, non solo per i candidati all’Oscar? :D
Intanto sono andata a vedere anche I tre manifesti a Ebbing, Missouri (non controllo il titolo, scusa): la provincia americana non mi attrae granché, ma l'interpretazione della protagonista femminile è davvero da Oscar.
Allora, personalmente Call me by your name mi è piaciuto assai.
Sicuramente lento e un po' lungo, ma molto intenso. Bellissime inquadrature e ambientazioni, ma anche i dialoghi e le atmosfere, e i rapporti tra le persone. E sì, il discorso del padre è stato un piccolo capolavoro, qualcosa che ti resta dentro. Infatti non riesco a smettere di pensarci. Mi ha commosso profondamente.
A me, ma credo anche agli altri, faresti un grande piacere!
Anch’io ho pianto alla fine ed anche dopo, ma non volevo dirtelo per non rovinarti l’effetto sorpresa. Le scene finali, dal discorso del padre in poi, riescono a smuovere il nodo emotivo che dorme latente in ciascuno di noi.
Certo, una famiglia come quella rappresentata nel film (per cultura, comprensione, capacità di dialogare empaticamente al di là degli stereotipi sociali) ce la sogniamo…
The Florida Project è la storia di una madre un po' sbandata che vive con la figlia di 6 anni in un motel vicino a Disney World in Florida. La bambina imperversa con gli amichetti nella zona compiendo atti non proprio legali, mentre la madre cerca in tutti i modi di raggranellare i soldi per mantenere lei e la figlia. Un film disperato, raddolcito dalla vivacità della bambina che solo nella parte finale dimostra il proprio disagio per come si stanno evolvendo le cose.
The Florida Project ***
Molly's game
I, Tonya
Entrambi biografici relativi a protagoniste di sport professionistici invernali. Molly Bloom è una promettente sciatrice acrobatica costretta d interrompere la carriera sportiva per via di un incidente in gara. Cambia vita e il fidanzato la introduce nelle partite di poker clandestino. Molly si dimostra più abile del compagno e malgrado problemi sessisti costruisce un impero attraverso il gioco. Film per appassionati di poker, da un punto di vista cinematografico dice poco.
I, Tonya è la storia di Tonya Harding, fortissima pattinatrice su ghiaccio che nei primi anni 90 era in cima alle classifiche della specialità. Divenne famosa anche in Europa allorquando, prima delle Olimpiadi del 1994, venne coinvolta nell'aggressione della collega statunitense con cui divideva il palcoscenico e probabilmente una medaglia olimpica. Le Olimpiadi le andarono male per lo stress dell'intera vicenda e subito dopo il processo la squalificò per sempre. Ottime le interpretazioni, la cosa che mi è piaciuta di più però sono le immagini dei protagonisti originali dell'epoca che scorrono durante i titoli di coda.
Molly's game *
I, Tonya **
Phantom Thread (Il filo nascosto, il titolo in italiano) era l'ultimo che mi mancava dei nove candidati alla statuetta di miglior film, ed è per l'appunto un gran film. Sapevo pochissimo se non che probabilmente è l'ultimo film interpretato da Daniel Day Lewis. Narra le vicende di uno stilista nella Londra del dopoguerra, il quale inizia una relazione con una cameriera. La trama è molto semplice, la realizzazione di alto livello. Mi riferisco alle interpretazioni degli attori principali, soprattutto alla regia di Paul Thomas Anderson che cuce, visto che parliamo di un sarto, un film con dettagli e tempi perfetti e condito da una musica che in primo tempo può sembrare fastidiosa, ma che alla lunga rende ancora più efficace il racconto. Consigliato alle amiche del forum, soprattutto a chi ha amato i film di Luchino Visconti. Per quanto mi riguarda è il miglior film del lotto insieme a " Call me by your name".
Phantom Thread ****
Bene, Barrett, questo andrò a vederlo.
Roman J. Israel, Esq. ha una candidatura per la miglior interpretazione maschile con Denzel Washington, tornato recentemente a recitare in film perlomeno decenti dopo aver fatto molte porcherie. Il film in questione è la storia di un avvocato interessato ad approfondire la sua conoscenza del diritto, più che intraprendere cause dai ricchi onorari. Il fallimento dello studio dove collabora lo porta a cercare lavoro da altre parti e ad occuparsi di clienti pericolosi. Il film si regge sull'interpretazione di Washington, davvero bravo; per il resto, la trama un po' confusionaria non aiuta a comprendere pienamente la storia.
Roman J. Israel, Esq. **
The Disaster Artist
Logan
Sono entrambi candidati a una statuetta, quella per la miglior sceneggiatura non originale.
The Disaster Artist se non raccontasse una storia vera sembrerebbe nella parte iniziale una parodia di La La Land. Due aspiranti attori decidono di andare a Los Angeles per cercar fortuna e uno dei due inizia a scrivere un film per poi dirigerlo, film dal titolo The Room che si può guardare su Youtube. Il nostro film perde quota quando si appiattisce sulle stravaganze del protagonista.
Logan è tratto da un fumetto della Marvel ed è il terzo film di una trilogia. Logan è un mutante che cerca di impedire a una società bio-tecnologica di ammazzare dei bambini mutanti da loro creati che si rifiutano di diventare dei soldati. Non avrei mai guardato un film di questo genere se non fosse stato candidato a un oscar. Devo dire che non mi è dispiaciuto e lungi dal poter dare una valutazione compiuta, da un punto di vista cinematografico mi è sembrato valido.
The Disaster Artist *
Logan **