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conogelato
La Chiesa non inventa mai niente: E' semmai un'estensione, visto che dell'adulterio si occupa esaurientemente il nono, Comandamento.
I due testi di Esodo 20 e Deuteronomio 5 che ci riportano il decalogo, sul sesto Comandamento sono concordi nella formulazione: «non commetterai adulterio». In esso si escludono quindi le relazioni extraconiugali degli sposi. Il confronto con altri testi ci dice che questa proibizione però valeva in modo diverso per l’uomo e per la donna, giacché era ancora in vigore la poligamia. Quindi l’uomo poteva avere relazioni con donne libere (ma non quelle sposate) mentre per la donna era esclusa ogni relazione fuori dal matrimonio. Il comandamento non dice di più e non tocca altri aspetti riguardanti la sessualità.
Il Nuovo Testamento, a partire da Gesù, conferma l’intento della legislazione mosaica per ciò che riguarda il Matrimonio e in particolare il sesto Comandamento che proibisce l’adulterio, viene addirittura radicalizzato. Ricordiamo le parole di Gesù: «chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo Cuore». Il collegamento al nono Comandamento è esplicito e quindi allarga il concetto di adulterio al desiderio di possedere una donna non propria. È già un primo indizio che il famoso «sesto» ha una possibile portata più larga di quella della lettera. Se poi ci soffermiamo a considerare le lettere di San Paolo e in particolare le varie liste di vizi che egli ogni tanto enumera, siamo di fronte a una severa condanna e riprovazione di tutte le possibili deviazioni sessuali. Tanto per citare un esempio: «Non ingannatevi, né fornicatori, né idolatri, né adulteri, né effeminati, né sodomiti, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapinatori erediteranno il regno di Dio» (1Cor 6,8-10; Rm 1,24-32; Ef 5,3-5; 1Tm 1,10).
È in base a questa mole di dati che la Chiesa di tutti i tempi ha sempre visto nel Matrimonio o nella Verginità consacrata i luoghi in cui la Sessualità può essere vissuta nel suo intento originario e fecondo. Da una parte, nel Matrimonio, la vita sessuale esprime l’unità delle due persone, la incrementa e si apre al Dono della Vita nella generazione dei figli, cooperando con Dio al miracolo della Creazione. Dall'altra, nella Verginità consacrata, la Sessualità viene vissuta e donata nell’Amore esclusivo di Dio e per Dio. Sempre San Paolo, infatti, afferma giustamente che lo Spirito ha la capacità di dominare la carne: "Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare i desideri della carne" (Galati 5)
È quindi stato facile nel corso del tempo, far confluire tutte le possibili pratiche devianti della Sessualità (fornicazione, prostituzione, masturbazione, pornografia, pedofilia, utero in affitto, commercio dello sperma, eugenetica d'assalto eccetera) all’interno del sesto comandamento. In sintesi, ogni uso strumentale del nostro e dell'altrui Corpo, risulta essere in senso lato (ma reale) un adulterio, cioè una lesione e una deviazione dal Disegno Originario di Dio.
Non sono dotto e non sono teologo, ma spero (per quel che so e come so) d'esser stato chiaro.