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conogelato
Sono parole virgolettate. Poi ognuno puo' interpretarle dal suo punto di vista. Il fatto che lui parli di un Dio creatore, rimane.
Si rivolterà nella tomba.
Non hai perso il viziaccio di citare Einstein a sproposito, eh? Nonostante ci siano ben due topic nella sezione spritualità dove si dimostra chiaramente che Einstein non crede in un dio personale, ti ostini a strumentalizzarlo per i tuoi loschi fini.
Appena ho letto che per l'ennesima volta l'hai citato, mi è venuto il latte alle ginocchia... E' proprio vero che chi nasce disinformatore morirà disnformatore. Con gran danno per la società.
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Mah...Spaitek...cosa vuoi che ti dica....quella citazione rimane, come molte altre che il grande scienziato ha lasciato. Nessuno vuol tirarlo per la giacchetta dalla propria parte, si tratta solo di interpretarle, no?
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Originariamente Scritto da
conogelato
Mah...Spaitek...cosa vuoi che ti dica....quella citazione rimane, come molte altre che il grande scienziato ha lasciato. Nessuno vuol tirarlo per la giacchetta dalla propria parte, si tratta solo di interpretarle, no?
Per
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Tanto Erin non c'è la voglia di farlo, basta che qualcosa accontenti dal proprio punto di vista. Alla prossima occasione tornerà fuori l'Einstein credente o che parla di dio e di teologia.
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Esistono decine di biografie di Einstein, Erin. E se non si vuol andare in libreria c'e' sempre la rete....
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[QUOTE=Vega;1201136]Tanto Erin non c'
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conogelato
Esistono decine di biografie di Einstein, Erin. E se non si vuol andare in libreria c'e' sempre la rete....
S
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« Una volta in risposta alla domanda: «Lei crede nel Dio di Spinoza?», Einstein rispose così: «Non posso rispondere con un semplice sì o no. Io non sono ateo e non penso di potermi chiamare panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino piccolo che entra in una vasta biblioteca riempita di libri scritti in molte lingue diverse. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Egli non conosce come. Il bambino sospetta che debba esserci un ordine misterioso nella sistemazione di quei libri, ma non conosce quale sia. Questo mi sembra essere il comportamento dell'essere umano più intelligente nei confronti di Dio. Noi vediamo un universo meravigliosamente ordinato che rispetta leggi precise, che possiamo però comprendere solo in modo oscuro. I nostri limitati pensieri non possono afferrare la forza misteriosa che muove le costellazioni. Mi affascina il panteismo di Spinoza, ma ammiro ben di più il suo contributo al pensiero moderno, perché egli è il primo filosofo che tratta il corpo e l'anima come un'unità e non come due cose separate (Brian, Einstein a life, 1996, p. 127). »
Nel complesso Einstein credeva in un Dio "oltre-personale" («außerpersönlich» è il termine da lui stesso impiegato, in netta contrapposizione con la tradizionale concezione ebraico-cristiana), presente nella natura (pur senza identificarsi con essa) in modo misterioso. Fu accusato anche per questo di ateismo dal vescovo di Boston O'Connell e ne soffrì molto.
D'altra parte Einstein non aveva nemmeno una grande opinione dell'ateismo militante[25]:
« Gli atei fanatici sono come schiavi che ancora sentono il peso delle catene dalle quali si sono liberati dopo una lunga lotta. Essi sono creature che - nel loro rancore contro le religioni tradizionali come "oppio delle masse" - non possono sentire la musica delle sfere. »
E ancora[26]:
« Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo (nella misura in cui ci sia lecito parlarne) come a un miracolo o a un eterno mistero. A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe (forse addirittura si dovrebbe) attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all'ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d'ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall'uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d'ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del "miracoloso", che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza. E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il "miracolo", senza poter individuare una via legittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare quest'ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che, indebolito dall'età, io sia divenuto vittima dei preti. »
Nel complesso la sua posizione su Dio è stata largamente strumentalizzata dagli opposti partiti della disputa teismo/ateismo: ma è certo che Einstein rifuggisse da qualunque facile definizione. Etichettare il suo libero pensiero risulta pertanto poco sensato. Senz'altro espresse rispetto per i valori religiosi adottati dalle tradizioni ebraiche e cristiane, pur non condividendone la concezione del divino. Sebbene ebreo, Einstein ammirava molto la figura storica di Gesù[27]:
« Fino a che punto è influenzato dalla cristianità? - Da bambino ho ricevuto un'istruzione sia sul Talmud che sulla Bibbia. Sono un ebreo, ma sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno». «Ha mai letto il libro di Emil Ludwig su Gesù? - Il libro di Ludwig è superficiale. Gesù è una figura troppo imponente per la penna di un fraseggiatore, per quanto capace. Nessun uomo può disporre della cristianità con un bon mot ». «Accetta il Gesù storico? - Senza dubbio! Nessuno può leggere i Vangeli senza sentire la presenza attuale di Gesù. La sua personalità pulsa a ogni parola. Nessun mito può mai essere riempito di una tale vita. »
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Cono, parlare con te è sfiancante quasi quanto cercare di tirare giù un muro a spintoni.
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Tutto rigorosamente virgolettato, cara.
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Posso dirti che le virgolette non fanno una citazione?
"Anche quello che hai citato prima era virgolettato eppure è probabilmente falso".
Anche la frase qui sopra è virgolettata, ma non è una citazione.
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Vabbe', allora tutto e' opinabile. Anche le sue lettere.....
« Non ho particolari talenti, sono solo appassionatamente curioso. »
(da una lettera a Carl Seeling, 11 marzo 1952)
A me affascina appunto il suo modo di porsi verso il creato, verso il mondo, non tanto la sua religiosita' o non religiosita', capisci?
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conogelato
Vabbe', allora tutto e' opinabile. Anche le sue lettere.....
Se provengono da fonti non verificate sono opinabili eccome.
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conogelato
A me affascina appunto il suo modo di porsi verso il creato, verso il mondo, non tanto la sua religiosita' o non religiosita', capisci?
E come fai a sapere qual è se ti affidi a quello che leggi su siti presi a caso per il web?
La prima cosa che ti insegnano, quando fai una ricerca, è di non considerare valida ogni informazione trovata sul web (e per questo difficilmente accettano siti internet nelle bibliografie)
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Einstein ha avuto molti biografi. Pensi che starebbero zitti se qualcuno ciurla nel manico?
Ciao, a domani.
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conogelato
Einstein ha avuto molti biografi. Pensi che starebbero zitti se qualcuno ciurla nel manico?
Ciao, a domani.
Ti pare che si alzino orde di critiche quando qualcuno scrive qualche idiozia su un sito internet?
Il Giornale scrive quotidianamente idiozie, e nessuno se ne lamenta. Ti pare che qualcuno si prenderebbe il disturbo per un sito come scienzaefede.it?
Quanto a Wikipedia, che non sia una fonte attendibile lo si sa da un po'.