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malgrado noi
Citazione:
Originariamente Scritto da
errezerotre
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E' ormai da un bel pò che questo processo avanza però: grazie alla tecnologia, che ha azzerato il tempo delle comunicazioni e ridotto di molto quello dei trasporti, cultura e filosofia dei vari paesi non possono più rimanere isolate, ma si devono di continuo confrontare e spesso scontrare.
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Come ogni cosa in natura, il sistema tende all'equilibrio, e la popolazione si sposta dalle zone povere a quelle ricche, aumentando la miscellanea culturale e riducendo le disparità economiche. La cina può censurare internet e l'italia scacciare i romeni, ma il processo è sempre più veloce e difficilmente si potrà arrestare.
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bellissima discussione e tema molto stimolante.
condivido in pieno il senso di inevitabilita' che traspare dal tuo intervento.
credo che infatti si stia realizzando un velocissimo inarrestabile processo di incontro/scontro tra culture e popoli che rende anacronistici e ridicoli i campanilismi di ogni ordine e grado.
e' infatti ridicolo anche solo pensare che possano essere "fermati" processi epocali di migrazione di popoli e culture con leggi e leggine.
questo pero' puo' porre al singolo un problema di identita'. credo infatti che il processo sia molto piu' veloce della capacita' di evoluzione culturale del singolo. da qui le forme piu' becere di xenofobia (che so.."l'orgoglio padano", per esempio?). Penso che siamo chiamati a velocizzare, e di molto, i nostri personali processi di evoluzione culturale se vogliamo trarre da tutto questo le grandi opportunita' che secondo me ci sono. La storia fara' (e sta gia' facendo) il suo corso, "malgrado" noi. E' tema molto stimolante cercare di comprendere un processo cosi' vasto e complesso.
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le grandi religioni
[QUOTE=errezerotre;789879] ...
Penso che ci siano molte pi
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Citazione:
Originariamente Scritto da
errezerotre
E' proprio il concetto dello stato come "contratto fra cittadini" (platonico, o sbaglio?) che mi interessa maggiormente.
Koff koff koff koff Rousseau Koff koff...
[QUOTE=errezerotre;790811]Secondo me s
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Ah no giusto, platone è quello dello "stato di filosofi per discernere e compiere il bene".
In quanto al processo contaminante, la vera differenza è che oggi non è la filosofia indiana ad influenzare gli stoici e poi gli stoici i romani e così via, è come se venissero tracciate contemporaneamente tutte le "linee di intersezione" possibili fra popoli, culture, religioni, filosofie, mercati, valori abitudini etc.
E non sono solo le correnti di pensiero a risultarne alterate, quelle resistono relativamente bene, sono le persone a risultarne radicalmente cambiate. Non è il maoismo a risentire maggiormente dell'esistenza di internet, ma il cinese che legge su wikipedia le notizie su mao.
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[QUOTE=errezerotre;791560]Ah no giusto, platone
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In che senso amplia?
Ho espresso una mia analisi della situazione attuale, e mi diverto ad ipotizzarne gli sviluppi. In particolare non tanto la cultura o la filosofia globali che potrebbero emergere, quanto il probabile diverso assetto delle nazioni, e le possibili diverse forme di stato non in contrasto con un "mondo globale".
Il post in evidenza, tutto sommato marginale nel discorso, era teso a mostrare come in effetti questo non sia mai successo prima, mai c'è stata una contaminazione di massa su scala globale. E non è un evento che può avvenire due volte senza una frammentazione fra le due fasi. Non è già successo tutto il possibile nella storia dell'umanità
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La globalizzazione non è un fenomeno recente. Basta andare a vedere che lingua parlano i romeni o i cileni.
E non è il problema.
Il problema è la sostenibilità.
Abbiamo arance sudafricane sulle nostre tavole.
C'è qualcosa che non quadra.
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[QUOTE=Mr. D.;790683]Beh, immagina come poterono viverlo i Greci, quando il mondo divenne de facto pi
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