Il terrorismo altoatesino non era molto folkloristico, non evocava pero' i fantasmi del governo in carica, uccideva solo le persone e non la loro intellighenza.
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I cosidetti "Schütze" non sono terroristi non invocano regimi totalitari e non hanno caratteristiche razziste o discriminanti. Sono invece un retaggio delle milizie popolari formatesi in etá napoleonica e governati (ancora oggi) da strutture democratiche. Ovviamente hanno perso qualsiasi connotazione militare e sono associazioni sportive di tiro.
Altro il discorso per i giovanotti della seconda fotografia...
Erano le formazioni da cui si reclutava la forza combattente di allora.
L'equivalente delle camicie nere per quei territori.
Poi il governo firmo' la resa, fate come vi pare e gli conveniva l'autonomia italiana a spese di pantalone che rientrare nella giurisdizione austriaca che rivendicavano.
Tendo a non fare mio il pensiero intellighente che, in un politically correct, tende ad un fascismo soft, intellighente, ma che persegue ugualmente un pensiero omologato di regime, buono ovviamente, che persegue il bene comune e superiore che coincide stranamente con le preferenze di chi lo propaganda.
E chi non lo fa proprio e' fascista, mentre loro no, sono intellighenti.
Quello che non capisci è che si parla dell'oggi e non di 70 anni fa.
chiariamo alcuni concetti fondamentali:
a) la libertà è misurabile, oggettivamente; in Italia puoi votare FN, una formazione esplicitamente neo-fascista, anche se inibita ad usare certi simboli;
non puoi denunciare come "fascista" la circostanza in cui una maggioranza esprima liberamente - perché così è, nella scheda elettorale c'è di tutto e nessuno controlla chi voti - posizioni diverse dalle tue;
b) la censura nei confronti dei fascismi non attiene alla prassi dittatoriale dei fascismi storici, come in troppi fraintendono, bensì al tratto imprescindibile della negazione dell'uguaglianza e pari dignità per nascita di tutti gli esseri umani, fondata sull'ethnos o la condizione di nascita, irredimibile;
e non è una questione del tutto superata, se pensi che un argentino col nonno piemontese ha diritto al passaporto, ad eleggere Razzi e decidere di quello che succede sotto casa nostra, mentre una ragazzina di "sangue straniero", nata qui e che parla il tuo dialetto, non può andare in gita scolastica a Parigi con le sue compagne di classe;
pensi che la censura anti-fascista sia superata e "liberticida", perché la manifestazione del pensiero non dovrebbe essere censurata in nessun caso ?
benissimo;
allora, se un emiro saudita che possiede resort in Costa Smeralda decide di adornarlo di bandiere nere dell'IS e immaginette di Al Baghdadi, col gestore che dice candidamente: "certo, quando muore qualcuno non è una bella cosa; ma i kamikaze sono eroi, coerenti; e la Jihad è un'idea condivisibile", devi essere disposto a pagare i carabinieri che garantiscano quella libertà, come quella del pirla di Chioggia, dato che hai sdoganato l'espressione del pensiero e rotto l'automatismo dell'istigazione all'odio;
quanti sarebbero disposti ? tu lo saresti ? :asd:
perché la ratio giuridica questo implica, eh...
Credo che la maggioranza di questi fascisti da spiaggia non siano fascisti, ma appunto personaggi folcloristici, tipo gli americani che fanno le rievocazioni vestiti da sudisti.
se devi legiferare in materia, ti si pone un tipo diverso di problema, e cioè delimitare il confine tra espressione del pensiero e istigazione a delinquere e all'odio, razziale, religioso, ecc... non è una cosa semplice; se un simpatizzante dell'IS fomenta l'odio per gli infedeli, hai un problema; e lo stesso se un neo-fascista che ti sembra folkloristico con le sue idee manifestate pubblicamente incita a colpire gli "stranieri" di sangue e fornisce argomenti a giustificazione.
Io sono un caso a sé perché sono contro questi tipi di reati effettuati con la parola, tranne la calunnia. Sono le mie idee (di tipo liberale classico per quanto riguarda l'impianto generale). Vieterei i partiti fascisti e comunisti, ma non la possibilità del singolo di dirsi comunista o fascista o nazista fuori da una struttura politica organizzata. Punirei l'istigazione a delinquere solo se si realizza il fatto auspicato dall'istigatore.
Ad esempio non avrei votato la legge sul negazionismo; non condivido le argomentazioni di questa corrente antistorica ma considero l'avere un pensiero negazionista come un diritto parte della libertà di parola e di manifestazione del pensiero. Proprio come non credere all'allunaggio o vedere la P2 e la mafia dovunque. Il negazionismo dovrebbe solo essere un aggravante dell'odio razziale o dell'ingiuria, se rivolto direttamente come corollario di un insulto che ferisce la sensibilità di una vittima ebrea, ad esempio, ma non utilizzerei la pena della reclusione, comunque.
Se fossi un deputato non voterei nessuna legge che limiti il diritto di parola o che stabilisca pene carcerarie per reati di parola, mi riconosco nel principio semplificato dal primo emendamento della costituzione americana.
Il Congresso non promulgherà leggi per il riconoscimento ufficiale di una religione, o che ne proibiscano la libera professione; o che limitino la libertà di parola, o di stampa; o il diritto delle persone di riunirsi pacificamente in assemblea e di fare petizioni al governo per la riparazione dei torti.
Dò un'interpretazione estensiva del principio, come negli USA fanno ad esempio l'ACLU o Ron Paul.
Se i fascisti si riuniscono con manganelli, anche se non li usano, vanno puniti in quanto non si riuniscono pacificamente (come dice anche la costituzione italiana).