Anche io vorrei farlo, per dare un messaggio potente; ma siamo sicuri che � fattibile e reale questa possibilit�? Tu dove ti sei informata a proposito Darky?
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Modalit� m'ero dimenticato la modalit� on
L�influenzabilit� � un concetto molto distante dal livello d�istruzione o dalla classe sociale, per quanto quest�ultime possano contribuire a maturare un pensiero autonomo ed oggettivo. La lega, in quanto partito populista, ha da sempre fatto leva sulle debolezze della massa stando molto pi� attento, di quanto i discorsi grossolanI possano far pensare, nel propagare ci� che la gente vorrebbe sentire. Per certi versi si potrebbe considerare il suo orientamento politico come il risultato di una sfiducia diffuso che, in qualche modo, gi� tendeva a trovare capi espiatori in quella direzione (l�astio fra nord e sud, il pericolo legate all�immigrazione etc.) e non � assolutamente da sottovalutare l�influenza che tale proselitismo pu� comportare.
Tendo a pensare che lo stesso Bossi, in origine, in quanto figlio di quel velato malumore, fosse realmente convinto delle idee che portava a sostegno; idee che poi sono diventate propaganda ad uso e consumo di chi lo affiancava o l�ha succeduto.
Credo che interessanti siano le similitudini col movimento 5 stelle che, seppur portando discorsi differenti, faccia leva in egual modo sul quel senso di sfiducia diffuso dai governi degli ultimi anni, come potrebbe fare un buon mattatore: l�ostentazione del concetto di antipolitica contrapposto alla politica che, in quanto tale, viene detta marcia (per quanto nei fatti, questa propaganda � politica).
Modalit� m'ero dimenticato la modalit� off
Questo � vero, e in effetti Grillo si fa portavoce di quell'Italia che non ci sta, e che si autodefinisce informata ma che � altrettanto populista.
Si avete, ragione, ci sono delle similitudini fra i due movimenti, anche se di solito il M5S viene paragonato pi� al qualunquismo che al populismo della Lega.
Quoto anche il discorso che fa malesto sui discorsi populisti creati ad hoc, e in questo Berlusconi � maestro. Altro che grossolani, dietro al loro linguaggio e alle retoriche ci stanno dei costanti studi basati su strategie di marketing e sondaggi per capire "quello che la gente vuole sentirsi dire", quindi sono tutto tranne che spontanei (ci pensavo giusto l'alto giorno con l'uscita brillante di berlusconi su mussolini "che qualcosa di buono aveva fatto").
Avevamo aperto qualche tempo fa un thread in cui chiedevamo info. Pare che tu possa farlo, ma non � detto che il presidente di seggio accetti la tua richiesta.
Dai un occhio qui :)
http://www.discutere.it/showthread.p...to-al-NON-VOTO
Mi sfugge il messaggio potente...
Rinunciando al voto fai un favore ai soliti noti...
Alle elezioni mica c'� un quorum...anche andasse alle elezioni soltanto il 30% delle persone, le elezioni sarebbero comunque valide e i soliti noti farebbero il pieno di voti.
qualcuno mi spiega l'utilit� concreta del non voto, a parte quella conseguita dai partiti effettivamente votati che evitano di confrontarsi con la rappresentanza di quel dissenso ?
la propaganda astensionistica, apparentemente neutrale, in concreto favorisce i partiti dall'elettorato disciplinato e ideologizzato, sul quale ha scarsa presa; mentre tende a neutralizzare i potenziali elettori d'opinione di liste "scomode" o che rappresentano interessi non organizzati o pi� difficili da gestire nei canali abituali della mediazione politica.
Bah, io la penso cos�. Il voto si basa sul principio di rappresentanza. Voto un partito perch� rappresenta in linee generali il mio pensiero.
Se non c'� nessun partito che mi rappresenta perch� dovrei votare?
Capisco che non ci sia un quorum e che quindi il mio non voto non � "utile", ma allo stesso tempo lo trovo pi� genuino di un voto dato tanto per fare.
Poi ha anche senso votare qualcuno per andare contro qualcun altro (ad esempio, voto Bersani per renderlo pi� concorrenziale rispetto ad esempio al pdl), ma bisogna avere un minimo di fiducia nel partito in questione, ed � questo che spesso manca.
Quindi scusami, non � utile, ma � etico. Non vai contro quello in cui credi e non "svendi" il tuo voto.
Dovresti forse cercare quello vicino al tuo pensiero proprio per non dare troppo potere a chi � lontano al tuo pensiero.
Il problema � che cos� chi ci ragiona troppo non va a votare, invece gli ideologizzati ci andranno tutti, i "cerebrolesi" che credono alle balle elettorali pure, chi ha venduto il voto anche!....e cos� ci ritroveremo sempre di pi� nella merda!
la democrazia rappresentativa � per forza un sistema di composizione di interessi che inficia in parte l'intenzione originaria dell'elettore;
per definizione, nessun partito potr� mai rappresentare fotograficamente il mio pensiero; pertanto, si vota il meno distante;
non votare avrebbe un senso logico solo se si pianificasse una rivoluzione armata per il giorno dopo delle elezioni: vedete, il sistema � delegittimato, perci� ora prendiamo "noi" il potere;
altrimenti - come sempre - vale la nozione per cui gli assenti hanno torto.
Oltre a rendere pi� semplice la gestione del risultato a fronte delle pi� ridotte quantit� da portare sulla propria sponda.Citazione:
vale la nozione per cui gli assenti hanno torto
Considerando un tasso significativo di astensionismo i risultati, al netto dei margini di incertezza, sono gi� noti e illustrati dai sondaggi che, a questo punto, possono essere invalidati solo da una massiccia partecipazione degli indecisi e scontenti i quali potrebbero indirizzarsi su scelte in grado di bloccare gli schemi gi� pianificati, se non seguono una distribuzione statistica.
Per cui volendo contrastare lo schema predisposto non si direbbe efficace l'astensione, ma servirebbe orientarsi su una scelta di disturbo e qua viene il difficile visto che ci� richiede orientare i numeri su tale scelta che si concretizza su un candidato fra una rosa di candidati che nell'insieme produce la dispersione del voto, invece del contrasto ottenuto con una scelta selettiva.
Si, ma ci sono due questioni non secondarie:
1. Ci vorrebbe almeno un partito "non distante" dal tuo pensiero
2. Ci vorrebbe almeno un partito degno davvero di fiducia.
Personalmente non riscontro queste caratteristiche in nessuna formazione politica. Ergo, non voto.
Poi che il giorno dopo ci vorrebbe una rivoluzione armata � tutt'altro paio di maniche: a livello teorico � verissimo, ma gli italiani a questo non sono pronti (chiss� se mai lo saranno, mi viene da dire...)