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Yele
è vero. Diciamo che Google fa le cose in un modo un po' diverso. Poi sappiamo che lo fa comunque,altrimenti non offrirebbe gratis tutta la potenza che offre.
ho un problema con google maps , il cliente che cerca il numero civico della mia attività lo trova nella via giusta ma in un negozio diverso che svolge la mia stessa attività e concorre in modo sleale , sono tre anni che lamento il problema ma non ancora è stato risolto e non è un problema da poco
va tutto bene finché va bene , ma un problema diventa un grosso problema
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Originariamente Scritto da
dietrologo
ho un problema con google maps , il cliente che cerca il numero civico della mia attività lo trova nella via giusta ma in un negozio diverso che svolge la mia stessa attività e concorre in modo sleale , sono tre anni che lamento il problema ma non ancora è stato risolto e non è un problema da poco
va tutto bene finché va bene , ma un problema diventa un grosso problema
che sfiga !
Su Google maps inesattezze ce ne sono molte, ma tieni conto di cosa parliamo... fotografare e ricostruire tutto il territorio mondiale, centimetro per centimetro... non riesco neanche a immaginare la mole di dati gestiti
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il problema non è l'uso che ne fai tu ma l'uso che fanno determinate "entità" di qualsiasi informazione venga inserita e che poi viene venduta o ceduta ad altri
Consiglio la lettura di questo libro per capire da chi e come vengono usati i profili di chiunque navighi su internet (fb, google, apple, amazon, discutere.it ecc. ecc.)
https://www.amazon.it/dp/B01LXPRGC3/...ng=UTF8&btkr=1
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mi avete fatto iscrivere voi!!!
:asd:
..per via delle foto di un raduno di anni fa entrai in quella giungla con uno pseudonimo e ci sono rimasto avvisando gli amici del profilo
tutto dipende da cosa uno vuole/cerca;
vi sono parecchi vantaggi o svantaggi come tutte le relazioni social della vita
that´s it
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Originariamente Scritto da
efua
C'è gente che per colpa di fb ha litigato
Tu eri al mare con tizia, a me avevi detto che non ci andavi
Ma siete fuori? :asd:
si guarda delle commedie ridicole:asd:
un´amico ha l´applicazione amici chiusa (cioé puo vedere solo lui i suoi amici) onde evitare che qualcuna dica; "chi é quell´amica?"
solo foto vaghe di natura e qualche sport estremo , MAI abbraccicato con una tipa ..onde evitare ; " e quella chi eh?"
ebbene ancora si domanda come "le altre " fanno a sgammarlo..:asd:
eh sí é dura per chi ha scheletri nell´armadio...questo é certo...:v
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Originariamente Scritto da
Cornolio
Lavorando nella comunicazione è inevitabile avere e usare Facebook, se non altro per gestire la presenza online dei clienti, ma non ho mai pubblicato molto e complice l'inevitabile cliente o collaboratore tra gli amici non ho neanche mai avuto la tentazione di scrivere cose che se fossero pubbliche mi creerebbero problemi
Fortunatamente in Italia poche persone completano il profilo con informazioni sul lavoro, studi, abitudini e via dicendo, benché Facebook spinga per farlo. Piuttosto sono le conversazioni private il problema, in teoria non dovrebbero essere "leggibili", ma è vero e accertato che vengono prese statistiche dai termini utilizzati nelle conversazioni per capire "cosa pensa la gente", informazioni che vengono utilizzate o vendute alle aziende per le loro analisi di mercato (fin qui tutto legale e relativamente noto), inevitabile dire quanto questo possa pesare per una campagna politica, negli USA poi dove Messenger di Facebook è il sistema di messaggistica più usato
Vero. Ho provato a fare un paio di quei test scemi che girano e sono rimasta sbalordita di come fb riesca a conoscere bene il nostro profilo psicologico, evidentemente raccoglie e analizza tutto quello che scriviamo o clicchiamo.
Comuqnue rimane un ottimo strumento, se usato nel modo giusto, per l'informazione, la pubblicità e l'associazionismo.
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Originariamente Scritto da
Monia
Facebook nella bufera: il titolo crolla a Wall Street per il secondo giorno. Perde più del 5%, travolto dallo scandalo sull'abuso dei dati di milioni di utenti che coinvolge anche la società di consulenza politica Cambridge Analytica. E nella sua caduta trascina tutti i social media: Twitter -9,68%, Snapchat -3,6%. Il colosso del web è sotto inchiesta in Gran Bretagna e Stati Uniti. La Commissione parlamentare britannica su Cultura, Media e Digitale ha chiesto a Mark Zuckerberg di comparire per un'audizione. La Casa Bianca chiede di tutelare il diritto alla privacy. Il caso, secondo il Garante Ue per la privacy, 'potrebbe essere lo scandalo del secolo e mostra solo la punta dell'iceberg'. Tajani invita il fondatore di Facebook a dare spiegazioni al Parlamento europeo. (ANSA).
Finalmente, i nodi vengono al pettine... e sono ancor più felice di non aver mai avuto la tentazione di iscrivermi a questa mondiale bufala social, che non mi ha mai convinto.
Un po' di tempo fa un uccello del malaugurio di un certo calibro gliel'ha un po' tirata a Facebook e Google, evidentemente sapeva cosa stava dicendo. Vediamo se Google è il prossimo.
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Originariamente Scritto da
dietrologo
il problema non è l'uso che ne fai tu ma l'uso che fanno determinate "entità" di qualsiasi informazione venga inserita e che poi viene venduta o ceduta ad altri
Consiglio la lettura di questo libro per capire da chi e come vengono usati i profili di chiunque navighi su internet (fb, google, apple, amazon, discutere.it ecc. ecc.)
https://www.amazon.it/dp/B01LXPRGC3/...ng=UTF8&btkr=1
va be' ma è ovvio che la merce più preziosa sono i dati e i gusti degli utenti, per poter vendere vendere vendere !
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Guarda, guarda cos'hanno scoperto...
Nel 2014, ovvero tre anni prima dell'elezione di Trump, il programma per la raccolta di dati su Facebook fu avviato da Cambridge Analytica sotto la supervisione dell'ultraconservatore Steve Bannon, ex stratega di Donald Trump durante la campagna elettorale e suo braccio destro nei primi mesi alla Casa Bianca. Per Chris Wylie - la talpa che ha provocato lo scandalo - Bannon, tre anni prima del suo incarico alla Casa Bianca, cominciò a lavorare ad un ambizioso programma: costruire profili dettagliati di milioni di elettori (si parla di 50 milioni di persone!) su cui testare l'efficacia di molti di quei messaggi populisti che furono poi alla base della vittoriosa campagna elettorale di Trump. Infatti, Bannon fu vicepresidente della Cambridge Analytica dal 2014 al 2016 e fu proprio lui a lanciare la società, grazie ai pingui finanziamenti dei suoi ricchi sostenitori, a partire dalla famiglia miliardaria dei Mercer.
Allora, ha ragione Steven Spielberg quando dice che i "social network sono senza legge, come il West"?
L'indignazione globale monta a vista d'occhio e, mentre Zuckerberg ancora tace, nasce l'hashtag #DeleteFacebook, che ha il sapore di una vera e propria sfida: costruire un'alternativa sicura a Facebook, che rispetti la privacy degli utenti. Ideatore di questa campagna è l'imprenditore Jason Calacanis, che ha lanciato un concorso per costruire un social globale sicuro: "Facebook è una forza distruttrice nella nostra società. - ha detto - Noi investiamo 100mila dollari per costruire qualcosa di meglio."
Il progetto "anti Facebook" si chiama Open Book Challenge ed è un percorso di costruzione di sette team di lavoro: ogni squadra avrà 12 settimane di tempo e 100mila dollari a disposizione per costruire un'alternativa al colosso Facebook e ai suoi traffici di dati. Non è una sfida semplice, ma l'idea di togliere a Facebook il monopolio social a livello globale, è già un passo positivo.
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Questi qua sono solo gli ultimi arrivati, lo scandalo serve a screditare Facebook. Raccolta e manipolazioni dati pare esistano da un bel po' e non li ha inventati Cambridge A., ma prima di ora nessuno ne parlava.
https://www.youtube.com/watch?v=6rZowADxhuI
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Originariamente Scritto da
Magiostrina
Questi qua sono solo gli ultimi arrivati, lo scandalo serve a screditare Facebook. Raccolta e manipolazioni dati pare esistano da un bel po' e non li ha inventati Cambridge A., ma prima di ora nessuno ne parlava.
diciamo che non faceva parte dei dibattiti diffusi, ma chi voleva, poteva saperlo...
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E chi voleva poteva scriverlo...ora si svegliano tutti.
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Originariamente Scritto da
Magiostrina
E chi voleva poteva scriverlo...ora si svegliano tutti.
Uhm... è vero che sta succedendo un po' come lo scandalo sessuale a Hollywood, dove fra gli addetti ai lavori tutti sapevano e nessuno fiatava. Ma in questo caso il problema sono i numeri: non poche decine o un paio di centinaia di persone abusate, ma decine di milioni. Ed è improbabile che 51 milioni di persone abbiano accettato volontariamente la manipolazione dei propri dati a scopi economici o politici. Fanno venire i brividi le potenzialità di una manipolazione di massa, come descritto in questo video del Corriere:
http://video.corriere.it/alexander-n...0-709a5e0412ee
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