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Originariamente Scritto da
sandor
Non "triplice alleanza" ma "asse Roma/Berlino", quindi una solida alleanza...
mi riferivo al salto della quaglia del 1914-15, quando eravamo alleati di Austria e Germania, prima di passare dall'altra parte;
ad ogni modo, le alleanze coi germanofoni erano poco naturali per gli italiani "fatti" dopo il risorgimento e intrisi di retorica anti-crucca; andando a ritroso, il tutto si rafforza con Napoleone; nota che l'Italia è l'unico paese oltre alla Francia in cui Waterloo è sinonimo di sconfitta.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
mi riferivo al salto della quaglia del 1914-15, quando eravamo alleati di Austria e Germania, prima di passare dall'altra parte;
Ma guarda, se vai un po' indietro nel tempo, a partire dal primo conflitto mondiale e provi a descrivere la realtà risorgimentale, allora devi considerare che il nostro "risorgimento" viene sicuramente dopo e subisce l'influsso della Rivoluzione francese e quindi anche l'ascendenza di Napoleone, il quale per primo diffuse un sentimento antimonarchico qui al sud e antimperiale a nord, da cui gli sviluppi successivi, che peraltro mi paiono essere stati piuttosto "graduali", cioè si è passati nel giro di poco meno di 100 anni dall'avere una Costituzione "ottriata" cioè spontaneamente elargita dal sovrano dell'epoca, cioè Carlo Alberto o Vittorio Emanuele II, non ricordo, ad una costituzione votata direttamente dal popolo ai fini della propria entrata in vigore e dalle rappresentanze parlamentari quanto ai suoi contenuti. Per quanto poi riguarda l'osservazione che fai, direi che è più che giusta ed esatta, ma si tratta di un episodio che, con le dovute differenze si ripetè anche nel secondo conflitto. Una questione di carattere "popolare".
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ad ogni modo, le alleanze coi germanofoni erano poco naturali per gli italiani "fatti" dopo il risorgimento e intrisi di retorica anti-crucca;
Non anticrucca ma antiaustriaca e quindi anche antiungherese e antiturca. Ti dico sinceramente che non ho notizie di antipatie italo/tedesche a quei tempi. Ti ricordo che gli stessi sentimenti di un eroe popolare commemorato anche oggi nelle scuole italiane, cioè "Oberdan", il quale come sai è ricordato per un fallito attentato al sovrano d'Austria, dico gli stessi sentimenti animavano anche il suddito imperiale Gavrilo Prinzip, e tutti gli attentatori che determinarono delle fratture negli equilibri tra Nazioni. Anche Mussolini e perfino Hitler erano e nutrivano sentimenti "antimperiali".
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Originariamente Scritto da
axeUgene
andando a ritroso, il tutto si rafforza con Napoleone; nota che l'Italia è l'unico paese oltre alla Francia in cui Waterloo è sinonimo di sconfitta.
Ma guarda io avrei letto anche "Guerra e Pace" di Tolstoj il quale descrive in centinaia di pagine la dinamica e gli esiti della battaglia di Russia senza giungere ad una conclusione a favore dell'una parte o dell'altra. Se non ricordo male il tutto si conclude con una stretta di mano tra lo zar Alessandro II e sempre il nostro amico Bonaparte, all'epoca anche Lui Imperatore. Ecco.
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Originariamente Scritto da
sandor
Non anticrucca ma antiaustriaca e quindi anche antiungherese e antiturca. Ti dico sinceramente che non ho notizie di antipatie italo/tedesche a quei tempi.
è da prima della caduta di Roma che le popolazioni germaniche sono temute, e anche dopo il Medioevo, vedi i Lanzi; nell'immaginario italico, pure colto, sempre percepiti come molto più estranei di spagnoli e francesi, posto che comunque erano sempre eserciti di mercenari multinazionali; può consolare che la stessa impressione hanno i renani nei confronti dei prussiani; peraltro li considerano fondamentalmente come unni e slavi germanizzati nella lingua, ma rozzi e incivili; a noi sembrano titti la stessa cosa, ma il mondo tedesco è un universo di differenze grandissime.
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Originariamente Scritto da
sandor
Non anticrucca ma antiaustriaca e quindi anche antiungherese e antiturca. Ti dico sinceramente che non ho notizie di antipatie italo/tedesche a quei tempi.
è da prima della caduta di Roma che le popolazioni germaniche sono temute, e anche dopo il Medioevo, vedi i Lanzi; nell'immaginario italico, pure colto, sempre percepiti come molto più estranei di spagnoli e francesi, posto che comunque erano sempre eserciti di mercenari multinazionali; può consolare che la stessa impressione hanno i renani nei confronti dei prussiani; peraltro li considerano fondamentalmente come unni e slavi germanizzati nella lingua, ma rozzi e incivili; a noi sembrano titti la stessa cosa, ma il mondo tedesco è un universo di differenze grandissime.
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axeUgene
è da prima della caduta di Roma che le popolazioni germaniche sono temute, e anche dopo il Medioevo, vedi i Lanzi; nell'immaginario italico, pure colto, sempre percepiti come molto più estranei di spagnoli e francesi, posto che comunque erano sempre eserciti di mercenari multinazionali; può consolare che la stessa impressione hanno i renani nei confronti dei prussiani; peraltro li considerano fondamentalmente come unni e slavi germanizzati nella lingua, ma rozzi e incivili; a noi sembrano titti la stessa cosa, ma il mondo tedesco è un universo di differenze grandissime.
Permettimi di ricordarti due "cose":
- almeno dall'epoca di Carlo Magno l'Impero ha accomunato gente come Franchi, Abitanti della penisola e Tedeschi. Ed è stato così fino almeno alla "Nostra" Età dei Comuni;
- secoli prima vanno ricordati i Regni romano/barbarici e l'Opera di riunificazione di Oriente e Occidente da parte di Giustiniano Imperatore.
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Papa Prevost si è quindi detto profondamente addolorato per la situazione nella Striscia di Gaza, invocando che “cessi immediatamente il fuoco, si presti soccorso umanitario alla stremata popolazione civile e siano liberati tutti gli ostaggi”.