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Originariamente Scritto da
conogelato
Se uno è in pace con sé stesso, nulla lo tange.
Direi che è poco vero ed è abbastanza slogan per sembrare credibile.
Ci vuole molto tempo, per tante persone, per cercare di costruire ciò che tu chiami "pace con se stesso" e a volte una vita intera a fatica.
Penso dunque che sia assolutamente probabile che, in certe età della vita, in certi momenti e a volte per anni interi, molte persone siano sempre nel dubbio di "meritare" o meno le parole di troppo di qualcuno che , nella stragrande maggioranza dei casi, ha molti più problemi della persona cui rivolge sprezzanti commenti.
Banalizzare dicendo che basta essere sicuri di sè e avere contezza dei propri lati positivi e negativi, è una cosa che mi aspetto...
... D'altra parte, anche questo è un aspetto della demonizzata e super citata "società liquida".
Qualcuno banalizza et voilà.
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Originariamente Scritto da
dark lady
Quando fai un lavoro che ti mette in vista è quasi inevitabile che girino voci. Però del giudizio altrui me ne frego allegramente, mi scivolano addosso. Alla mia amica, invece, episodi come questo hanno fatto male.
Voi come vi rapportate al giudizio altrui? Quanto vi fa male? O vi fa incazzare? Quanto vi può condizionare la vita?
Fino a che si tratta di gossip "innocente", creato per mera invidia e basato su invenzioni pro sminuimenti, non mi toccano.
Se si tratta di valutazioni su cosa indosso o su come storpio una lingua: nel primo caso (essendo molto convinta di come mi abbiglio) la cosa non mi tange minimamente, nel secondo (visto che non imparerò mai alla perfezione lingue contorte e termini immemorizzabili, visto che ho la cassettiera abbastanza strapiena) riesco a riderci sopra, pur cercando di migliorare sempre.
In generale credo che ciò che rende sensibili al giudizio altrui (alto o basso che sia) è, nella maggior parte dei casi il senso di colpa: di non avere fatto abbastanza, di non avere fatto bella figura, di non essersi espressi al massimo, di aver tralasciato qualcosa che si poteva facilmente contemplare.
Molto dipende dalla propria consapevolezza, epurata dai condizionamenti socio-culturali datati e dai luoghi comuni.
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Originariamente Scritto da
Bauxite
Direi che è poco vero ed è abbastanza slogan per sembrare credibile.
Ci vuole molto tempo, per tante persone, per cercare di costruire ciò che tu chiami "pace con se stesso" e a volte una vita intera a fatica.
Penso dunque che sia assolutamente probabile che, in certe età della vita, in certi momenti e a volte per anni interi, molte persone siano sempre nel dubbio di "meritare" o meno le parole di troppo di qualcuno che , nella stragrande maggioranza dei casi, ha molti più problemi della persona cui rivolge sprezzanti commenti.
Banalizzare dicendo che basta essere sicuri di sè e avere contezza dei propri lati positivi e negativi, è una cosa che mi aspetto...
... D'altra parte, anche questo è un aspetto della demonizzata e super citata "società liquida".
Qualcuno banalizza et voilà.
Chiaro, non ci si arriva dall'oggi al domani. C'è tutto un percorso da fare. Infatti il giudizio ferisce prevalentemente i giovani, i ragazzini e gli adolescenti. Che ancora non hanno formato pienamente la loro personalità. Adesso sono più fragili di quando lo eravamo noi, subiscono vuoti educativi a volte paurosi, a seguito della disgregazione familiare. In più aggiungici la cassa di risonanza dei social e hai come risultato la frustrazione, il disagio e la depressione. Che in non pochi casi possono portare addirittura al suicidio.