infatti,
piú chiaro di cosí.. :v
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Ma se, sublimi nella fede:D, cio' che nasce storto diventa diritto:asd:
..e il cammello galoppa attraverso la cruna..:asd:
Lo metti forse in dubbio:asd:?
E a te piace? Vivere in questa sub-cultura di morte è tutto ciò che abbiamo di meglio? Ma allora...che parliamo a fare, scusa. L'Istat ha fotografato una situazione...ha lanciato un allarme. Sociale prima ancora che religioso. Siamo noi che, sordi e ciechi a tali segnali di pericolo, rispondiamo con l'indifferenza. Non accorgendoci (meglio, non volendo accorgerci) che stiamo finendo in un baratro esistenziale.
Nessuno di noi lo ha chiesto o lo chiede, Michele. Avere figli è una cosa naturale! Lo dice la nostra stessa anatomia....
Non sei contento, te, di esserci? Di vivere? Di essere destinato all'Eternità? Potendo farlo, alla domanda amletica risponderesti "Non essere"?
tanto per dare un'idea della relatività di certi problemi :asd:
[youtube]PUwmA3Q0_OE[/youtube]
Noi non li facciamo più. E ci consideriamo enormemente superiori, come cultura, a coloro che ancora "osano" averli, i figli. La cosa è di una tristezza senza fine :(
No ,ti sbagli Claudio , se non ci fossi non sentitei l'esigenza di esserci , la vita è una scuola per duri e spargimento di sangue tra una piccola pausa e un'altra e mettere al mondo un figlio in questo mondo è uguale per la gazzella partorire nella savana tra dei leoni affamati
questo lo pensi tu, forse per dare sostanza ad un argomento inconsistente;
io non mi considero affatto superiore a chi ha figli, e credo nemmeno tanti altri qui dentro; semplicemente, ritengo che procreare sia una scelta come un'altra, motivata evidentemente da esigenze personali ed esistenziali, e non ammetto di essere giudicato per queste;
che alcune categorie di persone fortemente disagiate tendano a procreare di più - come anche i benestanti, quindi non c'è affatto un pregiudizio affetto da classismo - è un mero fatto statistico, che fa semplicemente parte delle motivazioni individuali;
ti faccio notare che stai aggredendo il prossimo, attribuendogli superbia; in questo caso Dark, Bio, me stesso e altri che non hanno figli;
nessuno di noi si è permesso mai di contestare le tue scelte private, ancorché queste ci costino, dato che una parte delle nostre tasse finisca nelle tue tasche, quando hai necessità; e a me, preciso, la cosa sta benissimo, la trovo giusta;
come ti permetti di giudicare le scelte private altrui, che non vincolano la tua libertà di vivere secondo i tuoi valori, e attribuire quelle scelte ad egoismo, superbia o altro di assimilabile ?
davvero non ti rendi conto dell'ostilità gratuita - gratuita proprio perché sono scelte che non ti vincolano in nessun modo - che poni in essere ?
Non ricordo che nessuno se ne sia uscito qui dicendo che è "il meglio" perché non ha figli e chi non li fa è bravo.
Fare solo presente che ci sono delle difficoltà nel mettere su famiglia e che sfornare pargoli in condizioni economiche e sociali precarie per te cono è sintomo di superbia??
Caro cono, non sarai tu invece che ti senti superiore a tutti perché ne hai sfornati 5 o 6? E poi rosichi e te la prendi perché nessuno pende dalle tue labbra, prende in considerazione il tuo modello?
Che tutta la tua apertura alla vita sia la solita leccata, la solita piaggeria verso dio per entrare nella lista dei suoi favoriti?
La Vita è bella! Fatta di lotte e battaglie, certo. Di Bene e di Male, gioie e dolori, meraviglie e sofferenze.....Ci si apre ad Essa e La si accoglie così com'è. Senza pretendere che sia solo come piace a noi, piena di lustrini e carillon. Se fra la culla e la bara riesci a carpirne l'Essenza...il Senso...il Significato ultimo, niente può farti più paura Michele: Niente! :)
Qua non c'entra il personale, carissimo: Stiamo analizzando un dato. Un'analisi sociale. Non religiosa. Quella nella quale viviamo è una Società chiusa. Morta. Senza prospettive di futuro. Con l'orizzonte limitato all'immanente. Non lo dice un povero nessuno come il sottoscritto: Lo dicono i numeri. E certamente non è solo un problema economico o di scelte politiche dei vari governi. Il problema è CULTURALE. Viviamo nella cultura dello scarto. Ciò che non ci è utile economicamente...ciò che richiede abnegazione e dono di sè, viene nella nostra mente e nelle nostre scelte, scartato. Tout court. Viviamo nell'edonismo e nell'individualismo. Diciamolo una buona volta. Senza ipocrisie.
che pessimista :no:
quando attribuisci agli altri motivi morali discutibili, secondo una tua personale opinione - come poi ribadisci qui sotto - investi esattamente la persona e le sue scelte, e in modo aggressivo e violento;
veramente, i numeri - come evidenziato dal filmato - dicono l'opposto; e cioè che la vera follia dell'immediato è proprio la crescita demografica a tasso geometrico, che renderà il pianeta invivibile e conflittuale;Citazione:
Quella nella quale viviamo è una Società chiusa. Morta. Senza prospettive di futuro. Con l'orizzonte limitato all'immanente. Non lo dice un povero nessuno come il sottoscritto: Lo dicono i numeri.
il dato italiano potrebbe avere il significato che gli attribuisci tu solo se tutto il mondo si comportasse allo stesso modo; non c'è il rischio che l'umanità si estingua perché non si fanno figli :asd:
io, senza ipocrisia, ti dico che abbiamo sempre vissuto nell'edonismo e individualismo; solo che fino a qualche decennio fa, questo era riservato a pochi, i capi-famiglia, la cui massa era formata dai penultimi, caporaletti in casa, l'ultimo grado degli oppressori che si accontentava delle briciole; l'abnegazione era degli altri, le donne in primis;Citazione:
E certamente non è solo un problema economico o di scelte politiche dei vari governi. Il problema è CULTURALE. Viviamo nella cultura dello scarto. Ciò che non ci è utile economicamente...ciò che richiede abnegazione e dono di sè, viene nella nostra mente e nelle nostre scelte, scartato. Tout court. Viviamo nell'edonismo e nell'individualismo. Diciamolo una buona volta. Senza ipocrisie.
ora questa cosa, almeno in una parte del mondo, è finita; siccome rappresenti quella vecchia concezione, è ovvio che tu ne abbia nostalgia, come tutti i vecchi di fronte al nuovo;
poi, se davvero vuoi evitare l'ipocrisia, evita l'impersonale, che tutti capiscono finto; non ti senti responsabile di quel "ci" edonista ed individualista, è ovvio; stai accusando gli altri, chi non condivide le tue scelte; e ti viene risposto che queste sono altrettanto egoiste ed individuali, come tu stesso finisci per confessare quando arrivi ai relativi motivi esistenziali per compierle:
dal momento che certamente il pericolo di estinzione del genere umano non esiste in termini demografici; anzi, è il contrario, nei fatti;
tutta la tua motivazione è generata dalla tua personale angoscia esistenziale nel veder tramontare il modello che ti conforta nelle tue scelte, non in una valutazione autentica di un bene comune, e tantomeno da una pretesa abnegazione.
BEL FILMATO , MI É VENUTA UNA CONSIDERAZIONE;
l´India sin dall´inizio ha avuto un´esplosione demografica ma non é mai stato un popolo invasore che conquista..anzi ne hanno fatto una colonia..mi chiedevo da cosa possa dipendere questo fattore..la religione pacifista? :v
non commettere l'errore di pensare all'"India" come un soggetto unitario; quelli si sono fatti le guerre tra loro, tra principati vari, entro un ambito territoriale dove convivevano identità diverse che oggi noi accomuniamo, e che a nord è separato dall'altra grande demografia da una catena montuosa invalicabile;
il "pacifismo" della religione induista - ma non solo di quella - ha più a che vedere col sistema delle caste e con la necessità di inibire a quelle inferiori la propensione a ribellarsi; da noi abbiamo l'elogio della povertà e dell'obbedienza :asd:
Ma poi se il mondo è così sovraffollato, noi italiani in fondo stiamo facendo del bene a non fare figli. Evitiamo di sovraffollarlo ulteriormente. Certo, esiste poi un problema nazionale, ma se guardiamo la cosa da una prospettiva più ampia e senza guardare ai nostri singoli interessi, al mondo stiamo facendo un gran favore...
Come altri hanno già accennato i figli non è che le giovani coppie non gli vogliono, è lo stile di vita che fa si che non nascono più bambini. Per stile di vita non intendo che le coppie siano diventate egoiste, il costo della vita è talmente alto che i giovani non ci pensano una volta a mettere su famiglia con figli, diversi addirittura non ci pensano nemmeno a fare figli. Il lavoro precario è una delle realtà che demotivano i giovani poi ci sono le conseguenze che deriva dall'incertezza del lavoro riguardo ad accedere dei mutui prima casa e chi non lo ottiene il mutuo deve ripiegare sulle case in affitto e tutti sappiamo a quanto ammontano soprattutto gli affitti nelle città, i costi degli asili dalle materne in su, ammesso che non succede niente riguardo la salute dei bambini con cure particolari e purtroppo ci sono di questi casi e chi si è ritrovato in queste tristi situazioni comprende appieno cosa vuol dire considerando i tagli che vengono perpetrati costantemente e progressivamente dalla sanità pubblica. Per chi ha la fortuna di fronteggiare le più svariate situazioni i problemi si riducano al minimo pur sempre se si considera che ci siano dei bambini con delle particolari patologie il dolore da parte della famiglia non è da meno. L'imprenditoria generalmente pensa ai profitti, non fraintendetemi per diversi imprenditori non intendo il profitto che necessita per gratificare il rischio corso per gli investimenti e trarre un adeguato reddito, ma punto il dito verso quegli imprenditori che sfruttano vergognosamente fino all'inverosimile i loro lavoratori puntando esclusivamente al profitto puro senza pensare al futuro della azienda e di chi ci lavora. Indipendentemente di chi ha fede ed è credente e chi non lo è mi sembra giusto riportare un passo del Vangelo, non tanto per fare la morale a chi che sia ma è un capitolo di Matteo che testualmente dice: nessuno può servire due padroni, perché odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. I nostri tempi si rispecchiano perfettamente.
Ad estinguersi, quotidianamente, è la Speranza: Più che l'Umanità, ad essere ogni giorno a rischio è la nostra capacità di aprirci alla Vita, alla Gioia, alla Comunione con gli Altri, Axe. Ci terrorizza, avere figli, perchè saremmo "costretti" ad investire su Altri fuori di noi. E noi abbiamo bisogno, ogni minuto, di renderci culto. Di prostrarci al nostro io. Abbiamo solo una vita a disposizione: Non possiamo buttarla o sprecarla, per un figlio.
Cono, per quanto tu predichi, anche tu coltivi il tuo io e hai bisogno delle "cose materiali". Hai bisogno di soldi, tanto che eri preoccupato tempo fa di non poter avere la possibilità di mantenere la famiglia, ti piace andare a giro, ti fai le vacanze, non disdegni il cibo, coltivi il tuo tempo libero, segui il calcio o vai pure allo stadio, trombi, soddisfi il tuo ego facendo il capofamiglia, predicatore detentore di sapienza e verità, consulente spirituale &C...
Ed anche i figli, per i quali avrai sicuramente fatto sacrifici ed a cui vorrai bene, potrebbero essere quel mezzo che ti rende idoneo e degno agli occhi dell'amico invisibile ed alla famiglia e comunità di cui fai parte.
Io guarderei un po' la trave nell'occhio prima della pagliuzza nell'occhio dell'altro. Ed è facile poi fare lo splendido col culo degli altri, salvo poi avere preoccupazione e motivi di lamentela quando qualcosa capita personalmente.
continui con l'impersonale, dove il "ci" camuffa il conflitto tra te, che vorresti un certo ordine, e altri che ne vogliono un altro;
puntualmente, sfuggi alla domanda su cosa si dovrebbe fare nel caso di disaccordo, perché non contempli la libertà altrui come valore, ma solo la conservazione di un assetto di potere che per te è ottimale e che vedi minacciato dall'esempio difforme altrui; niente di nuovo;
e continui con la violenza dell'attribuire a chi non condivide il tuo ordine, quello che ti fa comodo, un disvalore;
io non vengo a censurare le tue scelte di vita, come tu fai con le mie e quelle di altri, ma potrei benissimo ribaltare il tuo discorso ricorrendo agli stessi motivi, e affermando che la tua famiglia è la tutela del tuo tornaconto personale ed egoistico di assicurarti un controllo, proteggerti dal rischio della solitudine, porre una pezza alle tue fragilità;
pensi che non si legga tra le righe che quello che definisci "egoismo" o "autocentrismo" è semplicemente il legittimo desiderio delle donne di non essere al servizio dei desideri maschili, sobbarcandosi la quasi totalità degli oneri esistenziali della procreazione per gratificare quelli di un uomo a cui la vita cambia di pochissimo, dato che continua a lavorare, ad avere un'identità sociale, aspirazioni, ruolo e le libertà ordinarie della sua condizione ?
infatti, se io non ho bisogno che tu viva come me, o come altri qui, perché mai tu provi questa necessità ossessiva che il comportamento altrui si conformi al tuo, confermandone la bontà ? questo modo di porti non manifesta serenità, né tantomeno gioia e difficilmente suscita emulazione;
io non mi riconosco affatto nella tua descrizione, e sono sicuro che lo stesso valga per altri; avrei avuto volentieri dei figli, ma certamente non al prezzo di imporli a chi non li avesse consapevolmente voluti, né esplicitamente, né con l'inganno, approfittando di un momento di fragilità; e sono molto fiero di questa scelta, la trovo assolutamente giusta, anche se mi è costata.
Sento il cambio di stagione!:dentone:
facciamo un figlio? :D
:asd:
non ho detto "Laurina" sono un rude...:D