Non l'ho notato: deve essere stato indimenticabile! Ho visto solo qualche ripresa in tv e mi sono parsi in gambissima.
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Sapete qualcosa del Blue Man Group? Alcuni amici hanno tentato di convincermi ad andare a vedere il loro spettacolo, ma io ho controllato su YouTube e non mi paiono molto interessanti.
"Il capitale umano" di Paolo Virzì, ieri sera su RaiMovie: Una spietata e cruda analisi della dissipazione dei Valori nell'odierna Società italiana.
Si infatti, coesistono ambedue le forme in questo caso.
Anch'io comunque in genere preferisco le scene suntuose. In questo caso però i costumi erano volutamente ridicoli (ad esempio le sorellastre con vestiti improponibili e copricapi terribili) per sottolineare la comicità delle scene.
Il prossimo appuntamento lo salterò (Ettore Majorana, opera contemporanea che non mi ispira affatto), poi toccherà, nell'ordine, alla Carmen, al Flauto Magico e a Rigoletto. :love:
Be’ , ma prova Dark, se non ti piace puoi sempre andartene. Io ho lasciato spesso il teatro a metà dello spettacolo.
Le altre opere sono famosissime, spero che gli allestimenti siano all’altezza!
Io comincerò appena a fine novembre: sono abbonata al lirico e al teatro di prosa. Quest’ultimo quest’anno lascia molto a desiderare, ma presenta anche musical ed eventi speciali, come Ute Lemper e Harlem Gospel Choir che andrò a sentire. Il bello del teatro di prosa è che siamo una folta compagnia di abbonati e poi ci godiamo anche il dopoteatro, discutendo dello spettacolo e non solo con un buon bicchierozzo e qualche stuzzichino. Il giorno dopo sono distrutta, ma ne vale sempre la pena.
Così deve essere molto bello!!! :)
Sì, lo è in effetti: quando lo spettacolo non ci convince, ne diciamo di tutti i colori e poi passiamo ad altro, così non ci abbattiamo. :)
Al teatro lirico, i Carmina Burana di Carl Orff
Imponente, spettacolare, indimenticabile: più di 200 persone sul palcoscenico, tra orchestrali e coristi (c’erano tre cori: quello del teatro lirico locale, quello di Maribor e un coro di voci bianche), oltre al soprano, tenore e baritono solisti.
Anche chi non sa cosa sono i Carmina Burana conosce certamente il primo brano (O fortuna) di questa cantata scenica, più volte proposto nella colonna sonora di film e negli spot televisivi..
Se da un lato la parte vocale ha soddisfatto sia per quanto riguarda i solisti che il coro, ho trovato meno convincente la direzione di Cadario, che è sembrata troppo sbilanciata su dinamiche vigorose e bombastiche in una pagina musicale che già di suo non è propriamente sommessa in alcune parti.
Il risultato è stato che in alcuni momenti i decibel erano davvero troppi e il suono arrivava dritto in un magma sonoro indistinto.
Tutto ciò non ha scosso minimamente il pubblico, che ha tributato un vero e proprio trionfo a direttore, solisti e a tutti i maestri del coro.
Io andrà sentirli verso fine novembre al Ponchielli! Li adoro!!!
Il coro del teatro locale, il Ponchielli Vertova. Sono notevoli! Tra l'altro è un coro in cui hanno chiesto anche a me di andare a cantare, ma è troppo impegnativo (fanno 2-3 prove a settimana) e io ho a malapena il tempo materiale per l'unica prova a settimana richiesta nel coro in cui canto ora. :wall:
Sarà coadiuvato da altri due cori, di cui uno di voci bianche. E ci saranno anche delle coreografie di danza.
Bello!
Qui si è scelto di intraprendere i Carmina Burana in forma concertante e non scenica e pertanto sarebbe stato meglio che ci fossero i sottotitoli.
Ho spostato la Biennale di Venezia in Agenda Eventi culturali, sebbene potrebbe starci anche qui, visti i molti video e le performance.
La Carmen, regia di Goldstein. Spettacolo molto bello, con dei cori spettacolari e la voce di Michaela semplicemente divina. Molto bello e drammatico anche il personaggio di Carmen, sebbene secondo me la voce non fosse delle migliori.
Chi canta il personaggio Carmen deve avere non solo notevoli doti canore, ma anche una grande capacità interpretativa, che non è da tutte.
Tra qualche giorno seguirò l’Evgenij Onegin, non vedo l’ora, perché non ho ancora visto quest’opera.
Certo, ma sono un’eccezione.
Credo sia l’aria più bella dell’opera e io la sento anche molto “russa”.
Per Dark:
https://www.youtube.com/watch?v=XYgT89paO1Q
Uno spettacolo fantastico.
Scene e costumi ricchi e sontuosi, adeguati all’ambiente rappresentato, regia tradizionale, a parte il fatto che Onegin era presente a tutte le scene, anche in disparte sin dall’ouverture: si è voluto immaginare che lui ricordasse gli eventi.
(La lettura del direttore Fabrizio Maria Carminati è stata scabra, asciutta e al contempo innervata di una tensione drammatica che ha esaltato la vigorosa e lapidaria teatralità della partitura. Ottime le prestazioni dell’orchestra e del coro del teatro.
La giovane soprano Valentina Mastrangelo, che vanta una voce bella e luminosa, musicalità e una linea di canto omogenea, è stata protagonista di una perfetta prestazione che il pubblico ha premiato con un lungo applauso a scena aperta dopo la scena della lettera.
Cătălin Ţoropoc era nei panni dell’ambiguo e incoerente Onegin. Il baritono ha un gran vocione di timbro scuro, che ben si adatta a una parte di dandy pentito, ombrosa e torva.
Incisiva la prestazione di Tigran Ohanyan, Lenskij tormentato e temperamentoso, ben risolto con un canto sfumato e un analitico fraseggio che hanno fatto passare in secondo piano una presenza scenica non esattamente travolgente. Molto ben riuscita la famosa aria Kuda, kuda interpretata con gusto e passione.)
Il pubblico, molto numeroso, ha accolto con grande entusiasmo lo spettacolo.
Ho seguito in tv l’opera Macbeth di G. Verdi (con il famigerato libretto di Francesco Maria Piave :asd:, Shakespeare si rivolterebbe nella tomba) con l’eccezionale soprano Liudmyla Monastyrska che ha dato voce a Lady Macbeth, uno dei ruoli più impegnativi della storia dell’opera.
Giovedì, 7 dicembre, vedrò anche in Tv la prima di Andrea Chénier al Teatro alla Scala (mi riservo il pomeriggio libero).
http://www.corriere.it/spettacoli/ca...incipale.shtml
Concordo con la pagella, tranne per i ruoli principali.
Nella parte di Andrea Chénier si è difeso con sufficiente dignità Yusif Eyvazov (è offensivo già chiamarlo Signor Netrebko), la cui emozione era palpabile anche in televisione. Certo deve gestire uno strumento che è fondamentalmente di seconda categoria per quanto riguarda il timbro, decisamente ingrato e affetto da un vibratone molto fastidioso. Si sforza però di alleggerire e stemperare toni troppo accesi e, a mio modestissimo parere, non sfigura. Tutto questo non lo rende però un tenore da prima alla Scala. Non ne ha né i mezzi tecnici né l’allure artistica.
Bravo Luca Salsi, che è un artista coscienzioso e dotato di una voce bella per colore e ampia, che gestisce con fermezza. Credo che oggi sia uno dei migliori e più affidabili baritoni sulla piazza. La parte di Gérard credo gli si addica molto perché Salsi può esprimere un’innata empatia e comunicativa.
Dal mio punto di vista è risultata deludente ma non insufficiente Anna Netrebko, la quale ha palesato i consueti problemi di intonazione e gli altrettanto cronici guai di pronuncia. Di là di questo mi è sembrata non troppo convinta nella caratterizzazione di una donna temperamentosa e dolce, che in teoria dovrebbe starle a pennello. Peraltro nella famosa aria e nel finale è venuta fuori la classe dell’artista di rango superiore.