Il Max Demian di Hesse, che si arruola volontario nell'esercito (e presumibilmente partecipa alla Grande Guerra) perch� alle menti troppo libere, per non destare sospetti, � richiesto qualche sforzo di acquiescenza in pi�. Geniale.
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Il Max Demian di Hesse, che si arruola volontario nell'esercito (e presumibilmente partecipa alla Grande Guerra) perch� alle menti troppo libere, per non destare sospetti, � richiesto qualche sforzo di acquiescenza in pi�. Geniale.
R�dja di delitto e castigo � qualcosa che ho detestato, non sopportavo l'inconcludenza dei suoi monologhi interiori.
Ulisse, senza dubbio. Perfetta metafora della mia vita. :shy:
spiegati meglio cono, per favore.
Itaca � la Patria Celeste. Alla quale an�lo da sempre. I fatti della vita spesso mi han portato lontano, facendomi errare e vagabondare su lidi di terre sconosciute ed amare....
Ma il ricordo di Essa mi tien vivo ogni giorno! :shy:
Cono, ti capisco. Sogno un letto a baldacchino ricavato dal tronco di quattro alberi.
io invece facevo le 2 per leggerlo :love:
di Anna Karenina che mi dite? Vi piace?
Io l'ho finito, ma ammetto che a un certo punto ho cominciato a saltare delle righe per far scorrere suddetti monologhi che mi avevano prosciugato la pazienza :v Per� il libro nel complesso mi � piaciuto molto.
Anna Karenina ce l'ho sulla lista delle cose da fare, il prossimo sul mio scaffale � ragione e sentimento :sisi:
grandiosa variazione sul tema di madame bovary, e dell'adultera ottocentesca in generale.
migliore, decisamente, almeno per me che ho sempre preferito i russi ai francesi per la spicciola teoria che son pi� profondi.
oltretutto vronskij ha un certo fascino - e non ci vuol molto a capire che, a differenza degli amanti di emma, tromba come si deve.
e se qualcuno dice che la trova irritante perch� manca di autostima lo mordo;)
Di Anna Karenina mi sono tanto piaciute le storie di contorno, le altre storie d'amore, le descrizioni della societ� feudale di campagna. Non ricordo, � in questo libro la storia del principe russo buono e progressista che va a lavorare nei campi con i contadini?
Io comunque preferisco i letti a baldracchino :v
Quando ho letto "la richiesta" del thread ho realizzato che in effetti non vi fosse propriamente un personaggio letterario che mi abbia colpito al punto da ricordarmene al volo.
Ho letto qualcosina della letteratura inglese e al di la' degli scenari che mi coadiuavano la rilassatezza, in verita' non vi era un personaggio che mi rappresentasse, forse anche perche' li avro' incontrati in momenti sbagliati della mia vita.
Un personaggio lo si sente forse di piu' quando lo si vede quasi all'opera in uno scenario che puo' ricondurci in qualche modo a qualche elemento presente nella nostra esistenza.
Madame Bovary, Lady Chatterley, le varie figure femminili delle Bronte e della Austen mi convincevano per il lasso di tempo della lettura del libro.
Mi sto avvicinando a Sandor Marai, (maledetta tastiera inglese che non mi permette di inserire gli accenti) spero in una lettura fruttosa.
Ulisse � di gran lungo il mio preferito per la sua fame di conoscenza e la sua astuzia. Ma anche perch�, diciamocelo, era un gran mascalzone... :love:
... e nonostante quello, la sua Penelope l'ha atteso e perdonato. :)
Odysseus � il personaggio pi� ben riuscito tra tutti.
Comunque anche se Penelope amava Ulisse e viceversa, non ci si pu� permettere di dire "l'ha perdonato". Nel mondo antico era naturale che la donna acconsentisse al tradimento, scontato per cos� dire, un affare che non le riguardava.
Oltre a questo non si potrebbe dire che l'ha perdonato, semplicemente non ha mai saputo di essere stata tradita.
"Basta ca' a sira torna 'a casa" :D
Comunque Ulisse fu pi� sedotto che seduttore: impalmava principesse e maghe solo "a gentile richiesta", mi pare. Io credo che amasse pi� la barca ed i suoi compagni, che le insulse femmine che ogni tanto gli capitavano tra i piedi. E Penelope non � sua moglie, � sua madre, o meglio la "moglie-mamma" di tutti i mariti eternamente adolescenti del mondo. Non esci dall'adolescenza, finch� c'� un genitore che ti aspetta a casa col sopraciglio alzato e la pastasciutta coperta perch� non si freddi.
il personaggio che comprend meglio � l'ussaro pacifico d'Hubert, che nel Duello di Conrad si difende per tutta la vita dal demone folle che anima la sua controparte, F�raud;
d'Hubert vuole vivere; senza perdere di decoro e onore, scende a patti con la realt� che lo circonda, mentre il suo avversario la rifiuta e vuole imporsi ad ogni costo;
credo che Conrad abbia inteso alludere ad un dialogo interiore, con i duellanti che sono naturale espressione di spinte contrapposte presenti in ognuno.
Perch� risulta assente lo Spirito di quest'Uomo! http://www.youtube.com/watch?v=MkwQPcUZANc
Cosa c'� di materno? Nell'Odissea e nell'Iliade le figure femminili sono proprio mogli, socie e amiche dei mariti e cos� � per Penelope che aspetta il marito perch� si sente legata a lui come un uguale, non come madre.
Ulisse poi non ha nulla dell'adolescente, � totalmente virile. Aspetta con ansia il ritorno ad Itaca e le avventure non le cerca, ma il fato le impone.
Io la vedo diversamente, quando sono pi� libera sviluppo meglio. Dire che nel mondo greco le donne fossero "socie e amiche alla pari" degli uomini mi sembra un azzardo, ma parlo da semplice lettrice, eh...
Certo, nel mondo antico. Nell'Odissea la figura femminile � totalmente differente, ad esempio col diavolaccio che veniva concesso ad una donna di aspettare tutto quel tempo prima di risposarsi in un contesto come quello.
Comunque non ci sei andata troppo lontana, Penelope � definita come l'alter ego di Ulisse, in quanto � geniale anche lei.
Pi� che geniale, simboleggia un archetipo femminile tutto ad uso e consumo del lettore e della cultura greca, ma anche universale, almeno dal punto di vista letterario.
Rappresenta un ideale molto greco, diciamo cos�, poich� laddove le altre donne si danno da fare- vedi le varie conquiste di Ulisse, o le conquistatrici, come si vuol leggere, per me sono entrambe le cose altrimenti la seduzione pi� che un gioco diventa una rottura di palle- lei si barcamena, con regalit� e pudore tra insidie e un figlio da crescere.
D'altronde per molti secoli, e forse ancora nel nostro, le donne sono destinate secondo una certa cultura all'attesa, con o senza gravidanza.