Adoro la mia ignoranza in materia di trasmissioni televisive. La adoro. :bolted:
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[QUOTE=Gloucester;962635]Quindi, con l'avvento della societ
Nel senso che riguarda solo chi passa a miglior vita?
Comunque questa affermazione è smentita da innumerevoli prove del suo esatto contrario.
Esiste una legge che definisce il concetto stesso di morte (quella che precisa il momento in cui possono essere espiantati gli organi), l'anagrafe certifica con apposito certificato (certificato di morte) il trapasso, esistono regolamenti su come devono essere svolte le esequie, esiste un regolamento (polizia mortuaria) che dispone come, dove e quando possono essere inumati i corpi degli scomparsi.
Lo stato può proclamare una guerra e causare un numero imprecisato di morti, può comminare ed eseguire (anche pubblicamente) esecuzioni capitali.
Esiste anche un concetto di morte che è puramente legale (la morte presunta), nel senso che può verificarsi a determinate condizioni una persona sia dichiarata "morta", quando in realtà è viva.
Potrei andare avanti ore ad elencare tutti i casi in cui il "pubblico" interviene e regola il fatto naturale della morte: di sicuro considerarlo un fenomeno privato mi sembra un po' azzardato e impreciso.
Forse è lo spettacolo del decesso che deve essere privato?
Ma in tal caso perchè?
Per decenza e pudore?
Ma nei confronti di chi?
A chi trapassa credo non interessi più d'un tanto.
Altri non credo possano impedire ad una persona di rendere pubblico il momento estremo (se sono le sue ultime volontà devono essere rispettate), allora è il mezzo usato (la TV) che provoca tale reazione in molti qui?
Perchè si deve scrivere che sarebbe meglio non mostrare tale spettacolo perchè chi guarda è mosso da morbosità?
Ieri sera su RAI 3 c'era in diretta il processo a Olindo e Rosa, si parlava e si mostravano immagini di una strage.
Tutto vero senza fiction.
Io ho seguito il programma e non mi sono sentito "morboso" più d'un tanto.
Non bisognava mostrare nemmeno quello per rispettare il dolore dei parenti delle vittime?
Secondo me da qualche parte c'è sempre qualcuno pronto a ritenere "fuori luogo" mostrare qualunque cosa.
E se iniziassimo, invece, a pensare come Iannacci che in "in fondo è una cosa normale", non sarebbe meglio per tutti, libertà di espressione compresa?
Si nasce, si muore, si ammazza, ci si becca l'ergastolo, perchè non vogliamo mostrare quello che accade?
Per allontanarlo da noi?
Allora mat, facciamo così: per me, per la mia sensibilità, per il mio modo di percepire le cose, per la mia esperienza e per tutto ciò che riguarda unicamente la mia persona, dichiaro che la morte è un fatto privato.
Gli altri facciano e credano tutto ciò che reputano meglio per loro.
Allora Novembre, facciamo così: anche per me la morte è un fatto intimo, questa mia personalissima sensibilità e percezione dell'evento non è però sufficiente a stabilire una regola morale da imporre a chiunque.
Qualunque evento o fatto che sia rappresentato in TV acquista una certa spettacolarità, è insito nel mezzo usato.
Io personalmente, in ogni caso, preferisco vedere in TV una persona che muore dignitosamente piuttosto che sapere che ci sono persone che muoiono "in privato" in modo poco dignitoso perchè gli si rifiuta assistenza.
Sta bene, lungi da me l'idea di voler imporre qualcosa a qualcuno.
O stabilire cosa è o cosa non è dignitoso o morboso in senso assoluto.
Mi sembrava di aver espresso in modo chiaro il mio pensiero, su cui chiunque è liberissimo di speculare come meglio crede utile fare e senza dubbio preferisce.
Se non è stato capito, me ne dolgo molto brevemente e chiedo venia per un discorso che comunque non porterò avanti in alcuna direzione.
A posto così.
Prendo atto della volontà di non proseguire, però, se permetti, visto che la discussione è stata aperta chiedendo sostanzialmente opinioni sull'opportunità o meno di mostrare un certo evento in TV, la tua affermazione assoluta che ho quotato sopra sembrava (non credo di essere l'unico ad averla intesa in tal senso) da intendersi in senso, appunto, assoluto e quindi contraria all'opportunità di tale trasmissione.