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Patanjali afferma che "lo yoga è l'annullamento delle modificazioni mentali". La mente esiste, è la realtà che essa crea ad essere illusoria e sempre mutevole. L'evento è oggettivo (mi cade un vaso di fiori in testa), la reazione (mentale) è soggettiva. Uno comincia a disperarsi "Perché proprio a me, sono nato sventurato, meglio morire" ecc.. Un altro raccoglie i cocci, sale dalla costernata signora al quarto piano a cui il vaso era caduto e con gentilezza le dice: "La ringrazio per i bei fiori, del vaso non c'era bisogno". :)
E' una citazione derivante dagli yoga sutra?Perchè ho qui gli yoga sutra di Patanjali e vorrei trovare la citazione che riporti sulla mente, per curiosità, sempre che sia tratto dagli yoga sutra.
"Yoga è capacità di controllare i movimenti della mente" (direttamente dalla mia insegnante),ha più definizioni e più che annullare le funzioni si tratta di calmare, usando la tecnica del respiro si possono modificare gli stati mentali.
Nel terzo sutra:
"Allora si rende manifesta la capacità di comprendere appieno e correttamente l'oggetto"
Significa che nello stato di yoga, i precocetti e i prodotti dell'immaginazione che impediscono o distorcono la comprensione sono controllati, ridotti, eliminati.La tendenza a non essere aperti a una comprensione nuova e l'incapacità di comprendere sono superate.
La realtà è illusoria perchè spesso distorta da una visione non chiara, offuscata da avidya.
Esatto la reazione ad un evento è soggettiva, dipende dallo stato mentale che ostacola una chiara visione dei fatti.
Io direi che dire realtà illusoria e parlare poi di reazioni differenti ad un evento non ci sia la spiegazione corretta, non è calzante.
Il termine illusione o illusorio traggono in inganno ed è scorretto definire illusione il diverso modo di reagire.
Se cade un vaso, non cade per me e per te no.
Non è in discussione i vaso che cade, certo cade, non è illusione o distorsione della realtà, ma la reazione alla caduta, che può essere diversa dall'incazzamento perchè si crede fatto di proposito, o prenderla con filosofia capita, e pace amen ( se non si è fatto male nessuno).
E cosa c'entra l'illusione? Il termine è poco azzeccato ma fuorviante.
Un diverso modo di reagire e di interpretare l'evento andrebbe spiegato diversamente.
è che non c'è niente da capire
illusione è il non essere presenti alla realtà che circonda e farsene una propria mentale
bambini e animali, dotati di cervello e meno "mentali", sono nella realtà, la vivono,
non si creano realtà illusorie, come ad es. pensieri, rimuginazione, pare (paranoie) per il futuro o del passato
(a parte l'amico immaginario :dentone: ma questa è fantasia)
Ho sottomano il testo "La scienza dello yoga", Taimni, Commento agli yogasutra di Patanjali, edizioni Ubaldini. il secondo sutra, a pagina 18, viene tradotto "Lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente". Seguono tre fitte pagine di commento. Non so quale testo tu abbia, di certo questo mi pare attendibile. Segue il terzo sutra: "Allora il veggente è fondato nella sua natura essenziale e fondamentale". Certo che nel caso di questi testi antichi le diverse traduzioni non cambiano soltanto le sfumature...
il mio testo è della stessa casa editrice:"Il Cuore dello Yoga"di T.K.V.Desikachar figlio di Tirumalai Krishnamacharya l'insegnante di yoga indiano. Lo stile di Hatha Yoga che insegnava è chiamato Viniyoga ed è la stessa scuola a cui fa riferimento la mia insegnante yoga.
Il secondo sutra viene citato così verso la fine del testo a pag 173:
Che cosa significa yoga? E' una parola con molte interpretazioni e molte accezioni. Muovendo dalla comprensione, Patanjali lo definisce così:
"lo Yoga è la capacità di dirigere la mente verso un unico oggetto, mantenendosi in quella direzione senza distrazioni."
segue spiegazione.
Il terzo è quello che ti ho citato:
"Allora si rende manifesta la capacità di comprendere appieno e correttamente l'oggetto"
Significa che nello stato di yoga, i preconcetti e i prodotti dell'immaginazione che impediscono o distorcono la comprensione sono controllati, ridotti, eliminati.La tendenza a non essere aperti a una comprensione nuova e l'incapacità di comprendere sono superate.
Allora esistono varie scuole di yoga, e probabilmente varie interpretazioni dei vari sutra di Patanjali, e credo dipenda anche dalle differenti traduzioni come dici anche tu.
Non so dirti quale sia più attendibile a me sembra che quella che ho io più si allinea con la filosofia della scuola e insegnante che frequento dal momento che le pratiche si basano su questo testo così come la parte teorica.
Non credo che la frase vada presa letteralmente come se lo yoga impedisse qualunque modificazione.
Poi se ci pensi al senso di ""Lo yoga è la soppressione delle modificazioni della mente",cosa s'intende per modificazioni? Quando la mente è calma e si passa ad uno stato d'ansia, i pensieri si accumulano, creano confusione, non si percepisce chiaramente, ecc? Se la mente è distratta da tanti pensieri non si riesce a focalizzare e concentrarsi quindi lo yoga può "sopprimere" questo stato di non chiarezza, confusione di distrazione ecc...quindi calmare la mente, i pensieri disordinati.
Cos'è se non dirigere la mente verso un oggetto d'attenzione che può essere il corpo, il respiro o altro, calmandola?
Forse può intendersi come soppressione delle modificazioni che distraggono la mente dall'oggetto d'attenzione, credo solo questione di sfumature.
E' il concetto stesso di realtà ad essere questionabile. A livello quantistico, che non è un'altra dimensione ma solo la nostra stessa guardata "al microscopio", il vaso cade e non cade. Gli eventi macroscopici seguono regole diverse, se non è stata trovata una teoria del tutto recentemente a mia insaputa. Il vaso cade e non cade, il vuoto non esiste e il nostro concetto di tempo non ha senso. Questo dice la Meccanica quantistica. E in questa realtà, come si inserisce questo "sarcofago" di cui vediamo solo l'interno, per nostra natura, che chiamiamo realtà, dando per scontato che sia così per le altre?
La teoria delle stringhe, che a differenza della prima è assai più difficile da verificare, prevedono un numero di dimensioni non inferiore a 11, la teoria della relatività almeno 4. A questo punto chi vive in un mondo tridimensionale, che convive probabilmente con infiniti altri che nascono in ogni istante, parlare di realtà è abbastanza ristretto. Non che non esista, ma diventa fruttuoso quanto parlare dell'anima.
La scienza non definisce la realtà, non nega piani di esistenza strutturalmente indimostrabili per l'uomo per sua natura, si limita a definirli come congetture, per niente disprezzabili in sé, che non possono essere provate con i propri metodi. Ed è affascinante parlarne. Non per trarne conclusioni improbabili e indefinibili, che vanno per forza in direzione delle nostre aspettative, e qui il legame storico, indegno per quanto limitante, tra ciò che non possiamo conoscere e una religione che preveda un dio personale. Ma se ci liberiamo dalla tentazione di voler immaginare un mondo che venga incontro al nostro desiderio di pace e felicità, riflettere sulla propria mente ed i suoi limiti per ridiscuterli e scoprire nuove possibilità, è il motore di una scienza che sarebbe rimasta all'epoca della meccanica Newton, se non ci si fossero state fatte certe domande.
Essa parte da assiomi indimostrabili per forza, che vivono solo nelle nostre fervide menti interpretatrici, che sono, che lo vogliamo o meno, legate a gente che sogna di una realtà oggettiva, dati i nostri limiti.
Con 11 dimensioni, cosa penseremmo della scienza di un popolo che vive in uno spazio di due? Che idea si farebbe del mondo, anche con tutti i criteri di scientificità e controllo delle previsioni?
Un argomento che va molto, e rivela in pieno questa inadeguatezza, è l'assenza del tempo secondo la meccanica quantistica, perché scompare dalle equazioni. Da qui "il tempo non esiste" Uno scienziato vi spiega perché". La nostra realtà fa sì che non cogliamo l'impossibilità materiale di fare una certa asserzione, dato che il tempo è al pari di quegli assiomi che prendiamo ad esempio per costruire la scienza, la realtà, definire la nostra esistenza.
Se non si fanno due ragionamenti sulla dicibilità e il senso di certe cose come l'articolo di cui sopra, concetti che esistono nella mente, non potremmo mai parlare di una realtà e capirci.
Esiste l'anonimato:); anche perché l'età è la solita convenzione-legge che serve a discriminare le persone. Non voglio sapere la tua età come non dico esplicitamente la mia. Dai personali pernsieri, antichi o moderni, si capisce l'età dell'esperienza; da questo lato sono un "bambino", da un altro devo comportarmi da adulto.....insomma quanti hanno ho me li dimentico continuamente.
Tu, da come ti presenti, sembri giovane perché ancora aperta all'ignoto.
Dammi retta non dirla la tua età, casomai falla capire.
Personalmente ce l'ho con cono perché spettegola, cioè dice a tutti ciò che sarebbe bene tenesse per se come messaggio, perché poi lo trasformerebbe col suo il cui broso ormai conosciamo in tutte le salse.
Come ho detto ha vari significati yoga=unione. Unione della piccola anima con la grande anima. Unione tra mente e corpo, quindi dare una direzione alla mente.
L'obiettivo di alcune scuole occidentali è la salute, le tecniche sono diverse da scuola a scuola. Nella mia non si pratica solo meditazione ma anche una serie di asana ( posizioni),per qualcuno magari può essere solo ginnastica, io la ritengo esercizio per la mente e per il corpo, per mantenersi in salute, per migliorarsi.
Quanto allo yoga, quello più elevato è descritto nello "Srimad Bhagavatam" (3:25):
7 Devahuti disse:
Sono stanca di essere tormentata dai sensi materiali, perché a causa di
questa febbre, mio Signore, sono sprofondata nell’abisso dell’ignoranza.
13 Il Signore Supremo rispose:
Lo yoga che si riferisce al Signore e all’anima individuale, che mira al
bene ultimo dell’essere vivente e che comporta il distacco dalle gioie e
dai dolori del mondo materiale, è il metodo di yoga più elevato.
14 O madre, tu così virtuosa, ti spiegherò ora l’antichissima scienza dello
yoga, la stessa che un tempo rivelai ai grandi saggi. Questa via è utile
e pratica sotto ogni aspetto.
15 Quando la coscienza dell’essere è attratta dalle tre influenze della
natura materiale (virtù, passione, tenebre), l’essere è detto condizionato. Ma quando questa
stessa coscienza si attacca a Dio, la Persona Suprema, l’essere si situa
al livello liberato.
16 Quando l’essere è completamente liberato dalla lussuria e dall’avidità,
contaminazioni dovute alla falsa identificazione dell’“io” con il corpo e
del “mio” con le proprietà del corpo, la sua mente diventa pura. A
questo livello di purezza egli trascende certamente il livello della
cosiddetta felicità e sofferenza materiali.
17 L’anima può allora vedersi così com’è, trascendentale all’esistenza
materiale, eternamente risplendente della sua stessa luce e mai
frammentata nonostante le sue dimensioni infinitesimali.
18 A questo stadio di realizzazione spirituale, con la pratica della
conoscenza e della rinuncia nel servizio di devozione, è possibile
vedere ogni cosa nella giusta prospettiva. Allora si diventa indifferenti
verso l’esistenza materiale e le influenze materiali cominciano ad
allentare la presa.
Io capisco che da un pò di tempo a questa parte, tirare fuori per ogni cosa ed ogni dove la meccanica quantistica faccia figo e serva a tentare di rafforzare e rivendere proprie ragioni o credenze.
Gli assiomi, i principi, i postulati, non sono dogmi, non sono sogni. Servono come fondamenta, punto di partenza, verità intuitive, per la matematica e le teorie.
Il vaso è già caduto oppure no o il gatto è già morto oppure no nel mondo macroscopico. Nel micro va diversamente. Ed il tempo pare che possa apparire dopo una certa scala andando dal micro verso il macro, dalla scala di Planck (dove si parla di anche di schiuma-spaziotemporale o spazio-tempo granulare) al confine con lo spazio-tempo continuo, quello della relatività.
Potrebbe riferirsi allo stesso Raja Yoga, yoga "regale", appellativo che contraddistingue proprio gli yogasutra di Patanjali... https://it.wikipedia.org/wiki/Raja_Yoga
Come hai detto anche tu, esistono vari metodi yoga, ma non portano tutti al medesimo risultato. C'è chi lo pratica come ginnastica; chi come cura per le malattie; chi per raggiungere una pace mentale; chi per sviluppare poteri supernormali; chi per avvicinarsi a Dio.
Ecco, l'ultimo viene definito quello più elevato, quello che consente di raggiungere il risultato spirituale migliore. Nulla di male a praticare lo yoga come ginnastica o per curare le malattie - anch'io ho praticato qualche posizione a scopo curativo -, ma questi sono obiettivi più bassi rispetto all'avvicinamento a Dio.
Credo che Arcobaleno intendesse come più spirituale,che più avvicina a Dio, non a caso avevi scritto che yoga è anche definito "unione della piccola anima con la grande anima".
Tutti i metodi o percorsi dovrebbero portano al risultato di elevare spiritualmente, come detto sopra riguardo al significato di yoga unione della piccola anima con la grande anima. Dipende da chi pratica e il tipo di scuola che frequenta, oggi in occidente in alcune scuole lo yoga viene presentato e praticato come esercizio fisico, addirittura finisce per essere una disciplina fitness, ma originariamente non era così, lo yoga a prescindere dal mezzo, sentiero, percorso tipo ha sempre l'obiettivo di elevazione spirituale, per questo in scuole chiamiamole serie, la pratica viene accompagnata dalla teoria, si approfondisce e si studia anche testi sacri come la Bhagavad Gita attraverso seminari, in modo cge si comprenda perchè si fa una pratica e a cosa porta.
I metodi o sentieri come Raja yoga, karma yoga, jnana yoga, bhaktati yoga e ce ne sono altri, sono solo strade diverse dello yoga per raggiungere l'elevazione spirituale.Lo Yoga offre più di un sentiero per raggiungere la chiarezza della mente, questi citati sono solo alcuni elencati nella Bhagavad Gita, uno dei testi sacri considerati "bibbia" dalla tradizione induista, composto da 18 capitoli nei quali si tratta la relazione fra Arjuna, uno Ksatriya, un guerriero infallibile e Krishna, amico e maestro.
Srimad Bhagavatam", non lo conosco, dovrebbe essere uno dei testi sacri, non l'unico per arrivare all'elevazione spirituale.
In ogni caso qualunque testo andrebbe letto e spiegato attraverso un maestro, un'insegnante, una guida altrimenti ha poco senso, resta solo una semplice lettura fine a se stessa.
Certo poi ognuno pratica come vuole, chi ha interesse solo per mantenere la salute e benessere fisico, vedrà il mezzo solo come una ginnastica, chi invece vuol approfondire anche altri aspetti otterrà miglioramenti non solo sul piano fisico ma anche cambiamento mentale e spirituale.
Piccola anima e grande anima dovrebbero corrispondere a Piccolo e Grande Veicolo, Hinayana e Mahayana. In soldoni ci sarebbe uno yoga che sviluppa in senso positivo i foderi non eterni (fisico, astrale, mente) e uno yoga che porta ad annullarsi nell'Assoluto (Spirito) dopo aver vissuto i foderi eterni Intelletto ed Anima (la Porta senza Porta verso l'Assoluto). Ma sono disquisizioni filosofiche. Yoga, che appunto deriva dalla radice sanscrita YUG (Unione) andando al di là della dualità comprende l'essere nella sua interezza. Le terminologie sono le più varie, ognuno ha usato le sue, le traduzioni sono sempre diverse, la Verità che non troviamo è una sola (con la O chiusa, badate bene, sennò qui a Roma equivocano... :D
Le verità possono essere tante e nessuna Verità assoluta, come già detto, non sempre si riesce a dare risposte a tutto.
Direi che..."tutte le strade portano a Roma" :D, quindi qualunque sentiero s'intraprende l'importante è arrivare, senza attaccarsi al risultato ad ogni costo, come e con quale mezzo non ha importanza, importante è iniziare il cammino che più si desidera.
Verso i 16-17-18 anni mi tuffai nello yoga, ma la sentivo come disciplina
estranea, essendo romana, e la pax romana infilza tutti con la lancia
per mantenere la quiete.
Ma non ce l'avevano laggiù un po' di corteccia di salice per far scendere la febbre?
Mi pare che non voler parlare di meccanica quantistica ti faccia moda piuttosto. Forse perché prima ti eri esposta dicendo che qualcuno ci sbatte il grugno e ora dimostri di non saperne, come quando dici che non capisci cosa intendo con multiverso. Teoria presente in ogni testo moderno di fisica delle particelle.
Comunque. Il motivo per cui l'ho citata è solo come parametro, per dire che la mente percepisce cose che sono del tutto soggettive e non dicono niente su una realtà. L'unica realtà può essere esperita, da un singolo essere vivente che non può essere nemmeno sicuro dell'esistenza degli altri per umana condizione.
La meccanica quantistica è la base della scienza e far collidere la relatività con essa, e non il contrario, è lo scopo della ricerca di una teoria del tutto. Sbagli enormemente dicendo che le regole che valgono nell'infinitamente piccolo non valgono nel mondo macroscopico, altrimenti non si concepirebbero teorie per farle accordare. La mq non racconta di un'altra dimensione, parla di questa a livello microscopico ma sempre qui ed ora, in un punto qualsiasi, quindi dire che non valgono le regole solo se si diventa più grandi, è come dire che la materia è fatta di atomi nel mondo microscopico, ma di altro nel mondo macroscopico. Allargando la visuale si ha un altro mondo? Questa è la logica che dovrebbe ispirare scienza e suoi assiomi?
Le regole della meccanica quantistica valgono eccome nel mondo macroscopico, semplicemente a questo livello non appaiono più le medesime per un errore di prospettiva dovuto a guardare le cose dal nostro macroscopico punto di vista, così come non puoi dire che il fango è fatto di atomi a livello microscopico, ma di terriccio umido a livello macroscopico.
Se vuoi sapere la natura del fango lo guardi al microscopio, non al telescopio.
Le relazioni tra le scoperte nell'infinitamente piccolo dicono che il vuoto non esiste, che la nozione di tempo che abbiamo è totalmente errata, che l'entanglement quantico trasporta informazioni a velocità infinita, istantaneamente, oppure che il concetto stesso di spazio, da quassù dove lo vediamo, è un'illusione.
Su queste illusioni si sono creati gli assiomi, che al contrario di quanto dici, SONO dogmi, presi per veri perché ritenuti evidenti, solo che ciò che è ritenuto evidente cambia con le scoperte. La meccanica quantistica indica che il tempo è soggettivo ed è ugualmente probabile che senza un essere personale che lo esperisca, il concetto di tempo sia un fatto mentale come il rosso vermiglione.
Questi sono solo esercizi mentali, non ho risposte, ma spingere la propria mente, per ricollegarmi al topic, ad esplorare queste nuove realtà, può far mettere in dubbio la sua stessa esistenza, come quella di persona individuale e di identità, dato che ci sdoppiamo, probabilmente, in continuazione.
La mente infine, ripeto, non è il cervello, ma un concetto culturale non definito né nei libri di fisica né in quelli di medicina. Immergersi con la meditazione in questi pensieri può cambiare il mondo. Il tuo. E' una cosa che vale la pena provare.
Su uno degli ultimi numeri di Scienze c'era un bel capitolo dedicato a capire, tramite esperimenti, come sia concepibile questo non identificato salto dalla micro struttura alla macro e viceversa.
Fra un paio d'anni forse si capirà bene.
Non è che non capisco il multiverso, non lo capivo insieme agli argomenti buttati lì così, in maniera confusionaria. E nessuno, fisici compresi, hanno la risposta definitiva del multiverso oppure dei brana.
Anzi, cominciamo ad essere un pò borderline con certe teorie. Magari matematicamente può essere tutto corretto ma non sempre è facile oppure possibile verificarne l'esistenza per via sperimentale.
Io vorrei capire il nesso fra quantistica e percezioni soggettive (quali e quante), viste anche le 7 miliardi di teste del pianeta. E vorrei anche capire da dove deriva la certezza o la prova che la realtà possa essere percepita in maniera sicura da una sola persona e l'esistenza delle altre sia un incognita.
Di nuovo fai un discorso buttato lì. Che ci posso fare se c'è chi tenta di accordare quantistica e relatività o relatività e quantistica (l'ordine degli addendi non credo inficierà le possibili scoperte:D) e se la quantistica vale nel mondo delle particelle? Si ipotizza che certe proprietà della materia e dello spazio-tempo possano differire nel risalire dal microscopico al macroscopico.
Punto di vista di che??
E poi ci mancava la citazione dell'entanglement, che quando c'è la quantistica non manca mai di apparire come il prezzemolo.
Che tutto sia un'illusione, una percezione errata la vedo dura da portare avanti dato che spesso si tratta di scoperte recenti, fatte da addetti ai lavori e che indagano un mondo spesso non percepibile. Semmai i problemi sono sorti con le conoscenze ed il problema di aggiungerne altre, difficoltà a darne spiegazione, certo anche in maniera non sempre intuitiva.
Per dogmi, riguardo agli assiomi, mi riferivo a qualcosa di religioso, indiscutibile. Cosa che invece non avviene nella scienza. Non sono illusioni, mi spiace per te.
Sono il punto di partenza, una base che si assume per vera, per procedere attraverso altre deduzioni si dimostrano altre proposizioni.
Formalismi della matematica.
Di gente sdoppiata e anche scoppiata che ciancia di quantistica e di mente e fuffa pseudoscientifica ogni tanto ne appare:D
Che la mente non venga definita (dalla fisica no di certo) lo racconti tu. Che la sua definizione non sia ancora univoca, definita del tutto,ci sta. Però mente-cervello vanno insieme dato che senza il cervello non c'è mente. Forse meditare meno e guardarsi due cose di più sul cervello...
Ai fautori delle realtà alternative, sdoppiamenti e meditazioni trascendentali dimostrare tutte queste realtà alternative, quantistiche e non:D