ò nò?
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È uno dei comandamenti più ingiusti, se mai io avessi bisogno di Dio e lo chiamassi, starebbe a lui dovermi rispondere, se non lo facesse, sarebbe invano, ma che colpa ne avrei io, BIOPARCO!
Io non credo che chiamare Dio sia come chiamare una persona.
Il rapporto con Dio, se non esiste solo nella nostra testa:v, è un rapporto di intimità, e soprattutto di continuità, è un rapporto che si costruisce ed affina nel tempo, dove chiamare Dio è simile a chiamare se stessi, la parte più nascosta, in sostanza è come se dentro di noi ci fosse un mistero da scoprire; quindi rivolgersi a Dio è come ripiegare su se stessi.
Siamo noi, secondo me, che che ci assolviamo o condanniamo e quando ci interroghiamo è come se ci rivolgessimo a Dio.
La superficialità per me e la nemica di Dio e del nostro divenire. Se si fanno le cose meccanicamente è come se Dio non esistesse perché non ci interroghiamo di che cosa facciamo e perché lo facciamo.
Quindi caro Doppio, a mio avviso, se Dio non risponde è come se fossimo noi a non risponderci.
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Ahh, allora è sempre colpa mia.
Hai anche i meriti.
Il Libero Arbitrio ce l'abbiamo quì. E' solamente quì, nel breve tragitto fra la culla e la bara, che possiamo esercitarlo, cugino Jerda. Mi sembra chiarissimo Gesù in quella parabola. Dopo saremo solo Bene...solo Amore. Oppure solo Male. Niente vie di mezzo. La Vera Religione afferma che Dio vuole salvare TUTTI gli uomini. E a tutti dà la possibilità di pentirsi, del Male compiuto in Vita. Anche in extremis come per il Buon Ladrone.
Ma te dài retta ai giornali populisti?
L'inferno è una scelta: quella di essere lontani da Dio
Papa Francesco: l’inferno consiste nell’essere lontani per sempre dal “Dio che dà la felicità”, dal “Dio che ci vuole tanto bene”.
L’inferno non è una condanna, ma una scelta. Il Santo Padre durante la visita alla Parrocchia romana di Santa Maria Madre del Redentore nel 2015 ha detto inoltre: “All’inferno non ti mandano, ci vai tu, perché scegli di essere lì. L’inferno è volersi allontanare da Dio perché non voglio l’amore di Dio”.
https://www.vaticannews.va/it/chiesa...ni-da-dio.html
No, il senso non è quello. Dio, le preghiere e le invocazioni, le ascolta tutte, Doppio. E risponde coi modi e coi tempi giusti...
Lo nominiamo invano quando Lo incolpiamo dei mali del mondo, quando ce ne riempiamo la bocca e poi odiamo il Fratello.
2148 È blasfemo anche ricorrere al nome di Dio per mascherare pratiche criminali, ridurre popoli in schiavitù, torturare o mettere a morte. L'abuso del nome di Dio per commettere un crimine provoca il rigetto della religione.
http://www.vatican.va/archive/catech...3s2c1a2_it.htm
Ma cosa stai dicendo, Gesù un personaggio storico di cui si hanno 60 biografie... chiarissimo? Invece di interrogarsi su chi fosse in realtà aldilà della storia ne parli come di uno che è qui, a cui devo credere perché parla di una divinità, e bisogna ignorare che un bambino che muore a 10 anni in Bangladesh, senza istruzione, in uno stato teocratico, che vive in una giungla non ha la possibilità nemmeno di riflettere su dio...
E poi che vita eterna è? In vita per definizione ho il libero arbitrio, se devo essere un demente che soffre le pene in eterno senza che nessuno ascolti il mio pentimento, oppure a cantare come un beota inni a dio senza rischiare di perdere il paradiso nemmeno se bestemmio di fronte a dio? Oppure nell'aldilà nemmeno ho l'opzione di scegliere di peccare o pentirmi? La chiami VITA eterna questa? E' solo stupidità eterna che non muta, dove non puoi decidere il downgrade, sei in paradiso e non puoi decidere di fare altro? Cos'è, una pera di eroina se vai in paradiso o la tortura di un lobotomizzato se vai all'inferno?
La tua religione non è vissuta millenni, nemmeno l'insegnamento di Cristo non è vissuto, sono vissuti solo come da sempre la voglia di potere e ricchezze da una parte e la paura di morire e di essere sbagliati per la società, sono insiti in noi.
E stiamo a parlare di comandamenti generici come non nominare il nome di dio, comandamento stupidamente sacro per tutti, perché appena se ne parla già ci si pongono domande dell'ultim'ora che sarebbero fondamentali per la comprensione del comandamento come: "varrà solo per le bestemmie o no?"
Non dovevano, questi aspetti fondamentali per capire di che si parla, essere discussi ben prima di accettarli come comandamenti giusti e da lodare?
E tutti "già, chissà a cosa si riferisce"... mi sembra di assistere a una discussione di induisti che sono concordi che la mucca sia sacra, e poi parlando capire che non sanno cosa sia una mucca, adesso bisogna determinarlo. Ma sappiamo che è sacra, questo è deciso, bisogna solo capire cosa sia una mucca. E' pazzesco.
Certo che è quì, Gesù Cristo! Certo che è vivo!! Certo che è risorto!!! Altrimenti, rifletti, rimarrebbe solo uno dei tanti grandi personaggi storici che conosciamo....
I Comandamenti non sono imposizioni. Dio ce li trasmette come orientamento di Vita, come percorso da intraprendere per arrivare a Lui. Poi, come sempre, siamo liberi di accoglierli e liberi di rifiutarli. Ricordando sempre che poi, nell'Aldilà, sarà ormai tardi per lamentarsi.
https://www.raiplay.it/video/2020/05...ae3a49808.html
Se ha detto veramente così (mi pare impossibile) il papa è veramente scemo. Se io NON VOGLIO l'amore di Dio vuol dire che CONOSCO Dio, altrimenti come faccio a rifiutare l'amore di qualcuno che per me non c'è? E se CONOSCO Dio sono anche più di un credente! Come farei a negarlo? Cono, io mi illudo che tu sia ancora capace di riflettere un attimo...
Cono, sarebbe l'ora che tu semttessi di raccontare panzane. Se son proposte non devono dare adito a conseguenze particolari mentre nella realtà i comandamenti sono regole per le quali si paga, difatti rammenti le conseguenze nell'aldilà. C'è anche il discorso del peccato mortale.
Non la fare tanto stucchevole con le proposte, i suggerimenti divini.
Semmai prima devi prenderla in considerazione seriamente.
Se per rifiutarlo devo prima accettarne la presenza, non posso nè rifiutarlo né accettarlo liberamente. Fa un po' acqua
E' virgolettato e linkato, Turbo: Ha detto proprio così. Molto giustamente, fra l'altro. Ha risposto alla domanda citando pari pari la Parola di Dio....
"Se vuoi, osserverai i comandamenti;
l'essere fedele dipenderà dal tuo buonvolere.
Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua;
là dove vuoi stenderai la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte;
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà." (Siracide 15)
La bestemmia che non può ricevere perdono, è proprio quella che hai descritto: Conoscere Dio, sapere che ti sta cercando con Amore e rifiutarLo. Fino all'ultimo. Questo è l'unico peccato che nè la Chiesa nè Dio può perdonare.
mica tanto;
questo lo si percepisce solo se si osserva una porzione limitata del "sistema Dio", e te lo dimostro subito; tu scrivi:
in effetti, cosa accade davvero per logica ?Citazione:
Puoi rifiutare il catalinplino?
Probabilmente no, perché non sai cos’è. Chi lo sa, forse ce l’hai e non lo sai...
Puoi rifiutare Dio? Prima devi essere consapevole della sua presenza nella tua vita.
accade che Dio è anche per il papa stesso catalinplino, visto che si postula che quella stessa divinità sia incomprensibile e la Sua volontà imperscrutabile, proprio perché incapace di sostanziare una logica morale implicita e auto-evidente a quella presenza "intelligente";
altrimenti, la stragrande maggioranza degli osservatori converrebbe sul senso di quella presenza, che si manifesta in modo inequivoco;
si può conoscere il semaforo, perché, effettivamente, la quasi totalità delle persone capaci di intendere riconosce a quei colori un contenuto prescrittivo uniforme, che denota di per sé quanto è conoscibile e fonte di affidamento, salvo trasgressioni, che però sono consapevoli;
ma l'esperienza percettiva personale, proprio in quanto tale, non è oggetto di conoscibilità, perché manca quel legame convenzionale; infatti:
tutti parlate di "Dio", ma per ognuno quel dio prescrive comportamenti diversi; pertanto, il Suo rapporto con l'immanenza, il significato di quel nome significante, è diverso, quindi inutilizzabile; esattamente quel calinplino di cui scrivi; che oggetto è quello di cui, a buon diritto, ognuno soggettivamente possa attribuire un precetto immanente sconfessato da altri nella prassi pluralista ?
sarebbe come attribuire alla guida a destra o sinistra un valore morale assoluto, quando, attraversando la Manica, ti tocca invertire tutto, declassando il contenuto del precetto superiore a mera convenzione, relativa, funzionalista;
ora, forse la formulazione di Turbo è ingenua, nel senso che poteva sottintende una nozione diffusa della divinità con cui lui ha più spesso a che fare; ingenuità ordinaria;
ma è molto più ingenuo argomentare di "Dio" sottintendendo che si tratti di qualcosa che mostra una presenza convenzionalmente inequivocabile nell'immanente, e non una mera astrazione che non vincola nessuno a nulla, se non al proprio arbitrario;
cosa potrebbe mai importi come moralmente dovuto qualcuno che avesse una nozione diversa di "Dio" dalla tua per avvalorare quella che è sua percezione personale, pari alla la tua ?
quindi, discutere di "Dio", si può, come si può discutere in generale del senso di disciplinare il traffico stradale; ma un italiano che veda un filmato inglese in cui la gente guida al contrario e obietti a quelli l'ignoranza dalla Verità-Una - che per lui è il precetto di tenere la destra - o è molto ignorante, o idiota;
nel mondo della oggettiva pluralità, discutere di Dio contenuto, precetto, guida a destra o sinistra - come in effetti fa chi predica di vivere così e cosà - e non limitarsi al Dio contenitore, astrazione che sta per raccolta di norme variabili, atte a disciplinare la vita di una quota di persone, su base volontaria o obbligatoria, è assolutamente idiota, esattamente come parlare del catalimplino o del sarchiapone.
oppure è disonesto; perché allude alla mitopoietica di quel preteso dio - cioè, il testo sacro in questione - volendo però eludere il confronto logico sul significato del testo - il contenuto - che si pretende oggettivo;
cioè, spaccia la pretesa - legittima - di crederci, con quella - logicamente illegittima - di pretendere come un fatto, oggettivo, non l'esistenza di un ipotesi di Dio-contenitore di morale - perché indimostrabile quanto inconfutabile, del tutto arbitraria - ma proprio il significato immanente del testo in questione, quale esso sia;
e guarda che per sintesi ho dovuto esprimerla in termini filosofici, ma non è questione di lana caprina, visto che poi in effetti qui si discute di come ci si dovrebbe comportare, al punto che uno dice all'altro come secondo Dio dovrebbe regolare la sua vita coniugale, o come altri dovrebbero vivere la loro sessualità in dettaglio - sempre secondo un dio di cui non è capace di descrivere la logica - spacciando questo come Verità, oggettivata in un testo;
laddove il testo, come un semaforo rotto o una segnaletica contraddittoria o sbiadita, illeggibile, manifesta la sua inattitudine a significare qualcosa di valido nell'immanenza, per cui il rimando all'ovvio; cioè che prima di attraversare guardi attentamente e prescindi da ciò che sarebbe la norma, e che nessuna sanzione è ipotizzabile per la trasgressione, fuorché quella che si produce materialmente se no è disattento o imprudente.
Guarda che era più semplice di così.
Se mandi un bambino ad attraversare la strada, inconsapevole della funzione del semaforo e questi attraversa col rosso, riferito alla citazione di Papa Francesco, il bambino non ha colpe.
Se è l‘adulto che conosce le regole e le ha fatte sue ad attraversare con il rosso, davanti al muso di un TIR olandese, ecco come l’inferno se lo è costruito da solo.
ma qui il problema è un altro; e cioè che i testi sacri, per l'appunto, sono come semafori con tutti e tre i colori accesi, o più d'uno contrastanti o spenti; o che se pensi di guidare in UK come in Italia, perché quella è la Verità, davvero imbocchi male la rotonda e fai il frontale col TIR olandese;
l'adulto conoscerà le sue regole, ignorate o smentite da altro adulto; ed entrambi minacceranno l'inferno per chi le trasgredisce; io che sto a guardare, penso che siano entrambi titolari del diritto alla loro opinione; ma se i loro rispettivi testi sono così opinabili, non "lavorano" come un semaforo funzionante.
La bestemmia che non può ricevere perdono, è proprio quella che hai descritto: Conoscere Dio, sapere che ti sta cercando con Amore e rifiutarLo. Fino all'ultimo. Questo è l'unico peccato che nè la Chiesa nè Dio può perdonare.
Certo, peccato che CONOSCERE DIO mi pare che non sia cosa da tutti, chi è che può dire di conoscere Dio? Chi può avere tale presunzione, ammessa e non concessa l'esistenza di un Dio? Tu conosci Dio? Presentamelo...Mi incuriosirebbe, ne ho sentito tanto parlare, solo parlare...
Infatti.
Trovo anche imbarazzanti somiglianze con uno stalker violentatore: te lo do, tanto così, ma se non me la dai ti rovino in eterno. Inquietante eh?
Fammi morire di morte laica e nichilista prima di incontrarlo questo. Io a 2 anni già non sopportavo di essere ciancicato troppo, figurati da un tizio con la tunica :asd:
Non a caso Gesù preannunciò la fine del tempio di mattoni sostituendolo con un tempio indistruttibile che si costruisce nella nostra anima o nel nostro intimo, cioè dentro di noi.
Parole al vento per la Chiesa che ha iniziato il suo potere temporale proprio costruendo templi:asd:.
Sembra ironico ma è così.
E' uno sbugiardamento al 100%.
Nel vangelo quando disse: distruggete questo tempio e io lo riedificherò in tre giorni.
Scandalizzando i presenti increduli sapendo che Erode ci mise 40 anni per costruirlo; evidentemente non avevano capito, tant'è che il redattore del Vangelo specificò che Gesù intendeva riferirsi a sé stesso.
Infatti il tempio di Dio si costruisce nel nostro intimo.
Quale evangelista lo disse non lo ricordo ma se vuoi domani ti dico chi è e in che versetto viene detto.
Rispondo a te e a Turbociclo: Non la conoscete la Bibbia? E' interamente permeata e intrisa di questo: L'Uomo fugge e Dio lo rincorre. l'Uomo segue le sue vie e Dio lo aspetta, l'Uomo pecca e Dio lo perdona. Siamo più o meno tutti come il figliol prodigo, amici.
https://www.youtube.com/watch?v=eCSOK49cyzg
peccato che proprio King Kong in effetti rappresenti il paradosso: lui non fa parte della tua chiesa, e questa stessa circostanza è testimonianza della questione: avete un'idea diversa di Dio, tradotta nella manifestazione immanente di quella Volontà, per cui tu - in nome di quello che prescriverebbe Dio, secondo la tua chiesa - commenti la vita privata altrui, cosa che Kong non si permette di fare; col che, sono "dii" diversi, una pluralità di leggi diverse;
poi, è rivelatrice la tua propensione alla censura del pensiero di chi - secondo te - sarebbe "estraneo" alla fede e che si si permette di discutere e far notare il semplice fatto - che tale è - della pluralità di fedi diverse, con precetti diversi, sarebbe contro Dio e la Chiesa, con quella finzione retorica di esclusiva;
ma quanta paura fanno le persone che argomentano e hanno idee diverse, al punto a definire "contro" la semplice costatazione di un mero fatto, come l'esistenza di una pluralità di fedi e confessioni, che argomentano evidentemente un contenuto diverso dei precetti divini, e quindi un Dio diverso ?
Conosci la Bibbia: Cosa fanno Adamo, Caino, Davide dopo aver peccato? Fuggono, si nascondono, si giustificano.....E Dio cosa fa, come risponde?
La Morte non ha bisogno di rincorrere l'Uomo: Le basta aspettare.