Potrà anche essere così ma pensa ai tuoi di intenti, che non sono molto scientifici. Anche qui non puoi fare a meno di farci due pippe con papi e religione.
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Dimostrando però una costanza e una pazienza da certosino. Chissà chi glielo fa fare, mi ricorda quello che si prendeva sempre gli schiaffi...
https://www.youtube.com/watch?v=ihUcQsNelFQ
Si, vabbè....
Il Nobel Carlo Rubbia: «l’unicità della vita umana proviene da un atto creativo»
https://www.uccronline.it/2012/01/04...atto-creativo/
:v
Veramente non ho ammesso nulla se non come modo di dire e perché lo pensi tu o l'impressione possa essere quella. A me non sembra mentre invece mi sembra chiaro che per te qualunque sezione ed argomento siano un pretesto per infilarci dio, papi, peccati e predicozzi.
Ce li hai dieci euro e ottanta centesimi? Vediamo se consideri predicozzo anche questo libriccino, presente in tutte le librerie e in tutte le edicole....
"Ci sono molte cose che possiamo fare nella vita quotidiana per proteggere il nostro pianeta; atti concreti che modificano poco le nostre abitudini, ma che migliorano molto il nostro presente e il nostro futuro, facendoci risparmiare energia e denaro. Senza bisogno di supereroi, ma con il contributo di tutti. Proteggere l’ambiente e porre un freno al consumo intensivo di risorse che mette a repentaglio la qualità dell’aria e delle acque, il clima, la biodiversità, le foreste: in questa sfida ambientale sono gli abitanti dei Paesi industrializzati, ossia i maggiori responsabili dell’inquinamento del pianeta, a doversi impegnare per primi. La strada da intraprendere per ridurre l’inquinamento in realtà è meno impegnativa di quello che comunemente si crede. Non è necessario essere Superman o fare cose meritevoli del premio Nobel, come Wangari Maathai, prima ambientalista e prima donna africana a ricevere l’onorificenza: basta mettere in pratica alcuni semplici accorgimenti e avere fiducia che anche piccoli gesti possono essere utili. In questa guida ogni capitolo parte da un caso particolare per poi analizzare i dati di consumo energetico in Italia e nel mondo e soprattutto consigliare alcune buone pratiche da seguire in ogni ambito della vita di tutti i giorni: i trasporti, l’energia elettrica, la casa, i rifiuti, l’acqua, la spesa."
https://www.einaudi.it/catalogo-libr...9788806178000/
Ti vuoi rifare la verginità col libretto dei consigli ecologgggici?
Voglio semplicemente farti notare che salvare il mondo riguarda tutti. Credenti e non credenti. Conosci Luca Fraioli? Non è un don...non è un mons....e neppure un card....
Un Pianeta da difendere e come salvarlo
di LUCA FRAIOLI
Il clima, la pandemia e i nuovi impegni per uscire dalla crisi. L'emergenza detta l'agenda politica e costringe a trovare nuove strade
Che anno è stato per la Terra questo 2020 che si avvia verso il suo ultimo trimestre? Abbiamo assistito a fenomeni atmosferici estremi, nel nostro Paese come in altri continenti, a incendi devastanti, a record di scioglimento dei ghiacci polari e di rifiuti plastici sversati nei mari. Inutile negarlo: non c’è stata in questi mesi alcuna inversione di tendenza nei consumi di energia e quindi nelle emissioni di CO2. Ancora una volta si è perso tempo prezioso e per questo le correzioni che dovremo apportare saranno ancora più pesanti, se davvero si vorrà evitare che il global warming abbia effetti catastrofici.
A inizio 2020 il Covid era sono una remota preoccupazione. Sappiamo come è andata e quanto la pandemia abbia sconvolto le nostre vite. Il coronavirus ha riscritto persino l’agenda della lotta ai cambiamenti climatici: la conferenza decisiva delle Nazioni Unite Cop26, che si sarebbe dovuta tenere a Glasgow il prossimo novembre per decidere i tagli alle emissioni di CO2 di ciascuna nazione, è stata rimandata al 2021. Ma il lockdown, tra i pochi effetti collaterali positivi, ci ha fatto riscoprire la Natura: le acque trasparenti nei canali di Venezia, i delfini dove non ce li saremmo mai aspettati, tanta fauna selvatica che ha approfittato dell’assenza umana per riprendersi (temporaneamente) un po’ di spazio.
Ecco, se c’è un dato positivo nel 2020 dell’ambiente, è una maggior presa di coscienza da parte dell’opinione pubblica. Molti, proprio a seguito del Covid, hanno compreso quali cortocircuiti si rischino nel ferire la Natura, con deforestazioni selvagge o con sfruttamenti insensati delle sue risorse.
Ancora una volta sono stati i più giovani l’avanguardia di questo movimento. Lo abbiamo visto anche con i contest organizzati da Repubblica Scuola e rivolti agli studenti italiani hanno registrato una partecipazione superiore a qualsiasi aspettativa, dimostrando un livello di attenzione per le tematiche ambientali da parte di ragazze e ragazzi che lascia ben sperare per il futuro.
Effetto Terra ha fatto tesoro di tutto questo. E riprende il suo cammino, in collaborazione con Rolex che nel 2019 ha lanciato Perpetual Planet: l’iniziativa comprende il programma Mission Blue dell'oceanografa Sylvia Earle, i Rolex Awards for Enterprise e la partnership con la National Geographic Society per supportare la ricerca scientifica in alcuni degli ambienti più estremi del pianeta.
Consapevoli delle tante nubi che si addensano all’orizzonte, continueremo dunque a raccontare le storie di coloro che stanno lavorando per un futuro migliore. Continueremo a dare la caccia alle buone notizie per il Pianeta. Nella speranza che siano sempre di più.
https://www.repubblica.it/dossier/am...C8-P14-S1.4-T1
Luca Fraioli, giornalista, laureato in Astrofisica. Ha iniziato come divulgatore scientifico e autore televisivo su testate come Le Scienze e Sapere, e programmi come Superquark. Nel 1995 è stato tra i fondatori di Galileo.
Come dire a fronte di un fiume serve un ponte, poi realizzarlo e come, a fronte di tutte le esigenze e condizioni al contorno e' tutta un'altra storia.
Come se non ci avessi già fatto abbondantemente presente dei pensieri dei credenti!:v
Stai sempre a ripetere le solite tiritere infilandoci dio & c. in ogni occasione.
Non si considera di relazionarsi ad un contesto di non credenti, espliciti o impliciti, cosa che richiederebbe tutta un'altra impostazione del relazionarsi.
Va da se che dirsi fra gente che ha sposato lo stesso punto di vista e' semplice e richiede solo affermare quello su cui il gruppo gia' concorda di suo senza nulla di piu' richiedere.
Scrivo perchè è un'emergenza, Laura. Non è più un problema come un altro....
L'Onu lancia un nuovo allarme sulle condizioni dell'ambiente e lo fa attraverso le parole del suo segretario generale, Antonio Guterres, in occasione della presentazione del rapporto United in Science 2020. "Le economie hanno rallentato a causa del coronavirus, ma il riscaldamento del nostro pianeta non si è fermato", ha detto Guterres. "Le concentrazioni di gas serra hanno aggiunto nuovi massimi record nel 2020", ha aggiunto. Il segretario generale ha poi posto l'accento sul fatto che, come dimostrato anche dal dossier, "i lockdown a breve termine non sostituiscono l'azione per il clima di cui abbiamo bisogno per raggiungere gli obiettivi dell'accordo di Parigi".
Il rapporto, inoltre, sottolinea come "ci sia una possibilità significativa e crescente di raggiungere temporaneamente la soglia di 1,5 gradi nei prossimi cinque anni". "Non c'è tempo da perdere se vogliamo rallentare la tendenza e limitare l'aumento della temperatura fino a quella soglia", ha detto Guterres ribadendo come le azioni legate al clima siano l'unico modo per garantire a tutte le generazioni, presenti e future, un pianeta vivibile.
"Che si tratti di affrontare una pandemia o la crisi climatica, è chiaro che abbiamo bisogno di scienza, solidarietà e soluzioni decisive - ha continuato - Abbiamo una scelta, l'ordinaria amministrazione, che porta a ulteriori calamità, oppure utilizzare la ripresa dal Covid per avere una reale opportunità di avviare il mondo su un percorso sostenibile", ha concluso Guterres.
https://www.avvenire.it/mondo/pagine...lima-1-5-gradi
Cono scusa, son giorni che posti gridi d'allarme. Abbiamo capito. Vuoi riempire tante altre pagine di gente che ripete le solite pippe, con l'aggiunta del virus ormai peggio del prezzemolo che dovrebbe suscitare ancora più compassione in chi legge?
A questo punto servirebbe che qualcuno si prenda la responsabilità di dire chiaro e tondo azioni da fare.
Fra le righe dobbiamo intendere possibilità di lunghi lockdown? O che altro?
Il guaio è questo: Considerare "solite pippe" una vera e propria emergenza. Finchè lo fai te, passi. La tragedia è quando lo fanno i potenti del mondo....
Se perfino il presidente dell'ONU ha capito che continuare a tergiversare può essere letale, cos'altro e chi altro deve parlare? Finora nè gli Scienziati, nè gli ambientalisti, nè gli ecologisti, nè i verdi, nè Greta, nè il Papa sembrano aver smosso più di tanto i politici. Se continua così, a parlare, poi, sarà la Natura stessa. Anzi, già ha cominciato.
India e Cina, non sapevo del Giappone. Sono le nazioni tuttora dipendenti dal carbone...
Di fronte a Giappone, India e Cina che perseverano nella loro dipendenza dal carbone, il capo delle Nazioni Unite ha affermato di sperare che l’UE mantenga i suoi impegni climatici.
https://www.rinnovabili.it/ambiente/...rres-economie/
Come sempre fraintendi, volutamente o meno che sia e fai finta di non capire che mi rivolgo anche a te.
L'emergenza, se reale, non è una pippa ma sono pippe certa retorica, certi articoli, discorsi, strumentalizzazioni. Non fare poi finta che gli altri non siano per te sempre quelli insensibili e ciechi per cui devi far vedere tu, illuminato, i mali del mondo, ribattendo sempre sui soliti tasti. Stai tranquillo che lo sappiamo.
E non fare finta che l'intento tuo non sia quello di discutere ma di parlare sempre dell'umanità peccatrice anche qui in scienze.
Poi sarebbe l'ora che oltre al grido d'allarme generico e le tiritere di cui posti dall'inizio della discussione, ci fosse altro e soluzioni concrete.
Ripeto che il punto è proprio questo: Passare ai fatti. Non basta firmare e ratificare pro-forma.....
Accordo di Parigi, la mappa: chi l’ha firmato, chi ratificato, chi ha detto no
https://www.termometropolitico.it/12...atificato.html
In Scienze riporto studi, articoli e considerazioni scientifiche.....
Groenlandia: lo scioglimento dei ghiacci è 7 volte più veloce di 30 anni fa
Dal 1992 al 2018 sono finite in mare 4 mila miliardi di tonnellate di ghiaccio: i ritmi di scioglimento dei ghiacci sono in linea con le più cupe previsioni dell'IPCC.
Lo scioglimento dei ghiacci in Groenlandia è peggiorato a tal punto dagli anni '90, che avviene oggi a sette volte la velocità di 30 anni fa. Le perdite nella copertura ghiacciata dell'isola, che più di ogni altro territorio contribuisce oggi all'innalzamento del livello dei mari, sono quasi raddoppiate ad ogni decennio: siamo passati dalle 33 miliardi di tonnellate di ghiaccio finito in mare negli anni '90 a una media di 254 miliardi di tonnellate all'anno nel 2018.
Sono i dati sconcertanti di 26 distinte analisi satellitari dell'area, acquisite dal 1992 al 2018 e riportate in sintesi in un articolo su Nature. Lo studio è stato condotto dall'Ice Sheet Mass Balance Inter-comparison Exercise (IMBIE), un consorzio che riunisce 89 scienziati esperti in territori polari di 50 organizzazioni internazionali.
UNA VITTIMA ECCELSA DEL GLOBAL WARMING. Quella che emerge dalla ricerca è la fotografia più precisa di come la Groenlandia sta reagendo al rapido riscaldamento dell'Artico: nell'ultimo decennio, la regione attorno al Polo Nord ha assistito a un incremento delle temperature medie di 0,75 °C. Da quando è iniziato lo studio, la Groenlandia ha ceduto al mare 3,8 trilioni (migliaia di miliardi) di tonnellate di ghiaccio sciolto, contribuendo, da sola, a 1,06 cm di innalzamento del livello dei mari. Come se non bastasse, se nei primi anni '90 la perdita di ghiacci - all'epoca compensata dalle nevicate - era equivalente a 1 mm a decennio, oggi è di 7 mm a decennio.
TRA DUE FUOCHI. Secondo gli autori dello studio, l'isola sta perdendo ghiaccio attraverso due processi, che nel lungo periodo contribuiscono al danno in modo quasi equivalente: il primo è lo scioglimento superficiale dato dall'aumento delle temperature atmosferiche, e il secondo è il calving (distacco) dei ghiacciai e la loro fusione una volta che in ghiaccio entra in contatto con le sempre più calde acque oceaniche.
LO SCENARIO PEGGIORE. Con queste premesse, il contributo della Groenlandia all'innalzamento del livello dei mari appare in linea con le più pessimistiche previsioni dell'Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC): entro fine secolo potremmo aspettarci un aumento di 7 cm dovuto alla Groenlandia soltanto, un "ammanco" che andrà incorporato nei modelli climatici. Se nella maggior parte dei casi un innalzamento in questo ordine di misure non è sufficiente a sommergere intere regioni, ogni centimetro pone milioni di persone che vivono in regioni costiere a bassa elevazione a rischio inondazioni, per esempio durante le tempeste (ne abbiamo avuto un assaggio con l'Uragano Sandy).
«Per ogni centimetro di innalzamento del livello dei mari, sei milioni di persone sulla Terra finiscono a rischio di inondazione. Quindi, quando si sente parlare di un incremento di un centimetro, ebbene questo ha un impatto», spiega il coautore Andy Shepherd, dell'Università di Leeds (Regno Unito). Nel mondo 630 milioni di persone vivono in zone costiere che entro il 2100 subiranno inondazioni ogni anno.
ANALISI COMBINATA. Ciascuna delle 26 misurazioni si è concentrata su un aspetto particolare della perdita dei ghiacci ed è stata pubblicata anche come studio singolo. In alcuni casi è stata osservata la rapidità di scorrimento dei ghiacci verso il mare; in altri ci si è soffermati su come la fusione dei ghiacci ha inciso sulla perdita totale di massa della copertura ghiacciata, basandosi sulla spinta gravitazionale registrata dai satelliti nello Spazio. Con lo stesso approccio, l'IMBIE ha certificato lo scorso anno anche un rapido incremento di fusione dei ghiacci in Antartide.
https://www.focus.it/ambiente/ecolog...30%20anni%20fa.
:DCitazione:
In Scienze riporto studi, articoli e considerazioni scientifiche.....
Conditi più spesso con rimandi religiosi. Via Conino, non ti prendere così sul serio, sia sulla scienza sia sul voler illuminarci sui problemi del pianeta!
Potrebbe essere che la Corrente del Golfo, che sta rallentando, ci riscaldi meno a livello di Europa e Polo Nord. Vedremo.
Il tuo condizionale mi conforta :asd:
Purtroppo Laurina mia, tutti i dati e tutte le evidenze scientifiche, al momento, ci dicono il contrario: Magari, potrebbe essere come supponi te. Magari!
Vedi poverino, dai contro a me quando si tratta di un fatto anche questo, con le incertezze del fenomeno certo, ma non mie supposizioni.
Do contro a chi fa del negazionismo spicciolo, Laura. Da due soldi. In modo assolutamente aprioristico....
Smentiti i negazionisti: cambiamenti climatici senza paragoni in almeno 2.000 anni
Ci sono stati altri periodi con grandi fluttuazioni di temperatura nel corso degli ultimi due millenni, ma in nessun caso il fenomeno aveva interessato tutto il Pianeta come sta accadendo ora
NON c’è mai stato un periodo della storia, da 2.000 anni a questa parte, in cui il clima è cambiato così velocemente e in maniera così comprensiva su scala globale. Cade così uno dei pilastri sui quali si fondano alcune delle teorie di chi nega la responsabilità dell’uomo nel global warming e nella crisi climatica.
Uno degli argomenti più citati dagli scettici spiegare i cambiamenti che il Pianeta sta attraversando negli ultimi decenni, era infatti questo: già in passato, anche nella storia recente, si sono avuti periodi con fluttuazioni delle temperature molto consistenti. I più celebri sono il riscaldamento durante il periodo dell’Impero romano (III-V secolo dopo Cristo), il Periodo caldo medievale (X-XIII secolo) e la Piccola era glaciale, spalmata dal XIV al XVI secolo. Quindi non sarebbe l’uomo a far bollire il Pianeta, ma sarebbe una fluttuazione 'naturale' perché si pensava (erroneamente) che questa altalena climatica abbracciasse tutto il globo. Quello che mancava era proprio un confronto tra le varie zone della Terra. Queste fluttuazioni sono registrate anche dagli storiografi, gli annali contengono dunque informazioni soprattutto di quelle regioni all’epoca più 'civilizzate', come l’Europa.
Tre studi, pubblicati su Nature e Nature Geoscience da un team internazionale di ricercatori, hanno ricostruito l’andamento del clima degli ultimi due millenni analizzando anche gli 'archivi' che la Natura stessa ci ha lasciato in giro per il mondo. In particolare gli anelli degli alberi nelle foreste dell’emisfero settentrionale, in Nordamerica, Europa e Asia, che registrano con molta precisione le caratteristiche del clima ogni anno; i coralli delle barriere sparse tra l’oceano Indiano, il Pacifico e i Caraibi, il ghiaccio antico in Antartide, al Polo Nord e sui ghiacciai andini e in Himalaya; e i depositi di laghi e mari. Scoprendo che in tutti i casi citati, l’aumento o il crollo delle temperature non si erano verificate dappertutto. Anzi. Secondo i ricercatori, ad esempio, la Piccola era glaciale aveva interessato il Pacifico nel XV secolo per chiudere nella tenaglia del gelo l’Europa solo nel XVII. Gli artisti ne furono affascinati, soprattutto nel Europa, ne troviamo testimonianza nei dipinti che raffigurarono fiumi e canali in Olanda e Inghilterra (celebre il Tamigi ghiacciato) usati come piste da pattinaggio. Uno dei paper individua nelle eruzioni vulcaniche nella fascia tropicale, la causa del crollo delle temperature nella prima parte del XIX secolo. Il periodo caldo medievale, invece, interessò appena il 40% del globo. Al contrario, il riscaldamento progressivo iniziato dopo la Rivoluzione industriale, attorno al 1850, sta interessando il 98% della Terra. Nessun fenomeno in epoca preindustriale è arrivato ad comprendere una porzione così grande del Pianeta.
Il ''bastone da hockey''
Uno dei grafici riportato dagli scienziati sintetizza molto bene il reale cambiamento. Viene definito hockey stick diagram, il diagramma a bastone da hockey, perché al termine di un periodo con fluttuazioni contenute, mostra un picco nell’innalzamento dei valori. Quello che stiamo sperimentando in questa epoca. La differenza è così evidente che è davvero difficile sostenere che sia qualcosa di naturale, soprattutto se associato a un fatto non sindacabile: da oltre un secolo e mezzo stiamo pompando in atmosfera gas serra in quantità che non si erano mai registrate da centinaia di migliaia di anni.
Di recente si è toccato il record di 415 parti per milione di CO2, e secondo i climatologi tagliare le emissioni potrebbe non bastare per evitare che la temperatura salga ancora, superando quei 1,5 gradi in più rispetto all’epoca preindustriale che è l’obiettivo dell’accordo di Parigi.
https://www.repubblica.it/ambiente/2...nni-232020751/
Caro Cono, non si tratta di essere negazionisti, semplicemente il riscaldamento globale NON E' opera dell'uomo, fa parte di normali cicli storici nei quali si susseguono piccole glaciazioni a rialzi del clima anche notevoli. Sai perché la Groenlandia fu chiamata così dai primi scopritori, mille anni fa? Semplicemente perché le sue coste erano verdi, a causa di un clima allora assai caldo. Inoltre, ti sei mai chiesto come fece Annibale a oltrepassare le Alpi con gli elefanti? Anche lì evidentemente il clima era assai più caldo, tale da sciogliere le nevi. Cio' non toglie che bisogni affrontare decisamente il problema dell'inquinamento dell'aria, del suolo e delle acque. Ma sul discorso del global warming l'uomo non c'entra.
Fare copia-incolla nel tentativo di farsi belli riesce a tutti.
Non so a chi ti riferisci con negazionista, ma sta di fatto che da anni te ne vai a giro per il forum con questo atteggiamento, non tenendo conto delle risposte che ti vengono date, dei messaggi, delle nozioni che ti vengono comunicati.
Parti in tromba, al momento in cui la risposta contiene dei se, dei ma, qualcosa che approfondisce, sconfessa i copia-incolla e le paternali, col ritenere sempre l'interlocutore come il "nemico"o colui o colei che non ha capito. E giù di nuovo di copia-incolla e pi pi pi gnè gnè gnè.
Come per l'altra discussione, spero tu sia un esperimento psicologico.
Visto il flusso degli eventi passati e presenti con i personaggi, che capiscono, ad incidere significativamente su di essi, non si direbbe che.mettersi nelle loro mani, delegandogli teoremi, ragionamenti e conclusioni, da assorbire e seguire pedissequamente, sia una ideona.