All'Università studiai che fortunatamente la devianza nella donna si traduce unicamente in un elevata promiscuità sessuale :D
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All'Università studiai che fortunatamente la devianza nella donna si traduce unicamente in un elevata promiscuità sessuale :D
Cono è rimasto alle definizioni sulla donna dall'800 indietro.
Io francamente da uomo sto cominciando a vergognarmi, no perché il mio preconcetto è quello delle donne soldato, perché la guerra la considero una barbaria prettamente maschile... ma poi, tutti gli altri mestieri, ben vengano le donne.
A guardare la natura, la guerra dovrebbe essere cosa da donne, la difesa della comunità (leggasi cuccioli: la comunità di base nei mammiferi è costituita da madre e cuccioli) è qualcosa che interessa le femmine, i maschi generalmente difendono un territorio, o combattono per una predominaza personale (guarda gli elefanti, il branco è costituito da femmine e cuccioli, i maschi sono dei solitari), che non è lo stesso che fare la guerra.
Ma tutti questi ruoli di genre si spera che lascino il tempo che trovano prima i poi.
Boh, io una hitler in gonnella non riesco ad immaginarla... neanche senza baffi.... eppure certe mie corregionali, specie di una certa età.... di baffi ne avevano e anche più belli del furher!!! :v
Che ci vuoi fare siamo tutti un po' sessisti.
Io credo in tanto tempo femmine e maschi ti abbiano dato lezioni di razionalità qui dentro contro le tue numerose sciocchezze, credenze e stereotipi. Se ti piacciono le definizioni antiquate, per vedere al solito la donnetta debole, impressionabile, bisognosa di protezione, forse il problema è tuo.
Se guardiamo al discorso psichiatrico, certo ci sono differenze di genere come anche ad esempio sul tipo di disturbo che può insorgere più facilmente in un uomo o in una donna. Ma questo vorrebbe dire che non siamo anche forti e non sappiamo ragionare?
Il tuo pensiero fa parte di quel sessismo psicologico e psichiatrico di un tempo.
Infine ti farei ancora notare che ti eri sbilanciato a dire che avresti appoggiato le scelte dei tuoi figli, figlie comprese, di cui una che si è laureata e forse che lavora. Il che implica direi una donna che potrà lavorare nel tempo e se sarà fortunata con una posizione, una carriera, un buono stipendio. Una figlia e una donna di cui credo tu abbia considerazione e stima. Non credo tu la definisca irrazionale e sciocca.
Allora mi chiedo ancora il senso di reiterare questo pensiero stereotipato e confusionario sulle donne che proponi e che pare in contrasto in parte con quello che dice il Cono che smette per un attimo di fare il predicatore ed il moralizzatore.
Capisco che cerchi di tenere il piede in due scarpe, dall'altra devi ripetere la tiritera dei tempi andati, della famiglia e del tuo credo per ungere l'alto dei cieli e dall'altra però ci sono la vita vera, le persone vere, che vanno in direzione diversa da quella del contenuto della tiritera.
Siccome non sei fra dei bimbi perché reiterare per giorni una evidente farsa? Ti prendi in giro da solo per prima cosa, poi gli altri a cui ti rivolgi.
Non ci posso credere, questa discussione è arrivata a pagina 39!
A pagina 40, state attenti che il 3d si autodistruggerà:D
Ricatto morale? Ma non hai letto la Miriano? Dove si nasconderebbe, di grazia, il ricatto morale? E da parte di chi?
Si tratta di scegliere, Efua. Scegliere cosa'ha priorità nella Vita. E agire di conseguenza. Niente e nessuno ci garantisce la non sofferenza, che non ci sarà da lottare e combattere, voglio dire. Ma lo si fa per la Vita, caspita! Per i nostri Figli.
La questione non è "smezzarsi", Laura. Non è prendere la calcolatrice, impostare un logoritmo e vedere se Lei e Lui rispettano le percentuali.....
Il dramma grosso che ci sovrasta e che nessuno quì evidentemente prende in considerazione, è capire cos'è Naturale e cosa no. Come la Costanza Miriano, anch'io desidererei ardentemente che non se ne faccia una questione personale o un giudizio di merito sulle libere scelte di ognuno. Ma diciamolo: Essere Madre e avere Figli, crescerli, accudirli, educarli, è una cosa NATURALE, per la Donna. Dire "Io li detesto, i Bambini. Io non li avrò mai. Non voglio averli! Preferisco realizzarmi nellla carriera" ecco, questo NON E', NATURALE. In qualche parte della Vita di Donne che affermano questo, c'è stata una stortura, una rottura...una frantumazione di Valori che, alla nascita, sono insiti in ciascuna di loro. Ti prego (e anch'io vorrei in questo momento avere a portata di mano un evidenziatore) di non prenderla sul personale. Stiamo discutendo e cercando tutti insieme di capire questa nostra Società. Cosa sta accadendo. Quali dinamiche e quali mentalità sono messe in campo.
Quindi una donna che non ha figli, in qualche modo, è meno donna di una che ne ha?
Quindi una donna che non ha figli non vive una vita normale?
A me e non solo a me, credo che ci lasci perplessi una come la Miriano ed il suo pensiero. Fa la furbetta, dice dando un colpo al cerchio ed alla botte seppur il pensiero di fondo è donna stai a casa.Citazione:
"Qualche giorno fa è uscita una ricerca dell’Unione europea cooperative, che diceva che il 36% dei genitori che si licenziano lo fanno perché non possono seguire i figli. L’analisi proseguiva dicendo che “oltre 49mila papà e mamme nel 2018 hanno deciso di dare le dimissioni per l’assenza di parenti di supporto (27%), per i costi di assistenza al neonato fra asilo nido e baby sitter (7%) o per il mancato accoglimento dei figli al nido (2%)”.
E’ l’analisi che mi lascia perplessa. L’articolo non prende neanche in considerazione l’ipotesi che per molte donne, soprattutto, può essere molto più gratificante e impegnativo e nobile e bello prendersi cura dei propri figli. Ripeto: può. Lo sottolineo perché ne ho scritto in un post su Facebook che ha dato l’avvio a qualche polemica."
Ci mancherebbe altro che non la lasciasse perplessa quella ricerca visto che vuol tirare l'acqua al mulino della donna che dice lei ma che proprio lei disattende visto che sta li a passera ritta a pontificare, lavorare, scrivere le sue sciocchezze nei libri.
Ora non dico che un genitore non senta l'esigenza di stare più coi figli, che una donna nello specifico, non possa voler poter seguire i figli, soprattutto se piccoli stancandosi meno perché c'è da barcamenarsi fra lavoro e casa. Ma se anche una donna volesse potersi occuparsi dei figli perché piccoli, perché svezzati da poco, cosa ha a che vedere con tutto il discorso di stare a vita a casa senza un lavoro e della sottomissione al marito?
Manca il nesso, salvo il reiterare il modello di donna e famiglia che ormai sappiamo quale sia, con la donna casalinga e fattrice.
Poi dimenticavo, povera stella, "vessata" dal marito perché vuole mandarla a lavoro!:D
Tu quoque Escolzia! Tu quoque!!! :bua:
Darklady, mi dai il permesso di ripostare la lettera di San Giovanni Paolo II. alle Donne? Qua non si riesce a capire che la Donna (in qualunque ambito della Vita Sociale) ha una sua intrinseca Dignità. E che ci stiamo solo confrontando (solo...la faccenda oggi come oggi è di primaria importanza) per capire da dove hanno origine le storture e le infelicità che ci circondano: Figli che non nascono. Figli lasciati allo stato brado. Figli senza più padri e senza più fratelli. Costretti a vivere l'affetto allargato (degli adulti). Conflitti di genere, incomprensioni, denaro e carriera sopra ogni altra cosa eccetera.
Rifacendomi a quanto scrivevo in tale documento, vorrei ora rivolgermi direttamente ad ogni donna, per riflettere con lei sui problemi e le prospettive della condizione femminile nel nostro tempo, soffermandomi in particolare sul tema essenziale della dignità e dei diritti delle donne, considerati alla luce della Parola di Dio.
Il punto di partenza di questo ideale dialogo non può che essere il grazie. La Chiesa - scrivevo nella Lettera apostolica Mulieris dignitatem - « desidera ringraziare la santissima Trinità per il "mistero della donna", e, per ogni donna, per ciò che costituisce l'eterna misura della sua dignità femminile, per le "grandi opere di Dio" che nella storia delle generazioni umane si sono compiute in lei e per mezzo di lei » (n. 31).
2. Il grazie al Signore per il suo disegno sulla vocazione e la missione delle donna nel mondo, diventa anche un concreto e diretto grazie alle donne, a ciascuna donna, per ciò che essa rappresenta nella vita dell'umanità.
Grazie a te, donna-madre, che ti fai grembo dell'essere umano nella gioia e nel travaglio di un'esperienza unica, che ti rende sorriso di Dio per il bimbo che viene alla luce, ti fa guida dei suoi primi passi, sostegno della sua crescita, punto di riferimento nel successivo cammino della vita.
Grazie a te, donna-sposa, che unisci irrevocabilmente il tuo destino a quello di un uomo, in un rapporto di reciproco dono, a servizio della comunione e della vita.
Grazie a te, donna-figlia e donna-sorella, che porti nel nucleo familiare e poi nel complesso della vita sociale le ricchezze della tua sensibilità, della tua intuizione, della tua generosità e della tua costanza.
Grazie a te, donna-lavoratrice, impegnata in tutti gli ambiti della vita sociale, economica, culturale, artistica, politica, per l'indispensabile contributo che dai all'elaborazione di una cultura capace di coniugare ragione e sentimento, ad una concezione della vita sempre aperta al senso del « mistero », alla edificazione di strutture economiche e politiche più ricche di umanità.
Grazie a te, donna-consacrata, che sull'esempio della più grande delle donne, la Madre di Cristo, Verbo incarnato, ti apri con docilità e fedeltà all'amore di Dio, aiutando la Chiesa e l'intera umanità a vivere nei confronti di Dio una risposta « sponsale », che esprime meravigliosamente la comunione che Egli vuole stabilire con la sua creatura.
Grazie a te, donna, per il fatto stesso che sei donna! Con la percezione che è propria della tua femminilità tu arricchisci la comprensione del mondo e contribuisci alla piena verità dei rapporti umani.
http://www.vatican.va/content/john-p...995_women.html
Dopo questa risposta, mi ritiro nelle mie stanze!
E grazie ar ca…!
Cono guarda, è la Miriano stessa, che seppur pontifica in un modo, ti ha già detto che i soldi non bastavano anche con un solo figlio e doveva lavorare, figuriamoci con due e più!:D
Allora, cosa vuole la Miriano che si contraddice da sola e poi tu?
Se credi nelle scelte e nelle capacità delle donne, delle tue figlie anche, perché venire ogni giorno a reiterate il teatrino fasullo della figura di donna che sta a casa?
Hawke, davvero allora è solo un discorso economico? Io ne sto facendo uno ANTROPOLOGICO! Di scelte...di priorità....
Nessuno sano di mente potrebbe mettere in discussione la Libertà della Donna (della Coppia, meglio) di decidere se lavorare o no. Ma quella che è davanti ai nostri occhi (a meno che uno non sia cieco) è una vera e propria emergenza sociale: Non possiamo continuare a lasciare i nostri figli da soli. Episodi abominevoli come quelli che leggiamo sui giornali o sul web in questi giorni (bullismo, sadismo, pedopornografia anche di minori, violenza e devianza giovanile eccetera) ci obbligano a ripensare i nostri paradigmi, le nostre scelte esistenziali, capisci?
Qui cono mi dovresti trovare una ricerca dove sia stata trovata una relazione fra genitori che lavorano e problemi dei figli, violenza ecc..., in particolare riguardo alle madri lavoratrici. Perché qui stai secondo me solo a tirare fuori le tue "cheche" irrazionali.:dentone:
Cono è ANCHE un discorso economico, NON SOLO. Si vive nella realtà e non nelle chiacchiere da bar o salotto di programma televisivo o teorie da predicatore.Certo è questione di scelte e di possibilità concrete, reali non chiacchiere e teorie.
Non possiamo continuare a lasciare i nostri figli soli?
Dove sta la relazione tra figli di genitori che lavorano e bullismo, sadismo, pedopornografia?
Mica tutti i figli di genitori che lavorano crescono come figli disgraziati e delinquenti.
I figli di chi lavora solitamente sono affidati a scuola, asilo, nonni. I nonni non contribuiscono forse alla crescita e all'educazione pure loro?
beh, per prima cosa si dovrebbe procedere guardando i fatti, non le opinioni;
se tu credi nel carisma maschile delle regole, dell'autorità, quello che credi o vuoi credere deve comunque fare i conti, non con la mia opinione, ma con la realtà: questa mostra che quasi il 100% dei reati efferati e violenti, contro la persona, ecc.. è commesso proprio da quegli uomini a cui tu attribuisci quel carisma morale di educazione alla norma; si può immaginare qualcosa di più deviante ?
visti i fatti, dare del ridicolo a questa idea dei carismi di genere è un buffetto affettuoso, perché ci si conosce da tanti anni, e si sconta pure la circostanza che tu non abbia del tutto contezza della struttura "forte" delle idee che esprimi e citi; ma l'idea in sé meriterebbe un giudizio parecchio più severo;
l'impressione è un po' quella del rientro dei Borbone e dei legittimisti con le loro parrucche, marsine e tricorni a palazzo, dopo la Rivoluzione e il ventennio napoleonico, dove uno stalliere poteva diventare generale, per meriti, o addirittura re, come Bernadotte in Svezia;
la gente legge la Mirano e la guarda come fosse un marziano, o un giapponese dell'isola, che ignora la fine della guerra dopo 30 anni, e vuole combattere gli americani, ignaro dell'atomica, di McArthur, dell'imperatore declassato, e di tutta la sua società di origine che ha abbracciato i valori occidentali, coi ragazzi in blue jeans che bevono Coca e ascoltano il rock;
piaccia o meno, pure un Mishima che fa harakiri in diretta tv non afferma i suoi valori tradizionali, ma diventa parte di quel nuovo mondo che rifiuta; e così le mirianate, che sono una forma di sgarbismo con la gonna a pieghe della liceale; una pagliacciata, che per questo le rimpinza il conto in banca;
ma tu davvero non ti rendi conto l'effetto che fa leggere le citazioni della Miriano alle donne che leggono qui ?
Mica solo alle donne. Il ruolo di genere maschile è un peso tuttora imprescindibile senza rinunciare ad esistere nel contesto sociale. Poi ci si chiede perché gli uomini si suicidano... ebbene Cono, un'ottima ragione per farlo consiste nel non essere in grado di rispondere alle altissime aspettative ancora assolutamente vive che il retaggio cristiano richiede all'uomo.
Comunque... alla fine della fiera, dopo 40 pagine di salmoni e sgombri alla strozzapreti, ho capito che mia madre, scegliendo di insegnare, ha sbagliato una prima volta, togliendomi tempo e affetto. Poi, mettendomi in classe da lei, alla scuola materna, ha sbagliato una seconda volta, confondendomi, con il doppio ruolo di mamma e maestra e... quando si accorse dell'errore, spostandomi nella classe di sua cugina, commise il suo terzo errore, spingendomi al suicidio, tramite posa in bocca, frantumazione e ingoio delle palline di Natale, all'epoca in vetro, non in plastica, salvo poi intervenire prontamente, tra urla di panico di tutte le altre colleghe maestre, cugina compresa, estraendomi ella stessa, dalla gola insanguinata, numerosi frammenti di vetro, alcuni ben conficcati, salvandomi quindi la vita in estremis unzione.
Il tutto a causa del suo egoismo, della sua presunzione e della sua ambizione di affermarsi professionalmente, piuttosto che stare a casa a cucire la calzetta!!!:v
io ho evitato, per non complicare; volendo, allora si potrebbe stendere ancora; non solo il dover essere prestazionale dell'uomo, ma anche la repulsa per il ruolo di carceriere che il carisma implica;
a me il fallimento non fa più paura, perché ho avuto la fortuna di assimilare la frustrazione come momento di crescita - per via della musica;
ma, dovessi dire cosa m ha tenuto lontano dal forzare sulla famiglia, in effetti è l'estremo disagio prodotto dalla necessità di condizionare la vita altrui per una mia esigenza, e in un modo scarsamente pattuibile nel lungo periodo; cercare di fare del proprio meglio e ritrovarsi comunque ad essere motivo di oppressione è una delle sensazioni peggiori che si possono immaginare; riscuoti comunque scarsa o formale solidarietà, e nemmeno ti diverti ad essere sadico; una situazione lose/lose.
a me il fallimento non fa più paura, perché ho avuto la fortuna di assimilare la frustrazione come momento di crescita - per via della musica; @Axe
Questo "per via della musica" mi ha assai colpito. Puoi accennarne, anche se usciamo dal seminato?