[QUOTE=restodelcarlino;1883822] Boh, c'erano aspettative evidentemente ...
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delle cose personali mi interessa poco o nulla, pure le mie;
che le persone imparino presto a collocarsi in un mercato dei sentimenti mi pare evidente, un fatto dipendente dalla competizione e relativo stress; che non esclude certo altre stratificazioni, ma mi pare rilevante per spiegare certi esiti altrimenti inspiegabili;
al contrario di quello che pensi, a me piacerebbe una contestazione su questo punto, perché sono curioso;
ma non pretendo che lo siano anche gli altri.
[QUOTE=Bauxite;1883823] Dimostrare l'esecrabile e nefanda inferiorità degli ommini (di genere maschile)?
Dimostrare che "E' colpa tua?"
Dimostrare che la punizione per lo peccato originario per l'omo, é il doversi portare la donna appresso?
....ma sono tutte cose che, come il cielo stellato é sulla capoccia, la ginestra sghignazza sul Vesuvio se segna Lukaku, l'imperativo é categorico, sono stranote ed assodate...
Quindi, resta la "Promenade"
https://www.youtube.com/watch?v=uh_vERJUVJA
:D
Sei curioso in merito a cosa?
Capire perché dopo un tot di anni insieme, una o entrambe le parti, si siano, apparentemente o meno, dimenticate del perché si fossero scelte?
Ma lo sai anche tu perché: ci si sceglie per un paio di motivi/suggestioni e ci si lascia perché le suggestioni non sono più motivi sufficienti.
Questo ovviamente è quello che si dice senza guardarsi allo specchio - non per motivi estetici - prima, durante e dopo.
A volte ad aprile, piovicchia...però, fioriscono le bouganville e il glicineCitazione:
Originariamente Scritto da restodelcarlino
no, capire se quando ci si sceglie operano motivi che in una certa misura poi inevitabilmente determinano una rottura traumatica, distruttiva, come quella che Dark afferma essere la regola;
siccome può anche andare diversamente, sono curioso di capire; mi sono fatto un'idea, ma potrebbe essere sbagliata;
questa è una tesi, magari giusta; ma non spiega i rancori, la psiche proprietaria e tante altre cose;Citazione:
Ma lo sai anche tu perché: ci si sceglie per un paio di motivi/suggestioni e ci si lascia perché le suggestioni non sono più motivi sufficienti.
di solito, anche nella malinconia, le persone vogliono proteggere i bei ricordi, le circostanze di gioia e di crescita;
boh... se ho provato autentica e consapevole stima e affetto per una persona in anni di intimità, devo avere proprio dei motivi molto forti per cancellare quel sentimento nel momento in cui accade il possibile, e cioè che con quella persona termina quella consuetudine di intimità;
posso ovviamente dispiacermi perché sia finita, ma l'ostilità deve necessariamente dipendere da una privazione egoistica; che vado a cercare nell'origine;
qui leggiamo del "combattere", delle donne aggressive, degli uomini senza spessore, tutte cose che presuppongono un contratto, un adempimento, qualcosa di atteso e dovuto;
tu vorresti - magari non vuoi, e ti interessa dire altro - discutere di questa cosa rimuovendo questa cosa dell'atteso/dovuto, per cui ci si sente in diritto di proprietà, come per un oggetto ?
allora tanto vale tenersi le favolette e berciare contro i peccatori che non vogliono interpretarle.
E' che non credo di avere idee particolarmente originali in merito.
Sono convinta di quanto dicevo prima "Non andare a fare la spesa a stomaco vuoto", intanto.
La spiegazione del perché si covi astio - poi tra l'altro la durata di questo sentimento o la sua intensità per me sono dovute alla prossimità che abbiamo, o non abbiamo, con la persona verso la quale lo si prova - per me sta in due aspetti:
il primo è il bambino che abbiamo dentro
il secondo è l'adulto che vogliamo essere
Alcuni non scindono le due parti, da un lato provano attaccamento apparentemente verso una persona, ma in realtà sono attraversati dall'idea dell'adulto che vogliono essere.
Da un lato gli piace avere un modo per passare il tempo, fare cose insieme, progettare momenti di gioco e dall'altra si immaginano di diventare grandi in un certo modo.
Quando queste due cose confliggono, resta la fava secca della realtà.
oooh, va bene; questo è certamente un aspetto rilevante, che poi confluisce nelle compatibilità nevrotiche e in altro, ecc...
però non affronta la questione che pongo:
c'è o no una forma di economia emotiva alla base dell'individuazione-scelta di un partner ? le persone si dirigono più o meno consapevolmente su soggetti che generano aspettative di successo o controllo, per il timore dell'abbandono o dello stress da competizione ?
questa non è una domanda a cui si può non rispondere, perché in caso affermativo - e la realtà sembrerebbe confermarlo - è evidente che la cosa è destinata a lasciare aperti da subito spazi di insoddisfazione del desiderio, e a domino una cascata di eventi distruttivi;
ora, io mi aspetterei una confutazione del tipo: non è vero, il mondo è pieno di coppie eterodosse, assortimenti spiegabili solo col sentimento puro e gli angioletti, e questa è la regola;
ma la regola è si pigghiano se s'assomigghiano, se questo genera aspettative di stabilità;
e la regola è pure che la coppia è un luogo di potere; ci si adopera per contenere o coartare i desideri dell'altro e i propri; ma questa non è una cosa che si possa rimuovere, visto che di solito il potere genera ostilità, ritorsioni, ecc...
io - posti quei patti dei servizi segreti della psiche che dicevi - l'aggressività la spiego con uno squilibrio originario tra un desiderio appagante che è mancato in favore di un adattamento eccessivo alla paura, un'economia emotiva troppo "a saldo", che non regge alla prova di un'intimità prolungata;
e lo spiego perché ho provato personalmente le due cose e la differenza, ce l'ho proprio come sentimento vivo, ovvio e presentissimo; quando hai un incontro felice, lo sai bene; è diverso dalla sensazione di controllo; non hai paura, non stai in tensione e anche quando lucidamente prendi atto delle inevitabili magagne, non ti va di dare fuoco a tutto, perché quella è una cosa che continua ad appagarti.
Axe, abbi pazienza, ma sono pagine che ripeti che sembra che le relazioni si fondino esclusivamente su questa pippa mentale del "non ce la faccio, mi accontento" e per spiegare poi il lato negativo dei rapporti di coppia. E messa così, sembra non esista l'innamoramento, ma un mero calcolo di convenzienza ed accontentarsi del meno peggio. Ma sono convinta che lo sai come funzionano le relazioni, l'innamoramento e tutto il resto.
ti interessasse, ci sarebbe un istituto - bellissimo, diceva Groucho, ma chi vuol vivere in un istituto ? - che si chiama matrimonio, e dura da millenni;
nel matrimonio si stipula un patto "conveniente" e tradizionalmente la cosa pone limiti ai sentimenti e tutela la "roba"; nel matrimonio, tradizionalmente, ci si accontentava, o rassegnava ai ruoli, ecc
mai negato L'innamoramento, anzi; ne ho vista diversa di gente innamorata e raramente rinnega o sminuisce quella cosa, anche quando finisce, e spesso pure nel tormento;
perciò, quando vedo grigiore, l'impressione è che quelle persone abbiano sacrificato il loro desiderio a quel patto, come piace a Cono;
a volte, funziona; spesso no, perché se hai sentore di una cosa che manca, ma non hai più quella mistica della rassegnazione, l'attrito è troppo;
semplicemente, quello che vedo è che tanti si "sposano" anche senza rito, perché propensi al patto, vissuto come un'assicurazione in cui la persona dell'altro conta non in sé, ma nella misura in cui garantisce;
niente di male, eh... però quando il patto non è a livelli elevati di appagamento son guai, prima o poi.
non capisco; se l'incontro c'è stato, è un fatto; che altro deve divenire ?
sei tu, semmai, che diventi altro da quello che eri nel caso di esperienze importanti; magari hai visto che puoi essere in un modo che ti piace di più, perché lo sei stata, e non torni indietro;
quanto vale ? boh... ci si può rinunciare ? boh...
Non mi riferivo all'incontro che diventa storia lunga, ma a qualcosa che sta in un dato tempo senza mai diventare concretezza.
Anche queste esperienze, che restano in un tempo fatto di spizzichi e bocconi, possono portare a ricercare la stessa sensazione, le stesse emozioni in relazioni che non hanno la stessa portata emotiva perché nel frattempo sono venuti fuori altri aspetti . Anche questo può generare infelicità, soprattutto nell'altro, che non sa di tutte queste molle.
se l'incontro è, non una fantasia unilaterale, è già concreto; uno spizzico, un boccone, se credi;
dipende da quello che succede, dalle prove e opportunità a cui sei di fronte; una questione di qualità; l'attributo "felice" si riferisce a questo, più che al numero di orgasmi;
10 anni con una persona che non ti valorizza, poi un episodio che ti mostra che non sei una merdaccia, ma non lo sapevi; e che qualcuno, a ragione, crede in te e tu sei capace di aprire spazi anche a lui;
e certo che poi cerchi quello; prima eri con la persona sbagliata, non eri sbagliata tu;
che c'è di strano ?
Nulla di strano, so che queste storie esistono e va bene così.
Quanto ai 10 orgasmi associati all' aggettivo "felice" grazie per la specifica!
Ma questo del matrimonio può essere un altro aspetto per mettere l'altro dentro una scatola. Ma può non essere attinente al 100% con le scelte al ribasso che hai citato finora.
Mi sembra che ti stupisci fuori luogo del rancore e della delusione in rapporti che hanno avuto problemi e la loro fine. Il vaso dei sentimenti si apre ancora di più in senso negativo proprio perché vivi situazioni negative che un segno almeno lo lasciano.
10 erano gli anni da accontentati, non gli orgasmi;
ho dovuto spiegare la differenza tra una relazione in cui si è modicamente apprezzati e tenuti a limitarsi da una in cui si è molto apprezzati, ci si sente più liberi di esprimersi e più importanti;
il senso misterioso di 42 pagine.
Come io rispetto te: grazie Barbara!
A noi non passava certo per la testa, di diventare catechisti. Addirittura per gli adulti, poi. Figurati. Non eravamo e non siamo colti. Io ho fatto ragioneria, Cona il liceo classico e stop.
Una sera dopo Messa, il Don ci chiese solamente se fossimo stati disponibili a raccontare la nostra esperienza di coppia davanti al Vescovo, che doveva venire in visita pastorale alla parrocchia. Molto tremanti rispondemmo di si e da lì tutto è partito. Il Vescovo ci telefono' poi a casa dicendoci che era stato colpito dalla nostra testimonianza e che cercava coppie simili per il centro di ascolto diocesano. Il resto ormai lo sapete. Ha fatto tutto il Signore.
....e perché ci va? Perché ha eliminato Dio dal suo orizzonte, Axe. Perché si è illuso di poter farne a meno, di essere autonomo, libero, emancipato dal sacro e dal divino: coi risultati lampanti che vediamo ogni giorno: uomo e donna non si riconoscono più. Non si capiscono più, non comunicano più, entrano in perenne conflitto. Oppure scelgono la solitudine come male minore.....
Ti sembra una società felice? Una società che abbia un futuro? Che possa trasmettere alle nuove generazioni una visione positiva della vita? Si?
Rifletti: quanti medici credenti ci sono? Quanti luminari? Quanti scienziati Laurina, quanti professionisti che credono in Dio? Se non si unisce l'etica, al sapere, ci si accontenta di una conoscenza solo nozionistica dell'uomo. Uomo che è ben altro, che è molto più di un ammasso di cellule cerebrali.....
Il contrario della pasta frolla o, come dico io, della carta-velina. Pasta frolla e carta-velina si dissolvono in un amen. Davanti alla lotta e al combattimento, oggi gli uomini si danno alla fuga, come ben denunciavi nella tua lett'era. Rinunciano al loro ruolo (nella coppia e in famiglia) al loro carisma, alle loro responsabilità e si danno all'effimero, alla carriera, all'accumulare denaro, agli hobbies, al calcetto, all'aperitivo.....
Trovano troppo faticoso confrontarsi con una donna. Capirla , stare ad ascoltarla, venirle incontro, amarla: anche quando è così diversa da lui...
La volpe e l'uva....
Ci sono milioni di coppie che stanno insieme da trenta, quaranta, cinquant'anni. Ricche di figli e nipoti, che hanno attraversato ostacoli insieme, pericoli insieme, prove della vita insieme e che ancora si amano e si rispettano a vicenda. Il matrimonio non deve "dare soddisfazione": è una palestra di vita, uno straordinario laboratorio dove vengono poste in essere tutte le peculiarità dell'uomo e della donna.
Ma che c'entra il medico che crede? Intanto quello è medico (e si spsera faccia il medico come occorre fare), tu no. Ecco dove sta la differenza. Stai ammettendo che siete una schiera di incompetenti (presuntuosi anche?) che vendono teologia e belle chiacchiere per psicologia e comprensione dei comportamenti umani. Vi limitaste a fare catechismo, tiriamo via, invece affermi che fate, in un certo senso, consulenze per le coppie in crisi.
Non so se davvero non ti rendi conto o lo fai apposta a fare discorsi sciocchi, che più sciocchi non si può, e provocatori.