Come detto su non ce l'ho in particolare con loro ma con i nostri politici troppo permissivi... :o
...per la cronaca, ho pure un paio di amici mussulmani moderati, della Bosnia e del Kosovo ;)
:ciaociao:
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Siamo in allerta meteo, di nuovo.
Dopo la tromba d'aria che sabato mi è passata dietro casa, con tanto di allagamento di mezza casa, spero che sto giro passi un po' più tranquillo. Anche se vedendo i video di quanto accaduto nel Milanese non sono proprio tranquilla.
Ci mancavano solo i tornado. Come se sto periodo non fosse già abbastanza complicato di suo.
Temporale anche qua, dopo quello fortissimo del 21 e altri di medie entità nei giorni passati ci rassegniamo a fare buon viso a quello che la natura ci passa.
Peraltro ormai è molto particolare il clima, tutto estremizzato.
Sembra che da domani il tempo dovrebbe un po' stabilizzarsi sulle medie stagionali, staremo a vedere.
Qua siamo fissi e stabili su grigio pantegana :v
Altro giro altro..... "e notte fu" e altro temporale-nubifragio, con grandine ma stavolta di dimensioni normali.
Nessun danno da noi, solo tanta acqua per la strada, in giro per il paese non lo so, comunque se si vuol conoscere il meteo....basta cercare il gatto, se sta sotto al letto significa che sta per arrivare brutto brutto.
E ritardi, treni saltati, problemi nelle stazioni....ma prima o poi figlia partirà da Milano, c'è la farà.
Non vedo l'ora che mio padre si alzi dal letto per fare una cosa di nascosto...
Scomparso Marc Augé, il teorico dei non- luoghi
A suo tempo mi aveva colpito molto soprattutto con la distinzione dei luoghi e non- luoghi, cioè quelli conosciuti e dove incontriamo persone conosciute, ed i non-luoghi, impersonali, come centri commerciali, le stazioni e gli aeroporti, dove non conosciamo nessuno.
https://www.corriere.it/cultura/23_l...1efa7b6b.shtml
Alle volte, lo confesso, anch'io scelgo i non-luoghi.
Voi?
C'è chi cerca refrigerio e si veste, si mette in auto e va verso la meta più consona in cui, per qualche ora, cercherà di sentire meno caldo.
Poi ci sono io che, al solo pensiero di vestirmi, mettermi in auto(calda) per andare a cercare un posticino fresco, sudo.
Ieri a Siracusa 51°
Per parasafrare Ungaretti :
Ci si essicca al sole, come tanti baccalà.
Rodi: bella, splendida, povera e tragica Rodi :(
Ennesima notte di nubifragi e disastri.
Ormai si va verso una consuetudine inquietante.
Buongiorno(uncazzo)
E come dice il detto? " Non c'è due senza tre..."
Ieri sera per la terza volta in una giornata il finimondo fu!
Vento a non so quanto all'ora improvviso, cielo nero e si è scatenato un bombardamento di grandine, acqua e vento. Grandine grande anche 8cm di diametro, sassi!
Chiusi in casa auto al sicuro chi ha potuto chi no....danneggiate, botte sul tetto da fare paura!
Noi per fortuna c'è la siamo cavata solo con due tegole rotte e un poco d' acqua entrata nel solaio.
Altri... probabilmente i miei vicini danno ai pannelli solari e alle auto che erano fuori gibollate.
In altre parti del paese alberi rotti caduti, auto distrutte o dalla grandine o da alberi caduti, gente rimasta senza corrente.
Danni anche a case, tetti scoperchiati, e cappotti che rivestivano facciate di ville e case ho sentito da altri tutte gibollate.
Insomma al sud si cuoce qui si annega e bombardati da sassate.
Ci potrebbe anche bastare per un po'.....
Mi spiace per i disagi del maltempo, qui per il momento giornata piovosa, ma niente di che anzi, il caldo si è attenuato e l'erba è rinverdita, la pioggia è la benvenuta.
Ecco qui l'articolo.
Morto Marc Augé, l’antropologo francese dei non luoghi
di Carlo Bordoni
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Nato a Poitiers nel 1935, aveva dedicato i suoi studi alla condizione contemporanea dell’uomo, caratterizzata da una solitudine patologica e dalla ricerca dell’evasione
Morto Marc Augé, l’antropologo francese dei non luoghi
Se c’è una cosa che ha caratterizzato Marc Augé, antropologo e filosofo scomparso ieri all’età di 87 anni, è la laicità. Il suo Genio del paganesimo (1982) è la risposta, a 180 anni di distanza, al Génie du Christianisme (1802) di Chateaubriand, per culminare nella dissacrazione ironica e irriverente de Le tre parole che cambiarono il mondo (2016), divertissement di genere fantapolitico, dove un insolito Papa Francesco si affaccia su Piazza San Pietro per annunciare che “Dio non esiste”.
Nato a Poitiers il 2 settembre 1935, Augé ha svolto ricerche etnografiche soprattutto in Africa e nell’America latina, ha diretto la prestigiosa École des Hautes Études en Sciences Sociales di Parigi, di cui è stato anche Presidente, e l’Istituto francese di Ricerche per lo sviluppo (IRD).
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Instancabile viaggiatore, ha dedicato molti suoi lavori alla “mobilità” umana nel mondo, come Un etnologo nel metrò (1986) e il divertente Il bello della bicicletta (2008), ma la sua fama internazionale è legata soprattutto all’intuizione dei “non-luoghi” (Non-luoghi. Introduzione a un’antropologia della surmodernità, 1992).
«L’uomo è un animale simbiotico – scrive – e ha bisogno di relazioni inscritte nello spazio e nel tempo, ha bisogno di “luoghi” in cui la sua identità individuale si costruisca col contatto e grazie al riconoscimento degli altri». I non-luoghi sono allora quegli spazi realizzati artificialmente per esigenze di scambio, dove l’individuo è un’unità priva di identità personale.
Sono gli aeroporti, le stazioni ferroviarie, i grandi centri commerciali, in cui confluiscono e transitano ogni giorno milioni di persone, senza che questo enorme afflusso riesca a costruire relazioni significative. Qui l’individuo è solo, utilizza codici impersonali e segue regole di comportamento generali. I non-luoghi sono il prodotto della modernità avanzata o, meglio, nella definizione di Augé, della “surmodernità”: l’evoluzione della società per effetto della globalizzazione e del superamento della postmodernità.
I non-luoghi sono il prodotto del consumismo, non solo dei beni materiali o deperibili, ma soprattutto della comunicazione: «La comunicazione è il bene di consumo per eccellenza e, paradossalmente, non smette di individualizzarsi». Il bisogno di relazioni, in cui costruire “luoghi” per confermare la propria identità e uscire da una solitudine devastante, spinge a ricercare brandelli di comunità negli stessi non-luoghi – come quei gruppi di giovani che si ritrovano nei supermercati o attorno alle stazioni – ma soprattutto nella rete, nei social, affascinanti non-luoghi di dipendenza ossessiva e compulsiva, dove si consuma il desiderio insoddisfatto di essere riconosciuti (e amati) dall’Altro.
In più occasioni Augé ha celebrato il bistrot come esempio perfetto di luogo per eccellenza (Un etnologo al bistrot, 2015), dove la gente pratica rapporti autentici e trova la gioia di vivere. Il problema è che da una società di massa si è passati a una più rigida suddivisione in tre classi: i potenti, minoranza che si sottrae alle leggi nazionali; i consumatori, privilegiati eredi della scomparsa classe media; gli esclusi, per i quali è negata persino la speranza. Si cerca la salvezza nell’evasione, nel viaggio, nell’allontanamento da sé.
Le nuove pratiche sociali spesso scelgono vie di fuga irrituali, vere e proprie forme di realizzazione dell’utopia – gli “eterotopi” di Foucault – ricreando nuovi legami, anche effimeri, nei villaggi-vacanza o nei paesi più accoglienti per la terza età (Portogallo, Messico, Costa Rica, Panama, Malta, Marocco), destinazioni finali di pensionati in cerca di tranquillità e benessere a prezzi accessibili. Ma anche le migrazioni dai paesi più poveri sono forme di “eterotopia”, di ricerca di luoghi d’accoglienza in cui realizzare il sogno di un’esistenza migliore, spesso naufragato nel Mediterraneo o nei campi profughi.
Per i migranti Augé ritiene sia necessaria l’assimilazione, la piena integrazione nel Paese d’arrivo, ad evitare i rischi del terrorismo; vede nel multiculturalismo una trappola micidiale, che mantiene ed esaspera la divisione etnica, istituzionalizzandola.
Sul tempo ha scritto pagine illuminanti (Che fine ha fatto il futuro?, 2008; Futuro, 2012; Il tempo senza età, 2014; Un altro mondo è possibile, 2017), arrivando alla conclusione che «si muore sempre giovani», poiché si sono perdute le differenze generazionali che scandivano le età della vita umana, con i ruoli e i comportamenti (anche estetici) delle tappe evolutive. Al punto da poter dire oggi che «la vecchiaia non esiste». Così il tempo si cristallizza e riduce il futuro a un’eventualità probabilistica.
La modernità ha cancellato le narrazioni del passato e ha fatto delle utopie ottocentesche una questione unicamente economica e quantitativa. L’incapacità di progettare il futuro sta forse nella conflittualità esistenziale del presente: «Cambiamo il mondo prima ancora di immaginarlo». Sarà per questo che lo sentiamo come estraneo, qualcosa che non ci appartiene. Insomma, un non-luogo.
Bi-a-ba... bi-e-babe...bi-e-i-babebi...bi-e-o-babebibo...bi-e-u-babebobu
Ci-a-ca... ci-e-cace...ci-e-i-caceci...ci-e-o-cacecico...ci-e-u-cacecicocu
Di-a-da...di-e-dade...di-e-i-dadedi...di-e-o-dadedido...di-e-u-dadedidodu
.................................................. .....
....Si, intensa attività letteraria...
:joker:
Grazie per il copia_incolla, a quest'ora non ho abbastanza riflessi per escludere i dati in mezzo secondo... :rotfl:
...interessanti osservazioni, da notare che in certi non luoghi, ad esempio per strada, si interagisce solo per litigare :D
:ciaociao:
Per fugare ogni dubbio:
https://youtu.be/K0tr7qlvsp0
La mia maghetta preferita quando ero piccola era lei! :love:
https://www.youtube.com/watch?v=2h3W66NZUrk
Buongiorno e buon mercoledì cari... :clap:
...sono lieto di annunciarvi che, quassù finalmente ha rinfrescato :yeye:
...non durerà tanto, ma almeno per qualche ora non boccheggeremo più :D
:ciaociao:
Anche da me Ale! Finalmente rispetto a ieri si può respirare...
Io invece spero che dopo l'ultima tempesta di stanotte, sia finalmente tornata la pace.
Oggi il cielo è sereno, l'aria limpida, la temperatura di 23 gradi. Ottimale. Vedremo quanto dura,