Originariamente Scritto da
axeUgene
guarda che sei tu a postulare un dio di cui pretendi di conoscere la volontà, e sulla base di questa pretesa critichi i comportamenti difformi altrui;
io, senza in alcun modo contestarti la fede, ti chiedo solo conto della coerenza di quel sistema morale e di quella cosmogonia;
tu, non io, sostieni che Dio avrebbe dato la fede a te e non a me; e io non pretendo di sapere altro che quello che tu mi spiegheresti, se solo tu lo facessi; ti chiedo il significato di questa cosa che tu - non io - pretendi di sapere, visto che la enunci, e tu continui a non rispondere;
tu scrivi:
ma anche che io non ci credo perché Dio non avrebbe dato a me quella fede che ha dato a te; questa cosa l'hai scritta tu, eh...
cioè, se io non ci credo è perché lo ha deciso Dio, non io;
io ti chiedo il senso di questa cosa, se è rilevante e determina differenze nei nostri destini, oppure Dio l'avrebbe compiuta giocando a dadi e in effetti non significa nulla, e tu non me lo sai spiegare;
ma accusi me di essere supponente perché pretenderei di fare quello che in realtà fai tu, e cioè conoscere le intenzioni divine;
mi contesti un concetto di predestinazione che sei proprio tu ad affermare in quel modo, senza rendertene conto e sempre che quella decisione divina abbia un qualche senso e rilevanza;
sei in guerra col tuo stesso cervello da non capire le implicazioni di quanto affermi, ma accusi me di essere supponente solo perché ti chiedo spiegazione e ti mostro la contraddizione palese;
in sostanza: io affermo assurdità, ma voi dovete crederci come foste bambini privi di alcun senso logico, per poi obbedire ai miei precetti morali fondati su quelle assurdità;
bravo, continua così, mi raccomando...