Cioè sei nei resti fossili? :D
O nei traditori incalliti o negli idealisti in cerca d'amore?
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Cioè sei nei resti fossili? :D
O nei traditori incalliti o negli idealisti in cerca d'amore?
45 pagine ??
è finito per i soliti motivi, sempre diversi per ogni coppia :asd:
cioè, tante cose insieme, i ruoli che si sono modellati in un modo che ad un determinato momento non corrispondeva più alla sensibilità di entrambi; una situazione materiale che consentiva pochi stimoli, e una differenza di strutturazione di personalità dovuta all'età e alle esperienze pregresse; con l'optional che noi eravamo effettivamente in tre, perché lei andava in analisi, cosa cui attribuiva un'importanza fondamentale, e il suo analista la faceva anche un po' fuori dal vaso in termini di deontologia professionale;
con questo non voglio certo dargli la colpa; è stato solo l'ostetrico di una spinta che ci sarebbe stata comunque, ed in fondo è stato un bene, perché mi rendevo conto di essere diventato, mio malgrado, un oppressore del suo desiderio di vivere in modo più brillante, una volta abituata allo status che inizialmente l'aveva affascinata;
ci è riuscita e ha messo su famiglia, ha una figlia, se la vede con tutte le circostanze del caso; certamente in una condizione materiale molto migliore, per quel che conta;
io, dopo quegli eventi, ho sperimentato un amore che non avrei mai potuto immaginare per l'insieme dei suoi risvolti e forza, naturalità e spontaneità; quindi ringrazio e "sto", come a 7e1/2 :asd:
dici ? e perché mai ?
io conosco diverse coppie che stanno proprio bene e si rimboccano le maniche proprio per continuare a vivere bene e in pace da fidanzati, sgobbando per mantenere la propria casa e vedendosi per scelta, invece che subendosi per obbligo; anche questo è un progetto; o no ?
appunto, si tratta di doveri diversi; i figli hanno i loro diritti, e non t'hanno chiesto loro di nascere; il partner è una persona autonoma e responsabile come te, è quindi i doveri sono altri;Citazione:
Tutti i rapporti umani si basano su un equilibrio di potere e lo sbraco accade a entrambi i coniugi, accade sul lavoro dopo anni che sei nello stesso posto con le stesse persone, si perde forse un po' di entusiasmo (oppure si trasforma nella comoda poltrona dell'abitudine), ma si guadagna in esperienza e stabilità.
Sul dovere forse non capisco cosa vuoi dire. Quando penso al dovere io intendo quello morale verso i figli e la persona che si ama
non dimenticare che siamo in un terreno in cui la percezione di ciò che sarebbe dovuto sfocia quasi quotidianamente nell'omicidio; pertanto è poco indicato lasciare le cose nel vago, perché l'immaginario galoppa dove vuole;
beh, forse sarebbe utile prendere atto di quello che ci dice la scienza, e cioè che siamo tendenzialmente monogami seriali e che il matrimonio indissolubile è quanto di più innaturale si possa concepire; ciò non toglie che si possa ugualmente optare per quello, ma possibilmente nella consapevolezza del prezzo da pagare;Citazione:
, non alla lista dei compiti del vecchio codice civile o dei 10 comandamenti. Più o meno quello che intendeva Dostoevskij quando diceva 'mi sento responsabile appena un uomo posa lo sguardo su di me', cioè siamo tutti responsabili di tutto e di tutti, o almeno dovremmo sentirci.
Ogni epoca esprime equilibri diversi fra potere e dovere. La risposta che ci siamo dati in questa società civile è che non ha più senso la vecchia impostazione di famiglia perchè è cambiato il ruolo della donna, infatti esiste il divorzio. Le famiglie a tutti i costi oggi sono la minoranza, resti fossili o roba per fanatici, la maggioranza sono le famiglie che tengono per convenienza mentre ognuno si vive la sua vita, oppure gli idealisti che ancora credono all'amore e che quindi divorziano.
nell'entusiasmo degli esordi è facile, ma nella realtà di due trentenni, per non dire prima, l'ipotesi che per tutta la vita, ma proprio tutta tutta, non ti concedi nemmeno una curiosità, qualche conoscenza biblica extra con persone che trovi piacevoli e affini, può non essere sempre un prezzo preventivato; soprattutto se, come è fisiologico e probabile, la scelta compiuta è un po' una lotteria, dato che difficilmente ci si conosce tanto bene prima di convivere, e spesso non si ha idea dell'esistenza di altre persone e altri mondi;
capisco che per molte persone il "tener fede" ad un impegno costituisca un valore; ma, in effetti, è proprio così sano e utile, necessario, estendere questa idea contrattualistica ai rapporti tra le persone, al di là della difesa di un determinato modello sociale, che è, per l'appunto, un assetto di potere ?
nonostante quello che osservi della società moderna, tu come donna sei ancora penalizzata in termini di opportunità di determinarti, perché per te è più difficile lavorare, e se lavori avere la stessa remunerazione e garanzia - agli uomini non si chiedono le dimissioni in bianco, in caso di gravidanza - e se la tua situazione matrimoniale diventa insostenibile il problema del sostentamento materiale può diventare gravoso; soprattutto se un marito rancoroso, o magari solo in difficoltà, non vuole o può contribuire, in caso di figli;
io credo che per prima cosa si dovrebbe insegnare ai ragazzi la gestione serena del proprio desiderio, svincolato dalle finzioni di impegno e dalle vergogne; saremo un bel passo avanti il giorno in cui l'opinione che i genitori hanno di un giovane figlio maschio che cambia ragazza ogni settimana sarà la stessa nel caso di una figlia che faccia altrettanto, senza passare per zoccola
Mi riferivo al progetto 'figli', per realizzare il quale in un certo modo, non si può vivere come perennemente da fidanzati spensierati e senza progetti, appunto.
Lo abbiamo già fatto, con la legge sul divorzio.
Io come donna lavoro e vivo in un paese che mi ha garantito la possibilità di separarmi senza dovermi troppo preoccupare del sostentamento della prole, perché le leggi stabiliscono che la responsabilità economica è di entrambi i genitori.
Se non fosse così, non ci sarebbero così tanti divorzi, ma la situazione assomiglierebbe molto di più a quella del passato, quando le famiglie rimanevano unite per forza, pur ingoiando amari bocconi.
Come fai ad insegnare ai bambini che l'impegno vale solo in alcuni casi, ma non in altri? Non è così semplice, perché il senso di responsabilità è uno solo e poi nella vita lo si applica alle varie situazioni. Se insegni che bisogna impegnarsi per ottenere un risultato (a scuola, nello sport, etc.), lo stesso principio poi vale anche negli affetti. Poi dipende, in una settimana instauri relazioni corporali, più che sentimentali. Niente in contrario, ma perchè dovrebbe essere incentivata questa prospettiva? Magari ai ragazzi piace proprio per l'aura di trasgressione, se gliela levi va a finire che si mettono in fila per sposarsi secondo i precetti di Cono :D
Tratto da "l'io e l'inconscio" di Carl G. Jung.
" Se cerco un esempio per illustrare quanto ho detto, mi ricordo vivamente di una paziente affetta da una nevrosi isterica non troppo grave, dovuta principalmente, come si soleva ancor dire a quel tempo ( ai primi anni del secolo), ad un " complesso paterno".
Con ciò si voleva indicare il fatto che l'ammalata era ostacolata da una particolare relazione col padre. essa era stata in eccellenti rapporti col padre, che poi morì. Si trattava essenzialmente di un rapporto sentimentale. In simili casi, è spesso favorito lo sviluppo della funzione intellettuale, talché questa diventa più tardi il ponte che collega al mondo, perciò la paziente divenne studentessa di filosofia. Il suo vivo desiderio di conoscenza era motivato dal bisogno di trarsi fuori dal legame sentimentale col padre. Quest'operazione può riuscire se nel nuovo stadio fondato dall'intelletto può attivarsi anche il sentimento, per esempio facendo sorgere un rapporto sentimentale, equivalente al primo, con un uomo adatto. Ma in questo caso il passaggio non riuscì, perché il sentimento si arrestò in un equilibrio instabile fra il padre ed un uomo non molto adatto. Naturalmente, fu impedito così il progresso della vita e si stabilì quel disaccordo col proprio Io che è caratteristico della nevrosi."......................................... .................................................. .................................................. .................................................. ......................................"In questa condizione occorre un motivo che ponga fine all'equilibrio morboso. La natura stessa guida a ciò inconsciamente e indirettamente mediante il fenomeno della traslazione o transfert ( Freud): ciò significa che nel corso della cura la paziente trasferisce l'immagine paterna sul medico, ed in un certo modo fa di lui un padre, o meglio, non essendo egli propriamente il padre, ne fa l'equivalente dell'uomo che essa non può raggiungere. Così il medico diventa in un certo modo e padre e amante, in altre parole diventa l'oggetto del conflitto. I contrasti confluiscono in lui, così che egli rappresenta quasi una soluzione ideale del conflitto. Così si acquista involontariamente quella sopravvalutazione da parte del paziente, quasi incomprensibile a chi sta fuori e che fa di lui un redentore e un dio. Questa metafora non è così ridicola come parrebbe. E' invero un po' troppo essere in pari tempo padre ed amante. Nessuno alla lunga ci riesce, appunto perché è troppo."
Vale anche a parti invertite, cioè paziente uomo e analista donna. Non so se sia vero, ma pare che molti uomini nella scelta dell'analista preferiscano le figure femminili, magari proprio per una sorta di transfer come questo.
Credo di si, ma poi bisognerebbe conoscere, del paziente, i rapporti sentimentali con la madre.
ah, vabbè; ma tu la davi come una cosa inevitabile, che cade dal cielo, per cui una coppia non potrebbe restare tale in modalità fidanzamento tout-court...
questo paese sarebbe l'Italia ? a me sembra che nell'insieme ci sia ancora parecchio da fare, e non solo per tutelare le donne, ma anche gli uomini separati, che, se non sono agiati professionisti, se la passano maluccio anche loro;Citazione:
Lo abbiamo già fatto, con la legge sul divorzio.
Io come donna lavoro e vivo in un paese che mi ha garantito la possibilità di separarmi senza dovermi troppo preoccupare del sostentamento della prole, perché le leggi stabiliscono che la responsabilità economica è di entrambi i genitori.
Se non fosse così, non ci sarebbero così tanti divorzi, ma la situazione assomiglierebbe molto di più a quella del passato, quando le famiglie rimanevano unite per forza, pur ingoiando amari bocconi.
appunto, devi insegnare loro che il desiderio sessuale è una cosa diversa dall'amore e dal desiderio di impegnarsi, che non c'è nulla di male nel provarlo e dotarli della capacità di relazionarsi anche in quella modalità nel rispetto di se stessi e dell'altro, senza dover fingere o ingannare, e ingannarsi, per la paura di essere giudicati;Citazione:
Come fai ad insegnare ai bambini che l'impegno vale solo in alcuni casi, ma non in altri? Non è così semplice, perché il senso di responsabilità è uno solo e poi nella vita lo si applica alle varie situazioni.
altrimenti si vanno ad aggiungere distorsioni percettive e ideologiche ad una circostanza di per sé incasinata, dal momento che la scelta di un possibile partner è sempre mediata da una valutazione inconsapevole di economicità dello sforzo, dall'avversione al rischio di essere respinti e allo stress della competizione;
ecco, proprio no; lo studio o lo sport sono circostanze nella tua piena disponibilità, mentre negli affetti l'ottenimento di un "risultato" implica la strumentalizzazione e la reificazione dell'altro, che diventa parte di quell'impresa e a cui per forza si finisce per negare un'autonomia che comunque c'è; questa è esattamente la radice di tanta infelicità, e anche del crimine;Citazione:
Se insegni che bisogna impegnarsi per ottenere un risultato (a scuola, nello sport, etc.), lo stesso principio poi vale anche negli affetti.
quello che intendo è esattamente che le due cose andrebbero separate, e si dovrebbe poter concepire la cura e l'educazione dei figli prendendo atto che la coppia è un sistema per sua natura poco stabile, a meno di non rimuovere pulsioni fondamentali della personalità, spesso a prezzo di gravi conseguenze;
non ho scritto che dovrebbe essere incentivata, ma che se ci si inorgoglisce per il figlio maschio che ha un grande successo, si dovrebbe fare altrettanto per la figlia femmina, se è così che piace a lei, e non trasmetterle l'idea che, al contrario del fratello che riscuote complicità o indulgenza, l'ambiente la considera una poco di buono; i tuoi desideri sessuali di giovane o adolescente erano forse meno degni di quelli di tuo fratello ?Citazione:
Poi dipende, in una settimana instauri relazioni corporali, più che sentimentali. Niente in contrario, ma perchè dovrebbe essere incentivata questa prospettiva?
non lo so, e non mi riguarda; se da adulti ed esperti vogliono aderire a quel modello, a me sta benissimo;Citazione:
Magari ai ragazzi piace proprio per l'aura di trasgressione, se gliela levi va a finire che si mettono in fila per sposarsi secondo i precetti di Cono :D
io, avessi figli, mi sentirei in dovere di sostenerli nella capacità di comprendere i propri desideri con meno condizionamenti e auto-inganni possibili, perché evitino di farsi del male e le conseguenze di averne fatto ad altri, nell'incapacità di esprimersi compiutamente;
poi, so benissimo che sarebbe quasi inutile, perché a 20 o 25 anni tutti fanno qualche cazzata; ma se mamma e papà hanno avuto gli attributi per superare i propri limiti educativi, magari un figlio o una figlia andranno a pescare quell'input nel momento in cui sarà più necessario essere presenti a se stessi per valutare le circostanze e non si vergogneranno a confessarsi che in fondo per il momento non sono così convinti di aver una famiglia con Pino o Gina, e non devono conformarsi alle aspettative di nessuno.
è proprio una scelta consigliata dallo stesso analista, quando si rende conto dalle prime sedute che il paziente ha una nevrosi riconducibile al rapporto col genitore di sesso opposto;
nel caso della mia ex, pesava anche, sin dalla prima infanzia, un pessimo rapporto con la madre, donna di incredibile bellezza, ma persona molto disturbata, al limite della psicosi, che rimbalzava tra psichiatra e manie-psicosi religiose agite in ambiente proprio.
umpff...già che siete esperti nell'analizzare , io che disturbi potrei avere che sto con una da circa 30 anni ?
Adesso non hai nessun disturbo, anzi; è dopo che verranno.
guarda, l'analista ha fatto di peggio, roba da radiazione dall'ordine: le ha presentato un suo amico e potenziale datore di lavoro che stava a 350 km, il quale le ha offerto la possibilità di essere assunta; io l'ho pure accompagnata e quel giorno è stato il momento più basso del nostro rapporto; io ho fatto lo chauffeur e mi sono anche sentito odiato per il fatto di stare tra i piedi, come se la inibissi :asd:
ma, onestamente, non è stato quello il motivo;
no, ho tanti difetti, ma non sono geloso; perché sono molto superbo, mi credo stocaxxo e non concepisco rivali, non per altro :asd:
la verità è che sono un uomo che poche donne sono in grado di sopportare a lungo, perché ragiono in una modalità che la maggior parte dell'universo femminile è poco educata a comprendere; ho un buon carattere e sono molto disponibile nei confronti di richieste dirette, di qualsiasi tipo; ma se si cerca di manipolarmi con i modi dell'educazione femminile tradizionale, una dinamica di ruolo per cui dovrei essere il maschio stupido che si fa controllare, divento un muro di gomma e posso essere molto frustrante; sono anche abituato all'autosufficienza e orgoglioso, per cui tendo a rinchiudermi e farmi i caxxi miei;
ma tieni conto che in oltre 5 anni non abbiamo mai litigato, entrambi persone accomodanti, ma forse poco capaci di gestire apertamente i conflitti; lei di sicuro era un po' in soggezione, e credo poi si sia liberata; ecco, io incuto un po' di soggezione in molte donne, perché per certe cose sono un rullo compressore che lascia poco spazio; probabilmente mi reggerebbe solo una molto sicura e consapevole di sé; boh... forse sono solo stronzo, chissà... :asd:
meglio stronzo che pezzo di merda:asd:
Beh ma davo per scontato si parlasse di matrimonio. Anche perché non vedo altro motivo per sposarsi se non il desiderio di famiglia. Per fare coppia e basta non è necessario sposarsi.
L'ottenimento del risultato deve intendersi rispetto a se stessi, ovviamente e non come qualcosa di materiale da ottenere dall'altro. L'impegno è il proprio, allo scopo di far funzionare bene la coppia.
Mi pare siamo già sulla strada del concetto di crescita dei figli a prescindere dal destino della coppia, ma certi cambiamenti culturali richiedono tempo. Fino a relativamente poco tempo fa neanche esisteva l'affidamento congiunto nei divorzi, come prassi.
In realtà non credo che desiderio sessuale e amorose siano così tanto distinti e indipendenti l'uno dall'altro. Ma a parte questo, educare a non conformarsi alle aspettative è difficile se non impossibile, perché è tutta la società in vari aspetti della nostra vita a richiederlo (sul lavoro, ad esempio e perfino nei divertimenti). Diciamo che si fa quel che si può per essere un po' fuori moda...:D
Non ci credo neanche se lo vedo che preferiresti che tua figlia cambiasse fidanzato ogni settimana se a lei piace così. :D A me non piacerebbe neanche per mio figlio. Comunque questa è più un'esigenza maschile, se le donne sono diverse per indole non devono per forza conformarsi a quello che fanno i maschi.
lo sarebbe, proprio se ci fossero altri modelli opzionabili; quando dici che non si può fare i fidanzati a vita - e scusami se ti sembro persecutorio; non ce l'ho con te, ma in questo discorso sto proprio cercando di individuare i pregiudizi;
effettivamente in molti pensano quello che dici e si aspettano che gli altri lo pensino, genitori, suoceri, ambiente sociale;
di fatto, l'esperienza ti dice che il coniuge che abbandona è vissuto come il traditore di un patto, nella maggior parte dei casi; ora, alla luce dell'esperienza, quanto è "sano" non concepire e rimuovere la circostanza di evoluzioni importanti, e di bisogni che nel matrimonio sembrano quasi sempre venir meno ?Citazione:
L'ottenimento del risultato deve intendersi rispetto a se stessi, ovviamente e non come qualcosa di materiale da ottenere dall'altro. L'impegno è il proprio, allo scopo di far funzionare bene la coppia.
me lo ricordo, dato che quando si fece la legge curai io il dossier sulle discipline all'estero :DCitazione:
Mi pare siamo già sulla strada del concetto di crescita dei figli a prescindere dal destino della coppia, ma certi cambiamenti culturali richiedono tempo. Fino a relativamente poco tempo fa neanche esisteva l'affidamento congiunto nei divorzi, come prassi.
dici ? ad ogni modo, ci sono in mezzo tante sfumature di desiderio per persone piacevoli, in cui non c'è comunque spazio per l'impegno; non è che tantissime coppie di amanti sposati facciano qualcosa controvoglia; e non è nemmeno detto che i rispettivi coniugi siano in alcun modo trascurati o "sbagliati";Citazione:
In realtà non credo che desiderio sessuale e amorose siano così tanto distinti e indipendenti l'uno dall'altro.
beh, se il conformismo appare troppo forte, allora si cambino le aspettative e si contribuisca a comunicare ai figli che effettivamente nessuno giudicherebbe male la loro scelta eventualmente diversa; ma ci vuole un grande sforzo critico e razionale;Citazione:
Ma a parte questo, educare a non conformarsi alle aspettative è difficile se non impossibile, perché è tutta la società in vari aspetti della nostra vita a richiederlo (sul lavoro, ad esempio e perfino nei divertimenti). Diciamo che si fa quel che si può per essere un po' fuori moda...:D
ci sono i tabù dei conservatori, sui figli omosessuali, ecc... ma poi ci sono anche i tabù dei pretesi progressisti, che magari sarebbero sconvolti da una figlia che volesse farsi suora :D diciamo che è una cosa molto meno probabile, ma illustra lo stesso la difficoltà;
infatti, non ho scritto che lo preferirei - e sono certo che avrei delle difficoltà in quel caso; so bene che parlare è facile, ma trovarsi nelle circostanze reali molto meno; ma pure che ci si deve rendere conto nel momento in cui si asseconda un'educazione di genere per l'automatismo di un pregiudizio;Citazione:
Non ci credo neanche se lo vedo che preferiresti che tua figlia cambiasse fidanzato ogni settimana se a lei piace così. :D A me non piacerebbe neanche per mio figlio.
appunto, questo è in gran parte un pregiudizio; ovvio che se educhi le ragazze a darla con parsimonia, è improbabile che manifestino il loro desiderio prescindendo da questa educazione; questo aspetto è alla radice di tanti guai, come anche della stessa prostituzione, e ti inviterei a riflettere su questo e fare un piccolo sforzo:Citazione:
Comunque questa è più un'esigenza maschile, se le donne sono diverse per indole non devono per forza conformarsi a quello che fanno i maschi.
nella mentalità comune, è assolutamente normale che un uomo il quale abbia avuto tantissime donne si sposi, e sia ritenuto un partner appetibile, probabilmente molto più degli "sfigati" di scarso successo; per la donna vale il contrario, come se il suo sesso risulti "contaminato" da un rapporto, con tutto il mito della verginità, che magari da noi è molto attenuato; ma l'asimmetria resta, anche in tempi di contraccezione e test di paternità, quando non c'è davvero più il rischio di mantenere figli non propri;
tuttavia, questa idea culturale per cui si insegna alle ragazze a darla con giudizio, anche senza il rischio di una gravidanza, implica l'apprendimento che la propria sessualità possa essere concepita come una cosa, che può diventare merce di scambio, oggetto di contrattazione e potere, laddove due persone che hanno un rapporto sessuale non fanno una cosa troppo diversa dall'andare a mangiare un pizza insieme; nel senso che anche mangiare una pizza con una persona che si ama è diverso dal farlo con una semplice conoscenza occasionale; sono relazioni, di diversa intensità;
qualcuno si scandalizzerà, ma io sfido a dimostrare il contrario con argomenti solidi, che non siano reiterazioni di pregiudizi, privi di qualsiasi motivazione reale;
perciò, se la sessualità femminile viene concepita come una cosa, deperibile con l'uso, è ovvio che finisca col diventare anche oggetto di mercato, con categorie di donne che ne fanno esplicitamente un lavoro - tollerato e incentivato dalla società, anche quella più bigotta - e poi le donne "perbene";
al che, se io dico ad una prostituta che non ho mai pagato per fare sesso, quella beffardamente mi risponde: perché, credi di non pagarla tua moglie ? io ti chiedo solo soldi in cambio...
quanta infelicità - femminile, ma anche maschile - e disgregazione sociale sottotraccia ha origine in questo desiderio negato e compresso, che crea il vero degrado della prostituzione, dello sfruttamento, della violenza, dove dovrebbe poterci essere relazione sincera e alla pari ?
Può esser pur vero che la sessualità femminile possa essere concepita come un bene da possedere e poi magari da rigettare, perché allora,chiedo, non lo trattiamo proprio come un come bene vietandone le contraffazioni come la prostituzione?
la prostituzione non è una contraffazione, un'emulazione, ma è esattamente la valvola di sfogo che consente quella nozione di bene con un valore di scambio da preservare; se non ci fosse la prostituzione, la natura instabile dell'attrazione metterebbe continuamente a repentaglio l'istituto matrimoniale, molto più di quanto avvenga; dove la prostituzione è il commercio del poco pregiato, mentre il matrimonio è lo scambio di pregio;
senza postulare morale nell'uno o nell'altro senso - non voglio fare tiritere femministe - ci sarebbe da chiedersi quanta infelicità sia causata da questa reificazione, per cui l'immaginario è quello del possesso di una altra persona anziché quello di avere una relazione piacevole;
quando il possesso si fissa nell'identità e la impegna si verifica un grande spreco di energie vitali di cui si privano tutti, per l'ansia di controllo e relative conseguenze a cascata; gente che si impegna a trattenere un partner che magari detesta o che gli è indifferente per motivi di autostima psicologica o sociale, privando entrambi della possibilità di vivere felicemente altro, oppure di avere una relazione serena, cedendo una porzione di esclusività;
ovvio che a noi, oggi, sembra poco possibile concepire un'esclusività limitata; ma in passato, almeno i potenti che se lo potevano permettere, stabilivano spesso status e regimi distinti, in cui la famiglia andava avanti, ma se il conte si divertiva a modo suo, anche la contessa trovava una mezz'ora per lo stalliere, senza divorzi o drammi.
Allora se la prostituzione o la vendita al miglior offerente non si può eliminare per via di mariti o mogli instabili non nell'affetto come tu sostieni ma nel cervello, che potrebbero distruggere un matrimonio ormai fottuto, almeno tassiamole seriamente e ripristiniamo i casini.
l'alternativa ci sarebbe:
educare le persone alla consapevolezza che l'altro non è una tua proprietà e rendere accettabile quell'instabilità, senza drammi o censure, come gli edifici antisismici; tanto, le corna la gente se le fa uguale;
però magari il ragazzo di oggi non sarà l'omicida di domani se la tipa decide che non va più, e tante persone si sistemeranno meglio invece di tenere famiglie sgangherate, sapendo che la società offre un sistema adeguato;
sai quante persone non si incontrano e perdono la speranza perché attorno alle infelicità sono erette mura come quelle di fortezze, e in cui sono tutti prigionieri, anche gli stessi carcerieri ?
Non mi piace molto il ragionamento: tanto è così, meglio il meno peggio che il meglio. Se dobbiamo passare la vita a cercare quello che ci garba poi non lamentiamoci quando non ci garba più. Fare di tutto per.....non è impedire ma dare tutto se stesso per essere migliori e per migliorare gli altri.
A questo punto è meglio che le cose rimangano come sono: unioni religiose ed unioni civili. Ed ognuno può scegliere, ma se opti per le unioni religiose esse possono valere solo in quell'ambito, ma devono valere come valore aggiunto non come usanza. Se due vogliono collocare il loro matrimonio nell'ambito divino per formare una famiglia come Dio comanda non devono farlo in virtù della religione ma in virtù di Dio che è l'indirizzo del loro star bene.
ma guarda che non era questo l'argomento, se unioni religiose oppure solo civili;
il punto riguarda il senso di una coppia alla luce della realtà umana, per quello che è nella sostanza di centinaia di migliaia di anni di evoluzione, in cui l'idea di matrimonio è recentissima e culturale; una finzione funzionale ad un ordine sociale che non c'è più, non la sanzione di una realtà;
come costruire un grattacielo di pietra arenaria con tecniche medievali in zona sismica e sperare che non crolli;
i potenti hanno sempre distinto, da una parte la famiglia come ente sociale, dinastico, patrimoniale, e dall'altra la sessualità e il romanticismo; le persone qualsiasi si arrangiavano; gli uomini a mignotte, le donne qualche volta partorivano figli poco somiglianti al padre presunto :asd:
ma ora, la combinazione di idea tradizionale di matrimonio e famiglia, assieme a quella di sessualità in generale, e femminile in particolare, non regge più; la gente non si sposa più, si separa, e raramente quelli che restano insieme sono persone serene e hanno progenie intenzionata ad imitarli; che pensi di poter fare ?
Infatti è una realtà umana ed anche animale che si esista; è per merito o demerito, se noi siamo qui, delle scopate che hanno fatto i nostri avi perduti nel tempo, traendoci tutti fuori dal nulla o da qualcos'altro d'indefinibile. Ma se l'esperienza insegna è per merito della famiglia se tutti i bambini, compresi noi, siamo potuti crescere sani e continuare secondo l'insegnamento ricevuto, insegnamento affettuoso suppongo, a creare famiglia nella società in cui alla fine viviamo. Per esperienza devo dire che figli abbandonati, adottati, o con genitori belligeranti di solito non crescono sani di mente e quindi anche di corpo, mentre figli trattati da figli e quindi circondati dall'affetto dei genitori crescono di solito sani.
Considerando quindi che nei miliardi di esseri che siamo, la famiglia costituisca la cellula funzionale di un grande organismo che è la società, è, a mio avviso, su questa che bisogna puntare e dare alla famiglia tutte les chanses possibili per continuare tranquilla in un mondo che cambia velocemente, mettendo spesso in crisi i valori fondanti del nostro esistere ben ordinato e sereno. Avendo anche capito che chi è nel difetto tende a portare nello stesso difetto il suo prossimo è bene lasciare libera scelta nel costituire le unioni atte a procreare, decidere quindi se unirsi semplicemente come atto costitutivo difronte alla società o dare un senso maggiore che una semplice registrazione per constatazione, cioè come impegno, difronte alla società in cui si vive, da rispettare il meglio possibile, per tutto quello che ho detto sopra.
supponi male, perché l'affetto è una cosa molto recente, e non per cattiveria umana, ma per una distanza dovuta alla consapevolezza che una grandissima parte dei piccoli non sarebbe sopravvissuta ai 5 o 6 anni;
senza contare che non esiste "la famiglia", bensì ci sono modelli molto diversi di famiglia e comportamenti che la società ha adottato nelle diverse epoché; quella cui ti riferisci è solo una tra le tante e, appunto, recentissima;
appunto, questo si dice male, proprio perché l'affetto è una cosa abbastanza rara nell'accezione che oggi diamo ad esso; nel passato - anche recente - era assolutamente subordinato all'obbedienza, con conflitti penosi e circostanze che oggi riterremmo inaccettabili:Citazione:
a continuare a creare famiglia nella società in cui viviamo. Per esperienza devo dire che figli abbandonati, adottati, o con genitori belligeranti di solito non crescono sani di mente e quindi anche di corpo, mentre figli trattati da figli e quindi circondati dall'affetto dei genitori cresco di solito senza complessi.
guarda, il punto che ho sollevato è un altro, ma connesso:Citazione:
Considerando quindi che nei miliardi di esseri che siamo, la famiglia costituisca la cellula funzionale di un grande organismo che è la società, è, a mio avviso, su questa che bisogna puntare e dare alla famiglia tutte les chanses possibili per continuare tranquilla in un mondo che cambia velocemente, mettendo spesso in crisi i valori fondanti del nostro esistere ben ordinato e sereno. Avendo anche capito che chi è nel difetto tende a portare nello stesso difetto il suo prossimo è bene lasciare libera scelta nel costituire le unioni atte a procreare, decidere quindi se unirsi semplicemente come atto costitutivo difronte alla società o dare un senso maggiore che una semplice registrazione per constatazione, ma come impegno difronte alla società da rispettare il meglio possibile per tutto quello che ho detto sopra.
e cioè che siamo educati ad aspettative irrealistiche in relazione alla natura umana, nelle quali si educano le persone ad investire tutta la propria esistenza sull'elemento aleatorio della coppia; un po' come istigare i figli a giocare a poker come professione; puoi essere anche bravissimo, ma se ti dice male con le carte - ed è statisticamente molto probabile, se non certo - ti giochi l'esistenza;
pertanto, se si vogliono famiglie serene, è necessario depotenziare questo investimento assoluto sulla coppia che comporta la riduzione del partner ad oggetto, tessera funzionale alla propria realizzazione, e quindi non libero nell'immaginario di relazione; questa cosa ti spiega tutta la violenza che si produce in ambito famigliare;
tante persone sono incapaci di accettare che l'altro abbia una sua personalità e desideri che possono divergere, perché non sono educati all'idea; molti diventano violenti, altri si perdono nell'ansia del controllo e si rovinano l'esistenza, trascinando anche il coniuge e i figli; è rarissimo ascoltare dei figli contenti della propria educazione, e che affermano di volerla riprodurre coi loro piccoli;
non è una questione del tipo di matrimonio che si vuol concepire - dato che può funzionare a lungo, oppure disgregarsi in breve in ogni caso - ma proprio di come si viene educati a concepire una relazione, ad investirci la propria identità; ed è in questo che gioca un ruolo essenziale la sessualità femminile;
perché sino a quando quest'ultima sarà concepita come oggetto di scambio e valore, gli uomini e le stesse donne la penseranno in questo modo, anche senza esserne consapevoli, e la mentalità del possesso si sovrapporrà in modo irrealistico alla stessa natura umana, producendo i guasti che vediamo, un tempo meno vistosi solo perché il conflitto potenziale era smorzato da una disciplina violenta; una coercizione ambientale che ora possiamo osservare in altre società, come quelle islamiche, destinate a durare poco anche loro;
la situazione è un po' come quella di uno che abbia comprato uno stock di scarpe misura 39 pe il figlio di 13 anni; a quello poi è cresciuto il piede e ora porta il 43, ma siccome le scarpe sono state comprate, quelle si tiene; quindi, le sfonda, si tiene il male ai piedi, cammina male e ha problemi di postura, mal di testa e altri disturbi, oppure va in giro scalzo e le butta;
bene, ostinarsi a concepire la famiglia tradizionale come modello efficiente, quando non lo è mai davvero stato, e tantomeno lo può essere oggi, è come insistere a comprare scarpe per i figli della misura che avevano a 3 anni, educandoli che quella è la cosa giusta e che si fa così;
ripeto: un bel passo in avanti si sarà fatto quando il giudizio sulla sessualità di un ragazzo e di una ragazza sarà lo stesso; se il figliolo è un Casanova e tutto sommato i genitori sono soddisfatti del suo successo, del fatto che incontra, piace e si diverte, lo stesso deve avvenire per una figliola; finché lo stesso atteggiamento invece susciterà una generale riprovazione per la "zoccola", saremo nella barbarie e nel conflitto, umanità che porta scarpe di 3 o 4 misure più piccole del necessario.
Esageratooooooooooooooooo non ho mai inteso "cattiveria umana" e probabilmente neanche detto,l'avrai pescato tu dal tuo paniere:D; altrimenti ci saremmo anche tu ed io, tu soprattutto:dentone:; intendevo qualche essere tra gli umani che dovrebbe essere umano ed umano non è. Probabilmente avrà qualche gene che nell'evoluzione* si sarà disevoluto:asd:.. non vedo altra spiegazione se non nella mala educazione.
Ps. evoluzione = miglioramento
Buon Natale:volemose: