Ah beh certo, se non cambia il modo di approcciarsi al problema, e' matematico.
Israele parli anche con Hamas
di DAVID GROSSMAN
Come le volpi del racconto biblico di Sansone, legate per la coda a un'unica torcia in fiamme, cos
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Ah beh certo, se non cambia il modo di approcciarsi al problema, e' matematico.
Israele parli anche con Hamas
di DAVID GROSSMAN
Come le volpi del racconto biblico di Sansone, legate per la coda a un'unica torcia in fiamme, cos
Olmert dice che Hamas ha subito colpi durissimi durante la controffensiva israeliana, dice che ha sottovalutato la determinazione di Israele ed
[QUOTE=Pulsar;972596]Olmert dice che Hamas ha subito colpi durissimi durante la controffensiva israeliana, dice che ha sottovalutato la determinazione di Israele ed
Fine 2010. Se entro quella data non si sarà formato lo Stato Palestinese, con relativo rispetto dei confini e del diritto ad esistere di Israele, prepariamoci ad altre insulse e inutili carneficine...
http://www.ansa.it/opencms/export/si...876020755.html
Mentre al Cairo i dirigenti egiziani lavorano per mettere a punto un cessate il fuoco fra Israele e Hamas, forse gia' da giovedi', sul terreno la situazione e' tornata oggi a deteriorarsi quando miliziani palestinesi hanno attaccato il Neghev a piu' riprese.
Da Gerusalemme il premier Ehud Olmert ha avvertito che la reazione di Israele potrebbe essere ''non proporzionata'' e a Gaza i miliziani di Hamas hanno avuto ordine di sparpagliarsi per non rappresentare un obiettivo per la aviazione israeliana. Intanto nel governo Olmert - a circa una settimana dalle elezioni politiche - profondi dissensi sono maturati fra il ministro della difesa Ehud Barak, laburista, che punta a un accordo tacito con Hamas per una tregua prolungata, e il ministro degli esteri Tzipi Livni, Kadima, che insiste per un atteggiamento molto piu' rigido.
A Gerusalemme sono accolte con prudenza le notizie divulgate dalla rete televisiva al-Arabiya circa una disponbilita' di Hamas a sottoscrivere un accordo di cessate il fuoco di un anno sulla base delle proposte egiziane. Non e' escluso che si tratti di un espediente di Hamas per prevenire nuovi attacchi israeliani su Gaza alla vigilia delle elezioni del 10 febbraio, ha detto una fonte politica citata dalla radio militare. Ad accrescere il nervosismo dei dirigenti israeliani sono giunti appunto i ripetuti attacchi palestinesi (cinque razzi, tredici colpi di mortaio e un agguato armato ad una pattuglia di confine che perlustrava una pista ai bordi della striscia di Gaza).
Secondo il capo dell'intelligence militare gen. Amos Yadlin si tratta di attacchi condotti da gruppuscoli che cercano in tutti i modi di infiammare la zona di confine. Hamas, a suo parere, mantiene un atteggiamento passivo. Il Likud, principale partito di destra, comunque non lesina critiche al governo Olmert per non aver saputo riportare la calma nel Neghev e chiede una reazione forte.
''Non c'e' dubbio che una risposta ci sara' '' ha previsto in serata il vicepremier Haim Ramon, un dirigente di Kadima. Ma anch'egli si rende conto che proprio il ministro della difesa Barak esita a rimettere in moto la macchina da guerra.
''Barak - ha spiegato Ramon - vorrebbe giungere ad una intesa tacita con Hamas'' puntellata da una attivita' internazionale che impedisca il traffico di armi verso Gaza. Ma si tratta, ha precisato, solo di ''speranze''. D'altra parte Ramon lotta in seno al governo per impedire che Hamas (''una organizzazione terroristica e antisemita'') continui a mettere radici a Gaza. Cosa che, a suo parere, significa accettare che ai confini di Israele si crei ''una dependance iraniana''.
La Livni, ha precisato Ramon, concorda con il suo approccio. Fra la popolazione del Neghev intanto cresce il malumore nei confronti di Olmert, e la delusione per l'esito della operazione Piombo Fuso e' sempre piu' forte. ''Alle minacce di Olmert di rispondere agli ultimi lanci di razzi palestinesi non sono seguiti fatti'' ha notato Zwi Fogel, un ufficiale della riserva che vive nel Neghev occidentale.
''Inoltre non abbiamo ancora capito come Israele sapra' impedire il traffico di armi di verso Hamas, che tra un anno sara' prevedibilmente in grado di colpire Tel Aviv. Infine nessun progresso sembra essere stato compiuto per la liberazione di Ghilad Shalit'', il caporale tenuto in ostaggio da Hamas dal giugno 2006. Nella imminenza delle elezioni politiche questo malumore potrebbe penalizzare i partiti di governo e rafforzare i partiti della destra nazionalista, che gia' sono dati in netto vantaggio negli ultimi sondaggi.
Insomma, dopo l'ultima grande campagna "in difesa di Israele" e per riconquistare la benevolenza dell'elettorato, sembra che i risultati non abbiano portato ne uno ne l'altro.
- 8 alle elezioni. Non se ne puo' piu'!!!