Nozioni campate in aria....:Oddio::
"La tempesta smaschera la nostra vulnerabilità e lascia scoperte quelle false e superflue sicurezze con cui abbiamo costruito le nostre agende, i nostri progetti, le nostre abitudini e priorità. Ci dimostra come abbiamo lasciato addormentato e abbandonato ciò che alimenta, sostiene e dà forza alla nostra vita e alla nostra comunità. La tempesta pone allo scoperto tutti i propositi di “imballare” e dimenticare ciò che ha nutrito l’anima dei nostri popoli; tutti quei tentativi di anestetizzare con abitudini apparentemente “salvatrici”, incapaci di fare appello alle nostre radici e di evocare la memoria dei nostri anziani, privandoci così dell’immunità necessaria per far fronte all’avversità.
Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri “ego” sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli.
«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, la tua Parola stasera ci colpisce e ci riguarda, tutti. In questo nostro mondo, che Tu ami più di noi, siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato. Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: “Svegliati Signore!”.
«Perché avete paura? Non avete ancora fede?». Signore, ci rivolgi un appello, un appello alla fede. Che non è tanto credere che Tu esista, ma venire a Te e fidarsi di Te. In questa Quaresima risuona il tuo appello urgente: “Convertitevi”, «ritornate a me con tutto il cuore» (Gl 2,12). Ci chiami a cogliere questo tempo di prova come un tempo di scelta. Non è il tempo del tuo giudizio, ma del nostro giudizio:
il tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa, di separare ciò che è necessario da ciò che non lo è. È il tempo di reimpostare la rotta della vita verso di Te, Signore, e verso gli altri. E possiamo guardare a tanti compagni di viaggio esemplari, che, nella paura, hanno reagito donando la propria vita. È la forza operante dello Spirito riversata e plasmata in coraggiose e generose dedizioni. È la vita dello Spirito capace di riscattare, di valorizzare e di mostrare come le nostre vite sono tessute e sostenute da persone comuni – solitamente dimenticate – che non compaiono nei titoli dei giornali e delle riviste né nelle grandi passerelle dell’ultimo show ma, senza dubbio, stanno scrivendo oggi gli avvenimenti decisivi della nostra storia: medici, infermiere e infermieri, addetti dei supermercati, addetti alle pulizie, badanti, trasportatori, forze dell’ordine, volontari, sacerdoti, religiose e tanti ma tanti altri che hanno compreso che nessuno si salva da solo. Davanti alla sofferenza, dove si misura il vero sviluppo dei nostri popoli, scopriamo e sperimentiamo la preghiera sacerdotale di Gesù: «che tutti siano una cosa sola» (Gv 17,21). Quanta gente esercita ogni giorno pazienza e infonde speranza, avendo cura di non seminare panico ma corresponsabilità. Quanti padri, madri, nonni e nonne, insegnanti mostrano ai nostri bambini, con gesti piccoli e quotidiani, come affrontare e attraversare una crisi riadattando abitudini, alzando gli sguardi e stimolando la preghiera. Quante persone pregano, offrono e intercedono per il bene di tutti. La preghiera e il servizio silenzioso: sono le nostre armi vincenti."
http://www.vatican.va/content/france...-epidemia.html
"Dov’è finito il delirio di onnipotenza che una volta caratterizzava solo i pazzi e adesso e fino ad un mese fa consentiva a tutti di fare tutto ciò che ritenevano opportuno pur di raggiungere i propri obiettivi. Dov’è finita la corsa al guadagno? Guadagno facile, non facile, giusto, ingiusto che consentiva a tutti, fino a qualche mese fa, di innalzare, distruggere, organizzare, tramare con persone, per persone e cose. Tutto, si faceva di tutto, pur di abbuffarsi. Dove sono finiti i rapporti interpersonali avvelenati dall’invidia personale e professionale, dalla cattiveria, dall’arrivismo, dall’egoismo. Dove sono finiti? È bastato un virus per rinsavire tutti e se tanto mi dà tanto benvenuto Virus perché non se ne poteva più. Eravamo arrivati proprio alla frutta. E allora benvenuto Corona Virus se questo può servire ad un ritorno all’essenziale ed a una revisione dei propri comportamenti. Benvenuto se questo ci fa mettere in testa che siamo un soffio e che non siamo padroni neppure dell’istante che viene dopo l’attimo. Benvenuto se questo ci fa riflettere sul bene che abbiamo quando abbiamo un pezzo di pane e che bisogna onorarlo lavorando con serietà e giudizio. Ben venga il Virus se questo mi porta a riflettere che quello che ho davanti è mio fratello e mia sorella e merita lo stesso rispetto che pretendo per me. Benvenuto Corona Virus se sei riuscito a farci riflettere su tutto questo."
http://www.strettoweb.com/2020/03/co...nziale/981298/
Nota il linguaggio paradossale, Laura. Se neppure dopo questa tragedia ci mettiamo in discussione, passerà il Coronavirus e ne arriverà un altro: Matematico! O si cambia adesso il modello di Vita e di sviluppo o andremo avanti a oltranza, impertèrriti. Fino all'estinzione.