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“Il male non esiste” (2023) di Ryusuke Hamaguchi
In una località di montagna non lontana da Tokyo una società ha acquistato un terreno per costruirci un campeggio che possa attrarre un tipo di turismo altolocato. La popolazione locale lamenta che la struttura andrebbe a rompere l’equilibrio con natura e animali, soprattutto gli scarichi fognari potrebbero inquinare la falda acquifera dalla quale l’intero ambiente trova sostentamento. L’argomento non è dissimile da quello trattato dall’ultimo film di Scorsese, dove l’opera di convincimento nei confronti dei locali può essere attuata attraverso vantaggi economici, presunti o meno, creati da un’attività profittevole. Il film ha vinto il Gran premio della giuria a Venezia, mentre due anni fa Hamaguchi vinse l’Oscar per il miglior film internazionale con “Drive my car”. Il suo cinema non ti colpisce per una qualità tecnica particolare della direzione ma con l’equilibrio e la delicatezza dei temi trattati che nel caso in questione viene espressa al massimo della sua potenza nella bellissima sequenza finale dove accanto a una situazione drammatica non viene persa la forma poetica della narrazione.
Il male non esiste ****
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Ieri ho visto al cinema "Santocielo" film di Francesco Amato e interpretato da Ficarra e Picone.
Divertente commedia italiana su una nuova Annunciazione in chiave moderna.
Il mondo merita una nuova chance oppure un nuovo diluvio, l'estinzione del genere umano?
In Paradiso decidono per l'invio di un nuovo Messia e un angelo pasticcione tocca e ingravida per errore Nicola.
Sorpresa finale riguardo al....nuovo Messia che non svelo :D.
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“Manodrome” (2023) di John Trengove
Ancora da Berlino. Ralph è un tassista Uber, va in palestra e prende pillole per gonfiarsi, la fidanzata aspetta un figlio. Ha problemi psicologici che si porta dietro dall’infanzia e invece di essere assistito da un buon psicologo si affida a persone che non fanno che enfatizzare il suo turbamento. La discesa gli inferi è automatica. Il film in generale non ha ricevuto buone recensioni a me invece è piaciuto, per la regia precisa, scarna e senza fronzoli e per la notevole interpretazione di Jesse Eisenberg.
Manodrome ***
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Eisenberg è quello di Batman contro Superman?
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Truth, il prezzo della verità. Con Robert Redford e Cate Blanchett. Il primo conferma il suo straordinario talento, la seconda è stata per me una piacevolissima sorpresa!
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Eisenberg è quello di Batman contro Superman?
Leggo dalla sua filmografia che c'è anche Batman. Io lo conoscevo per i film con Woody Allen.
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“Maestro” (2023) di Bradley Cooper
Ancora una biografia, questa volta sulla vita artistica e non solo di Leonard Bernestein, compositore e direttore d’orchestra uno dei più acclamati musicisti del secolo scorso. Si parte con il b/n (grigio topo) degli inizi quando viene chiamato a sostituire su un palco Bruno Walter, sino al periodo più recente in un colore decisamente più accettabile. Personalità versatile, anche nella vita privata non conosce limiti sposandosi con un’attrice dalla quale ebbe tre figli pur essendo dichiaratamente omosessuale. Il film è stato presentato in concorso a Venezia e rappresenta un autentico tour de force per Bradley che firma il soggetto, la sceneggiatura, la direzione e per non lasciare nulla al caso interpreta pure Bernstein, devo dire in maniera egregia. Oscar in arrivo.
Maestro ***
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Due film in concorso all’ultimo Cannes visti entrambi in lingua originale con sottotitoli in italiano e soprattutto, la cosa più importante, con le sale piene.
“Foglie al vento” (2023) di Aki Kaurismaki
Un uomo e una donna si incontrano in un locale di Helsinki. Lei lavora in un supermarket, lui è operaio in una impresa siderurgica. Entrambi vengono licenziati, lei perché tenta di portare a casa un cibo scaduto, lui perché sorpreso a bere durante il lavoro. Il film, che a Cannes ha vinto il premio della giuria, mette in risalto la vita semplice e spartana dei protagonisti, condita da un sottile umorismo anche quando il destino sembra accanirsi nei loro confronti.
Foglie al vento ***
“Perfect days” (2023) di Wim Wenders
Vengono raccontate le giornate sempre uguali di Hirayama, operatore ecologico dei bagni pubblici di Tokyo. La routine per l’uomo è un valore, e ogni fase della giornata viene svolta con profitto e mai vissuta come un peso. E’ un uomo per certi versi fuori dal tempo: legge continuamente libri (assolutamente cartacei), scatta foto con una vecchia macchina automatica (con il rullino), ascolta rock anni 60/70 (con le vecchie cassette), crede che Spotify sia un negozio. Neppure l’arrivo improvviso della giovane nipote scappata di casa lo smuove dalla sua quotidianità, anzi è la ragazza che piacevolmente si adegua ai ritmi e alle consuetudini dello zio. Il film a Cannes si è portato via il premio per la miglior interpretazione maschile e rappresenta un progetto quasi didascalico che nelle mani di un maestro quale è Wenders diventa un bel film.
Perfect days ***
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Questo non devo perdermelo. Grazie!
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Ieri sera sono stato "miracolato": il preistorico VHS si é acceso, ha accettato la cassetta ed ha riprodotto, perfettamente e senza intoppi, la videocassetta (del millennio ormai trascorso) di "Alice nel paese delle meraviglie" di W.Disney, in italiano, doppiaggio "originale".
Un capolavoro: é senza-tempo.
"capolavoro"....per i semplici, cinematograficamente incolti come me.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Ieri sera sono stato "miracolato": il preistorico VHS si é acceso, ha accettato la cassetta ed ha riprodotto, perfettamente e senza intoppi, la videocassetta (del millennio ormai trascorso) di "Alice nel paese delle meraviglie" di W.Disney, in italiano, doppiaggio "originale".
Un capolavoro: é senza-tempo.
"capolavoro"....per i semplici, cinematograficamente incolti come me.
L'unico cartone Disney che amo.
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Saltbrun
Va bene tutto in questo mondo in cui c'è troppo di tutto, però se hai letto Shakespeare e un po' di tragedie greche lo puoi saltare a pie' pari.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
Due film in concorso all’ultimo Cannes visti entrambi in lingua originale con sottotitoli in italiano e soprattutto, la cosa più importante, con le sale piene.
“Foglie al vento” (2023) di Aki Kaurismaki
Un uomo e una donna si incontrano in un locale di Helsinki. Lei lavora in un supermarket, lui è operaio in una impresa siderurgica. Entrambi vengono licenziati, lei perché tenta di portare a casa un cibo scaduto, lui perché sorpreso a bere durante il lavoro. Il film, che a Cannes ha vinto il premio della giuria, mette in risalto la vita semplice e spartana dei protagonisti, condita da un sottile umorismo anche quando il destino sembra accanirsi nei loro confronti.
Foglie al vento ***
“Perfect days” (2023) di Wim Wenders
Vengono raccontate le giornate sempre uguali di Hirayama, operatore ecologico dei bagni pubblici di Tokyo. La routine per l’uomo è un valore, e ogni fase della giornata viene svolta con profitto e mai vissuta come un peso. E’ un uomo per certi versi fuori dal tempo: legge continuamente libri (assolutamente cartacei), scatta foto con una vecchia macchina automatica (con il rullino), ascolta rock anni 60/70 (con le vecchie cassette), crede che Spotify sia un negozio. Neppure l’arrivo improvviso della giovane nipote scappata di casa lo smuove dalla sua quotidianità, anzi è la ragazza che piacevolmente si adegua ai ritmi e alle consuetudini dello zio. Il film a Cannes si è portato via il premio per la miglior interpretazione maschile e rappresenta un progetto quasi didascalico che nelle mani di un maestro quale è Wenders diventa un bel film.
Perfect days ***
Attendevo questa tua recensione, proprio di questi due film che avevo preso di mira.
Quindi non ti sei annoiato per il ritmo lento e perché non succede nulla di rilevante?
Mi consigliano pure il cartone animato Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki. Non amo particolarmente i cartoni animati, ma questo pare essere molto notevole.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Attendevo questa tua recensione, proprio di questi due film che avevo preso di mira.
Quindi non ti sei annoiato per il ritmo lento e perché non succede nulla di rilevante?
Mi consigliano pure il cartone animato Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki. Non amo particolarmente i cartoni animati, ma questo pare essere molto notevole.
Annoiato no, mai. Non li avrei recensiti positivamente. Quello che debba succedere sempre qualcosa ti distrae da altri elementi del film e questi hanno entrambi uno stile forte, riconoscibile.
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“Enea” (2023) di Pietro Castellito
Dall'alto Roma sembra un campo di concentramento, dice uno dei protagonisti del film. Una società decadente e in disfacimento dove le persone vivono di rimpianti ma continuano ad alimentare il vuoto che li circonda, tra depressioni e frustrazioni. In concorso a Venezia ero in dubbio se vederlo per via di recensioni di segno opposto e in effetti il film si presta a giudizi differenti. Da un punto di vista tecnico, come montaggio e regia, non si discute; la sceneggiatura invece non sempre mi sembra scritta benissimo con avvenimenti che sembrano infilati quasi per caso, e alcuni personaggi poi sono inutili o non rappresentati al meglio e nell'ultima parte il film si trascina un po'. Ma alcune sequenze, sospese tra Sorrentino e Inarritu, sono davvero apprezzabili.
Enea ***
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Visto ieri "Perfect days", Barrett. Voto 9. Non aggiungo altro, non voglio sciupare niente di questo splendido film.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Saltbrun
Va bene tutto in questo mondo in cui c'è troppo di tutto, però se hai letto Shakespeare e un po' di tragedie greche lo puoi saltare a pie' pari.
Visto, tutti ne parlano e mi è venuta la curiosità di vederlo, mi è piaciuto, certo tanti richiami e rimandi ad altri film oltre che alla tragedia, comunque la scena finale, che tanti criticano e giudicano banale, l'ho trovata molto azzeccata
Per le due o tre scene che hanno scandalizzato, penso molto dipenda dalla sensibilità personale, l'unica che un poco mi ha disgustato è quella della vasca da bagno
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
“Perfect days” (2023) di Wim Wenders
Vengono raccontate le giornate sempre uguali di Hirayama, operatore ecologico dei bagni pubblici di Tokyo. La routine per l’uomo è un valore, e ogni fase della giornata viene svolta con profitto e mai vissuta come un peso. E’ un uomo per certi versi fuori dal tempo: legge continuamente libri (assolutamente cartacei), scatta foto con una vecchia macchina automatica (con il rullino), ascolta rock anni 60/70 (con le vecchie cassette), crede che Spotify sia un negozio. Neppure l’arrivo improvviso della giovane nipote scappata di casa lo smuove dalla sua quotidianità, anzi è la ragazza che piacevolmente si adegua ai ritmi e alle consuetudini dello zio. Il film a Cannes si è portato via il premio per la miglior interpretazione maschile e rappresenta un progetto quasi didascalico che nelle mani di un maestro quale è Wenders diventa un bel film.
Perfect days ***
Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Visto ieri "Perfect days", Barrett. Voto 9. Non aggiungo altro, non voglio sciupare niente di questo splendido film.
La quintessenza della dignità umana.
Un bel film (splendido mi sembra eccessivo), con un’interpretazione eccezionale, soprattutto nell’ultima lunga scena.
P.S. Ma voi avete capito il ruolo di quell’uomo che danza nel parco e poi ricompare in varie scene con uno zaino di legna?
Cinema pieno, soprattutto di giovani.
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Anche da noi, buon segno!
Per me il legno rappresenta la Natura...le cose semplici della Natura. Anche le immagini ricorrenti di rami che si stagliano sul cielo alla ricerca di una Pace che non è rinuncia né moderazione, ma piuttosto silenziosa forma di empatia universale....:)
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Anche voi siete stati avvisati che dopo i titoli di coda c'erano ulteriori immagini relative alle ombre scaturite dal movimento delle foglie degli alberi e del loro significato?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
Anche voi siete stati avvisati che dopo i titoli di coda c'erano ulteriori immagini relative alle ombre scaturite dal movimento delle foglie degli alberi e del loro significato?
No, nessuno ci ha avvisati, infatti non le ho viste.
Subodoro fossero simili alle immagini da lui scattate al parco o no? O erano in movimento? A colori?
M'incuriosisce questo, perché allora anche il gioco tra lui e l'uomo malato acquisisce maggior significato.
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Ho recuperato la parola da google. Viene spiegato nelle ultime immagini in b/n del film, con le foglie mosse dal vento e le ombre che ne scaturiscono, che la parola Komorebi indica quell'effetto di luce che filtra tra gli alberi, che il protagonista del film coglie ogni giorno
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
Ho recuperato la parola da google. Viene spiegato nelle ultime immagini in b/n del film, con le foglie mosse dal vento e le ombre che ne scaturiscono, che la parola Komorebi indica quell'effetto di luce che filtra tra gli alberi, che il protagonista del film coglie ogni giorno
Grazie!
Ma scusa se insisto: le immagini finali erano uguali a quelle che lui vedeva ogni giorno o c'era, in più, l'effetto delle ombre?
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Tutti quelli di Harry Potter, in lingua originale
Sono sopravvissuta solo perché sapevo che ad un certo punto sarebbero finiti
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Grazie!
Ma scusa se insisto: le immagini finali erano uguali a quelle che lui vedeva ogni giorno o c'era, in più, l'effetto delle ombre?
Esatto. La differenza che erano in b/n accentuando le ombre.
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“The holdovers” (2023) di Alexander Payne
Un pittoresco insegnante è costretto a rimanere a scuola con alcuni studenti durante il periodo precedente alle vacanze di Natale. In questo contesto, con i comportamenti goliardici post 68 dei ragazzi, in netto contrasto con il fare granitico dell’insegnante, il film appare banale e simile a tanti altri già visti. Quando però quattro dei cinque studenti lasciano l’istituto per le vacanze e il professore rimane con un solo ragazzo e la cuoca il film acquisisce spessore cambiandone la prospettiva. I tre, nella solitudine di un arco temporale solitamente dedicato ai festeggiamenti in famiglia, costruiscono un rapporto amichevole che va oltre quello che i loro ruoli all’interno dell’istituto solitamente permette, con atteggiamenti confidenziali relativi alla loro vita privata, discussioni sui più svariati argomenti, anche se poi ognuno di loro fa valere il proprio punto di vista, partecipando a feste e a cene come vecchi amici. La fine ricorda per certi aspetti “L’attimo fuggente” ma il quadretto che Payne riesce a tirar fuori è sicuramente convincente.
The holdovers ***
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
Esatto. La differenza che erano in b/n accentuando le ombre.
Proprio come pensavo, grazie!
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Nei giorni scorsi sono uscite le nominations agli Oscar. Queste quelle relative al miglior film, sezione generale e internazionale.
American Fiction, regia di Cord Jefferson
Anatomia di una caduta (Anatomie d'une chute), regia di Justine Triet
Barbie, regia di Greta Gerwig
The Holdovers - Lezioni di vita (The Holdovers), regia di Alexander Payne
Killers of the Flower Moon, regia di Martin Scorsese
Maestro, regia di Bradley Cooper
Oppenheimer, regia di Christopher Nolan
Past Lives, regia di Celine Song
Povere creature! (Poor Things), regia di Yorgos Lanthimos
La zona d'interesse (The zone of interest), regia di Jonathan Glazer
Mi mancano tre film uno in sala da oggi, un altro in uscita. Di Barbie ho visto 5 minuti. C'è anche Anatomia di una caduta vincitore della Palma d'oro a Cannes che io non avevo recensito bene per una seconda parte un po' trascinata.
Io capitano, regia di Matteo Garrone (Italia)
Perfect Days, regia di Wim Wenders (Giappone)
La società della neve (La sociedad de la nieve), regia di Juan Antonio Bayona (Spagna)
The Teachers' Lounge, regia di İlker Çatak (Germania)
La zona d'interesse (The zone of interest), regia di Jonathan Glazer (Regno Unito)
C'è anche il film di Garrone, cosa non scontata. Sarà difficile portare a casa la statuetta.
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