eh, non sono pi� i tempi di biagi e brera :D
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eh, non sono pi� i tempi di biagi e brera :D
l'anno scorso ho dovuto comprare nella libreria aziendale un libro di vespa che mi era stato richiesto da persona degna ma destrorsa. mi sono vergognata assai, qui mi conoscono.
eh, almeno quello. la signora � di destra e ricca ma tirchia :D
a widow's story - a memoir (joyce carol oates)
amo jco - la sua fiction. come per altri scrittori di fiction che amo, temevo abbastanza il suo impatto con l'autobiografia: ho visto che � una prova difficile per molti. nel suo caso la prova, secondo me, non � riuscita bene. la storia del suo primo anno di vedovanza mi � sembrata molto spesso artefatta, non abbastanza sentita n� autentica, poco credibile. si legge volentieri, per carit�, ma le parti che mi sono piaciute di pi� riguardano altro - le discussioni sulla letteratura, per esempio, ecco quelle mi hanno incatenata alle pagine. quando parla di s� e di suo marito ci si chiede come una donna possa conoscere cos� poco un uomo che sostiene di aver adorato, come una donna anziana possa davvero rimanere insonne cos� a lungo come dice, come il pensiero costante del suicidio possa essere discusso con tanta freddezza se davvero esercita un fascino (ma qui ammetto che mi potrei sbagliare). alla fine dell'anno di vedovanza la signora annuncia di essersi tenuta viva, pi� o meno, confermando quell'impressione reiterata di una vita mutilata, senza senso n� direzione, che ha voluto trasmettere per tutte le 400 pagine. per� io verso la met� del libro, trovandomi spiazzata da questa jco sconosciuta (la signora joyce smith lo dice per prima: lei e jco sono due entit� diverse), ho girato internet in cerca delle opinioni di chi ha letto il suo libro prima di me e ho scoperto il piccolo segreto di quell'anno tra il 2008 e il 2009. prima che l'anno scoccasse, la vedova (quella che nei momenti pi� amari parla di s� in terza persona) era fidanzata con quello che � diventato il suo secondo marito, e l'aveva conosciuto meno di sei mesi dopo la morte del primo. non la considero affatto una colpa, sia chiaro, ma una disonest� verso il lettore che crede di leggere un memoir s�.
ho scoperto gli altarini della vedova smith aka jco in una recensione che parla della tua didion, precisamente qui:
http://www.nytimes.com/2011/02/14/books/14book.html
piet�, mi aRendo!
(per� questa me la traduci tu: Ms. Oates likes to vacuum)
per� riconoscimi che anche se non leggo per evidente carenza linguistica il nyt avevo colto il nesso fra le due str...aordinarie scrittrici.
perch� in italia non ci sono recensioni cos� maligne e divertenti?
persecuzione (alessandro piperno)
tutti lodano la tua prosa, piperno, e tu mi dici che un nome pu� essere potabile?
comunque il libro per il resto non � male. peccato aver scoperto solo all'ultima pagina che � la prima parte di un dittico. ora mi tocca leggere inseparabili, forse.
"The Gamble" di T. Ricks, un minimo di informazione decente sulla II guerra in Iraq, parla molto di Petraeus, ma non � la biografa famosa, per� l'ho iniziato ieri dopo la notizia delle dimissioni.
Interessante, il libro.
(Inoltre ho scoperto che Petraeus corre i 20 km ad una media di 3,5 minuti al km a 60 anni).
3,5 km al minuto? sicuro?
Figa ma sei un correttore di bozze di incredibile efficacia, correggo. E' l'invidia.
:asd:
(� che ho provato a calcolare a quanti kmh sarebbe andato)