Ahahahahahahah
In quella di cristallo forse non entra :D
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Proprio perché la Felicità sta altrove!
La REALTÀ cosa ci dice Laurina? Che a fronte di tanti "diritti" acquisiti, la Società è piena di persone infelici. Sole. Deluse. Disorientate. Disilluse. Incapaci di pensare un futuro...un orizzonte....una prospettiva...
Vorrei capire, credo non solo io, un pò più nello specifico questo nesso fra infelicità nonostante i diritti e libertà. Perché potremmo capire fra le righe, che forse si stava meglio quando si stava peggio, con meno libertà e diritti. In questo caso sarebbero graditi esempi.
beh, io la cosa un po' ho cercato di spiegarla, perché la relazione non è peregrina:
la felicità/infelicità-angoscia è - nella misura in cui si può induttivamente individuare una condizione - correlata alla capacità di specificare un desiderio agibile;
in altri termini, avere un orizzonte di possibilità alla nostra portata, dove sia le aspirazioni, sia le inevitabili sconfitte sono proporzionate alla capacità di perseguirle/sopportarle; hai fatto una fatica per laurearti, e avuto la soddisfazione di farlo, con tutte le conseguenze; la tua libertà di aspirare alla presidenza degli USA era limitata dal fatto di non essere titolata a candidarti, quindi non hai sofferto per questo;
ma se l'orizzonte del possibile non ti pone dei vincoli, non hai nemmeno la possibilità di specificare obiettivi perseguibili, e quindi un desiderio la cui realizzazione genera soddisfazione; questo è il postulato generale;
mo', Cono lo interpreta a modo suo, prendendo di mira determinate libertà e il loro fisiologico impatto destabilizzante;
e non avrebbe nemmeno tecnicamente torto; può anche darsi che alcune persone in fondo sarebbero disposte a rinunciare a determinate libertà e si sentirebbero più felici; ma è un discorso ozioso, inutile sul piano pratico;
c'era la storiella del del manager milanese di origini meridionali, che spiegava al cugino disoccupato e sdraiato sulla spiaggia del culo che si è fatto da emigrante per potersi permettere due settimane di vacanze su quella spiaggia, e il cugino che che gli rispondeva con un cenno: perché, io che sto facendo, senza tutta quella fatica ? :asd:
che è un po' anche quella postura aristocratica alla PPP di compiangere il povero alienato dalle sua radici e condizioni, "infelice" nell'orrenda periferia in cui sarebbe stato deportato;
ma la natura umana - ce lo diceva Leopardi - prova felicità nell'attesa/aspettativa; quanto vale giocarsi una possibilità contro la rassegnazione ?
la libertà è anche quella di rischiare la sconfitta, e pure l'eventuale infelicità;
ma la psiche di Cono è troppo spaventata per questo, e quindi lui abbraccia tendenzialmente la rassegnazione; ma si becca anche il quantum di infelicità di questa, e perciò difficilmente tollera chi ci prova e scappa, fa il bagno, beve, gli bruciano gli occhi, disobbedisce alla mamma; lui sta sulla sdraio con la maglietta e il panino e guarda gli altri mimmi che giocano e nuotano; come pensi si senta ?
Io credo che se a Cono, con la maglietta sulla sdraio
Porti delle patatine con la mayo
Ma non più di tre
Cinque olive sacla’, proprio a voler esagerare
Tre mele cotte
2/3 pavesini e un litro di latte olandese
Lui è contento
:D
quindi lui abbraccia tendenzialmente la rassegnazione; ma si becca anche il quantum di infelicità di questa, e perciò difficilmente tollera chi ci prova e scappa, fa il bagno, beve, gli bruciano gli occhi, disobbedisce alla mamma; lui sta sulla sdraio con la maglietta e il panino e guarda gli altri mimmi che giocano e nuotano; come pensi si senta
Il problema è proprio qui , tutti gli altri che si divertono troppo trombando a nastro ma che va a turbare l'infelicità di qualcuno
Io trovo che sia angosciante vivere nella sempre piena consapevolezza che Dio debba accompagnarci, seguirci, essere presente, perché solo la sua presenza ci rende felici e gioiosi di essere figli suoi per grazia ricevuta finché morte non ci unisca (sempre se siamo meritevoli e pentiti dei nostri peccati).
Ma dopo averlo ringraziato per averci messo al mondo, aver imparato etica e morale, della serie non fare agli altri ciò che non vuoi altri facciano a te, un pò di libertà, fiducia e indipendenza, non darebbe lecito, fino al giudizio "Magistrale"?
Ogniuno si costruisce la propria realtà e decide di vivere il proprio inferno o benessere, interiore , in problema sta l' invasione e la coercizione nella realtà altrui
Dio non ha bisogno di intermediari per manifestarsi perché è già tutto manifestato nel bene e nel male e sta nel singolo individuo comprendere.
ciò che si evidenzia in certi comportamenti è puro fanatismo come ripetere copia incollare testi religiosi a proprio vantaggio non esiste nulla di più peccaminoso .
Non vorrei essere nei loro panni a termine esistenza quando sarà il momento di presentare il proprio curriculum
Ciao Dietry, ben ri-trovato
Dici che dio e’ un tipo incazzoso, che se la prende con chi nella vita ha scopiazzato e scimmiottato la sua immagine, a destra e a manca? :D
Il Signore si serve di chi vuole, amici ed amiche: San Francesco non era nessuno. Un piccolo frate lurido sporco e scalzo che proclamava l'Amore di Dio....
se sei tu a dirlo pecchi anche di presunzione , ora conoscendoti farai la parte del martire , termina quì la mia partecipazione o contribuisco al tuo autolesionismo
ma preghiamo per la tua salvezza
L'Uomo sta bene quando vive in Armonia, Laura: con Dio, con gli Altri e con la Natura intorno a sé. Non serve a niente fare paragoni fra le diverse epoche storiche. Il problema è prettamente esistenziale. Quello che possiamo constatare oggi è la profonda infelicità di tanti Uomini e tante Donne. Che preferiscono vivere da soli piuttosto che affrontare il "rischio" del combattimento, del contatto quotidiano, della lotta per capirsi, comprendersi, accettarsi, perdonarsi ed amarsi a vicenda. Che si ritrovano a quarant'anni in mezzo al guado. Né carne né pesce. Apparentemente libere. Ma di una libertà che ha come prezzo amaro da pagare, la solitudine.
C'è una chiamata, Michele: il protagonista è sempre e soltanto Dio....
26]Considerate infatti la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti secondo la carne, non molti potenti, non molti nobili. [27]Ma Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è debole per confondere i forti, Dio ha scelto ciò che nel mondo è ignobile e disprezzato e ciò che è nulla per ridurre a nulla le cose che sono, perché nessun uomo possa gloriarsi davanti a Dio.
(1. Lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi)
In tal caso credo si tratta di possessione maligna perché l'amore che vuoi ottenere è un tantino fastidioso, te lo dice un credente
E quindi?
Hai risposto? No, come fai sempre e fai finta di non essere tu il primo a tirare fuori qualcosa.
Ti faccio rispondere da Recalcati, massimo esperto in materia:
È ancora possibile credere alla promessa di un amore che sia capace di andare oltre la fugacità dell’incontro? Un amore che voglia scommettere contro lo scorrere del tempo che sembra destinato inevitabilmente a consumarlo? Se ormai è possibile godere della sessualità pur rimanendo eternamente single, non è l’orizzonte dell’amore di coppia destinato inevitabilmente al tramonto?
Ci parla di questa inattualità dell’amore l’ultimo libro di Massimo Recalcati, Non è più come prima. Elogio del perdono nella vita amorosa (Raffaello Cortina, 2014): un “cantico dedicato all’amore che resiste e che insiste nella rivendicazione del suo legame con ciò che non passa, con ciò che sa durare nel tempo” (p. 12). Un libro che consigliamo di leggere insieme a un’altra grande riflessione lacaniana sull’amore: quel piccolo capolavoro che è Elogio dell’amore di Alain Badiou, recentemente tradotto in italiano dall’editore Neri Pozza. Perché in un mondo iper-sessualizzato com’è quello in cui viviamo oggi a farne le spese è proprio l’amore, come dicono eloquentemente i manifesti pubblicitari di Meetic che annunciano la possibilità di “amare senza innamorarsi” o “senza soffrire” o ancor più chiaramente “senza correre alcun rischio”.
https://rassegnaflp.wordpress.com/20...iu-come-prima/
Rispondi tu invece di nasconderti e fare i soliti giochini.
È Libertà questa, secondo te?
Rispondi sulla questione oggi contro ieri.
A volte sembri una bambina capricciosa, eppure hai passato i quaranta....
Quel che è evidente (e che Recalcati sottolinea) è l'assoluta dicotomia fra diritti e felicità. "Non è più come prima" titolo del libro, proprio nel senso che una volta si era disposti a combattere, per l'Amore: oggi no, lo si trova troppo faticoso. Privilegiamo il mordi e fuggi. Anche se comporta, alla lunga, infelicità e solitudine.
Cosa ci incastrano i diritti con il combattere per amore?
Perché combattere in amore? Che è una guerra?
Esplico. Ai miei occhi tu non mi sembri un inviato e nemmeno un missionario, mi sembri qualcuno in cerca di trovare una identità di clamore per soddisfare le tue aspirazioni egoistiche con un punta di intelligenza demoniaca , il missionario aiuta la povera gente a sopravvivere ed ha un ruolo completamente differente dall' indottrinamento NON richiesto come il tuo.
Ora se la butti a fare la vittima significa che ci ho azzeccato
Più che altro sembra che ci prenda tutti per il didietro.