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“Lee” (2023) di Ellen Kuras
Lee Miller racconta la sua vita a un intervistatore (solo alla fine si saprà chi è). Inizialmente si gode la vita posando come modella, poi diventa fotografa di moda lavorando per Vogue. Ma Lee è una donna che ha bisogno di emozioni forti, che non riesce a rimanere a casa a fare la moglie, così quando in Europa scoppia il secondo conflitto mondiale si arruola come fotografa di guerra. Il film è un’opera prima, Ellen Kuras sino ad ora aveva lavorato nel cinema come direttrice di fotografia e il suo film probabilmente riflette gli stili che ha assorbito durante la sua professione finendo per non averne uno suo. La parte migliore è quella finale quando Lee documenta le atrocità della guerra e la regista riesce finalmente a tirar fuori una direzione più naturale e meno controllata. Inutile della bravura di Kate Winslet, la quale che ad un certo punto delle riprese del film deve pure finanziarlo per carenza di fondi. Bellissimi i tioli di coda con le foto originali che durante il film avevamo visto rifatte.
Lee ***
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“Palazzina Laf” (2023) di Michele Riondino
Un operaio dell’Ilva viene promosso a impiegato senza alcun merito al solo scopo di comunicare alla direzione quello che gli altri dipendenti confinati in una palazzina si dicono e organizzano. Il polo siderurgico è in procinto di passare di mano e la nuova proprietà vuole ridurre i costi ed eliminare figure professionali inaffidabili e inutili per i nuovi obiettivi, oltre che costose. L’ex operaio fa un ottimo lavoro, la direzione guidata dal direttore Basile interpretato da Elio Germano, viene a conoscenza in anticipo delle manovre contrarie agli interessi dell’azienda da parte dei dipendenti esclusi dal ciclo produttivo. La sua sbadataggine però finirà per diventare un pericolo non solo nei confronti dei colleghi emarginati ma anche per la direzione. Convincente la regia di Riondino, impegnato anche nell’interpretazione del protagonista; ho soltanto trovato semmai un po’ manieristica le parti in cui era necessaria una recitazione corale degli attori; anche la sequenza del processo, dove il protagonista certifica la sua ridicolaggine, poteva essere girata con quella cura che non è mancata al resto del film.
Palazzina Laf ***
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Elio Germano è l'attore italiano più bravo.
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Barrett, andrai a vedere Le assaggiatrici?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Barrett, andrai a vedere Le assaggiatrici?
Se esce la versione originale in tedesco con sottotitoli
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“The Thin Red Line” (1998) di Terrence Malick
Nelle scorse settimane a “Hollywood Party” si parlava di Paul Schrader, regista e soprattutto sceneggiatore (“Taxi Driver”) e del suo libro “Il trascendente nel cinema”, che prendendo spunto dalla sua tesi di laurea fa una trattazione su quello che di mistico c’è in alcuni autori e nel caso specifico nel cinema di Ozu, Bresson e Dryer. Il curatore della nuova edizione italiana spiegava durante la trasmissione che il libro essendo stato scritto all’inizio degli anni 70 non poteva prendere in considerazione autori apparsi successivamente ma che entrerebbero di diritto tra coloro che hanno arricchito il genere come Tarkowskij e appunto Malick, con il film in questione che è un esempio, anche hollywoodiano - nel senso migliore del termine, con attori più famosi che bravi, alcuni che lo diventeranno, altri che non ci fanno nulla, di quello che Schrader intende nel libro. La vicenda narra l’attacco a Guadalcanal, isola del Pacifico, da parte degli americani a una base giapponese durante la seconda guerra mondiale. I soldati in questione rappresentano una coorte esemplificativa di persone che probabilmente non si sarebbero mai frequentate se non si fossero incontrate a combattere una guerra che tutti indistintamente non sentono, non capiscono, contro un nemico che neppure conoscono e che durante le fasi concitate dello scontro faticano pure a vedere e con i quali però alla fine c’è una sorta di condivisione e comunione. A tratti le immagini cruente del conflitto si mischiano con quelle serene e pacifiche del calore domestico o quelle vissute da un disertore all’inizio del film. C’è da parte di Malick la volontà evidente di creare uno stridore tra la guerra, le sue atrocità, la sua inutilità e la bellezza del creato, che avevamo già visto in altre occasioni nel cinema, si pensi a “Mission” di Joffé, con la musica che accompagna le immagini che pare esprimere un senso di pietà per quello che stiamo vedendo. Per quello che vale, il film fu candidato all’Oscar per il miglior film insieme a “Salvate il soldato Ryan”, altro spaccato cinematografico sulla seconda guerra mondiale, ma entrambi vennero “sconfitti”, si parla di guerra, dall’amore di “Shakespeare in love”. Non fu un caso, perché in quel periodo in occidente si parlava più di Monica Lewinsky che di guerra.
The Thin Red Line ****
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Addirittura 4 stellette, Barrett!
Allora va visto.
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Grandissimo film
Andai a vederlo al cinema con tre amici, tutti maschi.
Quella che ne uscì più che soddisfatta, fui io.
A loro la quasi totale assenza di dialoghi, fece un brutto effetto.
Di Malick credo mi siano piaciuti tutti i film che ho visto, Badlands, The Free Of Life, e Hidden Life.
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La colonna sonora, Bauxite? Barrett ha evocato Mission, dove le note di Ennio Morricone facevano da sottofondo a paesaggi fiabeschi. Com'è e di chi è la musica in questo film?
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Hans Zimmer.
La particolarità è data dai cori della Melanesia.
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Intanto stasera ripassa in TV il film "Rain man" vincitore di 5 premi Oscar, con Dustin Hoffman, Tom Cruise e Valeria Golino. Ore 21,20 Cielo canale 26 del dgt.
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“Le assaggiatrici” (2025) di Silvio Soldini
Proveniente da Berlino, che mostra le prime crepe del disfacimento, Rosa Sauer decide di andare a vivere dai suoceri in Polonia mentre il marito combatte in Russia. Immediatamente viene requisita da agenti delle SS insieme ad altre sei donne per fare da assaggiatrice del cibo che Hitler mangerà quando si recherà nel bunker in mezzo alla foresta poco lontano. E’ una storia vera scoperta poco prima che la protagonista morisse una decina di anni fa e oggetto del libro di Rosella Pastorino da cui è tratto il film. Si viene a sapere che il Fuhrer era vegetariano, questo da quando visitò un mattatoio, rimanendo impressionato per la fine che gli animali erano condannati a subire…Alle assaggiatrici viene riservato un trattamento rigido, con orari fissi per ogni cosa e l’impossibilità di sottrarsi al loro compito, ma con la contropartita di un lauto stipendio. E’ stato il mio primo film di Soldini e devo dire che la sua regia mi è parsa di livello, la fotografia ha una luce splendida e il cast fa un ottimo lavoro. Mentre il film si avviava verso la fine facevo la considerazione che avrei approfondito maggiormente alcune figure femminili, non solo quella della protagonista che riesce ad avere anche una storia con uno degli ufficiali, e in ogni caso avrei comunque dato un giudizio positivo, proprio quando nelle sequenze conclusive il film ha uno scatto inaspettato con una sorpresa finale.
Le assaggiatrici ***
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Pane e tulipani, Giorni e nuvole, Agata nella tempesta.
Questi quelli che ho visto di Soldini.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Pane e tulipani, Giorni e nuvole, Agata nella tempesta.
Questi quelli che ho visto di Soldini.
Belli?
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"A working man", con Jason Statham, attore che adoro. Classico film in cui il protagonista è un ex agente speciale che si è messo a fare una vita normale, finché non si trova a dover salvare la figlia del suo datore di lavoro, che è stata rapita. Un thriller d'azione con un ritmo serrato. Mi è piaciuto molto.
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"3000 anni di attesa" di George Miller con Idris Elba, Tilda Swinton
Alithea Binn è una studiosa, intellettuale che ha dedicato la sua vita allo studio della mitologia e della storia
Durante uno dei sui viaggi compra un'ampolla in bazar, arrivata in albergo dall'ampolla esce un djinn (genio) racchiuso lì da 2500 anni
Commedia sentimentale? Fantasy?
E' un film che racconta storie, le storie sono il respiro di cui vivono i genii
Visivamente incantevole, molto mille e una notte
Non sono un'appassionata di commedie romantiche ma questo mi è piaciuto e lo consiglio
https://www.youtube.com/watch?v=TWGvntl9itE
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
Belli?
"Pane e tulipani" è molto bello, da vedere sicuramente, gli altri non li conosco
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
Belli?
A me piace molto come Soldini "tratta" gli interni e le inquadrature. Non solo questo, naturalmente, ma anche con Le assaggiatrici ha girato un bellissimo film.
Se ci fai caso i personaggi non hanno una fissità, sembra che la scena giri con loro che hanno la capacità di farla girare.
In Agata nella tempesta il soggetto è molto interessante perché è semplice: cercare la felicità con coraggio e la regia cerca tutti gli aspetti di questo procedimento, mette in risalto ogni passaggio.
Poi tutti e tre hanno un cast perfetto, a mio modo di vedere.
E sono belli i posti, anche laddove non sono esplicitati al cento per cento.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Breakthru
"3000 anni di attesa" di George Miller con Idris Elba, Tilda Swinton
Alithea Binn è una studiosa, intellettuale che ha dedicato la sua vita allo studio della mitologia e della storia
Durante uno dei sui viaggi compra un'ampolla in bazar, arrivata in albergo dall'ampolla esce un djinn (genio) racchiuso lì da 2500 anni
Commedia sentimentale? Fantasy?
E' un film che racconta storie, le storie sono il respiro di cui vivono i genii
Visivamente incantevole, molto mille e una notte
Non sono un'appassionata di commedie romantiche ma questo mi è piaciuto e lo consiglio
https://www.youtube.com/watch?v=TWGvntl9itE
È molto particolare, piacque anche a me.
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Barrett, hai già visto Better Man di Michael Gracey?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Barrett, hai già visto Better Man di Michael Gracey?
No. Non sono un fan di Robbie Williams. Leggo ottime recensioni.
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“Quand vient l'automne” (2024) di Francois Ozon
In italiano “Sotto le foglie”. Due amiche avanti con gli anni, ex prostitute, ormai stabilitesi in campagna, non lontano da Parigi, ragionano su come non siano state delle buone madri. La figlia della protagonista principale è costantemente depressa per non aver mai accettato la carriera della madre. Il figlio dell’altra invece si appresta a uscire di prigione proprio in quei giorni. I due si incontreranno nei giorni successivi in una situazione criminosa che condizionerà il futuro delle due amiche. Il film nella prima parte stenta a decollare, si fatica a comprendere dove voglia arrivare, forse nel raccontare un semplice “giallo” poco brillante. Ma nella seconda parte, una sceneggiatura più articolata e sofisticata acquisisce efficacia nel disegnare un rapporto sempre più stretto tra le due donne, una complicità che supera perfino quei legami familiari che dovrebbero prevalere.
Quand vient l’automne ***
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Barrett
No. Non sono un fan di Robbie Williams. Leggo ottime recensioni.
Nemmeno io sono una sua fan, benché credo sia bravo.
Invece mi piacciono molto i lavori di Gracey, questo non è da meno degli altri.
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“Becoming Led Zeppelin” (2024) di Bernard MacMahon
L'idea fu di Jimmy Page dopo la conclusione dell'esperienza con gli Yarbirds, ma senza replicare lo schema musicale rock blues delle bands inglesi, che viene fatta a pezzi, incendiata e dilatata dagli Zeppelin. Per questo Page affida le parti vocali a Robert Plant che si porta dietro la batteria di John Bonham, entrambi architravi della potenza di fuoco sprigionata dalla band. Col tempo l'heavy rock blues si accompagna al folk, a un pò di sperimentazione e a una spruzzata di prog. La fine in coincidenza con la morte di Bonham, ma la vena creativa era già appannata, i tempi completamente cambiati. Il documentario, presentato a Venezia, riguarda i primissimi tempi, quelli dei due primi album. Molto materiale era già visibile su Youtube come l'esordio in Scandinavia in una sala che sembra una nostra aula magna e il pubblico variegato e un po’ spiazzato che non è raro vederlo con le dita che tappano le orecchie per il suono assordante. Poi il tour negli States e solo dopo quello in madre patria, inizialmente snobbati, il primo disco recensito male, i loro pregi, ovvero l’originalità del progetto, considerato un evidente difetto. Il tempo risistemerà le cose.
Becoming Led Zeppelin ***
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“Black Bag” (2025) di Steven Soderbergh
In italiano uscirà con il titolo scontato “Doppio gioco”. Un agente segreto viene informato dal suo superiore che cinque persone tra cui sua moglie sono sospettati di aver divulgato parti di un programma top secret. L’agente escogiterà un piano per scoprire il responsabile. La storia che ricorda una coppia di agenti segreti effettivamente esistita non è proprio indimenticabile, siamo nel campo affollato delle spy story e nulla più. Mi piace invece rimarcare la regia di Soderbergh, che avevamo conosciuto all’esordio neppure trentenne con “Sex, lies and videotape” Palma d’oro a Cannes nel lontano 1989. Qui Soderbergh firma con uno pseudonimo anche fotografia e montaggio mentre le parti principali della recitazione sono affidate a Michael Fassbender e Cate Blanchett. Quando la forma prevale sulla sostanza ed è sufficiente.
Black Bag ***
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“La Pie Voleuse” (2024) di Robert Guediguian
La gazza ladra in italiano. Una badante arrotonda lo stipendio sottraendo danaro alle persone che accudisce, ignare e distratte dal suo affetto. Ma per via di un assegno la donna verrà scoperta. Il film era al festival di Roma e presenta i classici elementi che troviamo nel cinema ambientato in microcosmi di provincia: drammi quotidiani, situazioni spiacevoli, solidarietà. Però, improvvisamente e anche inaspettatamente, a metà del film, forse per compiacere il pubblico, la vicenda prende una strada che annacqua le premesse e costringe Guediguian a mettere delle toppe nel proseguo.
La Pie Voleuse **
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Allegati: 1
GENERAZIONE ROMANTICA un film cinese di quasi 2 ore, pochissimi dialoghi, molte canzoni e tante inquadrature magistrali in un collage della vita cinese, realizzato da Jia Zhangke durante un periodo di 20 anni di rapidissime trasformazioni sociali e di costumi, per non parlare di economia, paesaggio, urbanistica. Di conseguenza si adatterebbe meglio il titolo internazionale del film: “Catturati dalle maree”.
La storia d’amore fra i due protagonisti che emergono pian piano è il filo esile che cuce insieme questo mosaico di video e di immagini in movimento, tutte di grande rilievo.
Un’altra traduzione del titolo cinese è "Generazione errante", che si adatta forse meglio di quello italiano il quale si presta anche a una lettura ironica.
Formidabile l’esclamazione della protagonista nel finale: forse è la prima volta che apre bocca in tutto il film.
Ci ha catturato la brevissima segnalazione di Mymovies: una scelta d’impulso. Un paio d’ore dopo eravamo già al cine.
Davvero notevole, molto molto particolare. Qualsiasi altro mio commento risulterebbe riduttivo.
Allegato 37271
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Raramente parlo dei David di Donatello perchè spesso nella scelta dei premi è alquanto deludente. Ma questa volta fortunatamente hanno visto giusto con "Vermiglio" che ha vinto 7 premi.
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...e Germano miglior attore protagonista ne "La grande ambizione" :love: