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"La poesia unisce la Terra al Paradiso". Benedetto XVI ha sintetizzato cosi', al termine dell'udienza generale di oggi, la sua riflessione su Romano Melode, un antico autore cristiano che "aveva saputo trasformare la teologia in poesia e ha lasciato, secondo la tradizione, mille inni sacri". L'appuntamento di questa mattina era prevista in piazza, ma a causa del maltempo i 20 mila fedeli presenti sono stati divisi tra la Basilica di San Pietro e l'Aula Paolo VI. Al primo gruppo il Pontefice ha ricordato che la visita sulla tomba di Pietro "rafforza la nostra fede" e ci aiuta a "comprendere e cogliere sempre piu' l'amore di Dio, sorgente e fonte della nostra gioia", esortando i fedeli a "testimoniare questo amore che cambia la vita soprattutto alle persone piu' deboli", per "costruire un mondo piu' giusto e solidale". E nell'Aula ha poi affrontato il tema dell'arte cristiana come mezzo per elevarsi a Dio e comunicare il Vangelo: "la fede e' amore - ha detto il Papa teologo - e percio' crea poesia e musica; la fede e' gioia, percio' crea bellezza. Le cattedrali - ha sottolineato - non sono monumenti medievali ma case di vita, dove siamo a casa, incontriamo Dio e ci incontriamo l'uno con l'altro. Anche la grande musica gregoriana, Bach o Mozart cantati in Chiesa non sono cose del passato. Se la fede e' viva - ha spiegato - la cultura cristiana non diventa passato ma diventa viva e presente".
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Una poesia di Ingeborg Bachmann.
Leccornie
[I]Non mi piace pi
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[COLOR=Black]La falena e la candela.
Ti veste soltanto la luce
mi dici parole d'amore
conosciute mai
Lontano da qui
Ricordo dell'unica falena
che non torner
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• LA FONTANA DI SANGUE
Mi pare, a volte, che il mio sangue fiotti come una fontana dai ritmici singhiozzi. Lo sento colare con un lungo murmure, ma mi tasto invano in cerca d'una ferita.
Fluisce attraverso la città come per un campo recintato e trasforma i selciati in isolotti, cava la sete a ogni creatura, tinge la natura in rosso.
Spesso al vino capzioso ho chiesto di addormire per un giorno il terrore che m'assilla; ma il vino rende l'occhio più acuto e l'orecchio più fino.
Ho cercato nell'amore il sonno dell'oblio; ma l'amore, per me, non è che un materasso d'aghi fatto per procurare da bere a crudeli puttane.
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Un uomo che camminava in un campo si imbatt
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Amarilli
Magnifica
Il titolo originale
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Letra para um hino (Manuel Alegre)
É possível falar sem um nó na garganta
é possível amar sem que venham proibir
é possível correr sem que seja fugir.
Se tens vontade de cantar não tenhas medo: canta.
É possível andar sem olhar para o chão
é possível viver sem que seja de rastos.
Os teus olhos nasceram para olhar os astros
se te apetece dizer não grita comigo: não.
É possível viver de outro modo. É
possível transformares em arma a tua mão.
É possível o amor. É possível o pão.
É possível viver de pé.
Não te deixes murchar. Não deixes que te domem.
É possível viver sem fingir que se vive.
É possível ser homem.
É possível ser livre livre livre.
YouTube - Inti Illimani - Alturas (1973)
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Mi commuove sempre! :(
Nomade, ho cercato inutilmente di spiaccicare l'insetto sullo schermo del computer per cinque minuti! :no:
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Idem.. siempre.
Quella di prima non
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La solitaria
Col passare degli anni s
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Eugenio Montale
Spesso il male di vivere ho incontrato
Spesso il male di vivere ho incontrato:
era il rivo strozzato che gorgoglia,
era l'incartocciarsi della foglia
riarsa, era il cavallo stramazzato.
Bene non seppi; fuori del prodigio
che schiude la divina Indifferenza:
era la statua nella sonnolenza
del meriggio, e la nuvola, e il falco alto levato.
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Godi se il vento ch'entra nel pomario
vi rimena l'ondata della vita:
qui dove affonda un morto
viluppo di memorie,
orto non era, ma reliquiario.
Il frullo che tu senti non
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CB 221
Alte clamat Epicurus:
"Venter satur est securus.
Venter deus meus erit.
Talem deum gula querit
cuius templum est coquina,
in qua redolent divina."
Ecce deus opportunus,
nullo tempore ieiunus,
ante cibum matutinum
ebrius eructat vinum,
cuius mensa et cratera
sunt beatitudo vera.
Cutis eius semper plena
velut uter et lagena;
iungit prandium cum cena,
unde pinguis rubet gena,
et, si quando surgit vena,
fortior est quam catena.
Sic religionis cultus
in ventre movet tumultus,
rugit venter in agone,
vinum pugnat cum medone;
vita felix otiosa,
circa ventrem operosa.
Venter inquit: "Nihil curo
preter me. Sic me procuro,
ut in pace in id ipsum
molliter gerens me ipsum
super potum super escam
dormiam et requiescam."
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Meriggiare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.
Nelle crepe del suolo o su la veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
a sommo di minuscole biche.
Osservare tra frondi il palpitare
lontano di scaglie di mare
m entre si levano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.
E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’è tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.
Eugenio Montale, Meriggiare pallido e assorto
Me la leggeva molto spesso mio nonno quand'ero piccolo; poi non chiediamoci il perché di certe cose.