Originariamente Scritto da
axeUgene
quelli riformati non sono "sacerdoti" - a parte gli anglicani, ma pro-forma - cioè, "consacrati", ma solo "esperti" di scrittura, e quindi "pastori", e pastore;
perché la Riforma stabilisce l'apostolato universale, e cioè tutti - donne incluse - diffondono il Vangelo; il matrimonio è un fatto mondano, non un sacramento e per questo si può sciogliere; ovviamente, permane un vincolo a viverlo in modo cristiano e onesto, secondo coscienza, ma si contempla l'ipotesi di una divergenza e incompatibilità, sempre in base al solito principio per cui è Dio stesso a creare gli individui come sono - per molte dottrine, anche omosessuali - e se l'individuo è in buona fede, non c'è regola che possa superare quella natura, come intesa direttamente dal Creatore;
ovviamente, per il cattolico, che rimanda all'obbedienza ad un vertice e ad un Magistero, la regola di default è l'opposta, e cioè che la Dottrina è l'espressione della Volontà divina, per mandato a Pietro, ecc...