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Buongiorno!
“Se parlate” la sera tardi è assai probabile che sto dormendo :v
Devo recuperare un poco di riposo arretrato, le vacanze natalizie non sono state propriamente rilassanti
Andando a nanna presto però poi la mattina sono operativa, alle volte, già a quest’ora
Ripensando a quello che ha scritto Axe, capisco che si fa pure del bene a se stessi, pensare in chiave “amorevole” del passato ma ci sono persone che non puoi non vederle per come sono state
Errore nostro a non aver saputo/voluto vederci chiaro prima? Quasi sicuramente si
Ma avere un bel ricordo di chi è stato anche un pezzo di merda, sinceramente anche no
Quando si è consapevoli, la maggior parte delle volte, si è da soli
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Guarda che è un gran vantaggio, fidati! ;)
Comunque ti definisco io: tu sei una gran donna!
Ecco mi mancava qualcosa…
Nel senso di post ai quali rispondere
Ti ringrazio ma tu non c’entri, parli con gli occhi dell’amore
Se avessi il pisello sarebbe perfetto! :D
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Buongiorno Efua, stamattina sei arrivata per prima... :clap:
...anch'io ieri ho dormito parecchio ed oggi sono già sveglio, come ogni giorno del resto :o
...aspè che parlo piano che non mi senta la Bip, anche se con questa bora il giardino pubblico probabilmente sarà chiuso :asd:
...e mi sa che anche la mtb resterà in cantina, vabbè qualcosa faremo lostesso :v
:ciaociao:
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Io sono stato "solo" per tanto tempo.
La solitudine può portare a forme straordinarie di libertà, però essere soli è ascoltare il silenzio, avere anche delle sensazioni bellissime, vedere intorno a te cose meravigliose, uniche, e poi non poterle raccontare a nessuno.
Sono un essere sociale, da solo sono come morto.
Domenica piovosa e fredda, da stasera neve e ghiaccio.
L'inverno è arrivato.
Vado ad accendere il fuoco nel camino.
Buona domenica.
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Mi sono riaddormentata e mi sono risvegliata poco fa :v
Questo è il lusso bellissimo delle domenica :love:
A proposito di solitudine
Io per la maggior parte della mia vita sono stata da sola, pure in mezzo alla gente
Ad un certo punto della mia vita ho capito che la solitudine ha rappresentato pure la mia forza
Possono cambiare le condizioni e le persone intorno a me
Ma dentro resto sempre me stessa, la cosa più importante
Il qualcuno esterno è mutevole e soggetto alla precarietà della vita
La compagnia è bella, quando è piacevole e di compagnia
Quando è una zavorra, è meglio che stia alla larga
Io viaggio leggera nell’anima
Ho vissuto cose che la maggior parte dei miei coetanei, alle mie latitudini, non hanno vissuto
Ho consapevolezza di cose che molti non raggiungeranno nemmeno a 60 anni
Preferisco affrontarla la vita, non fare finta che le cose non esistono, per non farle accadere
La vita è un soffio e ritrovarsi vivo o morto è questione di attimi
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Io ormai della solitudine me ne sono fatto una ragione, e cerco di apprezzarne i lati positivi... :o
...spero solo di non diventare mai tanto vecchio da pentirmene, anche se alla fine non sarà stata colpa mia [sono single per scelta....degli altri (cit.) :azz:]
:mahciao:
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Sono appena tornato dalla mia prima esperienza di run_walk_run, molto positiva devo dire... :approved:
...chiaramente porta via un pò di più tempo del running puro, però avendone ne vale sicuramente la pena :)
...ma stasera ne parlerò nei dettagli in corpore sano, ora scappo che mi aspetta il socio, guarda caso nella piazzetta che ho menzionato ieri nel thread di Folly ;)
:ciaociao:
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Buongiorno Efua. Il tuo ultimo post mi evoca il poeta Salvatore Quasimodo e la sua brevissima ma famosa poesia titolata “Ed è subito sera”:
“Ognuno sta solo sul cuor della terra,
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera".
Quasimodo in soli 3 versi riesce a racchiudere il significato dell’esistenza umana.
Anche se l’individuo ha relazioni interpersonali è comunque solo con sé stesso. E’ l’esperienza dell’umanità, incapace di esternare in modo adeguato i suoi sentimenti.
“trafitto da un raggio di sole”: metafora della vita con attimi piacevoli, ma anche della luce quando siamo nell’oscurità.
“ed è subito sera”: la sera simboleggia la morte, che arriva senza che ci si renda conto che la propria esistenza volge al termine. Con questo verso Quasimodo mostra il significato della vita, la sua caducità e soprattutto il suo essere precaria. :eek::nyuppi:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
più o meno. ma le parole di uno scrittore sono necessariamente ambigue - è il senso dell'arte stessa - quindi in questo caso aiutano poco;
Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Sicuramente può succedere anche questo, ma trovo sia raro. O forse sono io ormai troppo cinica e disillusa.
Citazione:
Originariamente Scritto da
efua
Ripensando a quello che ha scritto Axe, capisco che si fa pure del bene a se stessi, pensare in chiave “amorevole” del passato ma ci sono persone che non puoi non vederle per come sono state
Errore nostro a non aver saputo/voluto vederci chiaro prima? Quasi sicuramente si
Ma avere un bel ricordo di chi è stato anche un pezzo di merda, sinceramente anche no
Quando si è consapevoli, la maggior parte delle volte, si è da soli
rispondendo a Folle, e a tutte, poi, il tutto è molto semplice e complicato nello stesso momento; un po' mi fa fatica esprimere perché mi sento sempre grillo parlante che fa la lezioncina; una premessa dovrebbe essere che chi si legge nelle circostanze che descrivo faccia uno sforzo per mettere da parte una narrazione "morale", in cui giudica o si sente giudicata;
perché tutto il meccanismo in effetti sarebbe analogo a quello che succede in analisi, dove l'analista non giudica; infatti, col tranfert il più delle volte il paziente si innamora; ma parto da un'episodio di qualche settimana fa:
mi è venuta a trovare amica da Monza, ex-moglie divorziata del mulino bianco dal mio miglior amico, passato pure lui qualche giorno fa;
lei mi raccontava del suo nuovo fidanzato, contenta ma senza una particolare gioia; la conosco da più di 30 anni e le ho chiesto: ma tu sei mai stata davvero felice ? lei ha esitato e poi ha farfugliato qualcosa di irrilevante; perché di questo si tratta;
lei è una gran bella persona, coi suoi pregi e difetti, una madre abbastanza presente di tre figli bravi e belli, anche loro con tanti pregi e qualche squilibrio; però la sua vita è stata dominata dai suoi bisogni fagocitanti; bisogni psicologici, magari intuiti, ma mai "assistiti" nella maniera dovuta; col che, ha trasferito questi bisogni in un percorso di strumentalizzazione dei suoi uomini; fate attenzione: in coppia ci si strumentalizza sempre, non c'è un giudizio morale; il punto è quanto il processo è funzionale;
mo', il punto è esattamente qui:
se una persona, per qualsiasi motivo, è molto concentrata sui suoi bisogni come li ha elaborati allo specchio nella narrazione di se stessa, si producono due effetti nefasti in termini di relazione:
a) :D la mia mania degli elenchi... il primo è che più o meno si "vede" e seleziona l'altro solo nella misura dei bisogni di cui è consapevole; questo può anche funzionare, almeno in parte, come nel caso dell'amica di Folle e degli zeri del conto; nessuna obiezione di natura morale;
il guaio è che se - come per la maggior parte di noi o proprio tutti - ci sono corazze nevrotiche, quel soggetto "ideale" di partner le rafforza, perché è, o diventa, funzionale a quel costrutto;
a me - una digressione come esempio - è capitato, perché sono un soggetto presentabile e rassicurante nelle forme e nei modi, e quindi ispiro una tranquilla convenzionalità; poi, in effetti, il mio talento è un altro, di natura essenzialmente erotica, nel senso di fare sponda, autorizzare la liberazione di donne imprigionate in un eros mortificato, tipo lo "straniero di passaggio" o il cantante di piano bar di verdone, col quale fugge la moglie di Furio :D ho anche notato a posteriori che il più delle volte le donne che mi hanno istintivamente trovato attraente avevano un rapporto molto problematico con le loro madri; ma questo non lo so spiegare; fine della digressione personale;
la conseguenza inevitabile di questo schema è che l'altro si "vede" solo per quelle prerogative funzionali all'assetto nevrotico; se, e finché, quello rafforza la corazza e si presta, è accettabile; se devia, diventa un pezzo di merda; in effetti, il pezzo di merda è quello che ti mena, minaccia, ricatta; non quello che si rivela un equivoco sentimentale per mutua incomprensione della disfunzionalità; solo che accettare questa cosa costa una rielaborazione di sé, e questo riesce ordinariamente solo ad un bravo analista; uno si fissa che gli serve un cacciavite, ma trova un martello; fa di necessità virtù e svita col taglio dello svelle-chiodi posteriore, ma gli fa fatica e si lamenta; intanto ha 20 quadri per terra da appendere e non si accorge che ha lo strumento ideale, perché si è fissato che deve svitare l'applique :D
l'altra conseguenza, b) parimenti mortifera è che, specularmente, uno non si rende mai a sua volta conto della propria potenzialità liberatoria, che è una circostanza parecchio gratificante in coppia;
se non contempli consapevolmente quell'"angolo cieco" di bisogni "sfidanti", che sfuggono al tuo controllo e mettono a repentaglio la corazza nevrotica, ti sarà altrettanto impossibile vedere il tuo potenziale valore liberatorio per quella persona, alla quale attribuisci necessità di strumentalizzazione e di bisogni analoghi ai tuoi;
il risultato è uno sminuire la propria stessa capacità di farsi amare, con un circolo vizioso di calo dell'autostima ed equilibrio mortificante; magari, certe cose positive si avvertono, ma se manca un costrutto consapevole il tutto annega facilmente in gorghi di comunicazione inefficace, rabbia e rancori; come scrive Folle, pure qualcosa che c'era si perde, perché non l'hai potuto fissare;
fine del pippone :D
mo', il punto, tornando alla mia amica, è che se sei stato felice almeno una volta, ci metti tre nanosecondi a dire sì, e anche se sei depresso all'ultimo stadio per un istante ti sorridono gli occhi; non è l'ormonella dell'innamoramento soddisfatto, che più o meno abbiamo avuto tutti, ma che poi si esaurisce;
è più una cosa tipo lo stupore del bambino che corre in bicicletta senza rotelle o nuota senza braccioli la prima volta e scopre: ma allora sono capace, posso anche io !
in due casi mi è capitato con amici, perché i sentimenti sempre quelli sono; la gratitudine per avermi aperto scenari di libertà per mie attitudini che erano soffocate resta per sempre, anche se quei due amici non ci sono più da tanto tempo; sicuramente qualcosa del genere è capitato a tutti, o quasi; chi ha mostrato che si può fare una certa cosa, avere un certo desiderio, perseguire un'ambizione creativa, ecc...
non saprei bene come spiegare la cosa in termini di coppia; devo tornare sulla mia esperienza; sono sempre stato piuttosto fortunato, nel senso che ho avuto belle relazioni con belle persone, ma con i normali problemi di tutti che poi le fanno finire; c'è sempre stato, almeno in modica parte, un minimo di quel riconoscimento dell'angolo cieco dei bisogni miei e altrui perché di natura sono introspettivo, ma sempre rimasto ad uno stadio di potenza insufficiente o mismatch di tempistiche; avrei potuto avere figli, ma questi impacci hanno pesato in modo decisivo;
poi i pianeti si sono allineati nel modo giusto e, per circostanze fortunate questo riconoscimento bilaterale si è realizzato in modo potente, e con una persona che a prima vista sarebbe stata meno nel mio radar di idealtipo, anche se comunque una donna molto bella, con tante attrattive, ecc...
quando ti arriva quella botta non è che puoi fraintendere, perché cadono in un istante tutti i dubbi, e si vede in tutto, a partire dal sesso, che comunque in quel tutto può anche essere solo un dettaglio; non lo era :D
poi, per la cronaca, le cose non sono potute realizzarsi per circostanze avverse varie e solite, nel senso tipiche e analoghe alle precedenti; ma, solo per dirne una, anche se non materialmente, io sono diventato psicologicamente "padre" e uomo compiuto - nel senso che avrei investito tutto me stesso senza se e senza ma e che sarebbe andato tutto almeno in modo decente e onorevole - consapevole di essere amato e riscuotere fiducia per ciò che è degno lo fosse; e lei, allo stesso modo, ha incassato una gratificazione importante di essere capita, amata e accettata senza riserve con tutto il carico delle difficoltà sue, e anche la consapevolezza di essere decisiva per me in quello stesso modo;
questa, per rispondere a Folle, è una cosa che resta, parecchio tenace;
e se mi chiedono se sono stato mai felice, dico subito di sì, perché quella cosa resta per sempre;
tutto questo pippone - necessario però - solo per dire che la sceneggiatura che uno si fa dei propri bisogni di relazione e di quello che "va bene" oppure no, è solo un impaccio, una griglia che impedisce di vedere l'80% delle realtà possibili, tutte ingabbiate in una strada obbligata Bologna-Milano, quando si potrebbe scoprire che ci piace arrivare alle Dolomiti, a Grado o a Camogli, se capita, si ha culo - perché quello serve - ma anche se si riesce a far caso alla circostanza che nell'angolo cieco ci potrebbero essere cose importanti che richiedono una rimozione di certi controlli e posture, revisione di identità confortevoli, ecc...
non servirà a niente; mezz'ora dopo che avrete letto, pure se vi sembrerà sensato quello che scrivo, avrete dimenticato giustamente tutto :D infatti, su questa impotenza campano - giustamente - gli psicanalisti :D
ma, forse, vi dovesse capitare la circostanza, magari si accende una lucina e fate caso a quello che vi capita; boh...
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Allegati: 1
:OT:
Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
mi sento sempre grillo parlante che fa la lezioncina
Allegato 35559
Si, i monellacci dovrebbero essere bannati.
Che siano lignei o di qualsivoglia altra materia.
E senza pietà.
:D
(scusa, superaxe: é più forte di me.
Buon anno!
:lode: )
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Citazione:
Originariamente Scritto da
doxa
Buongiorno Efua. Il tuo ultimo post mi evoca il poeta Salvatore Quasimodo e la sua brevissima ma famosa poesia titolata “Ed è subito sera”:
“Ognuno sta solo sul cuor della terra,
trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera".
Quasimodo in soli 3 versi riesce a racchiudere il significato dell’esistenza umana.
Anche se l’individuo ha relazioni interpersonali è comunque solo con sé stesso. E’ l’esperienza dell’umanità, incapace di esternare in modo adeguato i suoi sentimenti.
“trafitto da un raggio di sole”: metafora della vita con attimi piacevoli, ma anche della luce quando siamo nell’oscurità.
“ed è subito sera”: la sera simboleggia la morte, che arriva senza che ci si renda conto che la propria esistenza volge al termine. Con questo verso Quasimodo mostra il significato della vita, la sua caducità e soprattutto il suo essere precaria. :eek::nyuppi:
E ci voleva sta botta d'allegria post festività... :clap:
...scherzo Doxa,.la metafora è azzeccata e bisogna accettarla ;)
:ciaociao:
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@ Axe, tu hai una consapevolezza delle nevrosi che noi comuni mortali non abbiamo.
Io so solo, per me, che quando mi sono innamorata, mi sono aperta ad altri mondi e modi d’essere che erano già in potenza dentro di me, ma che non trovavano ancora il terreno fertile per svilupparsi.
Ecco, li ho acquisiti ma, come ho detto prima, se la tua vita s’incanala per i soliti sentieri circoscritti, li puoi anche perdere.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Ale
E ci voleva sta botta d'allegria post festività... :clap:
...scherzo Doxa,.la metafora è azzeccata e bisogna accettarla ;)
:ciaociao:
:asd::asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
più o meno. ma le parole di uno scrittore sono necessariamente ambigue - è il senso dell'arte stessa - quindi in questo caso aiutano poco;
rispondendo a Folle, e a tutte, poi, il tutto è molto semplice e complicato nello stesso momento; un po' mi fa fatica esprimere perché mi sento sempre grillo parlante che fa la lezioncina; una premessa dovrebbe essere che chi si legge nelle circostanze che descrivo faccia uno sforzo per mettere da parte una narrazione "morale", in cui giudica o si sente giudicata;
perché tutto il meccanismo in effetti sarebbe analogo a quello che succede in analisi, dove l'analista non giudica; infatti, col tranfert il più delle volte il paziente si innamora; ma parto da un'episodio di qualche settimana fa:
mi è venuta a trovare amica da Monza, ex-moglie divorziata del mulino bianco dal mio miglior amico, passato pure lui qualche giorno fa;
lei mi raccontava del suo nuovo fidanzato, contenta ma senza una particolare gioia; la conosco da più di 30 anni e le ho chiesto: ma tu sei mai stata davvero felice ? lei ha esitato e poi ha farfugliato qualcosa di irrilevante; perché di questo si tratta;
E la tua domanda a cosa si riferiva?
Alla vita in generale?
All'aspetto affettivo?
All'essere madre?
Chiedo perché penso che una domanda come la tua, seppur non ci si pensi sovente, racchiude in sè un po' di "cattiveria", quella, per intenderci, che vorrebbe che fossimo sempre consapevoli e attenti attori della nostra vita. Come se tutti noi avessimo, per il solo fatto di essere al mondo, gli strumenti necessari per capire quell'attimo, capirlo nella testa dopo e nell'animo nel momento in cui accade, di felicità... se proprio vogliamo usare questa parola.
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Domani comincia una settimana piena di impegni ospedalieri per mia madre, speriamo che vada tutto bene...