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Originariamente Scritto da
sandor
si. sta di fatto che, come dicevo, le agenzie di rating influenzano decisioni di investimento da parte degli enti economici di determinati stati. non mi risulta che standard and poor, fitch o altre agenzie diano consigli di investimento mettiamo, ai tedeschi.
certo che sì; li danno a tutti i privati nel mondo; è la loro ragion d'essere; nel momento in cui venisse meno la loro indipendenza, cadrebbe qualsiasi credibilità e finirebbero in mezzo a una strada;
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esistono o sono esistiti programmi di approfondimento politico che attribuivano alle predette agenzie un ruolo determinante nell'evidenziare la salute, più o meno buona a livello economico, del nostro paese. puoi anche decidere che le agenzie di rating non siano legate al circuito internazionale, a livello di bilancia commerciale, ma non puoi negare che esse in definitiva facciano capo a determinati "sistemi economici" che se non statali, sono connessi alle multinazionali, ai grandi mercati del mondo, alle speculazioni sulle derrate alimentari, alle borse ecc. credo che l'influenza delle agenzie di rating costituisca una sorta di termomentro o campanello di allarme, che le nazioni in cui esse hanno sede, mettono in campo per dire: "attenta italia, se non rendi l'economia più efficente, se non riformi in senso "accelerativo" le procedure giurisdizionali, ecc, va a finire che il tuo debito pubblico ti sommergerà..."
appunto; ma queste valutazioni sono tecniche, non politiche; è come dire: attento, ché se compri a rate per un importo maggiore delle tue entrate prevedibili, rischi che ti pignorino i beni; questo può implicare un suggerimento alla prudenza, ma non inficia la verità oggettiva del rischio; le agenzie di rating non svolgono un lavoro esoterico-sapienzale su informazioni misteriose; analizzano qualcosa che viene studiato da migliaia di altre entità specializzate, uffici studi di banche, ministeri, ecc... se le previsioni si discostassero da quelle di queste altre entità, la credibilità sarebbe nulla;
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no. io ho soltanto detto che, alle epoca delle guerre di religione c'era un motivo per vivere o per morire...
e io ti dico che, se lo vuoi, lo trovi anche oggi, o te lo dai da te, senza aspettare qualcun altro; c'è chi si è arruolato nell'IS, chi coi curdi ed è andato a combattere e morire;
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sull'universalità "compromessa" della chiesa credo di potere dire che nonostante le diverse confessioni e gli scismi l'unità della chiesa viene "ripetuta" ogni domenica.
riguardo alla germania est. questa era si dotata di effettività interna, almeno in un certo senso, ma il mancato riconoscimento internazionale, ad opera non solo della repubblica federale ma da tutto l'occidente "democratico", ne faceva un teatro di potenziali guerre, anche nucleari, che solo l'operato dei servizi dall'una e dall'altra parte del muro, consentiva di scongiurare.
la DDR era generalmente riconosciuta; quella che ti ho citato era solo la formula, per cui la BRD chiamava la sua carta Norma Fondamentale e non Costituzione, per non sancire la divisione;
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di idee no. ma di sangue si. i re, quelli veri, erano scelti e intronati da dio. si parla in proposito di "iniziazione". era dio che metteva alla prova i nobili che intendessero "spodestare" un re. spesso morendo o divenendo matti...
da "Dio" ? dove; al più, da un papa, sedicente vicario... il giorno in cui "Dio" si manifesterà agli scettici come un fatto, indicando di essere quello di riferimento del papa, del rabbino, dell'imam o di qualcun altro, allora parleremo di "Dio"...
la dottrina della Chiesa cattolica (ma anche di tutte le altre chiese cristiane) è universalista; non riconosce gerarchie tra esseri umani in base alla nazionalità, e tanto meno le "razze"; non legittima la guerra; il rimando ultimo di fedeltà definitiva, per il cattolico è il Magistero della Chiesa, per il riformato le Scritture lette in coscienza, buona fede (oggi anche per i cattolici, dopo il CVII, non allora); non il Fuehrer... cioè, un giuramento in questo senso, ove si manifesti conflitto - es. la soppressione del disabile - impone l'obiezione di fronte alla legge, fino al martirio;
già questo dovrebbe essere sufficiente; non ti devono confondere posizioni opportunistiche o ambigue di certi gerarchi ecclesiastici, o la storia politica del Vaticano, che non fanno dottrina;
ti basterebbe considerare l'enciclica Mit Brenneder Sorge, 1937, che - nota bene - fu un tentativo di salvare i cattolici perseguitati dai nazisti, cercando un compromesso, quindi con una formula molto conservatrice e accondiscendente:
Non si può considerare come credente in Dio colui che usa il nome di Dio retoricamente, ma solo colui che unisce a questa venerata parola una vera e degna nozione di Dio. [...] Chi, con indeterminatezza panteistica, identifica Dio con l’universo, materializzando Dio nel mondo e deificando il mondo in Dio, non appartiene ai veri credenti. [...]Né è tale chi, seguendo una sedicente concezione precristiana dell’antico germanesimo, pone in luogo del Dio personale il fato tetro e impersonale, rinnegando la sapienza divina e la sua provvidenza; un simile uomo non può pretendere di essere annoverato fra i veri credenti;
Se la razza o il popolo, se lo Stato o una sua determinata forma, se i rappresentanti del potere statale o altri elementi fondamentali della società umana hanno nell’ordine naturale un posto essenziale e degno di rispetto; chi peraltro li distacca da questa scala di valori terreni, elevandoli a suprema norma di tutto, anche dei valori religiosi e, divinizzandoli con culto idolatrico, perverte e falsifica l’ordine, da Dio creato e imposto, è lontano dalla vera fede in Dio e da una concezione della vita ad essa conforme. [...] Solamente spiriti superficiali possono cadere nell’errore di parlare di un Dio nazionale, di una religione nazionale, e intraprendere il folle tentativo di imprigionare nei limiti di un solo popolo, nella ristrettezza etnica di una sola razza, Dio, Creatore del mondo, re e legislatore dei popoli, davanti alla cui grandezza le nazioni sono piccole come gocce in un catino d’acqua
Venerabili Fratelli, abbiate un occhio particolarmente vigile, quando nozioni religiose vengono svuotate del loro contenuto genuino e applicate a significati profani;
Da mille bocche viene oggi ripetuto al vostro orecchio un Evangelo che non è stato rivelato dal Padre celeste; migliaia di penne scrivono a servizio di una larva di cristianesimo, che non è il Cristianesimo di Cristo. Tipografia e radio vi inondano giornalmente con produzioni di contenuto avverso alla fede e alla Chiesa, e, senza alcun riguardo e rispetto, assaltano ciò che per voi deve essere sacro e santo.
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ti ricordo che il governo nazista era un pochino un governo di tipo "tecnico" cioè simile a quelli che si costituiscono e vengono riconosciuti nelle situazioni "eccezionali"
non rileva; il punto riguarda solo la responsabilità del cittadino di fronte all'azione prevedibile delle gerarchie; per farti un esempio confacente ai tuoi studi: tu potresti essere un ricettatore di miei proventi, e avere un accordo consapevole con me, che ti prospetto l'acquisto di beni conseguiti mediante furti; ma la mia attività potrebbe invece essere quella di un rapinatore che uccide sistematicamente le vittime, e tu esserne all'oscuro; o magari, una volta a conoscenza, io potrei minacciarti in caso di tua defezione;
bene, la tua responsabilità penale non sarebbe la stessa sorta da una tua iniziale consapevolezza e adesione alle modalità del mio operato per procurarti la refurtiva; è chiaro così ?
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ma. a me pare che l'indocina ospiti regimi dittatoriali costituiti ad hoc dagli usa (penso alla thailandia o alla birmania), col pretesto di favorire la "decolonizzazione" dei rispettivi paesi.
non è così; le dittature sono forme locali di potere; gli USA si limitano ad appoggiare chi garantisce loro collaborazione, si tratti delle democrazie liberali, come di dittature; dipende dalle modalità locali;
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ovviamente le tante primavere sobillate dagli usa, e da questi alimentate non servivano ad altro che a eliminare le minoranze interne. vuoi dire questo?
no, le primavere non sono state sobillate dagli USA, ma sono state un tentativo - fallito - proprio di appoggiare la volontà di quei popoli; salvo scoprire che quella volontà, date le circostanze sociali locali, finiva per creare a sua volta regimi autoritari ma ancora più instabili; e quindi, il ritorno all'appoggio di dittatori "tradizionali", come Al Sisi in Egitto; meglio un militare che ha una visione standard di potenza, di un gruppo di invasati religiosi il cui comportamento è imprevedibile;
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a me risulta che in siria e in libano esistano delle dittature, e mi viene da pensare che sia il solito gioco americano al rialzo in termini autoritari.
l'iraq è stato mantenuto in vita finché le ostilità contro i russi in afghanistan non sono state sostituite dalle ostilità contro i nuovi "invasori" americani.
quanto ai sauditi mi consta che abbiano mangiato alla stessa mensa dei passati tre presidenti usa, il che è tutto dire...
la Siria è nell'orbita di Putin e dell'Iran, non certo degli USA;
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ti chiedo: le elezioni in iraq e soprattutto afghanistan dell'epoca sono state davvero "libere e democratiche" in un paese sconvolto dalla guerra in cui il grosso della popolazione era al limite della fame?
in misura molto relativa, certo; ma devi valutare la circostanza in termini realistici di standard minimo d'area; già il fatto che in Iraq sia rappresentata una presenza sciita in grado di governare, riavvicinandosi all'Iran, è un segno rilevatissimo di articolazione democratica; 20 anni fa sarebbe stato impensabile con Saddam...