B� per� mica � facile decidere razionalmente di morire. Ci vogliono le palle. Una di 90 anni probabilmente non ha nemmeno la forza di morire progettandola a tavolino.
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B� per� mica � facile decidere razionalmente di morire. Ci vogliono le palle. Una di 90 anni probabilmente non ha nemmeno la forza di morire progettandola a tavolino.
Alla fine � soggettivo. Mia nonna continua a ripetere che prega il Signore di addormentarsi e di non svegliarsi pi�. E per quanto sia triste non posso non capirla. E' stata indipendente fino a un anno fa, poi ha avuto un crollo fisico e ora � in casa di riposo. E non ci vuole stare. E' lucida e quindi comprende bene la propria situazione. Anche io la penserei come lei, credo. Del resto ha quasi 99 anni...
Le nonne cattoliche implorano sempre il Signore di portarsele via :asd:
Credo che comunque morire richieda un grande coraggio, e decidere di morire ancora di pi�.
Secondo me a volte ci vuole pi� coraggio nel decidere di restare...
Di solito chi resta ma vorrebbe morire, resta passivamente attaccato alla vita e cos� facendo sopravvive senza vivere.
Mia madre ha fatto cos�. E' rimasta per mancanza di coraggio ma voleva andarsene, e ha vissuto di merda.
boh... mi sembra una nozione sospesa per aria;
il "coraggio" ha un senso se legato ad un ruolo sociale in termini di "valori"; la solitudine lo rende completamente privo di senso;
a volte poi, la condizione di dipendenza pu� determinare una mortificazione tale del sentimento di dignit� da spingere ad andarsene;
non tutto � tollerabile, e nemmeno si capisce in base a cosa dovrebbe esserlo, se non in un'ideologia della sofferenza come "valore".
Appunto. Non tutto � tollerabile, per cui decidere di restare comporta un grande coraggio, a volte. Non sempre, e infatti ho appunto detto "a volte". Non � il caso della mamma di Mor, ad esempio. E neppure di mia nonna, che comunque la sua vita l'ha vissuta fino alla fine.
E' successo che verso la fine di novembre il mio pi� caro amico facesse un incidente stradale ( http://www.lanazione.it/arezzo/scont...eriti-1.467787 ) . Rimase incastrato in mezzo alle lamiere per qualche ora ed arriv� morto, che non respirava, all'ospedale di Arezzo. Rest� in coma per qualche settimana poi si � rimesso in maniera prodigiosa ma questo � un altro discorso... fatto sta che parlando, dopo la sua dimissione, mi ha raccontato che lui, nel tempo che � stato "morto" non ha percepito NIENTE. Nessuna luce, nessun cristo, niente di niente di niente...parole testuali: "non percepivo n� tempo n� sogni, era come se stessi dormendo".
Ecco, scusate ma mi sembrava il posto adatto dove raccontare questa cosa.
E perch� mai? Sono ESPERIENZE che alcuni hanno vissuto e raccontato ed altri no.
Come i sogni, esperienze cerebrali anche di un certo livello e impatto, ma che sogni restano.
Con un incidente come quello se non ci vai da solo ti ci mettono in coma farmacologico.