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Originariamente Scritto da
xmanx
@Axe
Vivi in una bolla ideologica tutta tua e caratterizzata da un forte odio verso l'Italia e gli italiani. Cosa che hai più volte manifestato.
:rotfl:
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Io, invece, amo l'Italia e gli italiani e amo anche il sogno di una Europa unita, ma non di una Europa che sia la versione moderna del Terzo Raich.
purtroppo, però, ignori la realtà, come è stato dimostrato; vivi questi sentimenti immerso in fantasie ricalcate sul mondo del secolo scorso:
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Nel libro Lettera agli amici tedeschi e italiani pubblicato da Paolo Savona nel 2012, l'economista denunciava:
"il riproporsi, per fortuna in forme non militari, ma più subdole, della competizione conflittuale che ha causato le drammatiche vicende della guerra e aveva imposto una forte volontà di pace e guidato, sia pure tra sussulti, il processo di unificazione europea". Parlando ai tedeschi, nel suo libro, Savona aveva sollevato il sospetto che stia "scivolando nuovamente sul piano economico nella direzione proposta dal Piano Funk (dal nome dell allora ministro delle Finanze tedesco, ndr) del 1936. La politica economica che voi suggerite getta le basi per una disgregazione del sogno europeo di pace e di un comune progresso civile".
Funk era il ministro dell’economia nazista, il quale prevedeva che la Germania divenisse il “paese d’ordine” in Europa, che il suo sviluppo fosse prevalentemente industriale, con qualche concessione alla Francia, e che gli altri paesi europei si concentrassero nella produzione agricola e svolgessero funzioni di serbatoio di lavoro; infine che le monete europee confluissero nell’area del marco, per seguirne le regole.
Con l'euro, secondo Savona, la Germania ha obbligato le monete nazionali a confluire "nell'area del marco".
peccato che la storia sia tutt'altra, coi tedeschi che hanno subito l'euro, che non volevano; ma tu continui a volerla ignorare, la storia vera, quella dei fatti che smentiscono queste fane che propali;
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Non solo. Facendo leva sulla moneta unica e sul mercato comune è riuscita ad appropriarsi dello sviluppo industriale, lasciando spazio solo alla Francia.
strano, perché l'Italia è la seconda potenza industriale ed esportatrice; non dovrebbe, stando alle tue cazzate;
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A tutti gli altri Paesi europei avrebbe, invece, lasciato l'agricoltura e i servizi turistici. "Sono dalla parte di chi è convinto che la leadership di qualcuno o di qualche paese sia indispensabile non solo per la stabilità geopolitica, ma anche per il sano principio meritocratico che, per il bene di tutti, deve vincere il migliore - chiosava, quindi, Savona - ma la leadership, soprattutto se praticata a livello sovranazionale comporta dei doveri in materia di sicurezza e di benessere, che (ad esempio) gli Stati Uniti hanno assolto egregiamente nel Dopoguerra".
su quest'ultimo concetto, quello della responsabilità, sono persino d'accordo con Savona, anche se la riflessione dovrebbe essere molto diversa e più ampia;
i tedeschi protervi di cui parla Savona, in realtà sono gli anti-europeisti, spalleggiati dai piccoli paesi ricchi, che vorrebbero una Germania col marco, libera di perseguire quell'imperialismo para-nazista;
gli altri, europeisti e solidaristi, oltre a dover fare i conti coi suddetti, sono inevitabilmente prigionieri del "complesso del tedesco egemone"; cioè, hanno difficoltà ad elaborare politiche di responsabilità proprio perché sono culturalmente molto inibiti all'idea di una Germania che si ponga come leader europeo, che peraltro è nelle corde strutturali del sistema;
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"L'organismo biogiuridico dell'euro e quello delle politiche fiscali europee presentano un tipo di funzionamento che rivitalizza la sostanza del Piano Funk", scriveva l'economista che, pur ribadendo la necessità di un'Europa unita e accettando il ruolo della Germania come "il Paese che pone ordine in Europa", chiedeva "un contenuto diverso". A partire, appunto, dalla moneta unica. "In assenza di sufficienti politiche compensative degli shock asimmetrici e di una vera libera circolazione degli input e degli output - spiegava - il cambio dell' euro resterebbe per voi sottovalutato e per altri sopravvalutato e tenderebbe a inglobare nella vostra economia i flussi di capitali internazionali e la crescita industriale". Una deriva che verrebbe accelerata dalle politiche fiscali europee. "Se non volete - concludeva Savona - che finisca ancora una volta male nelle relazioni tra i nostri popoli, non resta che ridiscutere seriamente quali debbano essere le correzioni da apportare ai patti che reggono l'Unione europea".
è ovvio che si tratta di una costruzione in divenire; il presupposto dell'Unione è una politica fiscale comune, e lo stesso per quella finanziaria e del debito;
ma il fatto di essere ancora in mezzo al guado non avvalora le stronzate sovraniste; perché resta comunque il fatto che "la Gemania" in concreto non vuol dire una ceppa di cazzo, visto che un governo tedesco può influenzare la vita di entità non esclusive ai tedeschi, come le imprese e il debito pubblico, che sono accessibili a chiunque, oltre allo stesso territorio;
dire "la Germania" riguardo alla generale politica economica avrebbe un senso se tornassimo indietro di 80 anni, a fronte di un paese con una moneta sovrana, imprese e debito pubblico non contendibili in borsa, diritto di stabilire chi possa risiedere e chi no, diritto di emanare proprie leggi non soggette a qualsiasi vincolo normativo di principi esterni e sovraordinati;
in tutto questo, e nella prassi tedesca, c'è un punto effettivamente critico e grave sul quale i tedeschi - e in questo caso davvero si può parlare in grande misura correttamente di tedeschi - hanno giocato in modo sporco, ed è quello delle banche locali;
analogamente a molte banche locali italiane, in sostanza di credito cooperativo, ecc... le banche territoriali tedesche, le Landesbank, hanno spesso un profilo di sovraesposizione e rischio; e, analogamente ai nostri istituti, beneficiano di una disciplina di favore, che è una componente residuale della finalità di promozione e sviluppo dei territori locali, molto legata alla politica, per cui il loro profilo è in parte sottratto a logiche di mercato e agli stress-test periodici sull'esposizione;
cioè, i crediti deteriorati di Deutsche o Commerz - che però sono contendibili; operano molto in Germania, ma per esempio Deutsche è della famiglia reale del Quatar - sono ben visibili all'EBA, l'ente di controllo, e i cui debiti sono pagati dal contribuente tedesco;
ma quelli delle Landesbank no, laddove i nodi critici delle banche locali italiane sono più visibili e concorrono a determinare handicap negoziali;
di fatto, i tedeschi - e qui ha senso la qualifica nazionale, perché di investitori essenzialmente locali si tratta - erano esposti a rischio, e il governo tedesco ha convolto le finanze UE a copertura di quelle esposizioni, per esempio in Grecia, Cipro, ecc... - con aiuti al paese che tornavano a copertura dei crediti dei loro risparmiatori;
la storia è che nel 2001, a scadenza 2005, il governo tedesco, proprio per ottemperare ai vincoli UE, ha tolto la garanzia statale sull'esposizione di quelle banche, che improvvisamente, da enti sostanzialmente para-statali che erano, prendevano soldi dal mercato per prestarli alle piccole imprese locali, sono state "privatizzate" e hanno perso un paio di punti rating di solvibilità;
siccome quelle banche non erano preparate al mercato, hanno iniziato a spacciare titoli tossici per fare cassa; alcune sono fallite o assorbite come rami d'azienda;
Savona ce la racconta un po' come gli pare, ma almeno non è un cretino, e se deve mistificare, lo fa con una mezza verità;
il boost delle esportazioni tedesche - non infra UE, quindi non a danno nostro - ma verso mercati esteri, Cina, USA è stata una necessità conseguente al calo della domanda interna durante le riforme di Schroeder; cioè, per adempiere a Maastricht, i "ricchi" tedeschi hanno tagliato le retribuzioni e inventato i "lavoretti"; già sono culturalmente poco spendaccioni, e con quell'austerità la domanda interna è calata;
come in tutti i paesi, il sistema creditizio si è intossicato per garantire lo stesso livello di credito alle imprese, coperto dalla politica, in Germania come in Italia o Francia; i tedeschi hanno giocato sporco nell'occultare una parte di quella tossicità e "fatto gli italiani" quando c'era da inventarsi un trucco per aiutare le loro banche oltre quanto consentito dai trattati europei, per una condizione di debolezza di sistema, non di strapotere imperial-nazistoide;
perciò, una critica anche dura è sacrosanta; ma circostanziata; non quelle cazzate dei complotti contro la lira e l'Italia che ti bevi tu, e che servono solo ai nostri italianissimi profittatori per distrarre la tua attenzione alle loro malefatte e inefficienze, vera causa del declino italiano;
ora, se non altro, la prossima volta che discuti con qualcuno sui kattifi teteski, puoi sfoggiare un'argomentazione solida e sensata, basata sui fatti e non sulla propaganda de 'sta ceppa;
purché tu l'abbia capita.