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conogelato
L'Uomo non � come il pavone evocato da Axe. Ma molto, molto di pi�. :)
Cono, se fosse come dici tu, le belle ragazze giovani e desiderate si dovrebbero innamorare indifferentemente dei loro coetanei belli e dei cinquantenni impiegatini delle poste calvi e con la panzetta (ma li sposano se miliardari), e gli uomini belli e potenti delle bruttarelle della porta accanto;
invece non accade mai; perch� ? esattamente perch� la natura ci ha selezionato proprio come con i pavoni, per rendere pi� forte la specie; ovviamente anche queste strategie sono pi� complesse e variate, ma il tema � quello, perch� siamo dotati di istinti analoghi, ci piacciano o meno;
che tu dica che l'uomo � "di pi�" � una tua rispettabile e condivisibile opinione e anche un precetto, nel senso di "dovrebbe essere considerato di pi�";
ma non c'entra molto con la questione di cui parliamo, in cui non si dice "cosa si dovrebbe fare o pensare", ma si osserva che cosa accade ;)
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axeUgene
ma che c'entra questo con le propensioni autentiche ?
chi ha potuto, anche nel passato remoto, quando non c'erano pubblicitari, si � ritagliato ampi spazi di libert� sessuale, spesso negandola agli altri; questa cosa la dimentichi sempre...
oltretutto, anche nel mondo animale c'� questa competizione;
Vivi da animale se credi, io sono un essere umano.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ma quando mai... anche questa � un'ideologia come le altre, e anche questa pu� essere tacciata di essere illusione, la validit� delle proprie azioni far� comunque riferimento ad un'etica, che non pu� essere autoriferita come se tu fossi nato per partenogenesi su un'isola deserta;
E perch� mai?
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axeUgene
quello che racconti tu dei vacanzieri � solo il risultato dello scimmiottamento di quel comportamento, indice del "vorrei ma non posso"; sono uova di lompo del supermercato :asd:
ma anzich� criticare la mia osservazione, la conferma esattamente;
Infatti era quello che dicevo, non c'� affatto una veste diversa, a meno che la veste diversa dipenda semplicemente dal fatto di essere uno che pu�, ma allora sei tu che parli di un elite di pochi o pochissimi, se ne fai parte auguri e usa contraccettivi, ma buona parte di noi sono comuni mortali, se siamo deboli cercheremo di omologarci con alterni risultati, ma l'omologazione non fa per me, non ho nemmeno passato la revisione.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
ma cosa sono questi esempi estremi e forzati dei vacanzieri ?
Hai chiesto tu un esempio... faccio quello che posso.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
perch� devi ricondurre tutto alla schiavit� nei confronti di presunte ideologie quando � evidente dalla notte dei tempi che l'uomo ha sempre perseguito la maggior libert� possibile ? dai sovrani poligami, satrapi vari, alle vite libertine di tutti i potenti, lo ius primae noctis, le libert� codificate di tutte le classi agiate e sacerdotali, fino a quelle degli agiati di oggi;
Non sempre e comunque, Giulio Cesare era noto per la morigeratezza dei costumi al contrario di Nerone... entrambi senza dubbio potenti, ma quale dei due si � consegnato alla storia con un immagine di grandezza? La storia � piena di esempi come questi, quasi tutti i condottieri hanno vissuto da cani rispetto alle possibilit� che avrebbero avuto per il loro rango, ma hanno cercato la grandezza altrove che nel piacere. I potenti che si sono ingrassati tra orge e vino hanno lasciato il tempo che hanno trovato, se l'albero si riconosce dai frutti l'albero del nulla cosa vale?
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Originariamente Scritto da
conogelato
Molto bene! Si � davvero LIBERI quando diveniamo capaci di disciplinare i nostri istinti: L'Uomo non � come il pavone evocato da Axe. Ma molto, molto di pi�. :)
Cono, cono, forse non hai notato che ne avevo anche per te, sei l'altro lato dello specchio, ma da questo lato � fin troppo facile infrangerlo e io non sparo sulla croce rossa... a meno che sia in cerca di morfina.
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Doppio
Vivi da animale se credi, io sono un essere umano.
stai tranquillo, gli istinti li hai anche tu, ed � umano sia decidere di combatterli che di assecondarli;
per lo stesso motivo per cui tu attribuisci arbitrariamente l'eterodirezione alle scelte altrui, mentre ti asserisci indipendente da ogni influenza, che invece esiste a fortiori nella natura sociale umana, perch� nasci e vieni cresciuto secondo regole di chi ti ha preceduto, e rispetto alle quali ti poni di fatto in relazione, senza esserne indipendente;
Citazione:
Infatti era quello che dicevo, non c'� affatto una veste diversa, a meno che la veste diversa dipenda semplicemente dal fatto di essere uno che pu�, ma allora sei tu che parli di un elite di pochi o pochissimi, se ne fai parte auguri e usa contraccettivi, ma buona parte di noi sono comuni mortali, se siamo deboli cercheremo di omologarci con alterni risultati, ma l'omologazione non fa per me, non ho nemmeno passato la revisione.
vabb�, mi hai citato solo una variante di Fantozzi, il modello soccombente consolato con l'aglietto: emb� ?
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Non sempre e comunque, Giulio Cesare era noto per la morigeratezza dei costumi al contrario di Nerone... entrambi senza dubbio potenti, ma quale dei due si � consegnato alla storia con un immagine di grandezza?
Giulio Cesare era morigeratamente pederasta, come peraltro costume abituale a Roma, ma soprattutto in et� imperiale;
ma, a parte questo, che c'entra la grandezza ora ?
Citazione:
La storia � piena di esempi come questi, quasi tutti i condottieri hanno vissuto da cani rispetto alle possibilit� che avrebbero avuto per il loro rango, ma hanno cercato la grandezza altrove che nel piacere. I potenti che si sono ingrassati tra orge e vino hanno lasciato il tempo che hanno trovato, se l'albero si riconosce dai frutti l'albero del nulla cosa vale?
ma qui stai travisando proprio tutto il senso della discussione, inserendo elementi valutativi di merito e ideologici che non c'entrano davvero nulla, dato che io non ho detto che chi scopa di pi� � migliore, un aristos, bens� la relazione inversa, e cio� che nella quasi totalit� di casi l'arbitrio del potere ha consentito l'individuazione di quella che � la preferenza istintiva, ossia la pluralit�;
restando terra terra e senza fare tanta filosofia, ribadisco:
quando un grand'uomo di successo, ma dalla vita sessuale molto limitata in termini quantitativi si confronta in gruppo con dei pirla qualsiasi che per� hanno avuto molte donne, o pi� belle e prestigiose, improvvisamente si sente smarrito come un bambino o come l'ultimo dei suoi fattorini, si azzera e gli rode il culo, tantissimo, diventa nervoso, aggressivo, perch� in quel momento non conta pi� un caxxo tutto quello che � abituato a pensare di essere, dato che in quella competizione che si materializza arriva ultimo, ed � costretto a prenderne atto e torna a sentirsi l'homunculus che non piace, nonostante tutti gli sforzi per il successo; una frustrazione difficilmente sostenibile;
figuriamoci se poi, invece di essere l'uomo di successo, � lo stesso Fantozzi... minimo diventa un pasdaran :v
perch� il successo maschile, scontati i vari percorsi sociali a funzione di protesi ed eventuali sublimazioni, si misura da sempre sull'attitudine riproduttiva con una molteplicit� di femmine, che infatti � l'istinto assecondato da chi pu�;
questa cosa fa emergere la nozione che il raffronto con la sessualit� altrui � da sempre fonte di insicurezza e invidia, e che i sistemi morali che disciplinano la sessualit� o comportamenti correlati inevitabilmente incorporano questi sentimenti;
perci�, quando sento qualcuno che predica costumi castigati secondo la sua propria nozione di opportunit�, mi insospettisco sempre e penso alla strofa di De Andr� dei "buoni consigli e del cattivo esempio".
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Puntino sulla i... Giulio Cesare fu fuori dalla realt� imperiale, non fu nemmeno imperatore. Cosa c'entri la grandezza non mi pare poi tanto difficile, non pu� essere tutta una questione di una morale dettata dall'invidia dei perdenti se il semplice fatto di darsi una regolata sia un elemento che conferisce ad una persona un valore maggiore rispetto a chi decide invece di abbandonarsi agli istinti e li lascia vivere al suo posto. Non lo accetterai, visto che mi hai cassato come un sofisticato dilemma la fondamentale distinzione tra il rifiuto e il autocontrollo (che poi non ha tutta questa sofisticazione), gli istinti non si combattono o si assecondano soltanto, � ben diversa la terza via quella di riconoscerli, farli propri ed indirizzarli nella direzione che si ritiene migliore. Che il numero di partner sessuali configuri un uomo come vincente � un fatto che non vedo affatto cos� evidente, anzi, spesso e volentieri determina un livello di selezione che se dobbiamo proprio vederla in temini istintuali evolutivi � perdente. Posso anche credere che nel dissenso ad una scelta edonista ci sia tra le concause l'atteggiamento dettato dall'invidia, ma non pu� certo essere l'unico, e nemmeno il pi� forte. Vabbeh, io prendo il volo e ti lascio senza un contradditorio per una settimana... salut.
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Originariamente Scritto da
Doppio
Puntino sulla i... Giulio Cesare fu fuori dalla realt� imperiale, non fu nemmeno imperatore.
infatti, la precisazione l'avevo fatta esattamente per questo, per sottolineare che la pederastia non era ancora cos� di moda a Roma; :D
Citazione:
Cosa c'entri la grandezza non mi pare poi tanto difficile, non pu� essere tutta una questione di una morale dettata dall'invidia dei perdenti se il semplice fatto di darsi una regolata sia un elemento che conferisce ad una persona un valore maggiore rispetto a chi decide invece di abbandonarsi agli istinti e li lascia vivere al suo posto. Non lo accetterai, visto che mi hai cassato come un sofisticato dilemma la fondamentale distinzione tra il rifiuto e il autocontrollo (che poi non ha tutta questa sofisticazione), gli istinti non si combattono o si assecondano soltanto, � ben diversa la terza via quella di riconoscerli, farli propri ed indirizzarli nella direzione che si ritiene migliore. Che il numero di partner sessuali configuri un uomo come vincente � un fatto che non vedo affatto cos� evidente, anzi, spesso e volentieri determina un livello di selezione che se dobbiamo proprio vederla in temini istintuali evolutivi � perdente. Posso anche credere che nel dissenso ad una scelta edonista ci sia tra le concause l'atteggiamento dettato dall'invidia, ma non pu� certo essere l'unico, e nemmeno il pi� forte.
la motivazione "edonista" la attribuisci tu, e crei tutto un quadretto ideologico che gi� implica risposte;
io distinguo solo tra coloro che sono in condizione di assecondare l'istinto, e gli altri che vorrebbero ma non possono; e rosicano, anche perch� le grandezze che eventualmente - e assai raramente -perseguono sono postume, oppure lasciano quello stesso vuoto di insicurezze che viene colmato con ideologie succedanee di potenza;
io non sto dicendo che il numero di partner sessuali configuri oggettivamente un uomo come vincente - che ha un senso solo a partire da un'ideologia determinata - ma che nella quasi totalit� dei casi la percezione degli insicuri � questa, e genera complessi di inferiorit� correlati ad una realt� istintiva, non ad un'ideologia, che qui non c'entra nulla.
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Si potrebbe dire che il vincente ha semplicemente la possibilit� di scegliersi lo stile di vita e, qualunque sceglie, resta vincente, ci� difficilmente lo rende un censore peloso della vita altrui essendo appagato del proprio.
I perdenti si fanno forza in gruppo elargendo gratuitamente buoni consigli su ci� che non sono stati buoni a fare in proprio, ma riprogettando il mondo si sentono pure loro dei semidei, per quel che gli vale.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
Cono, se fosse come dici tu, le belle ragazze giovani e desiderate si dovrebbero innamorare indifferentemente dei loro coetanei belli e dei cinquantenni impiegatini delle poste calvi e con la panzetta (ma li sposano se miliardari), e gli uomini belli e potenti delle bruttarelle della porta accanto;
invece non accade mai; perch� ? esattamente perch� la natura ci ha selezionato proprio come con i pavoni, per rendere pi� forte la specie; ovviamente anche queste strategie sono pi� complesse e variate, ma il tema � quello, perch� siamo dotati di istinti analoghi, ci piacciano o meno;
che tu dica che l'uomo � "di pi�" � una tua rispettabile e condivisibile opinione e anche un precetto, nel senso di "dovrebbe essere considerato di pi�";
ma non c'entra molto con la questione di cui parliamo, in cui non si dice "cosa si dovrebbe fare o pensare", ma si osserva che cosa accade ;)
E che cosa accade, carissimo? Forse facciamo all'amore come lo fanno gli animali? Certo che no: In quel momento entrano in ballo non solo i nostri corpi, ma anche le componenti emotive, psicologiche, culturali.....entra in ballo TUTTO, di noi. E' questo che rende l'uomo un unicum irripetibile in natura: La sua capacit� di ordinare le sue azioni non solo in base all'istinto. Ma anche e soprattutto secondo la sua morale, etica...coscienza. :)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
E che cosa accade, carissimo? Forse facciamo all'amore come lo fanno gli animali? Certo che no: In quel momento entrano in ballo non solo i nostri corpi, ma anche le componenti emotive, psicologiche, culturali.....entra in ballo TUTTO, di noi. E' questo che rende l'uomo un unicum irripetibile in natura: La sua capacit� di ordinare le sue azioni non solo in base all'istinto. Ma anche e soprattutto secondo la sua morale, etica...coscienza. :)
Cono, sei OT; questa cosa che dici riguarda un aspetto diverso, ossia la proiezione di cui individualmente rivestiamo ci� che viviamo;
e non cambia il fatto che � l'istinto a modulare le scelte e le predilezioni, da sempre; e quelle componenti emotive, psicologiche e culturali si sono modellate e adattate a quelle esigenze; evolvendosi nel tempo, ma sempre funzionali all'istinto di specie.
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Polo nord e polo sud: Ci separa un abisso. Amen.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Polo nord e polo sud: Ci separa un abisso. Amen.
guarda che io descrivo fatti, come li studia la scienza, la biologia, l'antropologia, la sociologia, non mie opinioni;
se a te la realt� non piace, � perfettamente lecito, ma non la cambia di certo.
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OT: Non vorrei si pensasse che in sociologia viene dato per vero il fatto che la realt� sia una e sia oggettiva. Non � affatto cos�, anzi, correnti relativamente recenti parlano della realt� come un qualcosa di soggettivo che dipende e prende forma dalla "definizione delle situazioni" del singolo individuo e quindi della realt� "percepita".
La descrizione dei fatti � pi� legata ad una concezione tradizionale della sociologia di stampo durkheimiano, tutt'ora validissima, ma non � l'unica concezione usata o considerata valida.
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Originariamente Scritto da
Baboulenka
OT: Non vorrei si pensasse che in sociologia viene dato per vero il fatto che la realt� sia una e sia oggettiva. Non � affatto cos�, anzi, correnti relativamente recenti parlano della realt� come un qualcosa di soggettivo che dipende e prende forma dalla "definizione delle situazioni" del singolo individuo e quindi della realt� "percepita".
La descrizione dei fatti � pi� legata ad una concezione tradizionale della sociologia di stampo durkheimiano, tutt'ora validissima, ma non � l'unica concezione usata o considerata valida.
s�, ma qui si tratta di affiancare nozioni sociologiche a quelle antropologiche e biologiche;
l'equivoco sa nel fare tutto un pappone delle circostanze di relazione, quando l'oggetto da identificare � l'influenza delle preferenze istintive nella selezione e sopravvivenza del genere umano;
se mettiamo un bambino di o anni di fronte ad una fetta di torta al cioccolato e ad un piatto di amara cicoria, 99 volte su cento, e forse anche la centesima, egli preferir� la prima; perch� ?
perch� la selezione naturale ha favorito la predilezione per il dolce, fonte di calorie indispensabili e rare per quasi tutto l'arco della storia umana, mentre, guardacaso, i veleni sono spessissimo amari, e ci� ha selezionato l'avversione all'amaro facendo sopravvivere coloro che ne avevano istinto;
analogamente, la preferenza per partner giovani e belli, la generale identificazione della bellezza con la salute, mostrano come la cultura si sia strutturata per incorporare gli istinti utili alla procreazione, e cos� la preferenza per la molteplicit� degli accoppiamenti, dato che, oltre al numero, anche un patrimonio genetico della prole pi� vario comporta maggiori probabilit� di sopravvivenza;
infatti, la facolt� di riservarsi questo privilegio � sempre stata appannaggio dei ceti abbienti e potenti che ne hanno coltivato l'arbitrio.
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Originariamente Scritto da
Doppio
... o in campo medico dove � nata la figura del sessuologo (che si trovino un lavoro di giorno).
Premesso che in genere trovo insopportabili e cialtroni gli psico-sessuologi televisivi... :D
Ma dai, quanto accanimento, poveri sessuologi... Il sesso � una forma di comunicazione, specialmente all'interno della coppia, e mi sembra naturalissimo che si sia sviluppata una branca della psicologia destinata ad aiutare chi manifesta problemi in questo tipo di comunicazione.
Poi, opinione personale, credo che la maggior parte dei problemi che portano le coppie dai sessuologi siano appunto le nevrosi derivanti dal carattere artificiosamente monogamo della coppia moderna rispetto alla libert� di accoppiamento richiesta dallo stato di natura.
Ma io sono come il buon Ferrini, eh: non capisco, ma mi adeguo!!!
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Originariamente Scritto da
nahui
Poi, opinione personale, credo che la maggior parte dei problemi che portano le coppie dai sessuologi siano appunto le nevrosi derivanti dal carattere artificiosamente monogamo della coppia moderna rispetto alla libert� di accoppiamento richiesta dallo stato di natura.
non so...
posto che credo anche io che la monogamia sia una scarpa strettina, i problemi di coppia mi sembrano pi� dovuti ad un malassortimento originario che � perfettamente compreso a livello istintivo, ma rimosso nella comunicazione; il che richiede interventi esterni a sbloccare, che possono essere le avventure o gli psicologi;
le coppie bene assortite, nel senso di funzionalmente complementari, trovano naturalmente modi per adattarsi alle circostanze, almeno per lunghi periodi di tempo, e anche nel conflitto permanente.