edit: anticipato da erin
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Vi turbo. Eppure oggi 12 anni sono già troppi per iniziare a parlare di Dio ai nostri figli....
è che parli come di un lavaggio di cervello
magari avrò frainteso...
hAI FRAINTESO. O proponiamo Dio vivendolo concretamente tutti i giorni o questi resterà lettera morta nella vita dei nostri figli. Che non sono stupidi e che di discorsi ne sentono a bizzeffe.....
Il problema sta nel fatto che sono battezzato, né più né meno di te; in più se vado indietro a tutti i miei ricordi tra zii cugine,nonni, fratelli e sorelle potrei arrivare ad un centinaio, eccetto casi di cristiani ribelli del parentado tipo: " Perché io devo credere alla chiesa se il capo sta in un trono ed un povero viene ignorato e muore di fame?" A dir la verità quando ci discutevo, con questo parente ribelle ecclesiatico,:asd:, se non volevo imbrogliarlo con qualche ciancia, poverino non sarebbe andato via contento:asd:, non sapevo mai cosa rispondere. A quei tempi ero semplice e non avevo il coraggio di dirgli che il papa era da scandalo, visto che qualcuno, più di uno, si scandalizzava per il suo tenore di vita, più di un re.
Allora gli facevo io una domanda:" Ma tu Giovanni ( così si chiamava), credi in Dio"
Mai mi sarei aspettato che mi rispondesse si.
Infatti, il punto e' proprio questo: E' a Dio che dobbiamo guardare. Se guardiamo gli uomini la fede vacilla. Dio sceglie chi vuole, anche i peccatori, per portare avanti i Suoi disegni. E questo scandalizza, indubbiamente.
[QUOTE=conogelato;997312]Mi f
....ed ecco che ritorna l'importanza della trasmissione della fede. Esistenzialmente + che oralmente.
La trasmissione della fede si trasmette in spirito e verità.Ma per trasmetterla così ci vuole convincimento non convinzione, molta fatica perchè devi dare molti esempi coerenti e devi essere giusto con tutti i figli che hai: LA CHIESA NON LO FA, mai visto un prete di parrocchie non avere preferenze, infatti non sono i nostri genitori anche se godono a farsi chiamare padre.
Personalmente a mio figlio l'ho istruito io nei primissimi anni, infatti a me dava retta; chissà perché dopo il catechismo e la comunione si è un pochino allontanato:D?
Ci sono spelndidi esempi di vita anche fra i sacerdoti. E lo sai bene. e comunque rimane la famiglia il luogo ideale per trasmettere la fede. La parrocchia, l'oratorio, il catechismo devono fare da supporto, non sostituire.
[QUOTE=conogelato;997298]No Crep, l'iniziazione cristiana e' diversa da quella ebraica. Ed oggi il bombardamento mediatico e i tanti messaggi che i nostri bimbi ricevono fin dalla piu' tenera et
Ahahahahahahahahaha ciao Laurina, sentivo la tua mancanza!
[QUOTE=Vega;997378]Ed oggi il bombardamento religioso ed i tanti messaggi che i nostri bimbi ricevono fin dalla pi
Gvazie cava!!
Se il battesimo è per il credente una specie di vaccino capisco che i genitori facciano fare questo rito. D'altronde credono così. Nel contempoperò è anche segno di appartenenza a qualcosa e questo secondo me sarebbe più giusto poterlo scegliere con la propria testa. Essendo le due cose legate, rito purificatorio e legame di appartenenza, c'è un certo conflitto di interessi.
Poi faccio notare di nuovo la sfumatura, cioè che Gesù non sarebbe morto per tutti, ma in realtà morto per chi sta con lui, per chi lo accetta, salvo eccezioni e che poi la sua morte non ha purificato nulla se ci dobbiamo affidare ad un rito che toglie il peccato originale ecc...Quindi non è il sacrificio in sè, quell'atto avvenuto in quel dato temporale ad aver riscattato, purificato, ma l'accettazione o meno di questo sacrificio, un rito che poi ne sarebbe legato. Allora il dubbio sorge su tutto questo tripudio di grandi avvenimenti biblici.