[QUOTE=voidschizo;963171]Io sono laureato in psicologia, sono anni che tengo sedute psicoanalitiche e ho partecipato a psicoterapie di gruppo sia con pedofili che cono omosessuali.
e tu?
abbandono la discussione, non c'
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[QUOTE=voidschizo;963171]Io sono laureato in psicologia, sono anni che tengo sedute psicoanalitiche e ho partecipato a psicoterapie di gruppo sia con pedofili che cono omosessuali.
e tu?
abbandono la discussione, non c'
[QUOTE=Enigma;963330]Fate a chi ce l'ha pi
Enigma, non penso proprio.
erin, era un bel modo per dire che non sei laureata, vero?
E che non studi ne psicologia ne psichiatria, vero?
io la chiudo qui, grazie.
No, sinceramente non ho nemmeno lontanamente pensato che c'entrasse una laurea.
No infatti... in famiglia ne ho fin troppi, non potevo dare a mia madre il dispiacere di avere in casa solo psi-qualcosa. :asd:
Guarda che non c'è bisogno che tiri fuori tutte 'ste storie semplicemente per non continuare la discussione, eh.
Discussione? Continuare? Ma se tu sai gi
Sono disposta a cambiare posizione se mi si dimostra la sua non validità.
Noi ci siamo limitati a parlare di terminologia, e quella mi spiace, ma non è una questione di opinione personale.
Bè, siamo in un campo che io ormai bazzico da parecchi anni, e di cui mi occupo quasi quotidianamente sia a livello di interesse personale che professionale e in parte accademico.
Capita di essere abbastanza ferrati sull'argomento.
Chiaramente, se un giorno Porpora Marcasciano arriverà sul forum a parlare di identità trans, ti assicuro che sarò qui a pendere dalle sue labbra.
Bè, non dirmi che è solo questo ti ha fermato.
Sono ben poco solide le tue convinzioni, se basta così poco. :rolleyes:
Scusa ma per te la discussione è solo darsi ragione o farsi insegnare? Appena ti si contesta finisce tutto?
Ti rendi conto, sì, che appena ti ho chiesto delucidazioni sulle fonti hai tranciato la comunicazione?
Comunque vabbè, questa storia si sta facendo lunga, quindi se hai voglia di discutere dell'argomento bene, altrimenti pazienza. E' inutile stare a discutere di chi sia legittimato a parlare (laureati o non), con quali fonti (psicologi, sociologi, pedofili), ecc.
Non è di questo che mi interessa parlare, e la questione inizia ad essere noiosa.
Comunque lo si rigiri, l'argomento rimane serio e complesso. Non si tratta quindi di scovare chi abbia ragione e chi torto. E tantomeno di tacciare la Chiesa di oscurantismo. Ricordiamoci che ognuno, nelle proprie tesi, parte dalla sua particolare visione dell'Uomo, della Donna, della Vita....
«Con una dichiarazione di valore politico, sottoscritta da un gruppo di paesi - afferma mons. Migliore - si chiede agli Stati e ai meccanismi internazionali di attuazione e controllo dei diritti umani di aggiungere nuove categorie protette dalla discriminazione, senza tener conto che, se adottate, esse creeranno nuove e implacabili discriminazioni. Per esempio, gli Stati che non riconoscono l’unione tra persone dello stesso sesso come "matrimonio" verranno messi alla gogna e fatti oggetto di pressioni».
Riporto la dichiarazione e allibisco.
Un gesuita del XVI secolo non avrebbe potuto fare di meglio.
E' un discorso veramente capzioso e si confonde volutamente il senso delle parole.
Innanzitutto se non ho letto male la petizione riguarda la persecuzione giudiziaria dell'omosessualità che è qualcosa qualitativamente e quantitativamente diverso dalla semplice discriminazione.
La persecuzione giudiziaria significa che lo stato con i suoi apparati repressivi e giudiziari intende reprimere, punendola con una pena l'omosseualità in quanto tale, significa che lo stato ritiene tale comportamento ingiusto e iniquo.
La discriminazione non passa necessariamente per la repressione penale, può essere semplicemente determinata da pregiudizi culturali o semplice ignoranza ed è rimuovibile con interventi culturali e una corretta informazione: la legge che punisce l'omossesualità no, può essere rimossa solo da una successiva legge che la abroga, è diverso.
Lo stato punendo l'omossesualità si arroga il diritto di intervenire nella sfera intima ed emotiva dei cittadini e anche questo è profondamente sbagliato perchè di sicuro l'omosessuale non adotta comportamenti pericolosi a causa delle proprie abitudini sessuali, a meno che si voglia vedere nell'omosessuale a tutti i costi un potenziale maniaco, pedofilo o pervertito.
E qui viene a galla la definizone della Chiesa dell'omosessualità come "disordine di comportamento" e dell'omosessuale come pecorella smarrita da redimere, in buona sostanza la Chiesa, checchè ne dica, considera ancora con dei bei giri di parole, l'omosessualità un delitto se non contro Dio, di sicuro contro l'umanità.
Per questo non è d'accordo.
Funanbolico è poi il timore che creando "categorie protette" (come? proibendo che gli omosessuali siano impiccati?).
Infatti, raccomandare che l'omossesualità non sia punita dalla legge non significa creare nessuna categoria protetta, non essere perseguitato dalla legge per abitudini personali e private è (o dovrebbe essere) un diritto di chiunque e non solo dei gay, secondo perchè da un timore, quindi da una mera ipotesi (quello di creare nuove categorie protette), si afferma una certezza: quella che gli stati che non proteggono gli omosessuali saranno discriminati rispetto a quelli che lo faranno.
Veramente un ragionamento senza capo nè coda quello dell'Ill.mo monsignore...
Parziale cambio di rotta (o almeno cos
Il catechismo dice quanto segue. Tutti coloro che continuano a difendere la Chiesa o comunque a non condannare apertamente le sue esternazioni (limitatamente al tema dell'omosessualit
[QUOTE=voidschizo;963619]Discussione? Continuare? Ma se tu sai gi