Visualizzazione Stampabile
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Doppio
Non ho ancora letto un credente effettivo nel merito del topic.
Il credente effettivo considera i peccati qualcosa di negativo e dovrebbe vergognarsi di commetterli, per cui, anche se qui siamo anonimi, i credenti evitano di pubblicizzare le proprie colpe. C'è pure il rischio che un ateo possa dire a un credente: sei più peccatore di me.
E c'è il rischio di perdere credibilità sul forum, perché da un credente ci si aspettano virtù più che peccati.
L'ateo, invece, come si è visto, in genere non ha sensi di colpa per le proprie debolezze, anzi, a volte se ne vanta. In conclusione, credo che ci sia un approccio diverso verso il peccato da parte di credenti e atei, anche se nessuno è innocente agli occhi di Dio.
-
Per me non esiste l'idea di "peccato" come colpa da espiare, di cui pentirsi e confessarsi con un rappresentante di dio (?) che magari ne ha commessi più di te. Esistono comportamenti che fanno del male a se stessi e agli altri, errori che tutti commettiamo, dai quali bisogna apprendere per la propria evoluzione. In tutto questo non c'entra nulla la professione di fede che uno può avere o non avere, ma il comportamento NEI FATTI, per cui un ateo può benissimo essere più altruista, generoso e caritatevole rispetto a qualcuno che si professa credente per poi farsi gli affari propri alla grande. Di questo abbiamo innumerevoli esempi. E poi che vuol dire "nessuno è innocente agli occhi di Dio?". Ritorna la vecchia tiritera del cosiddetto "peccato originale" per cui già appena nati siamo "colpevoli" di chissà che cosa? Ma che siamo ancora al medioevo? Ma la stessa chiesa afferma ancora queste caxxate? Ma non è ora di farla finita?
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Turbociclo
E poi che vuol dire "nessuno è innocente agli occhi di Dio?". Ritorna la vecchia tiritera del cosiddetto "peccato originale" per cui già appena nati siamo "colpevoli" di chissà che cosa? Ma che siamo ancora al medioevo? Ma la stessa chiesa afferma ancora queste caxxate? Ma non è ora di farla finita?
Veramente io mi riferivo alle nostre colpe specifiche, non al peccato originale e nemmeno alle eventuali colpe di genitori o nonni.
Credo che qualunque persona "normale" potrebbe essere accusata da Dio del fatto che avrebbe potuto fare di più e di meglio con ciò che aveva a disposizione. Questo come discorso generale.
Bisogna tenere presente che non nasciamo con lo scopo di ricercare la nostra felicità subito, ma di cercare un bene futuro attraverso una vita dedicata il più possibile a Dio e al prossimo, se credenti.
Tutto ciò, ovviamente, dopo che ciascuno è riuscito a costruirsi onestamente un minimo di vita decorosa.
Se poi guardiamo i casi particolari, come coloro che soffrono di un grave handicap o di una
grave malattia, per costoro credo che sia già tanto riuscire a sopportare la loro condizione.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Turbociclo
Per me non esiste l'idea di "peccato" come colpa da espiare, di cui pentirsi e confessarsi con un rappresentante di dio (?) che magari ne ha commessi più di te. Esistono comportamenti che fanno del male a se stessi e agli altri, errori che tutti commettiamo, dai quali bisogna apprendere per la propria evoluzione. In tutto questo non c'entra nulla la professione di fede che uno può avere o non avere, ma il comportamento NEI FATTI, per cui un ateo può benissimo essere più altruista, generoso e caritatevole rispetto a qualcuno che si professa credente per poi farsi gli affari propri alla grande. Di questo abbiamo innumerevoli esempi. E poi che vuol dire "nessuno è innocente agli occhi di Dio?". Ritorna la vecchia tiritera del cosiddetto "peccato originale" per cui già appena nati siamo "colpevoli" di chissà che cosa? Ma che siamo ancora al medioevo? Ma la stessa chiesa afferma ancora queste caxxate? Ma non è ora di farla finita?
E' il fondamento del Cristianesimo e dell'Ebraismo, il Peccato Originale. La Bibbia tutta, si dispiega partendo da ciò che è raccontato in Genesi, amico Turbociclo.
Nel Cuore dell'Uomo non abita il Bene. C'è in lui il desiderio, del Bene, ma non la capacità di farlo, dice San Paolo.
Solamente se si lascia "modellare" da Cristo, diviene capace di amare. Da solo no! Da solo, altro non combina che macelli: Fin dall'adolescenza, dice la Parola.
Gesù Cristo è venuto a prendere su di sè i Peccati del mondo. Roba seria. Altro che semplici "errori"....
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Non capisco perché Dio possa chiedere perdono al mondo e soprattutto non capisco perché tu non tenga conto dell'umanità di Gesù.
Non al mondo, a me personalmente, se ha coraggio!
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Il credente effettivo considera i peccati qualcosa di negativo e dovrebbe vergognarsi di commetterli, per cui, anche se qui siamo anonimi, i credenti evitano di pubblicizzare le proprie colpe. C'è pure il rischio che un ateo possa dire a un credente: sei più peccatore di me.
E c'è il rischio di perdere credibilità sul forum, perché da un credente ci si aspettano virtù più che peccati.
Terribile rischio, se fosse falso sarebbe una calunnia, persino autoevidente, se fosse vero, dove sta la vostra umiltà? Superbia!
Mi aspetto che un credente sia umano anche fosse un santo, citando ancora Agostino, trovo rispettabile l'umiltà di dedicare un'opera alle proprie debolezze (le Confessioni), denota la propria umanità. I santoni che si fingono perfetti, e tanti ce ne sono, invece sempbrano solo degli ipocriti.
-
"Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi."
(1.Giovanni 1,8)
E’ scritto nel libro dei Proverbi (24,16) che “il giusto pecca sette volte”.
Come in molti casi, nella Scrittura non si tratta di un dato contabile come la nostra mentalità può essere portata a pensare. Non vuol dire “più di sei, meno di otto” ma indica un numero indeterminato e comunque elevato.
Se dunque il giusto, colui che ha Dio come riferimento privilegiato del suo vivere e del suo operare, è così fortemente in difetto verso Dio , noi – che giusti spesso non siamo – ci troviamo ad essere ad ancor maggior distanza dal modello che, nel Vangelo di Matteo (5,48) , ci viene indicato: “siate perfetti come lo è il Padre vostro celeste”.
Il problema è che essendo talmente enorme la sproporzione che separa la creatura dal Creatore, non è ragionevolmente pensabile che tale distanza possa essere colmata da uno sforzo o da una capacità umana.
Ciò che ci salva è principalmente l’amore di Dio per noi. Amore immenso, gratuito e santificante di cui l’uomo, per sua natura, non sarebbe neanche degno, ma di cui è destinatario per libera iniziativa divina.
Il solo atto che può compiere l’uomo di fronte a questo dato originario è il riconoscere umilmente il proprio essere nulla e la totalità dell’essere di Dio, affidarsi in toto a Lui chiedendo la Sua divina protezione.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Nel Cuore dell'Uomo non abita il Bene. C'è in lui il desiderio, del Bene, ma non la capacità di farlo, dice San Paolo.
Se nel cuore dell'uomo non abita il bene come fa a desiderarlo?
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Se nel cuore dell'uomo non abita il bene come fa a desiderarlo?
È come una di quelle persone che indossano di norma una taglia, ma poi misurano i vestiti a partire da due taglie sotto.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Doppio
Non al mondo, a me personalmente, se ha coraggio!
Il mio dire era rivolto a cono, che crede come me ma in maniera diversa.
Se Gesù, come sostiene, ha perdonato tutti sulla croce come può chiedere di essere perdonato da tutti non avendo tra l'altro fatto nulla di male ma solo bene; a me sembra assurdo.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Se nel cuore dell'uomo non abita il bene come fa a desiderarlo?
Se consideriamo il "cuore" come sede elettiva dei sentimenti, delle passioni, seguendo queste ultime è facile sbagliare, peccare. Se consideriamo il cervello sede della razionalità, ecco che quest'ultima ci spinge verso il bene. Non è l'animale passionale che è in noi a spingerci verso il bene, ma l'uomo raziocinante.
L'uomo si può considerare un mix di Mr. Hyde e Dr. Jekill. Da qualche parte avevo fatto riferimento alla canzone "Toro loco", "Toro inferocito", dove Pelù afferma di essere contemporaneamente toro e toreador: il toreador vuole prevalere sul toro.
-
No è! Per piacere non ti ci mettere anche tu con (le cazzate) cuore e cervello!!:D
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
No è! Per piacere non ti ci mettere anche tu con (le cazzate) cuore e cervello!!:D
Io avrei citato Proibito dei Litfiba.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
"Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa. Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi."
(1.Giovanni 1,8)
E’ scritto nel libro dei Proverbi (24,16) che “il giusto pecca sette volte”.
Come in molti casi, nella Scrittura non si tratta di un dato contabile come la nostra mentalità può essere portata a pensare. Non vuol dire “più di sei, meno di otto” ma indica un numero indeterminato e comunque elevato.
Se dunque il giusto, colui che ha Dio come riferimento privilegiato del suo vivere e del suo operare, è così fortemente in difetto verso Dio , noi – che giusti spesso non siamo – ci troviamo ad essere ad ancor maggior distanza dal modello che, nel Vangelo di Matteo (5,48) , ci viene indicato: “siate perfetti come lo è il Padre vostro celeste”.
Il problema è che essendo talmente enorme la sproporzione che separa la creatura dal Creatore, non è ragionevolmente pensabile che tale distanza possa essere colmata da uno sforzo o da una capacità umana.
Ciò che ci salva è principalmente l’amore di Dio per noi. Amore immenso, gratuito e santificante di cui l’uomo, per sua natura, non sarebbe neanche degno, ma di cui è destinatario per libera iniziativa divina.
Il solo atto che può compiere l’uomo di fronte a questo dato originario è il riconoscere umilmente il proprio essere nulla e la totalità dell’essere di Dio, affidarsi in toto a Lui chiedendo la Sua divina protezione.
Fra le righe (e fra le frasi fatte ed il teatrino ipocrita degli umili peccatori) stai dicendo che non serve granché seguire dio, i comandamenti che tanto il gap è incolmabile ed anche colui che crede non sta messo tanto bene.
Quindi chi ce lo fa fare di stare una vita a "flagellarci" e ravanarci i neuroni sull'amico invisibile?
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Io avrei citato Proibito dei Litfiba.
Si potrebbe optare anche per El Diablo!:D