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Originariamente Scritto da
axeUgene
in Italia si � solo approfittato per un 15ennio di condizioni favorevoli, ma senza riprogrammare e ristrutturare, e perci� � finit� l�.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
No; il fatto � che i paesi pi� distrutti dalla guerra hanno dovuto ricostruirsi e con che cosa? Con le migliori tecnologie del tempo.
e io che ho scritto ? quelle sono esattamente le condizioni favorevoli;
accompagnate peraltro da un ridotto potere dei sindacati e salari bassi; l'"epoca di Valletta";
l'economia nazonale poi � stata drogata a buffo in molti modi per comprare un consenso politico in mancanza del quale il conflitto sociale sarebbe stato ingovernabile;
quella cosa che definisci come il "mettersi i soldi in tasca" � esattamente la descrizione dell'inettitudine del sistema imprenditoriale nazionale e del ceto dirigente nel suo complesso, incapace di elaborare formule di dirigismo virtuoso - come in Germania e Giappone, ma anche Francia - non reazionario, perch� prigioniero di clientele feudali.
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Ho solo specificato meglio le tue "condizioni favorevoli".
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ma allora perche la Democrazia Cristiana,che belle parole,sentite come suonano bene agli addetti ai lavori;DEMOCRAZIA CRISTIANA,perche�ha miseramente fallito?!:v
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Ho solo specificato meglio le tue "condizioni favorevoli".
ah... da quel "No" reciso con cui esordivi mi sembrava tu sostenessi una tesi diversa;
Mister, la DC non ha "miseramente fallito", anzi; ha governato questo paese per 50 anni, un notevole successo nella sua prospettiva; ed � implosa solo nel momento in cui il modello consenso-in-cambio-di-debito - che stava bene anche alla sinistra - � stato messo in discussione da Tangentopoli; per essere sostanzialmente ricostituita da Berlusconi con un profilo pi� "disinvolto" e adatto ai tempi, ma la sostanza � stata la stessa;
ora che il fondo del barile � stato raschiato, le cose sono un po' pi� difficili...
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per Misterikx
Secondo me non ha fallito, probabilmente il suo compito era di fare da collante tra gli estremi punti di vista e non a caso si � qualificata al centro. Ha fallito dopo, verso la fine degli anni sessanta ( dopo il boom economico), quando, gli Italiani sentendosi veramente uniti come Italiani ( e questo � probabilmente l'aspetto positivo) si sono trovati per� divisi nelle tasche, nelle idee e nei privilegi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ah... da quel "No" reciso con cui esordivi mi sembrava tu sostenessi una tesi diversa;
No:shy:
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Una volta caduto il muro, la DC non aveva pi� ragion d'esistere.
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Il 25 Aprile le armate tedesche in Italia si arresero agli alleati ango-americani. La guerra era praticamente finita e da li a poco Mussolini prima e Hitler poi uscirono di scena per sempre. E siamo stati fortunati che i russi si siano fermati a Vienna e che Tito non abbia invaso pi� di tanto i territori italiani a est.
Poi certo, gli americani ci hanno coccolato e aiutati a risorgere.... e meno male. Per� io penso sempre ai francesi e al loro nazionalismo di fondo... alla loro identit� e fierezza nazionale. Cio� hanno ringraziato gli americani per averli liberati, per� hanno mantenuto la loro identit�, autonomia, ecc ... uscendo persino dalla NATO... per poi rientrarvi in un secondo momento.
Come dire, amici, ma ognuno a casa propria e ritorno solo se mi pare.
Poi... un'altra considerazione : Germania, Giappone e Italia.... le prime due sono potenze economiche (vabb� oggi un po meno).... noi stiamo sprofondando nelle nostre sabbie mobili....
quando cambieremo? Cio� la struttura partitica fascista non � che fosse cos� diversa da quella dei principali partiti di oggi. Certo esercitava in regime di dittatura... � questo ha comportato poi il disastro... ma i loro componenti, come quelli di oggi dei vari partiti, cercavano prima di ogni cosa il bene personale... piuttosto che collettivo, o sbaglio?
E dove ci stanno portando i principali partiti di oggi? Ad un altro disastro. Diverso, certo, ma sempre disastro si tratta... perch� oggi le guerre sono esclusivamente economiche e la gente muore di fame, di disperazione, di ingiustizie, piuttosto che per le bombe di un tempo. O sbaglio ancora?
Ogni anno non facciamo altro che dire quanto siamo stati fortunati in quel lontano 25 Aprile del 1945.... e non ci accorgiamo che siamo succubi ansicch� di una dittatura... di un oligarchia... ma sempre succubi rimaniamo.
vabb� oggi sono un tantino pessimista... non fateci caso.
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Ok, potremmo traslare dal 25 aprile al 1� maggio, festa dei lavoratori. (ma chi sono i lavoratori, oggigiorno?:mumble:)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Ok, potremmo traslare dal 25 aprile al 1� maggio, festa dei lavoratori. (ma chi sono i lavoratori, oggigiorno?:mumble:)
ottima domanda!! Anche qui non si capisce chi oggi pu� considerarsi un "vero" lavoratore. Possiamo considerare lavoratori chi specula sugli altri? Chi ti propone contratti a termine e poi altri contratti a termine per poi continuare con altri contratti a termine che non si termina mai di firmare contratti a termine?
Oppure... altro esempio, un idraulico poco onesto che piuttosto che cambiarti un piccolo pezzo, ti fa capire che il guasto in realt� � molto pi� grave (e potremmo fare mille esempi su altre mille categorie di lavoro) spillandoti un sacco di soldi, lo possiamo considerare un lavoratore?
non � che sono pessimista... piuttosto oggi ho proprio i piedi gonfi e doloranti!!! :wall:
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E' necessario considerare come il lavoro sia parte integrante della dignit� della persona: Ne ha parlato stamattina anche il santo padre.....
E' dirompente la voce del Papa mentre chiede al mondo una "decisa scelta" contro la tratta delle persone che alimenta quello che Francesco definisce "il lavoro che schiavizza". Ma nell'udienza del primo maggio, data che per la Chiesa costituisce la festa di san Giuseppe lavoratore, il pontefice chiama in causa anche "i responsabili della cosa pubblica", invitandoli a "fare ogni sforzo per dare nuovo slancio all'occupazione" perch�, ha sottolineato, "questo significa preoccuparsi della dignit� delle persone".
Alla gente, invece, Francesco indica la via della solidariet�, in risposta alle "difficolt� che in vari Paesi incontra oggi il mondo del lavoro e delle imprese". Il Papa ricorda quanti, "non solo giovani", sono oggi disoccupati e punta il dito contro "una concezione economicista della societ� che cerca il profitto egoista al di fuori dai parametri della giustizia sociale". E proprio in questo senso � arrivato anche il riferimento al "lavoro schiavo", come Francesco lo ha chiamato pi� volte. "E' una situazione che mi preoccupa" ha sottolineato, inviando un pensiero a quanti sono "vittime di questo tipo di schiavit�" per il quale "la persona serve il lavoro, mentre � il lavoro che deve offrire servizio alle persone perch� abbiano dignit�". http://www.repubblica.it/esteri/2013...14/?ref=HREA-1