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Allora, Triskello, ci riprovo.
Mi sono chiesta da cosa dipenda questo desiderio di esclusività. Desiderio talmente forte da essere considerato come base fondamentale della coppia da moltissime persone.
Secondo me dipende dall'educazione che ci insegna che l'amore è solo esclusivo, e dal desiderio di controllo del partner.
Il desiderio di controllo, a sua volta, nasce, secondo me, dalla paura di non essere più il centro del mondo dell'altra persona.
Ora, visto che mi sembra innegabile che per la maggior parte delle persone la coppia sia esclusiva (non so, tu quante coppie aperte conosci? La maggioranza? Hai bisogno di uno studio sociologico o ti basta quello che vedi in tv, che senti nei discorsi, e che ti insegnano fin da bambino?), se hai una spiegazione più valida della mia, esponila.
Altrimenti non posso che rimanere della mia opinione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
erin
Il desiderio di controllo, a sua volta, nasce, secondo me, dalla paura di non essere più il centro del mondo dell'altra persona.
Il desiderio di controllo è una pulsione sostanzialmente egocentrica, che tende a non riconoscere dignità a ciò che è altro-da-sé. Più che alla paura di perdere la propria centralità nel mondo dell'altro, risale alla paura di perdere il controllo sul proprio mondo; nel primo caso, infatti, si configurerebbe già una relazione basata sull'ammissione di una dipendenza (io ho bisogno di essere al centro dell'attenzione del mio partner) che risulterebbe inaccettabile, poiché la dipendenza postula la perdita del controllo; chi esercita il controllo ha necessità di sapere che tutti gli aspetti salienti della sua vita facciano capo a lui soltanto, ed è su questo meccanismo che si innesta la sistematica cancellazione degli spazi di libertà di cui gode l'altro. Il risultato è, in ultima analisi, quello da te delineato; ma le premesse sono differenti e da ricercarsi nell'autoreferenzialità del processo.
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[QUOTE=erin;892247]Allora, Triskello, ci riprovo.
Mi sono chiesta da cosa dipenda questo desiderio di esclusivit
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[QUOTE=Gloucester;892258]Il desiderio di controllo
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Distinguiamo bene, però, le due cose.
Un conto è il desiderio di possesso, e qui concordo con quanto dici, Erin. Il voler "possedere" rischia di diventare patologico, quando è eccessivo, perché preclude la libertà del partner.
Un altra cosa è l'esclusività di un rapporto, che esula dal concetto di possesso, ma semplicemente è l'espressione di un sentimento che può solo essere univoco. Se ami una persona non puoi amarne un'altra. Se decidi di formare una coppia, poi ti impegni ad essere fedele ad essa.
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[QUOTE=dark lady;892495]
ma semplicemente
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Citazione:
Originariamente Scritto da
erin
Ti ringrazio. Hai capito su cosa mi interrogavo.
Quindi il bisogno/desiderio di controllo dipende dalla paura di essere, come dire, travolti dagli eventi?
Insomma, non vogliamo sorprese, non vogliamo trovarci a gestire situazioni nuove?
La risposta
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Gloucester
Se un individuo entra a far parte di questa esistenza, sino ad essere percepito come irrinunciabile per il mantenimento di una condizione di benessere, viene inglobato all'interno del cerchio e sottoposto alle rigide regole che lo governano.
Inquietante...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
erin
Ma questo in base a cosa lo affermi?
Se fosse vero i tradimenti non esisterebbero, eppure sono diffusissimi.
Non credo sia questione di sentimento.
Sulla base del fatto che se ami, sul serio, una persona, ti viene spontaneo dedicarti solo a lei. La stabilit
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[QUOTE=Gloucester;892520]La risposta
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[QUOTE=dark lady;892546]In tutto questo una terza persona non entra, almeno nel mio modo di vedere la cosa. Non potrei mai pensare di amare pi
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[QUOTE=dark lady;892557]Questo
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[QUOTE=erin;892559]Il tradimento
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Citazione:
Originariamente Scritto da
erin
Dal mio punto di vista, tra amore e amicizia ci sono mille altre sfumature intermedie.
Semmai vi è una differenza tra fidanzamento ed amicizia (entrambi sono rapporti amorosi e non sentimenti, cioè concetti omogenei), in cui si inserisce tecnicamente solo la cosiddetta scopamicizia, a prescindere dall'intensità e tipologia dei sentimenti e del coinvolgimento reciproco che di solito caratterizzano tali rapporti interpersonali amorosi, presumendo la corrispondenza fra forma e sostanza.
La creazione mentale di ulteriori forme intermedie di rapporti amorosi (fra fidanzamento ed amicizia o scopamicizia) è spesso diretta a trovare una giustificazione, utile per tranquillizzare la propria coscienza, a determinati atteggiamenti o ragionamenti tipici ed attribuibili, in realtà ed ultima analisi, alle classiche tipologie di rapporti sentimentali che codificano ogni tipo di circostanza amorosa verificabile nella realtà, quali la conoscenza, avventura, amicizia, scopamicizia o avventura "prolungata" (compresa qualunque forma di relazione "aperta") e fidanzamento serio.
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[QUOTE=dark lady;892548]Per
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Citazione:
Originariamente Scritto da
erin
Inquietante...
Appunto, quindi per alcuni può essere interessante ed eccitante, ovvero l'unico metodo possibile per instaurare un rapporto amoroso serio e duraturo (come il fidanzamento), caratterizzato da un intenso innamoramento e complicità/esclusività reciproche, senza compromettere la manifestazione esteriore delle nature e spontaneità dei due amorevoli partner, cioè senza reprimerle oltre il minimo necessario per garantire l'esistenza stessa di un fidanzamento serio (quindi non si disdegnano anche le possessività o certe forme di dipendenza, anzi potrebbero stimolare ulteriormente le complicità e la fantasia, non solo in ambito erotico-sessuale). =)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Gloucester
O forse, meglio ancora, a livello contrattuale.
Perch
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Perché mai? La contrattualità si verifica solo nel momento in cui due persone decidono di unirsi in matrimonio. Prima di questo momento i contratti non c'entrano, si tratta solo di scelte consapevoli.
Su questo non sono affatto d'accordo; la contrattualità non è solo quella riferita ai pezzi di carta, altrimenti lo stesso concetto di contratto sociale, giusto per fare un esempio, non avrebbe ragione d'essere. La contrattualità, anche solo implicitamente, si verifica ogni qual volta due persone di buon senso decidono di giocare a carte scoperte stabilendo in anticipo diritti e doveri, cosa sono disposte a fare e cosa non sono disposte a tollerare.
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Il contratto è un accordo fra due o più parti per costituire, regolare od estinguere un rapporto giuridico patrimoniale, quindi avente solitamente per oggetto prestazioni suscettibili ad essere valutate economicamente, a prescindere dalla forma con cui è stato stipulato originariamente (scritto, orale o desumibile implicitamente dal comportamento delle parti).
In senso estensivo si può intendere per contratto qualunque patto od accordo, anche fra i due partner di un rapporto amoroso, derivante dall'adozione di scelte individuali libere, consapevoli e convergenti (si presume non viziate da fattori esterni), successivamente dichiarate e volute anche per i loro effetti.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Gloucester
Su questo non sono affatto d'accordo; la contrattualità non è solo quella riferita ai pezzi di carta, altrimenti lo stesso concetto di contratto sociale, giusto per fare un esempio, non avrebbe ragione d'essere. La contrattualità, anche solo implicitamente, si verifica ogni qual volta due persone di buon senso decidono di giocare a carte scoperte stabilendo in anticipo diritti e doveri, cosa sono disposte a fare e cosa non sono disposte a tollerare.
Sarà che diffido di dare valore contrattuale a quanto non è scritto. A maggior ragione trovo sterile un "accordo contrattuale" nell'ambito di una coppia, dove secondo me vige più che altro un "patto di rispetto reciproco", che io considero condicio sine qua non per la buona riuscita di una storia. Dunque non un contratto, ma il rispetto per la sensibilità del partner.
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In realtà il cosiddetto "patto di reciproco rispetto" è una forma di contratto in quanto patto, qualunque sia stata la sua forma originaria di stipulazione e successiva esecuzione.
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[QUOTE=Sousuke;892602]In realt
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La stipulazione ed esecuzione del patto/accordo (cioè del contratto, inteso in senso estensivo e non prettamente giuridico) può avvenire anche per comportamento desumibile implicitamente fra le parti (ovvero i due partner), cioè anche attraverso il comportamento spontaneo e naturale che i due partner possono adottare all'interno del loro rapporto effettivo di fidanzamento, come frutto dell'innamoramento reciproco, senza specifiche ed esplicite dichiarazioni di volontà in tal senso da parte di entrambi. ^_^
Nonostante convenga che l'amore ed i sentimenti sono concetti (del mondo irrazionale e quindi difficilmente codificabili e configurabili in modo assoluto) che ritengo più elevati rispetto ad un mero contratto giuridico o considerazioni utilitaristiche, anche la vita sentimentale è spesso costituita da scelte, condivise o meno dal proprio partner, e quindi da patti o atti unilaterali.
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[QUOTE=Sousuke;892610]La stipulazione del patto/accordo (cio
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Opinione sicuramente mutata negli anni, ma tant
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Un rapporto basato sul piacere e sul godimento/appagamento reciproco e condiviso (derivante appunto dal concetto di "usufrutto"), in vari ambiti non prettamente erotico-sessuali, a quanto pare, anche se non completamente condiviso per evitare la manifestazione della propria eventuale incapacità/insufficienza/insoddisfazione/bassa resistenza.
Come sei saggia.
Comunque vi è anche il piacere derivante dalla condivisione della sofferenza e del sacrifico per il raggiungimento di un obiettivo comune.
Condivido l'idea del nutrimento reciproco ma non quella del mancato atto di attingere in modo selvaggio all'altro, in varie forme purchè siano gradevoli e non inaridiscano mentalmente il proprio partner in modo permanente. ^_^
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L'attingere selvaggio crea nell'altro inaridimento, inaridire significa, non trovar poi nutrimento quando serve. Ha forse un fine di continuit
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Certamente. Il fine non può che essere continuativo, almeno per alcuni.
Non è detto che l'atto di attingere in modo selvaggio e continuativo crei un inaridimento permanente nel proprio partner, sia fisico che mentale, cioè renda impossibile un successivo nutrimento dello stesso.
L'importante sono le pause e permettere la fase di recupero e ripristino della situazione precedente all'atto od atteggiamento selvaggio stesso, rendendo magari il partner più incline a subire un minor inaridimento nelle fasi successive, a parità di intensità dell'atto od atteggiamento selvaggio e quindi di percezione dell'appagamento (l'esperienza può fortificare), creando una sorta di circolo virtuoso e potenzialmente senza fine. =)