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axeUgene
mi ricordi un altro utente, per il ragionare apodittico;
"non abbiamo" chi ? a parte il fatto che abbiamo moneta e tante leggi comuni, standard; ma un siciliano e un friulano cosa avrebbero di più in comune ? se parlano i rispettivi dialetti nemmeno si capiscono e per un italiano medio è più facile capire un catalano che parli lentamente;
io 'sto soviet supremo non lo vedo proprio; qualsiasi ministrucolo nazionale semi-analfabeta è in grado di bloccare qualsiasi iniziativa UE; ma, in effetti, ai ministeri degli interni e degli esteri austriaci ci sono dichiarati amici di Putin, da lui finanziati, che accedono ai piani NATO; pensa un po' che dittatura sarebbe l'UE; l'orsacchiotto, che ama farsi rassicurare in tante mise diverse, tipo Barbie, motociclista, cavallerizzo, judoka, quelli sospettati di collusione col nemico li invita ad un bell'aperitivo al polonio, anche in trasferta...
abbiamo si riferisce agli umani di nazionalita' italiana che abbiano un senso morale, i tedeschi hanno una lingua ingestibile mentre i francesi sono tradizionalmente degli sporcaccioni, l'unico popolo europeo con cui abbiamo davvero qualcosa in comune e' quello russo (chi non ama i grandi autori di quella grande nazione?)
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Ma perchè non si può tornare all'Europa ante euro? Non mi pare si stesse poi tanto male...
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Originariamente Scritto da
axeUgene
"non abbiamo" chi ? a parte il fatto che abbiamo moneta e tante leggi comuni, standard; ma un siciliano e un friulano cosa avrebbero di più in comune ? se parlano i rispettivi dialetti nemmeno si capiscono e per un italiano medio è più facile capire un catalano che parli lentamente;
i
:rotfl:
a volte mi fai morire
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Originariamente Scritto da
Magiostrina
Ma perchè non si può tornare all'Europa ante euro? Non mi pare si stesse poi tanto male...
non si stava male perché prima del 92 - l'euro di fatto risale a quel trattato, anche se non circolava - c'erano circa 4 miliardi in meno di competitori per la produzione e le risorse nel mondo; non è un dettagli quando si vogliono fare comparazioni col passato;
l'euro è stato imposto da Mitterrand a Kohl, come pegno in cambio dell'assenso alla riunificazione tedesca, perché si temeva che una Germania di 80 milioni di persone col marco avrebbe mangiato tutti; per i primi dieci anni i wessis hanno fatto una gran fatica, regalando agli ossis il cambio alla pari; il cancelliere SPD Schroeder ha dovuto fare grandi riforme e tagli, ma poi hanno ripreso a marciare;
gli altri, invece, hanno continuato a spendere, il più delle volte male, o malissimo;
l'euro non è arrivato da solo, ma è la condizione necessaria alla libera circolazione di capitali, merci e persone, che non è una cosa astratta: ogni giorno, da Siracusa a capo nord, da Coimbra a Stettino, decine di migliaia di TIR e containers attraversano quelle che un tempo erano le frontiere, senza dogane, controlli, stop, che erano un costo; senza costi di cambio; tutte cose che pagavano i consumatori e riducevano commercio e domanda, quindi lavoro;
un esempio: di secondo lavoro, da 30 anni commercio in dischi in vinile; andavo a comprare molto negli USA, in Inghilterra ogni mese, dovendo cambiare sempre; costava; ma il vero incubo capitava a chi andava a vendere alla fiera olandese più grande del continente se aveva - ha, ancora oggi - la malaugurata idea di passare dalla Svizzera col fugone carico di migliaia di dischi; è capitato spessissimo che i doganieri svizzeri fermassero lo sfortunato a tarda sera, e siccome potresti vendere in quel paese in barba al fisco, sono capaci di chiederti la lista completa di migliaia di titoli, da verificare all'uscita :rotfl: spesso chiedevano anche una cauzione e altri adempimenti; gente che ha passato dieci ore in dogana, arrivando distrutti; ormai, da tanti anni, anche da Milano ti conviene fare il giro lungo fino a Verona, Brennero e Germania;
da anni praticamente non compro e vendo più nulla negli Stati Uniti, perché i costi doganali alla fine fanno aumentare il prezzo del 30/35 %, e li calcolano includendo i costi di spedizione; significa che tutti lavorano meno;
il problema con l'euro è che ha impedito di bluffare come prima e coprire le inefficienze a buffo; oggi si sta male non a causa dell'euro, ma perché siamo in astinenza da quella droga che era il debito e stanno venendo al pettine tutti i nodi della politica sbagliata di 30, 40 o 50 anni fa, assunzioni a caxxo nel parastato ed enti inutili, pensioni retributive, anche baby, credito facile ad inetti, sussidi, tolleranza all'evasione, ecc... certo che si viveva meglio, ma a spese dei figli, che oggi infatti emigrano o restano precari anche a 50 anni.
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in pratica basta smantellare israele e l'unione cessa automaticamente di aver senso
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Allegati: 1
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ruotolo stons
in pratica basta smantellare israele e l'unione cessa automaticamente di aver senso
Allegato 29021
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Originariamente Scritto da
ruotolo stons
in pratica basta smantellare israele e l'unione cessa automaticamente di aver senso
Giudei giudei giudei giudei giudei giudei
Basta con queste fissazioni patologiche
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vedo che mi si chiama in causa...L'UE non è per niente quella sorta di "struttura monolitica" e "lento/cratica" che vorreste far passare nel discorso di cui si tratta. Innanzitutto è un' entità in via di formazione, nient'affatto fondata su quell'unanimismo che ci potrebbe invece essere nel c.d.s. dell'ONU oppure all'interno della NATO, soprattutto dopo la recente adesione della Russia. Sappiamo che i voti all'interno del parlamento europeo e della commissione sono attribuiti in ragione non del peso politico ma di quello demografico di ciascuna entità nazionale. Chi ha un maggior numero di abitanti e quindi un maggior quantitativo di interessi particolari o comunque categoriali da soddisfare, dispone di più voti (un concetto, quello del "numero", ancora caro all'Italia "degasperiana" di mezzo secolo fa e anche alla Vecchia Signora di oggi e soprattutto di allora) all'interno delle istituzioni. ovviamente ci sono i referendum che, essi si, si fondano su un peculiare principio unanimistico o per lo meno fortemente maggioritario che pone i paesi che lo adottano nella condizione di decidere in autonomia l'aderenza a certi passaggi soprattutto "costituzionali", come il voto di FR e BE sul trattato costituzionale europeo.
quanto alla svalutazione di cui qualcuno ha parlato, io direi che essa svalutazione sarebbe ammissibile anche conservando l'euro. una bella manovra che la nostra cara italia potrebbe adottare sarebbe quella di ridurre il potere d'acquisto dell'euro sul suo territorio e di conseguenza accrescere gli introiti derivanti dalle esportazioni di prodotti, agricoli, industriali e di terzo settore accrescendone la domanda estera. e in ciò non vi sarebbe niente di male o di sbagliato. se svaluti non corri rischi di default: perché? perché se la moneta ha meno potere d'acquisto, allora lo stato può comodamente pagare parte del debito, guadagnando la differenza tra valore reale e nominale (quest'ultimo ovviamente in aumento grazie alla svalutazione); le esportazioni sono fatte sempre a prezzi in euro (1 euro germania=3 euro italia) e quindi aumentano grazie alla svalutazione; ciò che si riduce è il consumo e la sua domanda. ciò che io non capisco è perché oggi si parli di austerity e roba simile. l'austerity vera, che l'italia è stata in grado di sostenere per decenni, prima dell'ingresso in europa, è quella che si fonda sulla svalutazione (aumento massa monetaria) che viene attutita sempre dall'inflazione (un po' fa sempre bene) e dalla riduzione del valore reale dei salari, che implica minori costi per le imprese e maggiori capitali da destinare agli investimenti, vero traino dell'economia nei momenti di crisi. (nel passato, non oggi).
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Originariamente Scritto da
sandor
vedo che mi si chiama in causa...L'UE non è per niente quella sorta di "struttura monolitica" e "lento/cratica" che vorreste far passare nel discorso di cui si tratta. Innanzitutto è un' entità in via di formazione, nient'affatto fondata su quell'unanimismo che ci potrebbe invece essere nel c.d.s. dell'ONU oppure all'interno della NATO, soprattutto dopo la recente adesione della Russia.
eehhh ?
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Sappiamo che i voti all'interno del parlamento europeo e della commissione sono attribuiti in ragione non del peso politico ma di quello demografico di ciascuna entità nazionale. Chi ha un maggior numero di abitanti e quindi un maggior quantitativo di interessi particolari o comunque categoriali da soddisfare, dispone di più voti (un concetto, quello del "numero", ancora caro all'Italia "degasperiana" di mezzo secolo fa e anche alla Vecchia Signora di oggi e soprattutto di allora) all'interno delle istituzioni. ovviamente ci sono i referendum che, essi si, si fondano su un peculiare principio unanimistico o per lo meno fortemente maggioritario che pone i paesi che lo adottano nella condizione di decidere in autonomia l'aderenza a certi passaggi soprattutto "costituzionali", come il voto di FR e BE sul trattato costituzionale europeo.
vatti a studiare come funzionano e quali competenze hanno Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo, perché mi pare tu abbia le idee poco chiare;
quello che conta di più è il Consiglio, formato dai governi nazionali, dove qualsiasi cosa importate può essere bloccata, spesso anche da un solo membro, col veto; come nel caso dell'ammissione di nuovi membri e molte altre circostanze;
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quanto alla svalutazione di cui qualcuno ha parlato, io direi che essa svalutazione sarebbe ammissibile anche conservando l'euro. una bella manovra che la nostra cara italia potrebbe adottare sarebbe quella di ridurre il potere d'acquisto dell'euro sul suo territorio e di conseguenza accrescere gli introiti derivanti dalle esportazioni di prodotti, agricoli, industriali e di terzo settore accrescendone la domanda estera. e in ciò non vi sarebbe niente di male o di sbagliato.
forse ti sfugge la nozione di moneta comune; se la moneta è comune non puoi decidere autonomamente di svalutarla, dato che non hai l'autorità; o esci e ne adotti un'altra, oppure, per ottenere l'effetto che perori, abbassi i prezzi delle tue merci e lavoro, ma rischi di perdere reddito se l'elasticità complessiva è negativa; cioè tu i fattori di produzione che importi continui a pagarli lo stesso prezzo e se l'aumento delle tue esportazioni non compensa il minor reddito dovuto ai prezzi inferiori ci hai perso;
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se svaluti non corri rischi di default: perché? perché se la moneta ha meno potere d'acquisto, allora lo stato può comodamente pagare parte del debito, guadagnando la differenza tra valore reale e nominale (quest'ultimo ovviamente in aumento grazie alla svalutazione); le esportazioni sono fatte sempre a prezzi in euro (1 euro germania=3 euro italia) e quindi aumentano grazie alla svalutazione; ciò che si riduce è il consumo e la sua domanda.
idem; svaluti la tua moneta nazionale, non quella che hai in comune con gli altri; è come se la Campania avesse deciso di svalutare la lira; non funziona così;
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ciò che io non capisco è perché oggi si parli di austerity e roba simile. l'austerity vera, che l'italia è stata in grado di sostenere per decenni, prima dell'ingresso in europa, è quella che si fonda sulla svalutazione (aumento massa monetaria) che viene attutita sempre dall'inflazione (un po' fa sempre bene) e dalla riduzione del valore reale dei salari, che implica minori costi per le imprese e maggiori capitali da destinare agli investimenti, vero traino dell'economia nei momenti di crisi. (nel passato, non oggi).
l'elemento che ti sfugge è il debito, che qualcuno deve pagare poi; le svalutazioni, dietro l'etichetta di nazionale, nascondono la statistica del pollo di Trilussa, perché qualcuno esporta di più, ma il potere d'acquisto dei salari scende e il vantaggio non è della nazione, ma di alcuni soggetti a scapito di altri;
quando oggi si sfora sul debito - l'ultima variabile nazionale relativamente manovrabile - si incide sul livello dei prezzi di tutta l'area valutaria; un conto è se, in modo concordato, la BCE ci mette una pezza e compra il tuo debito; altro è se decidi di aumentare lo stock implicito di moneta, incasinando anche le economie degli altri oltre la misura concordata;
oltretutto, le svalutazioni hanno - e hanno avuto - l'effetto di drogare imprese inefficienti, mascherandone le debolezze e rinviando il loro risanamento, facendo pagare il tutto ai cittadini che perdono potere d'acquisto; se cerchi di fare concorrenza sul prezzo e non sulla qualità ti esponi a tua volta ad una concorrenza facile di terzi, perché sei collocato automaticamente in settori di livello inferiore; appena un paese emergente è in grado di produrre le stesse cose, sei fritto; che è esattamente quello che è accaduto all'Italia a causa delle scelte scellerate sin dalla fine degli anni 50;
se produci alta qualità, al contrario, è molto più difficile emulare e sostituire; le Fiat le compravi perché costavano poco, ma desideravi le auto tedesche e chi poteva comprava quelle;
in Italia non si è voluto perché questo avrebbe richiesto modernità sociale, istruzione, innovazione, riforme, e le classi dirigenti reazionarie hanno ostacolato tutto questo per timore di rafforzare ceti popolari antagonisti e competitivi, con più potere contrattuale; perciò, produzioni mature, facili, operai e tecnici sostituibili, da pagare poco e con poche pretese, da tenere al guinzaglio.
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axeUgene
eehhh ?
niente, tranquillo...
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axeUgene
vatti a studiare come funzionano e quali competenze hanno Commissione, Consiglio e Parlamento Europeo, perché mi pare tu abbia le idee poco chiare;
quello che conta di più è il Consiglio, formato dai governi nazionali, dove qualsiasi cosa importate può essere bloccata, spesso anche da un solo membro, col veto; come nel caso dell'ammissione di nuovi membri e molte altre circostanze;
ti informo che su ue e diritto internazionale ho dato due esami con buoni risultati. la realtà di base e il vero limite all'integrazione è il principio demografico nelle decisioni.
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axeUgene
forse ti sfugge la nozione di moneta comune; se la moneta è comune non puoi decidere autonomamente di svalutarla, dato che non hai l'autorità; o esci e ne adotti un'altra, oppure, per ottenere l'effetto che perori, abbassi i prezzi delle tue merci e lavoro, ma rischi di perdere reddito se l'elasticità complessiva è negativa; cioè tu i fattori di produzione che importi continui a pagarli lo stesso prezzo e se l'aumento delle tue esportazioni non compensa il minor reddito dovuto ai prezzi inferiori ci hai perso;
invece per me si. dando più poteri alle banche nazionali, in materia. ti faccio l'esempio della romania, dove un dentista prende per un normale intervento 1/4 di quanto prende un dentista in italia. figurati la differenza se si facesse un parallelo tra un operaio romeno e uno italiano per lo stesso settore produttivo...
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axeUgene
idem; svaluti la tua moneta nazionale, non quella che hai in comune con gli altri; è come se la Campania avesse deciso di svalutare la lira; non funziona così;
questo è un grande dilemma: unione federativa o confederativa?
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Originariamente Scritto da
axeUgene
l'elemento che ti sfugge è il debito, che qualcuno deve pagare poi; le svalutazioni, dietro l'etichetta di nazionale, nascondono la statistica del pollo di Trilussa, perché qualcuno esporta di più, ma il potere d'acquisto dei salari scende e il vantaggio non è della nazione, ma di alcuni soggetti a scapito di altri;
quando oggi si sfora sul debito - l'ultima variabile nazionale relativamente manovrabile - si incide sul livello dei prezzi di tutta l'area valutaria; un conto è se, in modo concordato, la BCE ci mette una pezza e compra il tuo debito; altro è se decidi di aumentare lo stock implicito di moneta, incasinando anche le economie degli altri oltre la misura concordata;
la chiave della svalutazione è a mio avviso il tasso di interesse. se sale l'inflazione aumenta ma anche il valore nominale della moneta, che è un toccasana per il debito. il resto va da sé.
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axeUgene
oltretutto, le svalutazioni hanno - e hanno avuto - l'effetto di drogare imprese inefficienti, mascherandone le debolezze e rinviando il loro risanamento, facendo pagare il tutto ai cittadini che perdono potere d'acquisto; se cerchi di fare concorrenza sul prezzo e non sulla qualità ti esponi a tua volta ad una concorrenza facile di terzi, perché sei collocato automaticamente in settori di livello inferiore; appena un paese emergente è in grado di produrre le stesse cose, sei fritto; che è esattamente quello che è accaduto all'Italia a causa delle scelte scellerate sin dalla fine degli anni 50;
se produci alta qualità, al contrario, è molto più difficile emulare e sostituire; le Fiat le compravi perché costavano poco, ma desideravi le auto tedesche e chi poteva comprava quelle;
no scusa. la svalutazione non serve a drogare ma a ridurre il debito che è tutt'altra cosa. poi tra qualità e quantità io sceglierei quest'ultima che rende più competitivo un qualsiasi settore. certo ci vanno di mezzo i consumi ma un sistema efficiente è anche di per sé un poco "spartano". ne sanno qualcosa i tedeschi i quali sono così sobri e spartani da avere diffuso i "raccoglitori meccanici" di mondezza. tu inserisci la spazzatura e l'aggeggio ti dà gli spiccioli. questo vuol dire coscienza economica. anni luce lontani da noi.
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Originariamente Scritto da
axeUgene
in Italia non si è voluto perché questo avrebbe richiesto modernità sociale, istruzione, innovazione, riforme, e le classi dirigenti reazionarie hanno ostacolato tutto questo per timore di rafforzare ceti popolari antagonisti e competitivi, con più potere contrattuale; perciò, produzioni mature, facili, operai e tecnici sostituibili, da pagare poco e con poche pretese, da tenere al guinzaglio.
conta che anche per questo o forse quale sua causa, c'è stato un sessantotto e relativi anni di piombo.
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Originariamente Scritto da
sandor
ti informo che su ue e diritto internazionale ho dato due esami con buoni risultati. la realtà di base e il vero limite all'integrazione è il principio demografico nelle decisioni.
io pure, ma tu evidentemente non segui davvero la materia viva; se osservi le circostanze concrete vedi che i disaccordi operativi maggiori occorrono proprio tra paesi demograficamente grandi e paesi piccoli, che hanno interessi divergenti su questioni essenziali; le grane sono arrivate da Grecia - conti truccati - Ungheria e Polonia - migranti, libertà - Slovacchia, Irlanda - dumping fiscale;
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invece per me si. dando più poteri alle banche nazionali, in materia. ti faccio l'esempio della romania, dove un dentista prende per un normale intervento 1/4 di quanto prende un dentista in italia. figurati la differenza se si facesse un parallelo tra un operaio romeno e uno italiano per lo stesso settore produttivo...
appunto: questo non è il frutto di una scelta della Banca nazionale romena, che non ha alcun potere sovrano, ma del mercato, come ho scritto prima; la moneta unica non si può svalutare, perché non la gestisci tu; puoi ridurre il prezzo dei tuoi prodotti;
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la chiave della svalutazione è a mio avviso il tasso di interesse. se sale l'inflazione aumenta ma anche il valore nominale della moneta, che è un toccasana per il debito. il resto va da sé.
mica tanto da sé; è vero che un modico tasso di inflazione è utile, sia per il debito, sia per gli investimenti; ma se non incontra condizioni strutturali favorevoli è un guaio; la BCE ha inondato il mercato di moneta in questi anni, ma l'inflazione non è aumentata perché c'è paura e la gente si tiene i soldi; l'inflazione "buona", che fa crescere, nasce dalla fiducia e dalla domanda, che non puoi condizionare se le circostanze sono contrarie;
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no scusa. la svalutazione non serve a drogare ma a ridurre il debito che è tutt'altra cosa.
è come dire che la cocaina serve a farti essere efficiente; hai un effetto, ma anche quelli collaterali; la storia economica italiana te lo dimostra bene: con le svalutazioni competitive hai consentito di sopravvivere ad un 95% di imprese famigliari rachitiche, per definizione inefficienti perché sottocapitalizzate ed esposte alla concorrenza degli emergenti, perché ad alta intensità di lavoro, che è fungibile; se produci magliette di cotone in cui il lavoro incide per oltre il 50% del costo non puoi competere con paesi in cui il lavoro costa un quinto o un decimo del tuo, perché quando vai al mercato rionale il pacco da 3 ti costa 5 euro, mentre il prodotto italiano lo paghi 10 l'una; se hai una popolazione con stipendi svalutati poi... e figurati quando vai ad esportare;
Citazione:
poi tra qualità e quantità io sceglierei quest'ultima che rende più competitivo un qualsiasi settore.
no, è sbagliato; devi ragionare in termini di valore aggiunto; entra più ricchezza in un paese che esporti un prodotto sofisticato, in cui il know-how e il valore aggiunto per unità incidono molto sulla differenza tra costo e prezzo per unità, rispetto a prodotti maturi; un macchinario industriale per il taglio di precisione degli acciai ti fa guadagnare molto di più di diecimila magliette di cotone che prima o poi ti fanno uguali in Madagascar o Pakistan;
Citazione:
conta che anche per questo o forse quale sua causa, c'è stato un sessantotto e relativi anni di piombo.
quelle sono state manifestazioni di un conflitto da paese irrisolto, ce ora sarebbe lungo da spiegare;
il vero dramma di questo discorso sul sovranismo, l'UE, l'euro, è che le persona comuni che ne sono affascinate non si rendono conto della fregatura a cui si espongono, come tanti tacchinelli che gongolano per il Natale; rifletti un momento:
poniamo che tu abbia un lavoro, il segretario in una scuola, 1300 euro mensili; paghi le rate del mutuo per la casa, hai un figlio, ecc...
e poniamo che io sia un imprenditore benestante, un alto burocrate o erede di un patrimonio cospicuo, insomma, quel 5% di contribuenti che corrisponde ora quasi il 50% del gettito fiscale;
se io ho 5, 20, 50 milioni di euro in patrimonio mobiliare, liquidi, titoli, azioni, io sono già attrezzato per tenere tutto al sicuro all'estero, in valuta pregiata, perché cifre del genere possono solo essere gestite da studi di commercialisti e finanzieri; non è un caso se tutta l'alta borghesia italiana da oltre 20 anni ha figli studenti/residenti all'estero, con conti bancari co-intestati, proprietà immobiliari, ecc... a NY, molto a Londra e in altri luoghi al sicuro dalle norme di trasparenza UE;
ora, se domani si uscisse dall'euro, con tutte le conseguenze, svalutazione, ecc... dall'euro usciresti tu, che verresti pagato in una moneta svalutata, ma continueresti a dover pagare il mutuo in euro, mentre tutti i prodotti ti costerebbero di più, visto che importiamo tutto, a partire dal petrolio/benzina; se fai 30 km al giorno in auto per andare a lavorare o portare tuo figlio a scuola, ti costa il doppio, così come costa di più tutto quello che ha una componente di trasporto o energetica, elettricità riscaldamento, ecc... il tutto per quella che è solo un'illusione di competitività, perché se vuoi davvero competere coi prodotti cinesi che hai scelto col tuo criterio della quantità, i prodotti maturi, il livello retributivo a cui ti devi abbassare è quello cinese, 250 $ al mese; sei capace di viverci;
tutto questo delirio, motivato dall'idea di voler combattere la povertà...
ma io, al contrario, non esco dall'euro, perché ho il patrimonio al sicuro e divento relativamente più ricco, in patria ma con in tasca una valuta divenuta straniera, come un ricco turista che fa shopping ai saldi; ora, il mio tenore di vita e le mie capacità di acquisto sono maggiori, sono più ricco e mi posso comprare aziende, immobili di pregio e altro, per diventare ancora più ricco; a spese tue;
il dramma è che gli italianuzzi sono in media talmente privi di educazione economica da non accorgersi di queste circostanze elementari e si fanno abbacinare e illudere da questi discorsi sovranisti, pensando che poter stampare i soldi del Monopoli restituirà loro un minimo di benessere e sicurezza, quando in realtà si stanno prendendo le perline di platica in cambio dell'oro, come il selvaggio con l'anello al naso e la sveglia al collo dell'iconografia;
ti danno da bere l'idea di "nazione" come corpo omogeneo, laddove invece c'è gente che si arricchisce a spese della maggioranza; esattamente come in una guerra, in nome della "nazione" c'è quello che sta a casa e vende armi e vettovaglie scadenti mentre i fantaccini vanno a crepare.
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Originariamente Scritto da
sandor
vedo che mi si chiama in causa...L'UE non è per niente quella sorta di "struttura monolitica" e "lento/cratica" che vorreste far passare nel discorso di cui si tratta. Innanzitutto è un' entità in via di formazione, nient'affatto fondata su quell'unanimismo che ci potrebbe invece essere nel c.d.s. dell'ONU oppure all'interno della NATO, soprattutto dopo la recente adesione della Russia. Sappiamo che i voti all'interno del parlamento europeo e della commissione sono attribuiti in ragione non del peso politico ma di quello demografico di ciascuna entità nazionale. Chi ha un maggior numero di abitanti e quindi un maggior quantitativo di interessi particolari o comunque categoriali da soddisfare, dispone di più voti (un concetto, quello del "numero", ancora caro all'Italia "degasperiana" di mezzo secolo fa e anche alla Vecchia Signora di oggi e soprattutto di allora) all'interno delle istituzioni. ovviamente ci sono i referendum che, essi si, si fondano su un peculiare principio unanimistico o per lo meno fortemente maggioritario che pone i paesi che lo adottano nella condizione di decidere in autonomia l'aderenza a certi passaggi soprattutto "costituzionali", come il voto di FR e BE sul trattato costituzionale europeo.
quanto alla svalutazione di cui qualcuno ha parlato, io direi che essa svalutazione sarebbe ammissibile anche conservando l'euro. una bella manovra che la nostra cara italia potrebbe adottare sarebbe quella di ridurre il potere d'acquisto dell'euro sul suo territorio e di conseguenza accrescere gli introiti derivanti dalle esportazioni di prodotti, agricoli, industriali e di terzo settore accrescendone la domanda estera. e in ciò non vi sarebbe niente di male o di sbagliato. se svaluti non corri rischi di default: perché? perché se la moneta ha meno potere d'acquisto, allora lo stato può comodamente pagare parte del debito, guadagnando la differenza tra valore reale e nominale (quest'ultimo ovviamente in aumento grazie alla svalutazione); le esportazioni sono fatte sempre a prezzi in euro (1 euro germania=3 euro italia) e quindi aumentano grazie alla svalutazione; ciò che si riduce è il consumo e la sua domanda. ciò che io non capisco è perché oggi si parli di austerity e roba simile. l'austerity vera, che l'italia è stata in grado di sostenere per decenni, prima dell'ingresso in europa, è quella che si fonda sulla svalutazione (aumento massa monetaria) che viene attutita sempre dall'inflazione (un po' fa sempre bene) e dalla riduzione del valore reale dei salari, che implica minori costi per le imprese e maggiori capitali da destinare agli investimenti, vero traino dell'economia nei momenti di crisi. (nel passato, non oggi).
Ma infatti l'austerity è stata già ampiamente criticata da un bel pezzo. Dopo 17 anni di Euro e svariati di austerità, la gente è così contenta che è diventata anti-europeista e ha votato i 5stelle.
Poi ci si stupisce del ritorno dei fascismi e populismi
https://www.globalist.it/politica-e-...a-2017033.html
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Originariamente Scritto da
Magiostrina
Ma infatti l'austerity è stata già ampiamente criticata da un bel pezzo. Dopo 17 anni di Euro e svariati di austerità, la gente è così contenta che è diventata anti-europeista e ha votato i 5stelle.
Poi ci si stupisce del ritorno dei fascismi e populismi
https://www.globalist.it/politica-e-...a-2017033.html
ma qui si confondono gli effetti con le cause:
l'austerità finanziaria UE è stata una conseguenza inevitabile dello scarso potere UE di controllare i conti interni, demandando ai vincoli il compito, per essere messi in pratica a discrezione delle autorità nazionali, riottose all'ingerenza; salvo che poi questa diventa necessaria lo stesso; vedi il caso Grecia, che è emblematico:
nessuno ha costretto i greci ad aderire all'euro; ma quelli hanno truccato i conti, esentato dal fisco i ricchi, addirittura con una norma di rango costituzionale, privando lo stato delle risorse essenziali; hanno mantenuto a buffo un 70% della popolazione dipendente direttamente o indirettamente dallo stato; sono stati ammessi perché hanno dichiarato il falso;
il trattato di Maastricht consentiva un periodo di 10 anni perché gli aderenti si allineassero a politiche di spesa equilibrate, ma poi il bonus è stato esteso fino ad oggi, quando è trascorso più di un quarto di secolo;
ma quando uno stato o gli enti decentrati continuano a sprecare soldi a buffo, che altro ti puoi aspettare se non l'austerità ?
se a Roma, per un servizio di trasporto o di nettezza urbana pessimo si impiega il doppio del personale di qualunque altra città, non dico virtuosa, ma normale, non è che a Bruxelles possono mandare i lanzichenecchi;
se la regione autonoma Sicilia ha 20mila dipendenti, di cui un quinto dirigenti - più di 15 altre regioni messe insieme - tutta gente a cui si dovrà pagare la pensione, anche da dirigente, impegni futuri di spesa, mentre quelli non sono capaci di garantire le infrastrutture, strade, acquedotti, ecc... che può fare l'UE oltre a mettere paletti e delegare alla sovranità locale ?
se poi il "popolo", come a Roma, elegge gente che non è capace o non vuole prendersi la responsabilità di tagliare clientelismo e sprechi, di chi è la colpa ?
è ovvio che gli amichetti tedeschi, olandesi e austriaci di Salvini dicano: non coi soldi nostri; a maggior ragione lo dicono gli elettori bergamaschi e trevigiani; Salvini si limita a pensarlo, riservandosi l'azione al momento opportuno;
ogni anno, le regioni del sud in deficit beneficiano di circa 3mila/3500 euro pro-capite di spesa pubblica, finanziata dalle tasse delle regioni in attivo; sono i soldi che servono a tenere aperte scuole, ospedali, ambulatori, mense, a finanziare un minimo di manutenzione delle infrastrutture; per una famiglia di 6 persone, una coppia, due figli e due anziani, sono 20mila euro l'anno di servizi, che qualcuno paga; finché c'è una struttura sovranazionale che fa da tutore e ingessa tutto;
mo', questi del M5S hanno convinto i loro elettori del sud che sia possibile continuare la festa, magari stampando i soldi del Monopoli, a fronte dei quali non c'è un controvalore di ricchezza; per cavalcare questa idiozia hanno consegnato il paese nelle mani di un gruppo politico in ascesa che persegue l'obiettivo opposto: perché questo fa la flat-tax, visto che il sud è tutto incapiente e il gettito fiscale che verrebbe tagliato è tutto concentrato da Roma in su;
ora, se la furbizia di Salvini nell'addossare la colpa all'UE è comprensibile, perché lo stress sui conti gli torna utile per sollecitare la rottura della solidarietà fiscale al momento buono: siamo in crisi ? ci teniamo il gettito fiscale in regione, e ogni regione faccia altrettanto; chi ha spende quello che ha; chi non ha si arrangi !, la politica dello struzzo dei 5S è un vero e proprio suicidio di massa, dove prendersela con l'austerità UE significa esattamente ripercorrere i passi che hanno portato al disastro greco, illudendosi che qualcuno sarà disposto a pagare;
se stai in un cinema che va a fuoco, defluire ordinatamente ti comporta respirare fumo, magari ti intossichi, ma salvi la pelle; se chiudi le uscite di sicurezza e ti accalchi nel panico verso la porta principale, avrai bambini e anziani che crepano bruciati o calpestati dai più forti nella calca;
io difficilmente riesco ad immaginare idiozia peggiore di mettersi contro le poche entità che avrebbero davvero un concreto interesse a salvarci le chiappe, per bluffare a poker con le carte scoperte.
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Ma anche tu confondi cause ed effetti, cioè se una cosa è stata fatta male dall'inizio, non si capisce perché insistere nel ruzzolone invece che cambiarla o buttarla alle ortiche. E' questo che la gente sta dicendo col suo voto. Vediamo alle elezioni europee che succede…
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Originariamente Scritto da
Magiostrina
Ma anche tu confondi cause ed effetti, cioè se una cosa è stata fatta male dall'inizio, non si capisce perché insistere nel ruzzolone invece che cambiarla o buttarla alle ortiche. E' questo che la gente sta dicendo col suo voto. Vediamo alle elezioni europee che succede…
ma non è affatto stata fatta male dall'inizio, benché sia ancora in itinere; e non sto parlando di valutazioni di opportunità, ma di meccanismi; per quanto siamo politicamente a metà del guado, la potenza del passaporto e dell'esonero dai costi di cambio è tale che persino i greci, dopo referendum contrario e con governo politicamente schierato, hanno preferito restare dentro;
i ruzzoloni li fanno i paesi che non sono capaci di mediare politicamente la spesa, per esempio andando a colpire le rendite invece del lavoro; in Spagna tassano i patrimoni, aumentano le pensioni e i redditi minimi, e riducono le tasse universitarie, senza sforare;
qui condonano l'evasione e fanno politiche di redistribuzione a debito, invece di tassare i ricchi; pagheranno i figli;
se alle elezioni europee vinceranno o avranno un buon risultato i sovranisti, il risultato sarà esattamente un irrigidimento della posizione nei confronti dell'Italia, perché quelli, comprensibilmente, sono sovranisti pro-domo loro, mica per dare soldi a noi;
non mi pare che la "gente" stia chiedendo di riformare, perché vota partiti che esplicitamente o implicitamente, col piano B, puntano allo scontro e che nelle realtà locali impediscono qualsiasi riforma della spesa o prospettiva di investimento; le sindachesse M5S sono un disastro, soggette alle mafie locali hanno finito per isolarsi e perdere occasioni di investimento e lavoro; le olimpiadi abbandonano Roma e Torino, e vanno a Milano e in Veneto; intanto, le promesse zoppicano, ma quei dietro-front, tipo TAP, nemmeno vengono capitalizzati in UE, dove si manda gente a dire "me ne frego" e a sbattere le scarpe sul tavolo:
Manovra. Ecco perché l'Italia rischia il default
Matteo Rizzolli* venerdì 26 ottobre 2018
I rischi del muro contro muro con l'Europa
Qualcuno descrive quella tra governo populista, partner europei, risparmiatori italiani e istituzioni finanziarie estere come una partita a poker; con giocatori astuti che bluffano, tenendo ben coperte le loro carte e lasciando noi spettatori con il fiato sospeso fino all’ultima mano. Non sembra una metafora azzeccata. Perché non tutti i giocatori sono così astuti e perché tutti stanno giocando a carte scoperte legandosi platealmente le mani per le mosse successive. Usando una metafora, la situazione attuale assomiglia a una palla di neve che, rotolando dal pendio, finisce per generare la valanga. Ecco, la palla è già stata messa in moto qualche settimana fa e le mosse che ne sono discese e che ne discenderanno nei prossimi mesi sono sostanzialmente prevedibili. I giocatori stanno giocando secondo un copione già scritto, il cui finale, terrificante, sembra inevitabile.
Qual è questo copione? Il 23 Ottobre, la Commissione Ue ha bocciato la cosiddetta «manovra del popolo». La bocciatura sancisce definitivamente che la strada intrapresa dal Governo sul fronte economico è un vicolo senza uscita: non c’è un’istituzione burocratica (Fmi, Bce, Banca d’Italia, Ufficio parlamentare di bilancio, agenzie di rating eccetera) né un’istituzione politica (Commissione europea, Francia, Germania, altri Paesi dell’Unione simpatizzanti populisti, eccetera) che abbia preso le difese di questa manovra. Di fronte a questa bocciatura senza appello il Governo italiano ha reagito battendo le scarpe sui tavoli e confermando che andrà avanti per la sua strada. Reazione prevista e prevedibile: cosa aspettarsi di diverso da un Governo populista che ha fatto della retorica anti Ue la sua bandiera? Potremmo dire che non aspettavano altro per fare il muso duro con la Ue.
Tra tre settimane dunque, quando l’Italia dovrebbe presentare una nuova manovra sostanzialmente collocata dentro i parametri europei, è quasi certo che verrà ripresentata nuovamente la «manovra del popolo» o una sua variante. Ed è prevedibile che la Commissione a sua volta non si muoverà di un millimetro e avvierà la procedura di infrazione che avrà delle immediate conseguenze reputazionali. Chi punta su un ammorbidimento della posizione europea si sbaglia. D’altronde, perché la Commissione dovrebbe ammorbidire il suo giudizio? Fare sconti all’Italia oggi, in questo modo, vorrebbe dire incentivare l’azzardo morale sui conti pubblici per tutti gli altri Paesi membri. Significa anche dare ragione politicamente ai populisti sovranisti italiani, e quindi implicitamente favorirne la vittoria alle prossime Europee.
Se le cose dovessero andare così, la bocciatura della manovra e lo scontro con la Commissione avranno l’effetto di accelererare inevitabilmente la fuga dei capitali già in atto. Non solo stranieri in fuga dall’Italia; gli italiani stessi, almeno quelli che si possono organizzare, saranno i primi a voler mettere al riparo i propri risparmi. Anche il peggioramento del giudizio sul debito da parte di tutte le agenzie di rating è dietro l’angolo. È cosa nota che da qui al prossimo anno dovranno essere rifinanziati almeno 350 miliardi di debito pubblico. Chi lo comprerà? Non la Banca centrale europea (Bce), che si avvia a chiudere il programma di acquisto dei titoli sul mercato secondario (il famoso Quantitative Easing) e non lo terrà certo aperto per dare ossigeno a un Paese riottoso al rispetto dei parametri di bilancio come l’Italia – la Bce potrebbe persino smettere prima di acquistare i titoli, se nel frattempo dovesse arrivare un ulteriore declassamento da parte delle agenzie di rating. Non gli investitori privati, che sono già in fuga e non torneranno di certo a comperare debito italiano. Non lo faranno nemmeno le banche italiane, che già oggi portano in pancia una quantità pericolosamente elevata dei nostri titoli di Stato. Sarà la Russia a comperare i nostri titoli? È di questi giorni la notizia di una visita del primo ministro Conte a Mosca, presumibilmente per chiedere aiuto sull’acquisto di debito pubblico italiano. Ricordiamoci che la Russia, per quanto sia una superpotenza sul piano militare, dal punto di vista economico è più piccola dell’Italia (il Pil nominale è inferiore). L’idea che la Russia sia interessata o anche semplicemente possa salvare l’Italia da un eventuale default è ridicola.
Tanti venditori che vogliono liberarsi dei titoli di Stato e pochi compratori interessati ad acquistarli determinano il calo del valore dei titoli già in atto e destinato solo a peggiorare. Le banche italiane con tanto debito pubblico in pancia ne soffrono già ora perché per ragioni contabili devono immediatamente svalutare il valore di questi titoli. Ma per poter mantenere le banche aperte e operative, queste devono rispettare dei requisiti patrimoniali; a breve, diversi istituti dovranno andare di nuovo sul mercato per ricapitalizzarsi e dovranno restringere il credito a famiglie e imprese; questo sarà uno dei primi meccanismi attraverso cui la crisi dei conti pubblici si trasmetterà all’economia reale.
Ma torniamo al debito pubblico. A fronte dello scenario descritto, è possibile che una delle aste del prossimo anno vada deserta. Magari la situazione verrà tamponata nell’immediato, ma il default sul debito è dietro l’angolo: senza compratori di nuovo debito non si ripaga il vecchio debito. Cosa succede in caso di default? La procedura messa in piedi dopo il 2011 prevede l’intervento del cosiddetto Fondo salva-Stati europeo (Esm). Ammesso e non concesso che l’Esm abbia fondi sufficienti per finanziare il debito italiano, il Fondo interverrà solo con pesanti condizionalità: in sostanza vorrà che le riforme e le leggi finanziarie vengano scritte direttamente a Bruxelles o a Francoforte. È pensabile che il governo populista accetti una tale condizione? Ovviamente no. Anzi sarà altra benzina sul fuoco populista sovranista.
Se davvero l’Italia smette di onorare il debito, cosa succede? I risparmiatori privati che posseggono titoli di Stato vedrebbero i loro risparmi fortemente compromessi. Nell’ipotesi più estrema persino completamente svaniti. Le banche italiane andrebbero in grossissima difficoltà, molte dovrebbero a loro volta dichiarare fallimento. Soprattutto a causa delle pesantissime restrizioni al credito che ne conseguirebbero le ripercussioni sull’economia reale del Paese sarebbero devastanti. I debitori esteri, attraverso gli Stati che li rappresentano, metterebbero l’Italia in una condizione da paria internazionale. E qui ci vogliamo fermare perché lo scenario mette i brividi.
C’è un’alternativa al default? Certo, è il famoso 'piano B' di Savona, Borghi e Bagnai, da attuare possibilmente prima che le aste vadano deserte. Il 'piano B' prevede che, riappropriandosi della tanto agognata sovranità monetaria, lo Stato possa mettersi a stampare moneta per poter ripagare il debito già esistente nel frattempo ridenominato in lire e per poter finanziare nuova spesa, magari per finanziare il reddito di cittadinanza e le pensioni e qualche altro sogno elettorale. Stampare moneta senza limiti sembra essere il sogno dei populisti sovranisti che però dimenticano che stampare un’enorme quantità di moneta genera inflazione e svalutazione del potere di acquisto dei salari e questo, tra le altre cose, finisce con il bruciare i risparmi e la ricchezza delle famiglie, anche quella non investita in titoli di Stato.
Non dimentichiamoci inoltre che, secondo i trattati Europei, è prevista solo una procedura di uscita dall’Unione, quella che sta sperimentando la Gran Bretagna. Non ne esiste alcuna per uscire dall’euro e quindi si può uscire dall’euro solo uscendo dall’Unione. Se quindi già l’idea di uscire dall’euro è sufficientemente inquietante, quella di una vera e propria Italexit assomiglia a un vero inferno. Una nota finale per aggiungere beffa al danno: la regia politica che guida il nostro Paese verso questi scenari sembra riporre molta fiducia in una vittoria del fronte populista sovranista alle elezioni europee del 2019. Sono in molti a condividere questo scenario, ma non si capisce quale calcolo politico stia facendo il governo italiano. Più sovranisti nelle istituzioni europee chiederanno ancora meno tolleranza per chi non rispetta le regole e per chi pensa di far pagare ad altri popoli i propri debiti. A ben vedere, Merkel, Junker e Macron sembrano essere i meno peggiori tra i potenziali alleati in Europa di Salvini e Di Maio.
Non ci spingiamo oltre nel delineare scenari. Ci sembra però di poter dire che la palla di neve si è già messa a rotolare dal pendio e che, a questo punto, ci vorrà un grosso sforzo di fantasia per cercare di fermarla. Lo sforzo sarà enorme perché ci siamo già legati le mani sulle possibili soluzioni. Escludiamo che nel 2019 possa tornare un Governo dei professori come quello che letteralmente salvò l’Italia dal default nel 2011. Escludiamo che l’Europa intervenga accettando la violazione sistematica delle regole di bilancio da parte dell’Italia e facendo intervenire il Fondo salva stati senza delle condizionali pesanti. A parte un’improbabile svolta autoritaria anti-sovranista, che sembra già a scriverla un ossimoro, cosa rimane da fare per evitare l’uscita dell’Italia dall’Euro e dal consesso europeo?
Professore di Economia pubblica, Lumsa*
https://www.avvenire.it/opinioni/pag...UmZNSJxAgoZoYc
nota che Avvenire non è proprio un portavoce del globalismo capitalista iper-liberista, eh...
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Articolo interessante e circostanziato.
Quasi nessuno ha detto cosa pensa del condono fiscale, solo Axe l'ha menzionato.
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la ue, gli zuccotti lo sanno benissimo, e' un piano (fallito) di abbattimento dei gentili (goyim, vacche, sissy spacex, quodlibet)
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Per zuccotti intendi ebrei?
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Originariamente Scritto da
Tiberio
Per zuccotti intendi ebrei?
la descrizione di un'attimo non era male come canzone, poi pero' zampaglione si e' dato all'horror e al porno, una specie di mastaccesi binario, che con la musica fanno tre, non so se sia ancora attivo in tal campo, e comunque la legge mancino e' un parto dell'anti-defamation league, che fu fondata nel 1913 (anno di nascita della fed) con lo scopo di proteggere kosher nostra e gli usurai, come dimostra anche la vicenda winfrey polin ("they think they are law unto themselves", il che e' tecnicamente impossibile)
anche bergoglio lo porta, e non posso dire che mi stia simpatico (per il momento)
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Primo e ultimo avvertimento per l'uso di termini dispregiativi nei confronti di gruppi religiosi, altre etnie o gruppi
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Cornolio
Primo e ultimo avvertimento per l'uso di termini dispregiativi nei confronti di gruppi religiosi, altre etnie o gruppi
il povero nazi-troll si deve essere innamorato: ieri ha visto l'anima gemella ed è andato in confusione :asd:
https://i79.servimg.com/u/f79/16/56/95/55/45073210.jpg
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Cornolio
Primo e ultimo avvertimento per l'uso di termini dispregiativi nei confronti di gruppi religiosi, altre etnie o gruppi
:approved:
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Originariamente Scritto da
follemente
Articolo interessante e circostanziato.
Quasi nessuno ha detto cosa pensa del condono fiscale, solo Axe l'ha menzionato.
E quindi?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
il povero nazi-troll si deve essere innamorato: ieri ha visto l'anima gemella ed è andato in confusione :asd:
Tralaltro ho appena scoperto che il soggettone era candidata sindaco di un comune qui vicino, 100 voti, per me sono sempre comunque folclore di bassa lega
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Cornolio
Tralaltro ho appena scoperto che il soggettone era candidata sindaco di un comune qui vicino, 100 voti, per me sono sempre comunque folclore di bassa lega
a Budrio; un'immagine della tradizionale giovialità e simpatia che tracimano davanti ad un piatto di tourtelèin :asd:
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ecco un avatar kosher per il nostro ospite nazi
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Originariamente Scritto da
Tiberio
ecco un avatar kosher per il nostro ospite nazi
Il thread degli avatar in regalo è di là, Tiberio. Non vogliamo far diventare questo thread un asilo d'infanzia, con gli utenti che ridacchiano quando il maestro mette la nota al compagno figo :dentone:
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Originariamente Scritto da
Magiostrina
Il thread degli avatar in regalo è di là, Tiberio. Non vogliamo far diventare questo thread un asilo d'infanzia, con gli utenti che ridacchiano quando il maestro mette la nota al compagno figo :dentone:
no, è che conosco e c'è un preoccupante risorgere di antisemitismo nel paese, anche tra molti che votano il governo attuale. Proprio 70 anni dopo le leggi razziali
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Ah quindi lo insegui ovunque per punirlo? :D