Originariamente Scritto da
axeUgene
ecco, guardiamo davvero dentro la famiglia e ai motivi per cui si è prodotto il crollo di quel modello di famiglia di cui hai nostalgia:
ti ho chiesto di specificare in dettaglio sui carismi e delle invasioni di campo, ma tu svicoli e non rispondi sui "confini" di quei rispettivi campi; non rispondi perché ti vergogni di indicare un modello sociale fondato su opportunità e poteri diversi, quale emergerebbe certamente se ti pronunciassi in modo normativo;
punti il dito su un'"eccessiva libertà", ma, per la stessa vergogna delle tue idee, non specifichi quale libertà e di chi, né come la società dovrebbe limitarla;
bene, vediamo se quello che scrivi ha un senso, senza girare attorno al problema:
tu ricorri al pronome per spersonalizzare il punto di vista individuale; ma le scelte sono sempre individuali:
ti posso parlare della mia personale esperienza: a me piace la famiglia, e mi sarebbe anche piaciuto avere figli; non ho un carattere egoista e sono parecchio paziente; ma nel momento in cui ho dovuto prendere atto della scelta della mia compagna di andarsene, cosa avrei dovuto fare in concreto ?
mi è anche capitato di avere una relazione con un'altra donna, essendo però innamorato di una terza, e per amore di verità non ho voluto prolungare questa relazione; ora, secondo la tua logica del non esser soli, cosa avrei dovuto fare ? mentire ? ingannare quella persona ?
in effetti, la tua è solo la confessione di un egoismo diverso di quelli di cui parla Galimberti, e cioè esattamente quello di rifuggire il dolore della solitudine strumentalizzando per questo fine un'altra persona;
e la riprova quotidiana, la vera emergenza, sono gli episodi continui di violenza maschile, fino all'omicidio, da parte di uomini non educati a contemplare la libertà della donna di andarsene, e che gettano una luce sinistra su quel carisma maschile di "guida" che affermi, ma a cui ti vergogni di dare sostanza normativa;
io non pretendo assolutamente di affermare uno standard che debba valere per tutti; ho i miei principi quanto al rispetto della personalità e della libertà altrui;
ma tu forse dovresti riflettere sul perché le tue concezioni sono così poco condivise se, alla fine dei conti, manifestano angoscia di fronte alla circostanza che un'altra persona può pensarla diversamente da te e non è al servizio del tuo equilibrio esistenziale;
io posso anche sbagliare, ma mi rimetto alla fiducia nel prossimo; devo, non posso fare altrimenti;
il messaggio che comunichi tu, al contrario, è angosciato, diffidente, sospettoso, critico, significativamente omissivo quando si scende nel concreto;
del resto, quelle persone "egoiste" cui fanno riferimento gli scritti che citi, sono praticamente tutte cresciute in "belle famiglie tradizionali"; di solito, ognuno di noi tende a replicare i modelli in cui è stato cresciuto, perché quello è il sistema di sentimenti e comportamenti che conosce, in cui si sa orientare;
ora, se così tante persone, avendo vissuto la famiglia "tradizionale" dall'interno, e vedendola nei coetanei, scelgono di non percorrere quella strada, non sarà perché ci vedono falsità e infelicità ? perché chiunque, di fronte ad un modello virtuoso e funzionante, aspira ad emularlo, preferirebbe realizzarsi così, piuttosto che una solitudine, solo per pochissimi privilegiati "divertente";
quante persone ci potranno davvero essere che preferiscono quella presunta libertà edonista - servono gioventù, reddito, posizione sociale; forse vedi questa gente sui rotocalchi di gossip - ad una relazione davvero coinvolgente e duratura perché fondata su affinità importanti ?
qui dentro ci sono tante donne, ognuna con la sua esperienza di coppia e famiglia; ora, lascia stare me, e prova ad esporre loro in concreto, dettagliatamente, tracciando i rispettivi "campi", la tua dottrina dei carismi;
prova ad esporre loro la tua idea di coppia e famiglia, di quello che sarebbe egoismo o abnegazione nelle varie circostanze dell'esistenza, e soprattutto quando le cose non vanno, ma senza quel "si dovrebbe" impersonale, dato che ognuno può decidere solo per sé, e non è onesto restare nel vago;
a meno che tu non stabilisca che qualcuno dovrebbe avere la possibilità di decidere unilateralmente per entrambi, come nel bel tempo andato;
abbi il coraggio delle tue idee ed esprimi in concreto, in faccia alle destinatarie, come la società dovrebbe perseguire un ordine che vorresti veder realizzato.