Quando ci fu la guerra in iraq i paesi arabi erano pieni di palestinesi usati per i lavori di base.
I una settimana furono sgomberati prima che gli venissero idee strane....ai fratelli di fede:D
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Quando ci fu la guerra in iraq i paesi arabi erano pieni di palestinesi usati per i lavori di base.
I una settimana furono sgomberati prima che gli venissero idee strane....ai fratelli di fede:D
tecnicamente la cosa è un po' più complessa, nel senso che è la causa ad essere stata mal posta, e in questo caso ha prevalso una disposizione "conservativa" del valore di default;
in soldoni, si dovesse concepire esplicitamente un'architettura di simboli, non ci sarebbe alcun valido motivo in positum, esplicito, per esporre il crocifisso in tribunale, visto che la Cost non menziona in alcun modo un legame tra lo stato e l'identità religiosa;
è solo questione di un casus appropriato, come in tantissimi casi della storia legislativa italiana in cui ricorrono intersezioni con la questione religiosa;
queste soluzioni conservative - in senso giuridico, sia chiaro - riposano tutte sull'astensione del Legislativo a pronunciarsi per via politica e in modo esplicito - vedi nozione di famiglia; così, il sistema si modifica per superfetazione legislativa solo quando lo impongono esigenze materiali di disciplina, come le coppie di fatto e la tutela dei minori, ecc...
nel caso in questione, non si ravvede un'urgenza e, al tempo stesso, il Parlamento sceglie la solita strada di lasciar fare alle corti, per non impegnarsi su temi divisivi; le corti, a loro volta, evitano quando possibile di fare il lavoro sporco;
ma il non senso di quel simbolo - visti i principi costituzionali - resta tutto; e non per una mia personale valutazione, ma proprio perché nella costituzione manca qualsiasi riferimento a particolari radici culturali identificabili nella simbologia religiosa;
cioè, il crocifisso nelle aule ha lo status di un'eredità, di arredo storicizzato, analogo a quello dell'obelisco MVSSOLINI DVX del Foro italico, o di altri arredi urbani analoghi; con la differenza che il tribunale è un luogo istituzionale, e non solo pubblico; una posizione molto debole; nella cattolica Spagna, il premier rifiuta di giurare sulla Bibbia, e fine della prassi, perché si è determinato il casus che altrimenti non avrebbe avuto una motivazione;
una questione di diritto è del tutto indipendente dalla soggettività di chi la pone, perché i giudici devono decidere in base a norme generali ed astratte, non ad personam;
peraltro, nella misura in cui la soggezione istituzionale è obbligatoria - per qualche motivo sei chiamato in tribunale - è irrilevante la soggettività culturale o nazionale.
Vi racconto la storia dell'imperatore Costantino... Una notte ebbe una visione prima di una battaglia: una croce, ed una voce che diceva: "con questo simbolo vincerai". L'imperatore allora fece indossare quel simbolo a tutti i suoi soldati che vinsero quella battaglia e da allora Costantino appoggiò la religione cristiana. Morale della favola: se qualcuno è convinto della sua religione, o semplicemente vuole indossare un simbolo ha tutte le ragioni per farlo, soprattutto se ad animarlo è la fede! :shy:
Non tanto visto certe sentenze dove una cultura propria e' motivo fortemente attenuante del reato tanto che qua genera l'impunita'.
Vedasi gli zingari che, cresciuti con certi "valori", li esercitano e dove per gente normale agirebbe il tribunale dei minori li si sovvenziona ed aiuta poveri cocchi.
Il che fregherebbe un piffero, se quel credo non implicasse un ordine civile allineato ad un potere teocratico che riguarda tutti perche' dio comanda a tutti e morte sia per senza dio e miscredenti, sia il regno di dio regnante e il suo paradiso sara' dato ai suoi ctedenti che gli hanno fatto genuflettere il mondo.Citazione:
Morale della favola: se qualcuno è convinto della sua religione, o semplicemente vuole indossare un simbolo ha tutte le ragioni per farlo, soprattutto se ad animarlo è la fede!
Per altro, all'epoca, anche il comunismo era credo e fede nell'idea e non potevi fare il comunista in privato.
Per altro cio' varrebbe per ogni religione come mostrano tempi migliori per santa madre ecclesia.
Comunque ora dove baffo' e' un radical chic intellettuale e l'ecclesia una banca di affari i residui hanno perso virulenza diffusa entrando nel panorama ordinario.
aspetta, sono due cose diverse: uno è lo stato soggettivo di un reo in giudizio, essenziale per determinare il grado di colpa, ecc...
altro il fatto che una questione di principio sollevata prescinde da chi la sollevi e dai suoi personali motivi; una volta posta la questione ed enucleato un conflitto di principi, l'iter è autonomo.
Non a caso una fonte di legge e' la consuetudine e qua vale la nostra come negli emirati vale la loro e se ci vai ti adegui.
Per altro certe leggi generali e principi sono stati fatti quando nessuno ne immaginava il carico futuro.
Pure il ponte morandi per l'epoca era decoroso e lasciare aumentare il carico oltre i coefficenti di dicurezza ha prodotto cio' che e' stato.
Io francamente non la vedo così, Dio non è che vuole fare "genuflettere" il mondo solo a chi crede in Lui ma a chi vuole credere in Lui, è molto diverso. Il comunismo era una religione per chi ci credeva? Sono affari loro e di chiunque vuole avere un credo qualsiasi!
la consuetudine può integrare dove la legge non dispone, non contrastare coi principi; non rispettare il codice della strada è spesso una consuetudine, ma non fa legge, né è auspicabile che gli ospiti si adeguino; così per tante diffuse "consuetudini" nostrane.
Oddio, sarei meno pessimista. Definirei "consuetudine" un'usanza comune perpetrata nel tempo, quindi propria di una maggioranza. Non rispettare il codice della strada è un segno di stron...gine di qualcuno. La consuetudine in ogni caso non va contro la legge, altrimenti vorrebbe dire che la maggior parte della gente delinque, cosa che tutto sommato non mi sembra vera.
infatti, l'ho messa di proposito tra virgolette;
nondimeno, in molti casi si verificano comportamenti trasgressivi o illeciti in misura maggioritaria o di massa; pensa all'evasione da certi tributi - canone rai, tasse municipali varie in certe aree...
poi, la questione specifica qui appartiene ad un area "grigia" in termini giuridici, perché si tratta di una circostanza non fuorilegge, visto che non esiste una disciplina attuativa specifica ed esplicita, ma poco compatibile coi principi informativi generali dell'ordinamento - come in molti altri casi;
casi in cui si verifica una sorta di stallo tra pronunce necessariamente conservative delle corti e inerzia del legislatore, senza che in effetti si discuta della questione di principio.
In genere una consuetudine diventa tale perche' produce effetti positivi per i piu' e in un sistema sempre piu' complesso la si e' trasformata in leggi organizzate e trasmissibili a grandi numeri in maniera uguale.
In un contesto ristretto una stretta di mano era un contratto avvallato e garantito in quell'ambito, ora servono atti, notai ed archivi perche' si interconnettono decine di milioni di transazioni e nessuno sarebbe in grado di garantire il pregresso di alcunche'.
Situazioni diverse ed evoluzioni diberse, in contesti con fattori propri, hanno generato consuetudini e leggi diverse e direi hanno aggregato societa' diverse in stati al loro interno omogenei.
Ambizioso immaginare lo stato mondiale, ma poi limgue e sistemi consolidati non si fondono perche' troppi ne avrebbero la vita sconvolta con vantaggi e svantaggi diversi.
Magari nei secoli dei secoli, non lo credo, un modo puo' prendere il sopravvento e convincere.
Basta pero' vedere l'ampio "successo" dei predicatori per vedere quanto spostano senza che si abbiano concrete motivazioni di spostarsi a fronte di nuove cosuetudini dovute a nuove esigenze, certo non senza conflitti, ma servono avere ottime ragioni per sostenere i danni del conflitto nell'interregno ben piu' lungo della vita umana.
la consuetudine non va confusa con il costume;
la prima si connota per la percezione di doverosità del comportamento, con una radice funzionale che interagisce con la legge, e la integra; es., la mancia negli USA, che è (quasi) obbligatoria, per consuetudine, a meno di gravi mancanze del servizio, che ha una remunerazione fissa bassissima;
nel nostro caso, il crocifisso, non solo manca un positum di legge, esplicito, ma manca anche un elemento funzionale che spieghi e suggerisca una doverosità consolidata, di prima mano;
di prima mano è un tentativo convergente di rimuovere la questione per non urtare suscettibilità, che è un dato ricorrente della politica italiana, almeno da un secolo, col Patto Gentiloni;
c'è, invece, una strumentalizzazione identitaria e impropria di seconda mano, concepita come reazione, molto "debole" ideologicamente;
primo, perché declassa il simbolo a feticcio di qualcosa che, per chi ci crede, vale molto meno del senso originario;
secondo, perché nel far questo si declassa anche la legge stessa, di cui viene trascurato il senso;
così, hai atei identitari che usurpano il simbolo, e in generale l'incomprensione della natura dello stato e dei suoi principi.
@Cono.
Avete scocciato co 'sto presepio nelle scuole non religiose,
se vuoi che i tuoi figli abbiano il presepe a scuola mandalii
in una scuola religiosa privata a pagamento. Oh.
E se ti impediscono di andare a messa, scavati un cunicolo silmil-
catacomba e riunitevi là, Dio accetterà, sta sicuro. Ma che strazio
con questi presepi a scuola, ma a scuola si va a studiare o a fare presepi?
Io ho frequentato liceo classico dalle monache e non mi ricordo mai che
nessuna monaca perdesse tempo a mettere i pupazzi, me le ricordo che svolazza-
vano lievi col fascio di compiti in classe corretti, che avremmo visto quanto prima,
altro che mettere pupazzi a perdere tempo...Da noi non c'era il presepe nella scuola.
Certo, il sacrestano nella cappella metteva 2 pupzzi e 3 pecore, ma chi li vedeva?
Tutto insieme ci è venuta la mania del presepe? Certo Salvini s'è fatto il conto di
quanti vecchi racimolava brandendo il rosario.Ha tutto un esercito che lavora
con le statistiche, la fanciulla di 26 anni, ultima fiamma, figlia di Verdini, serve ad
acchiappare i ventenni, col rosario racimola i vecchi, tutto calcolato.
Scusa.
Ciao.
Solo per precisare, il signor Adel Shmith, fondó l'Unione Musulmani d'Italia che contava un presidente (lui medesimo) e due soci, Smith e il suo fidato collaboratore Abdul Haqq Massimo Zucchi.
Per qualche motivo e per un periodo i media italiani diedero grande spazio a questo personaggio, Bruno Vespa in testa. Fu lo stesso Smith a lanciare il crocifisso dalla finestra dell'ospedale, episodio amplificato all'infinito e che venne utilizzato per risvegliare paure e incomprensioni.
La presenza del crocefisso nelle aule, come avevi accennato anche tu, non ha mai originato polemiche di sorta nella comunitá islamica presente sul territorio.
anche perché - almeno per i musulmani non occidentali - nelle culture politiche d'origine dei fedeli non molto radicato il laicismo dello stato, se non per pochissimi intellettuali con esperienze politiche precise; pertanto, per la quota immigrata è perfettamente naturale l'identitarismo nazional-religioso ed estraneo il ricorso ad argomentazioni laiciste.
Pero' le ha originate una intellighentia che aspirava ad abbattere certi equilibri consolidati illudendosi di ottenere un mondo nuovo, per, invece esasperare da "mo te spiego io come devi vivere tu", fomentando conflittualita' fra chi apprezza la forza e non la remissivita' per diverse vicissitudini sue lontane dalle nostre consolidate in millenni di storie proprie.
@
Turbociclo-
La storia dei martiri è complessa. All'iniziofurono martiri veri, poi
le autorità religiose videro che c'era un'emulazione del martirio
perchè dava, oltre la glora in cielo, un culto sulla terra e la santità rapida.
In pratica, folle di cristiani si gettavano nelle fauci dei leoni cercando il
martirio, fu un suicidio di massa, i presbiteri se ne accorsero e vietarono
e " canti, ed inni, e delle parche il canto" sui resti di questi poveri invasati.
Così, pian piano, si estirpò il martirio -suicidio a Roma e nell'Impero.
Ciao.
Chi se ne frega del presepio a scuola, giusto. Ma se qualcuno senza valido motivo imponesse di non metterlo io (facevo l'insegnante) ne farei costruire uno ad ogni bambino. Adornerei di presepi tutta la scuola!
mica vero; la laicità non ha origine in ceti intellettuali, ma è il risultato dell'avanzamento del capitalismo;
l'egualitarismo ti sembra un'idea, in superficie predicata da élites; in realtà è il portato dell'esigenza diffusa di ottimizzare i contributi allo sviluppo tramite la meritocrazia; in soldoni, se vuoi il progresso, devi mobilitare le energie di tutti, senza discriminazioni inutili, donne, minoranze, ecc...
da noi, il panificatore non trova collaboratori italici, perché alle tre del mattino quelli vogliono restare in discoteca, e allora si piglia l'egiziano, che al paese suo era già un panettiere rifinito e non ha pretese;
in California non possono storcere il naso perché l'ingegnere bravo è siriano, o la ricercatrice una lesbica pakistana;
le leggi seguono, si adeguano a quella domanda diffusa, creano l'ambiente per queste inclusioni e così producono un diritto egualitario, che va a modificare certe gerarchie, col disdoro di chi viveva di rendita e ora trova concorrenza che non va in discoteca;
quindi, non sono le intelligentsjie capalbiesi a perorare certe soluzioni, ma la società profonda, anche se con tante contraddizioni, come in tutto ciò che si trasforma.
@
Axe.
Quindi l'ospedale è un luogo privato anche se convenzionato, e a Roma abbiamo 4 ospedali
privati israelitici convenzionati, pieni di simboli che ho appena elencato. Certo hanno anche
loro cliniche private dove i vari simboli sono più accentuati.
Nel processo ad Eichmann in Israele in alto vi era una grande Menorah, che tu dici giustifica
lo ius sanguinis, cioè appartenenza del sangue stabilita dai tribunali rabbinici. A me qualunque
appartenenza dà fastidio, essere della Basilicata, del Piemonte, di Milano, riunirsi in crocchi ri-
membrando i bei tempi andati che appartenevano solo a loro.
Poi, sulla strada cha va da Roma Eur a Fiumicino, dal Ponte Morandi , guardan-
do in alto si vede l'Ospedale Israelitico che serve quasi tutta la zona della Magliana a Roma, e si
legge sul tetto "Ospedale israelitico e una bella stella di Davide al neon blu".
Questa stella blu è stata aggiunta da 2 anni. E' un luogo privato,
sì si', paga lo Stato, ma allora che è questa esposizione di simboli religiosi ebraici?
Come l'esposizioni di simboli religiosi cristiani se paga lo Stato?
Evidentemente chi sta male, e si trova quindi in una fase delicata della sua vita,
ha bisogno di qualche simbolo relogioso cui aggrapparsi, per noi non è idolatria
o feticismo, come dicesti, essendo la nostra una religione incarnata.
ma una cittadinanza deve avere una legittimazione; nel caso - eccezionale, e pure discutibile - quel legame, altrimenti indisponibile, è stato stabilito su base religiosa; peraltro, involontaria, perché frutto dei nazionalismi europei, cui l'ideologia sionista si è ispirata, trasformando una fede in marcatore "nazionale";
io sono di Roma nord, e per me quella è la periferia di Caserta :asd:Citazione:
Poi, sulla strada cha va da Roma Eur a Fiumicino, dal Ponte Morandi , guardan-
do in alto si vede l'Ospedale Israelitico che serve quasi tutta la zona della Magliana a Roma
[quote] e si legge sul tetto "Ospedale israelitico e una bella stella di Davide al neon blu".
Questa stella blu è stata aggiunta da 2 anni. E' un luogo privato,
sì si', paga lo Stato, ma allora che è questa esposizione di simboli religiosi ebraici?
Come l'esposizioni di simboli religiosi cristiani se paga lo Stato?[quote]
non è un luogo istituzionale, nel senso che non sei costretta a ricorrere a quella struttura, non è obbligatorio, come nel caso di una convocazione in tribunale; lo stato paga come qualsiasi struttura privatizzata che fornisca un servizio pubblico, convenzionato;
ma, in ogni caso, non si può paragonare quell'identità minoritaria col pregresso di quella cattolica, già religione di stato e il rilievo in termini di sensibilità politica di quella presenza;
il feticismo cui mi riferivo è quello che evochi con l'improvviso interesse per il presepe; cioè, una reazione, di seconda mano; non ha niente a che vedere col conforto religioso, ma scimmiotta il "nemico estraneo" islamico servendosi di un marcatore analogo;Citazione:
Evidentemente chi sta male, e si trova quindi in una fase delicata della sua vita,
ha bisogno di qualche simbolo relogioso cui aggrapparsi, per noi non è idolatria
o feticismo, come dicesti, essendo la nostra una religione incarnata.
col paradosso di rinunciare esattamente al vero marcatore occidentale, la laicità, per assoggettarsi in modo subalterno, ma più debole, al criterio del "nemico" identitario; cioè, i Fontana, Pillon, Gandolfini e altri, alla fine comunicano lo scimmiottamento annacquato dei loro colleghi del tradizionalismo islamista - pure quello di seconda mano, e così gli atei bigotti che confondono un crocifisso con un emblema-feticcio di "Occidente", quando l'"anima" occidentale è il pluralismo laico ed egualitario; una strategia miserella, con le gambe cortissime, perché non rappresenta davvero il desiderio trainante, ma solo una reazione epidermica.
E come medi uno stato laico, neutrale e non ateo, con una consistente minoranza teocratica dove diverse cosuetudini sono fuorilegge e pure in un sostema che' si laico ma persegue ctedi contrari alle sue leggi in offesa a dio?
Si parla sempre di sentire diffuso fra un popolino con al suo interno elememti di rivalsa con metodi sbrogativi ed in ogni caso doffusamente litigioso e pretenzioso.
Non hai risposto a quello che ti ho chiesto ieri alle 00.59: In nome della laicità, dovresti togliere oltre ai Crocifissi anche tutte le chiese, rinominare gli Ospedali, gli stadi, le vie, le piazze. Asportare le Opere d'Arte Cristiana e riconteggiare la Storia. Magari datando un rudere o un reperto...chennesò, da 450 A.C. a 450 A.G. (avanti Giasone). Riscrivere le carte di identità partendo...vediamo un po'....invece che dalla nascita di Cristo... da quella di Topolino: Interessante. Propònilo!
Guarda che una cultura cristiana e' lontana anni luce da una fede, ancor di piu' da una specifica cattolica.
Dovrebbe essere evidente dopo che salvini ostentava il rosario, i crociati la croce e il battesimo del simbolo fu una carneficina a ponte milvio per il potere dell'imperatore.
Le cattedrali simboli di potere non di ammore.
Come le ville dei casamonica e la religiosita' del potere mafioso su un popolino educato e abituato a genuflettersi.
non credo che, allora come oggi, la vita nella penisola valesse così poco. credo invece che i martiri "cristiani" nell'epoca dell'impero fossero coloro - e soltanto coloro - che non riconoscevano l'autorità imperiale, ovviamente sulla base del motto evangelico per cui Dio non è Cesare e viceversa. chiaro che vi fossero, da parte dell'autorità, delle ritorsioni contro la predicazione evangelica, che minava, se non di fatto, almeno a livello "ideologico" le strutture imperiali. poi non mi pare che fossero gli stessi "presbiteri" a vietare la predicazione e lo scontro conseguente con l'autorità imperiale. mi risulta invece, e non solo a me, che attraverso il martirio la chiesa dell'epoca intendesse, se non in modo esplicito almeno di fatto, "rovesciare" l'autorità imperiale, cosa che alla fin fine si verificò. e questa è storia.
Cono, tu ti relazioni ad un interlocutore Axe immaginario, che nemmeno leggi, perché hai delle risposte standard preconfezionate che ti sembrano valide. ma funzionano solo se attribuisci pensieri che non sono stati espressi:
qui, non si tratta di sminuire i trofei della Juventus o di accreditarle quelli truffaldini revocati, come fanno i tifosi, ma di porsi la questione dell'opportunità che gli arbitri portino lo stemma della Juventus sulla loro casacca, in nome del fatto - reale - che è la squadra più tifata d'Italia;
se l'arbitro deve essere imparziale - come deve essere un giudice o un insegnante di una scuola pubblica - i simboli presenti sotto i quali egli svolge il suo ruolo dovrebbero essere quelli indicati come rappresentativi di tutta la comunità, e non solo di una parte o di una squadra, il tricolore, la foto di Mattarella, l'emblema della Repubblica, o della FIGC; non il simbolo di una parte;
nel '46 10 mln di italiani hanno votato per la monarchia, ma hanno perso e lo stemma di Casa Savoia è stato rimosso dal tricolore; ma non è che questo comporti riscrivere la storia e fingere che per 80 anni di unità nazionale quella sia stata la casa regnante, che metà della popolazione fosse monarchica o l'asportazione di tutte le testimonianze simboliche e architettoniche; io sono favorevole alla conservazione di alcune testimonianze fasciste, figurati se mi passa per l'anticamera del cervello di rimuovere quelle religiose;
quanto alla storia, riscriverla, a fronte dell'apologetica, è esattamente il compito degli storici, che però tu ignori, beato della mitologia che più ti piace, come quei libri di testo di un secolo fa in cui i piemontesi erano i "buoni" e gli altri erano "briganti", o le storie delle foibe, che improvvisamente materializzano uno slavo satanico, ma ignorano deliberatamente i nostri crimini che hanno innescato quella reazione;
e allora, nella tua logica, dovremmo ignorare la dominazione etrusca di Roma perché per secoli i romani hanno scritto una loro storia che la ignorava e occultava; gli storici del Cristianesimo e dell'età antica che spesso cita Esterno, e che insegnano la storia vera in università pontificie, confutano scientificamente documenti falsi o pasticciati prodotti dalla Chiesa dei primi secoli, ma siccome la cosa non piace, si ignorano e si riportano versioni mitologiche che fanno tornare i conti con le vulgate tradizionali; tanto, chi si prende la briga di consultare testi seri invece della propaganda ?
ancora ti sfugge la differenza tra la verità oggettiva di un evento - che so, un concilio, che è storia, autentica - e il contenuto dei documenti di quell'evento: se un leader scrive un memoriale apologetico pieno di falsità, quello resta un documento storico, ma non una testimonianza della verità storica, che viene smentita dagli storici veri;
così come decidi di ignorare che musulmani, ebrei, cinesi, indiani, hanno una datazione diversa dalla nostra, e sono 4 volte i cristiani; e insisti con questa sciocchezza materialista delle convenzioni, per cui se un giorno un potere cinese o islamico dovessero imporre la propria datazione e la toponomastica, che tu rivendichi come testimonianza di "verità" storica, improvvisamente tutto quello in cui credi smetterebbe di essere vero, a favore dei nuovi padroni :asd: